Salve mi sono sempre chiesto cosa rappresenta la maglia a righe bianche e blu portata sotto la divisa da alcuni militari russi,forse che appartrngono alla marina?Saluti Gabriele.
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Salve mi sono sempre chiesto cosa rappresenta la maglia a righe bianche e blu portata sotto la divisa da alcuni militari russi,forse che appartrngono alla marina?Saluti Gabriele.
Direi di si.Avevo una uniforme completa di relativa maglia a righe ed era di un marinaio sommergibilista.Se non erro però non veniva usata solo in marina. Attendiamo altri pareri...
La classica maglietta a righe bianche e blu ("telnyashka") non è soltanto il simbolo della marina sovietica ma è stata adottata anche da altri reparti delle forze armate dell'ex URSS diventando l'emblema di alcune unità* d'elite come i reparti aerotrasportati (VDV) e le forze speciali (spesnatz). Fu il generale Vasili Filipovich Margelov, considerato uno dei padri dei paracadutisti sovietici, ad adottarla come elemento distintivo dell'uniforme da combattimento dei parà* in ricordo del proprio predecente stato di servizio nella marina sovietica. La "telyashka" fa parte inoltre della divisa dei fanti di marina.
Confermo quanto detto da Spooky.La"telnyashka", sia con maniche lunghe che a forma di canotta è impiegata anche dai para' russi. Nella foto una completa uniforme di un para' sovietico del periodo Afghanistan con tale accessorio, divenuto segno distintivo:
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Buonasera.
In origine, come già* accennato, la maglia era per i membri della marina; in seguito è stata adottata dai paracadutisti e da altre specialità* considerate "d'élite".
Bisogna però guardare il colore delle righe: azzurre erano per gli appartenenti a marina, paracadutisti e carristi sotto la tuta nera; verde per gli appartenenti alla Guardia di Frontiera (di cielo, terra e mare); blu per gli appartenenti al KGB (di terra e di cielo); rosso sia per la Milizia che per l'esercito interno (due sfumature diverse).
I vari regolamenti non riportano quando vennero introdotte, specie quelle non azzurre, ma è lecito pensare che questa pratica sia stata tollerata inizialmente ed in seguito "adottata".
Plinio