aiuto x tesi di laurea...
Ragazzi, ho bisogno di una mano per la tesi di laurea di mia cugina, se qualcuno di voi ha il libro: scritti e discorsi di B.Mussolini vol 5 (1925-26) avrei bisogno della fotocopia del discorso alla camera del 15 maggio 1925 (quello che tratta il voto alle donne).
Sono debitore a chi mi aiuterà...
Paolo.
Re: aiuto x tesi di laurea...
http://www9.georgetown.edu/faculty/lb22 ... /donne.htm
guarda qui................intanto cerco il discorso
qui ci sono dei discorsi di mussolini nel caso te ne servano altri
http://www.dittatori.it/discorsimussolini.htm
Re: aiuto x tesi di laurea...
ed ecco il testo intero preso da un forum di un nostro amico utente vexillifer
LA DONNA E IL VOTO
Alla Camera dei Deputati, nella tornata del 15 maggio
1925, si discusse il disegno di legge per la concessione
del voto amministrativo alle donne. Su questo disegno di
legge vi fu viva discussione; la stessa maggioranza non
era concorde. Il Duce riassunse e concluse la
discussione con il seguente discorso:
Onorevoli Colleghi!
Credo che la discussione può concludersi questa sera,
poiché tutte le tesi sono state in quest'aula
egregiamente prospettate. D'altra parte la materia del
contendere è così matura che si potrebbe anche dire
fradicia. Se ne discute da.sessant'anni in Italia. Se ne
discute oggi perché si presenta questo disegno di legge,
perché non si discuta più ancora domani.
L'argomento addotto dal mio amico Lupi, che se da
sessant'anni, da Lanza in poi non si è dato il voto alla
donna, è segno che questo non era sentito, non è
fondato.
Noi fascisti ci siamo trovati davanti a problemi ardui
da risolvere, problemi per i quali erano stampati dei
volumi in tale numero da empire intere biblioteche. Ci
siamo trovati ad esempio, dinanzi alla grossa questione
della unificazione della Cassazione. Nessuno aveva
risolto tale questione. Ad un dato momento abbiamo
dovuto noi risolvere tale problema che era stato in
discussione per tanti anni.
Intanto cominciamo col dire che la questione del voto
alle donne non è questione di democrazia né di
aristocrazia. Ne volete una prova? Io credo che uno dei
paesi più democratici del mondo, più democratici di
quelli democratici, sia la Svizzera. Ebbene la Svizzera
insieme con l'Italia non ha dato il voto alle donne.
Nessuno di voi vorrà contestare che la Spagna, sia un
paese rigidamente cattolico, fieramente tradizionalista,
cavalleresco, legato saldamente all'istituto familiare:
ebbene, la Spagna di De Rivera ha dato il voto femminile
generale e non è avvenuto nessun cataclisma fino al
momento attuale.
Non facciamo nemmeno una questione di nord o di sud,
dando ad intendere che sia soltanto il nord che vuole
questo voto, semplicemente perché il nord è industriale
e che il sud, agricolo, non lo desidererebbe. Non è
vero. Intanto è sintomatico che i relatori della
minoranza siano tutti meridionali, e d'altronde è
sintomatico che i relatori della maggioranza, quelli che
in quest'aula hanno parlato contro, siano uno toscano e
l'altro bolognese.
Spogliamo, dunque, il dibattito da questi elementi che
ad esso sono aderenti. E voglio dire anche all'onorevole
amico Lupi, che noi siamo un partito di massa, oramai, e
che oramai, quindi, non possiamo più prescindere dal
suffragio universale.
Vado più in là, e dico che, se oggi, dovessimo contare
su certi ceti ristretti e dovessimo chiedere a questi
ceti il loro suffragio, noi avremmo delle fierissime
sorprese.
Non siamo e non vogliamo essere più un cenacolo di
politici; da tre anni siamo un partito di massa ed
accettiamo, di questa situazione, tutti i danni ed anche
gli enormi vantaggi.
Non è vero che la questione non sia sentita. Concordo
con l'amico Lupi e dichiaro anch'io che nelle mie
peregrinazioni non ho mai trovato una donna che mi abbia
chiesto il diritto di voto. Questo torna ad onore delle
donne italiane. Si capisce! Nel dopoguerra abbiamo avuto
altre gatte da pelare, abbiamo avuto altre questioni e
ne abbiamo ancora di così formidabili sul tappeto che la
questione del suffragio femminile amministrativo può
essere ritenuta di ordine secondario. Ma io ho qui un
pacco di telegrammi dei fasci femminili, dico fasci
femminili, che reclamano questo modesto diritto; e il
primo che ho sott'occhio reca una firma che ci deve far
meditare; è la firma della signora Pepe, la madre
dell'assassinato Ugo Pepe di Milano. Il telegramma dice:
« Forte nucleo di donne fasciste e famiglie caduti
fascisti inviano mio mezzo adesione voto femminile ».
E potrei aggiungere, traendole da questo pacco di
telegrammi, le adesioni singole: per esempio le adesioni
delle donne fasciste della provincia di Caserta, le
adesioni delle donne fasciste della provincia di
Messina, ma non voglio tediarvi a leggere questi
telegrammi, i quali, tutti, indicano quale è la tendenza
del mondo femminile fascista.
D'altra parte, giustamente, l'onorevole Vicini ha
ricordato che nei postulati fascisti del 1919, a
proposito di tornare alle origini, era nettamente
contemplato questo postulato.
Non divaghiamo a discutere se la donna sia superiore o
inferiore; constatiamo che è diversa. Io sono piuttosto
pessimista, più pessimista dell'on. Lupi: io credo ad
esempio, che la donna non abbia grande potere di
sintesi, e che quindi sia negata alle grandi creazioni
spirituali.
Signori, in che secolo viviamo? In questo. Viviamo forse
noi Medio Evo quando chiusa nei castelli la donna
aspettava dal verone il ritorno del crociato?
Noi viviamo in un secolo arido, triste se volete. Ma lo
accettiamo. Perché non possiamo modificarlo. È il secolo
del capitalismo. C'è un determinato sistema di vita
sociale che ha strappato le donne dal focolare domestico
e le ha cacciate a milioni nelle fabbriche, negli
uffici, le ha immesse violentemente nella vita sociale.
E mentre voi siete atterriti nel sapete che ogni quattro
anni una donna metterà una scheda in un'urna, non siete
affatto atterriti quando vedete maestre, professoresse,
avvocatesse, medichesse che invadono metodicamente tutti
i campi dell'attività umana. E non lo fanno per
capriccio. Lo fanno per necessità.
Aggiungo che questa necessità è diventata sempre più
impellente. I tempi sono duri, e nelle famiglie, per
vivere, ormai c'è bisogno di lavorare in due, ed al
mattino l'uomo lascia la casa per andare alla fabbrica e
la donna l'abbandona per andare all'ufficio.
Ebbene voi credete che tutto ciò tolga la poesia della
vita? No! Ne dà un'altra. Ogni secolo ha la sua poesia.
C'è la poesia del Medio Evo che consisteva nella
coabitazione coattiva e v'è la nuova poesia che mette la
vita sopra un altro piano. Insomma, se c'è nello
spirito, la poesia può dominare anche le cose, ma se non
c'è nello spirito, non saranno le cose che creeranno la
poesia!
Si dice: ma noi siamo italiani, che cosa ci importa se
tutti i popoli della terra hanno il voto femminile? Noi
vogliamo costituire una brillante eccezione!
Bisogna che ci persuadiamo di un'altra cosa. Che il
folklore delle Nazioni è in ribasso, perché il
capitalismo tende ad uniformare la vita sociale di tutti
i popoli. Le differenze si livellano. Su per giù viviamo
tutti lo stesso ritmo di vita.
Non è questa un'originalità, alla quale si debba
assolutamente tenere.
Qualcuno crede che l'estensione del riconoscimento del
voto alle donne provocherà delle catastrofi. Lo nego.
Non ne ha provocato nemmeno, in fin dei conti, quello
maschile perché su undici milioni di cittadini che
dovrebbero esercitare il loro diritto, sei milioni non
ci pensano nemmeno. Ma in certe regioni questa
percentuale è anche superiore. Si va al 20 per cento; al
17 per cento di votanti. Così accadrà della donna. La
metà forse vorrà esercitare il proprio diritto di voto.
Non accadrà nulla negli ambienti familiari. Per una
ragione molto semplice. Non dovete credere che domani la
vita della donna sarà dominata da questo episodio. La
vita della donna è dominata sempre dall'amore o per i
figli, o per un uomo. Se la donna ama suo marito vota
per lui e per il suo partito. Se non lo ama gli ha già
votato contro!
In ogni caso, ripeto, questo avvenimento fatidico si
verificherà ogni quattro anni.
Senza cadere nelle esagerazioni dei femministi che
attribuiscono alla donna qualità che a mio avviso non le
si debbono attribuire, io penso che la società nazionale
può ricevere dall'attività femminile amministrativa,
dell'utilità. Non credo che questo varco darà luogo alla
fiumana suffragista. Prima di tutto c'è la nostra
volontà contraria. In secondo luogo le donne italiane
sono state assai discrete. Se non ci fosse altro motivo
per dare loro il voto ci sarebbe questo. Non hanno fatto
chiassate. Non si sono agitate in questo paese dove c'è
sempre un agitato e un agitatore.
Non v'è dubbio dunque che il posto occupato dalla donna
nella vita sociale è oggi estesissimo e tende ad
aumentare. Non la ricaccerete più la donna dalle
posizioni in cui essa è venuta a trovarsi. A meno che
non ci sia una catastrofe del capitalismo che ci
riconduca ad un tenore di vita che noi crediamo di aver
superato.
Lasciamo stare la questione della guerra. La donna ha
fatto grandi cose durante la guerra. Ci sono stati
esempi di eroismo femminile superbo in Italia, abbiamo
avuto l'eroismo di Ala, come nel Belgio l'eroismo di
Miss Cavell fucilata dai tedeschi, una figura di rilievo
altissima. Ma un'altra cosa c'è da meditare e cioè che
il problema della guerra di domani è un'ipotesi che
dobbiamo sempre tenere presente nel nostro spirito. In
questa eventualità la donna occupa un posto ancora più
alto e noi in una legge che non è ancora stata
presentata a voi ma che lo sarà prossimamente e che è
già stata approvata dal Senato, legge che si intitola
della « mobilitazione della Nazione in guerra »,
contempliamo il caso della mobilitazione femminile.
In questa legge è detto: « In caso di mobilitazione
generale o parziale, tutti i cittadini, uomini e donne
sono obbligati a concorrere alla difesa morale e
materiale della Nazione e sono sottoposti ad una
disciplina di guerra ».
Non si tratta dunque di dare dei premi.
Si tratta del semplice riconoscimento di una realtà di
fatto che non è nel nostro potere di regolare e meno
ancora di modificare.
Onorevoli colleghi: ho finito. A proposito
dell'atteggiamento della maggioranza si è fatto
dell'ironia.
Si è detto: la maggioranza è contro la riforma, ma
voterà come il Governo desidera. Non c'è da fare ironie
su questo terreno, qui è la nostra forza. La nostra
forza è nella subordinazione, nell'accettare la
disciplina specialmente quando ci è ingrata, perché
quando è facile tutti vi si acconciano volontieri.
Ricordatevi che in questa subordinazione di tutti alla
volontà di un capo, che non è volontà capricciosa, ma è
una volontà seriamente meditativa e provata dagli
avvenimenti, in questa subordinazione il Fascismo ha
trovato la sua forza ieri e troverà la sua forza e la
sua gloria domani.
L'ordine del giorno Acerbo, approvato a grande
maggioranza, era il seguente: "La Camera approva i
concetti informativi del disegno di legge e passa alla
discussione degli articoli". In séguito, con
l'istituzione dei Podestà e delle consulte, tutto
l'ordinamento amministrativo fu trasformato e la
concessione fatta il 15 maggio 1925 non ebbe attuazione
pratica, ma conserva tutto il valore d'un
riconoscimento, compiuto dal Fascismo, dello spirito di
Patria e del valore sociale della Donna italiana.
Spero di esserti stato di aiuto
Christian M.
Re: aiuto x tesi di laurea...
Per curiosità in cosa si laurea tua cugina?
Re: aiuto x tesi di laurea...
frequenta l'università di Chieti, una facoltà nell'ambito del giornalismo, non sò molto di più anche perchè oggi non è più come una volta, ci sono svariate branchie anche all'interno delle università stesse........lauree moderne, triennali,ecc...
Comunque vi ringrazio per l'aiuto, sono riuscito a darle una mano!
Paolo.
Re: aiuto x tesi di laurea...
si in effetti ultimamente i corsi di laurea hanno subito una moltiplicazione notevole (e probabilmente inutile)
Re: aiuto x tesi di laurea...
Inutili.......Hai detto bene!!!!!
nel post precedente ho scritto "branchie" invece di branche, perdonatemi la svista......
Paolo.
Re: aiuto x tesi di laurea...
Citazione:
Originariamente Scritto da squalone1976
ed ecco il testo intero preso da un forum di un nostro amico utente vexillifer
Se cercate qualcosa su un certo tema storico-politico, lì in quel forum troverete... [257
Dì a tua cugina di dare un'occhiata: ci sono due pagine di discussione con svariati riferimenti sul tema della concezione della donna nel fascismo.
Re: aiuto x tesi di laurea...
Citazione:
Originariamente Scritto da Vexillifer
Citazione:
Originariamente Scritto da squalone1976
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Se cercate qualcosa su un certo tema storico-politico, lì in quel forum troverete... [257
Dì a tua cugina di dare un'occhiata: ci sono due pagine di discussione con svariati riferimenti sul tema della concezione della donna nel fascismo.
si verissimo ma mi sono limitato al caso richiesto dalla cugina............
ChM
Re: aiuto x tesi di laurea...
Citazione:
Originariamente Scritto da squalone1976
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Originariamente Scritto da Vexillifer
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Originariamente Scritto da squalone1976
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Se cercate qualcosa su un certo tema storico-politico, lì in quel forum troverete... [257
Dì a tua cugina di dare un'occhiata: ci sono due pagine di discussione con svariati riferimenti sul tema della concezione della donna nel fascismo.
si verissimo ma mi sono limitato al caso richiesto dalla cugina............
ChM
allora prova ad allargare i tuoi orizzonti... [icon_246