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Vigili del Fuoco in posa – Ritratti dei pompieri di Milano n
Vigili del Fuoco in posa – Ritratti dei pompieri di Milano nella seconda guerra mondiale
Finalmente disponibile! Duecento volti. Chi con la barba mal rasata tra un bombardamento e l’altro, chi con la brillantina in capo speranzoso di incontrare il proprio amore durante una breve libera uscita, chi sfinito dallo scavare tra le macerie e così via. Attraverso gli sguardi, le espressioni e le uniformi dei Vigili del Fuoco milanesi, ritratti in alcune preziose lastre fotografiche, riemergono i giorni di fuoco del capoluogo lombardo nella seconda guerra mondiale. Visi e facce che potrebbero appartenere ad ogni altra città d’Italia. Le foto raccolte e commentate da Alessandro Mella e Claudio Di Francesco (i quali non percepiranno compensi economici ma alcune copie del volume) ridanno voce a chi rischiava di essere dimenticato tra le pieghe del tempo.
Alessandro Mella e Claudio Di Francesco, Vigili del Fuoco in posa, Marvia Edizioni, Voghera 2013, pagine 232.
ORDINI LIBRI: marviaedizioni@marvia.it
Re: Vigili del Fuoco in posa – Ritratti dei pompieri di Mila
Ho appena finito di sfogliare questo bel volume e sono certo che le letture successive, quelle più approfondite, confermeranno la prima favorevole impressione che ho avuto. Una sequenza di immagini che raccontano, nel loro susseguirsi, una vicenda storica, politica ed umana. Alcune uniformi perfettamente aderenti ai regolamenti, altre sistemate alla meno peggio tra un bombardamento e l'altro. Ora i fascetti, ora le stellette... Volti puliti e freschi di rasoio ed altri scuri per la barba mal fatta e per la mancanza di riposo o per le ansie vissute. Davvero una bella sequenza che mi è molto piaciuta. Complimenti davvero agli autori!
Re: Vigili del Fuoco in posa – Ritratti dei pompieri di Mila
Grazie di cuore in effetti c'è dietro un lungo lavoro. Quale foto ti ha colpito di più? [264
Re: Vigili del Fuoco in posa – Ritratti dei pompieri di Mila
Ti dirò: mi colpisce molto la foto di pag. 177. Voi stessi sottolineate, nella didascalia, lo sguardo malinconico del Vigile ritratto. E' la fine della guerra e gli occhi di quel Vigile, così come l'aspetto decisamente dimesso, ne denunciano lo sfinimento di chi ne ha viste davvero troppe! Come dicevo è un volume che necessita di più passaggi di lettura, proprio perchè sono le foto stesse, così come in altre opere analoghe, a raccontarti una vicenda che puoi solo ipotizzare, dedurre dai particolari, ma con la quasi certezza di non discostarti dalla realtà.