Esempio di riutilizzo :
http://www.archdaily.com/256984/bunker- ... r-de-lyon/
Non mi sono ancora formato un'opinione, voi cosa dite?
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Esempio di riutilizzo :
http://www.archdaily.com/256984/bunker- ... r-de-lyon/
Non mi sono ancora formato un'opinione, voi cosa dite?
Come monumento, ma solo come monumento, uno può anche andare bene, ma che non diventi un vizio affettare i bunker...
Vedo solo ora il post e mi è subito venuto in mente una presentazione tenutasi nel Friuli, del libro "il testimone di cemento". In tale occasione, un architetto alto-atesino (di cui mi sfugge il nome), aveva presentato alcune proposte simili!
Il primo momento mi sono quasi indignato, poi, dopo la sua spiegazione, mi è sembrata una cosa naturale.
Chiarisco il concetto: in questo caso l'Olanda insegna, bisogna essere pronti a gestire le fortificazioni a vari livelli. Non si può pretendere che tutte diventino sempre e solo museo di loro stesse!
Bisogna avere il coraggio (vedi l'esempio portato) di rendere fruibile l'opera. In questo caso, senz'altro estremo, si è evitato che venga distrutta completamente e che ne sparisca la sua presenza.
Malgrado sia stata sezionata, sarà visitata e verrà vista nella sua complessità anche dai non esperti della materia.
Mi rendo conto che a questo punto ci sarà lo scontro tra le varie scuole di pensiero ma tuttavia provate a considerare questo:
Meglio manomessa/modificata o distrutta?
fatemi sapere come la pensate
Ciao a tutti
Non condivido affatto questa linea di pensiero... sarà che il 90% di questa "arte ?" moderna mi fa (permettetemi l'espressione che non ne trovo altre) abbondantemente cagare. Quel misero sentierino poteva benissimo passare 1 metro più a destra o 1 metro più a sinistra.
Quella costruzione non dava fastidio a nessuno e generazioni future avrebbero potuto meglio apprezzarla.
Sarei stato d'accordo SOLO se l'affettamento fosse stato fatto per necessità reali (o demolirla o tagliarla) e tra i 2 mali maglio quelli minore.
Sarà che il mio carattere è così... ma io penso che se si scende a certi compromessi vien per logica che si dovrebbe allora accettare ogni ignobile "artistica" proposta e a questo punto perchè non colorare di rosa e verde fosforescente le strutture rimanenti? Perchè non trasformare le facciate dei forti in colorate insegne pubblicitarie? Perchè non fare ogni sorta di scempio verso queste opere?
Io personalmente sono appassionato a queste strutture non per quello che sono (dei gusci vuoti e freddi di cemento, ferro e pietra) ma per quello che rappresentano. Queste opere sono un simbolo, sono il cuore della storia più vicina a noi, il cuore di quel pezzetto di storia a mio parere più affascinante a partire dal big-bang fino ad oggi, queste opere rappresentano ognuna a modo suo un po di quelle storie che i nostri nonni e i nostri genitori ci raccontavano da bambini e noi (almeno io facevo così) stavamo lì immobili intenti nell'ascoltarle e nel frattempo immaginavamo le gesta di uomini e di eroi. E' per questo che alla fine dei conti queste opere che sembrano così lontane nel tempo sono in realtà anche parte viva e diretta della Nostra storia ed è per questo che non si può accettare che un qualsiasi testa di c... si svegli una mattina decidendo su cosa fare e cosa non fare di certe cose. Tagliando a metà quel bunker si è creato un simbolo per qualcosa d'altro, quella struttura sarà vista non più come "un pezzetto di storia" ma bensì come un pezzetto di "arte? moderna".
Provate a immaginare il legame che dovrebbero avere i soldati che per chissà quanto tempo prestarono servizio in questa particolare opera con l'opera stessa, provate adesso (per quanto ammetto sia difficile riuscirci) ad immedesimarvi in uno di quegli uomini che tornando dopo tanto tempo sul posto guarda quel "guscio", dal quale attivamente o meno ha scritto un piccolo pezzetto di storia, cosa dovrebbe pensare? Affettando la Sua storia è stata anche affettata un po di storia di tutti noi.
Spero che abbiate letto tutto e mi scuso per la lunghezza e la mancanza di articolazione del testo. Spero altresì che qualcuno condivida le mie opinioni.
Tanti saluti. MOLLA
Per quel che riguarda la foto specifica dell'olanda ti posso dare ragione!
Il mio ragionamento era a livello generale.
Tuttavia, come forse sai, a Bolzano città sono state distrutte tutte le fortificazioni del vallo una a una. In questo caso, forse sarebbe stato più accettabile qualche trasformazione piuttosto che la distruzione.
Cerco il progetto dell'architetto che ho citato e poi metto le foto.
Ciao a tutti
Architetti? Razza pericolosissima e infida! [icon_246Citazione:
Originariamente Scritto da fortificazioni
Be', non proprio tutti, ma qualcuno però... [188
Comunque viene spontaneo un accostamento con una fortificazione che ben conosciamo:
viewtopic.php?f=84&t=34347
Insomma, negli anni '50 in Italia si tagliavano a metà i vecchi forti ottocenteschi per raddrizzare le strade e tanto per dare qualcosa da fare ai disoccupati. Niente arte, niente pretese culturali, per carità. Era pure distruzione pragmatica e utilitaristica, aliena da ogni velleità intellettuale. In anni recenti in Olanda si continuano ad affettare le fortificazioni, in questo caso i bunker della 2 G.M., ma per ottenerne qualcosa di simile a un monumento con pretese artistiche e magari anche pedagogiche. Tanto di bunker simili ce ne sono circa 700, così dice il testo.
Tra le conclusioni che se ne possono trarre, il fatto che per i bunker della 2 G.M. non si è ancora arrivati a quella presa di coscienza del loro valore storico che invece sembra ormai invece scontata per l'architettura militare dei periodi precedenti.
A nessuno verrebbe in mente per esempio di tagliare a metà uno dei forti di Verdun protagonisti delle battaglie del 1916. Per i bunker vige libertà di distruzione.
Poi per noi appassionati l'ideale sarebbe che ogni fortificazione divenisse museo di se stessa: utopia, certo, ma sognare non costa nulla. In pratica, nel mondo reale, mi accontenterei di riutilizzi e recuperi anche dei più stravaganti e fantasiosi, vedi per esempio il caso classico del forte trasformato in pizzeria, o altro ancora. Ma con un solo limite: che non venga mai alterata l'integrità strutturale di fondo dell'opera, e che un giorno si possa riportare alle condizioni originarie.
Purtroppo questo tipo d'intervento non è raro... diversi architeti e artisti hanno avuto la stessa idea in Svizzera, per fortuna non hanno trovato i finanziamenti !
Vi mostro un altro esempio svizzero
Ginevra, in fronte del palazzo delle nazioni (UNO)
un "artista" ha ideato questa "scultura" intitolata "pace" in ricordo della conferenza sul disarmamento del 1983
naturalmente questo tipo di cannone è oggi rarissimo e diversi musei possono solo sognare di disporre di un tale pezzo nella casamatta d'origine (cannoni antiaerei riutilizzati in vocazione anticarro)
assolutamente d'accordo per conservare l'integrità
come architetto direi che la carta del restauro di Venezia 1964 dovrebbe costituire una base assoluta (conservazione della sostanza storica)
oteva essere sufficiente metter "dei fiori nei vostri cannoni...."
Rawa Ruska
A parte noi, a nessuno frega assolutamente niente di forti, bunker, cannoni (oddio, a parecchi i cannoni interessano molto, ma penso siano di altro tipo) se non c'è qualcosa da guadagnare.
Ho deciso da tempo di non arrabbiarmi più, ma è dura, altro che se è dura.
L'architetto di cui vi parlavo è Helmo Prunster.
L'immagine che segue è un esempio di quello che vi ho detto in precedenza. Nell'ambito di un percorso conoscitivo, il visitatore può vedere un circuito di bunker di diverso tipo fino ad arrivare a vederne uno sezionato a scopo didattico.
[attachment=0:1okirici]img589.jpg[/attachment:1okirici]
ripeto, uno solo sarebbe stato sezionato!!
Ma oramai questo progetto non può più vedere l'attuazione. Anche l'ultimo bunker di Bolzano è stato demolito.
Ciao a tutti
p.s. se volete vedere altre idee di questo architetto questo è il collegamento http://www.heimopruenster.com/