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		La légione croata italiana -Unita autotrasportata leggera
	
	
		Addestrata in Italia nel Dicembre 1941, era forte da 1100 uomini, 75 s/uff. e 45 ufficiali.
3 bat. fant & 1 comp. art.
Le uniformi erano italiane con lo scudetto croato rosso/bianco.
Comandata dal ten.col. Egon Zetnik. 
Parte per il fronte russo nell' aprile 1942 ed è sotto il comando della 3° divisione celere Principe Amedeo Duca d'Aosta.
Combatte insieme alla 69^CCNN Tagliamento e riceve il battesimo del fuoco a Pervoymaska.
Dopo avere duramente combattuto durante la 1a battaglia della difesa del Don è onorata degli Italiani, sarà* totalmente distrutta durante l'inverno.
Una nuova legione sara formata sulle rive del lago di Garda ma dopo l'armistizio sara integrata nella 373e Tiger Division croata.
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		E bravo Alex, ti ricordi più tu che vivi in Francia di tante nostre formazioni che noi.  [264
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		Di niente Andrea, in Francia nei forum mi sono "specializzato" con i reparti del Asse poco conosciuti : Ungheria, Romania, Slovachia, Croazia...E anche per l'Italia, I Lupi di Tocana, la San Marco, i Volontari di Francia (bt Longobardo dopo Fulmine della X MAS)... sono poco conosciute. 
Adesso sto cercando info per la MVAC e la 1^legione albanese MVSN.
ALEX
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		Complimenti anche da parte mia. Non ne avevo mai sentito parlare.
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		Diverse foto rare e di ottima qualità* e la storia del reparto qui:
P.R.di Colloredo
EMME ROSSA!
Le camicie nere sul fronte russo 1941-1943
La prima opera dedicata alla storia di tutte le unità* della MVSN che combatterono in Russia, dai Raggruppamenti "3 Gennaio" e "23 Marzo" alla Legione di volontari croati in camicia nera, nel contesto della storia militare della Milizia e degli avvenimenti al fronte orientale dal 1941 al 1943. Per ogni riparto sono ricostruite la struttura organizzativa e l`attività* bellica. In appendice, le motivazioni delle Medaglie d`Oro al Valor militare e gli inni dei Battaglioni M sul fronte orientale. L`appendice fotografica include rare foto della Legione croata, e molte immagini inedite ritraenti legionari in azione.
Lingua italiana
242 pagine
86 foto in b/n
f.to 14x21 cm
Euro 25,00
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		Si vede che siete poco attenti alle pubblicazioni nostrane. DI questa Legione italo-croata, si era parlato anche nel libro di M.Afiero, "I volontari stranieri di Hitler", edito dalla Ritter nel 2001.
Alfa
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		Alfa, poi dare alcune info complementari su questo reparto ? Non ho trovao altri.
Grazie
ALEXt
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		LA LEGIONE ITALO-CROATA
Sull'esempio della legione inviata sul fronte dell'Est aggregata all'esercito tedesco, anche l'Alto Comando italiano volle organizzare una legione composta da volontari croati da aggregare al Corpo di spedizione italiano in Russia. Superando qualche iniziale reticenza, il 26 luglio 1941, il comando dell'esercito croato emise un ordine per la formazione di una Brigata Leggera Motorizzata (Laki Prijevozni Zdrug) da aggregare alle forze italiane in Russia. La maggior parte dei volontari arrivò dal battaglione di rincalzo del 369° reggimento croato, desiderosi di essere inviati subito a combattere contro Stalin. La Brigata venne formata con 1.100 soldati, 70 sottufficiali e 45 ufficiali per un totale di 1.215 uomini, suddivisi in tre compagnie di fanteria, una compagnia mitraglieri, una compagnia mortai da 81mm ed una batteria di artiglieria con pezzi da 65 mm. Il comando della Brigata venne assunto dal Tenente Colonnello croato Egon Zitnik. La Brigata venne inviata prima a Varazdin in Croazia, dove iniziò l'addestramento, aspettando che gli italiani organizzassero il loro corpo di spedizione. Poiché i tempi di attesa furono più lunghi del previsto, la Brigata venne temporaneamente impiegata in azioni contro i partigiani comunisti nel territorio croato. Il 17 dicembre 1941, finalmente il comando italiano trasferì la Brigata in Italia, dove venne equipaggiata e dove gli uomini ricevettero le uniformi italiane. Seguirono tre mesi di intenso addestramento, alla fine dei quali i legionari ricevettero la visita del generale Ugo Cavallero e del ministro della difesa croato Slavko Kvaternik, in occasione della cerimonia del loro giuramento di fedeltà* al duce ed al Poglavnik. La Brigata arrivò sul fronte dell'est il 16 aprile 1942, nei pressi della città* di Harcjusk. Qui venne aggregata alla divisione celere italiana Principe Amedeo Duca d'Aosta, e ricevette il resto del suo equipaggiamento e dei suoi mezzi di trasporto (44 camion, 3 automobili e 6 motociclette). L'11 maggio, vicino alla città* di Pervomajska, la Brigata combattè la sua prima battaglia sul fronte dell'est, al fianco della 63a Legione camicie nere Tagliamento. Durante i successivi 10 mesi, la Brigata venne impegnata in duri combattimenti intorno alle città* di Stokovo, Timofejevka e Nikitovo nell'area intorno al fiume Dnieper e poi nel bacino del Donetz. Seguirono nel luglio '42 altri combattimenti intorno a Vladimirovka, Krasna Poljana e Fjodorovka. Il 28 luglio 1942, la Brigata oltrepassò il fiume Donec a Lubanskoje costituendo una testa di ponte. Il 25 agosto i russi contrattaccarono impegnando i croati in durissimi scontri; i legionari riuscirono a tenere le posizioni , facendo anche molti prigionieri, lamentando solo 8 caduti e 12 feriti.
Il 19 dicembre 1942, all'inizio della controffensiva russa sul fronte meridionale, la Brigata si trovò dislocata sulle colline 210 e 168 nei pressi di Hracin. Qui, i legionari si ritrovarono al centro di un massiccio attacco sovietico, e pur difendendosi strenuamente, alla fine senza più munizioni furono travolti. Non ci furono superstiti, l'unità* venne completamente annientata. I pochi feriti croati che giacevano negli ospedali da campo italiani furono tutti rimpatriati. 
Nel maggio 1943, in Italia venne iniziata la formazione di una nuova legione croata, con gli effettivi di un reggimento. Vennero reclutati circa 1.800 volontari, che furono raggruppati prima sul Lago di Garda e poi spostati sul confine italo-sloveno. Dopo la defezione italiana dell'8 settembre, i volontari della Legione vennero trasferiti in Croazia ed inclusi per la maggior parte nella divisione tedesco-croata Tigar.
(M.Afiero, "I volontari stranieri di Hitler", Ritter Edizioni)
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		Grazie per questo complemento di informazione.
ALEX [264
	 
	
	
	
		Re: La légione croata italiana -Unita autotrasportata legger
	
	
		Alex, ho un sacco di foto su questa unità, qualcuna l'ho postata su WW2incolor. Tra l'altro è curioso notare che per noi (o per meglio dire per la nostra propaganda) era semplicemente la "Legione Croata", mentre soprattutto loro si autodefinivano più tecnicamente "brigata autotrasportata leggera" anche perchè c'era un'altra Legione Croata (brigata pesante) armata dai tedeschi e combattente sempre sul fronte russo e annientata a Stalingrado con la 6a armata germanica.
Per la verità vi erano molte altre formazioni combattenti con l'Asse ivi compresa l'Italia (anche se non tutte organizzate in unità regolari). Sempre nella ex Jugoslavia c'erano i Domobranci (nazionalisti sloveni), la Bela Garda (anticomunisti sloveni), Ustascia (nazionalisti Croati), le Milizie Volontarie Anticomuniste (queste ultime proprio aggregate al Regio Esercito) dalmate, slovene, montenegrine, ecc., e i nazionalisti cossovari. Poi ancora per es. le CCNN albanesi e i Cosacchi dell'Armir.
Infine, per la cronaca, vi ricordo che i francesi della Milice di Darnand combatterono le loro ultime battaglie della fine del 1944 fino all'aprile del 1945 in Valtellina, accanto ai reparti della RSI (tra cui un giovane Giorgio Pisanò).