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Maria Hauler
Al presidente della nostra associazione "Gruppo di ricerca storica Isonzo" di Gorizia è arrivata questa mail.
Bongiurno,
Sono de la familia del "Caporetto" Von Hauler della "Ultima battaglia
sull'Isonzo" i posso vuoi dire la fine della sua vita.
Vivo en Svizzera, en Zurigo, i la mia mama que vive en Austria sa la sua
vita, meglio que me. La ha visto una volta nelle anni 60
perque el "Caporetto" e stata partita vivere en el Japon i e venuta una
ultima volta fare un viaggio en Vienna,
en Austria quando la mia mamma estava 20 anni, perque il primo nome
della mia mamma estava "Hauler".
Il "Caporetto" e stata la moglie di un uomo japonese i e andata partita
vivere en el Japon. Ha avuto un figlio
japunese. Ma la bomba de hiroshima ha explodata i il suo figlio i el
marito sono morti a Hiroshima....
Il Caporetto e stata una pretressa japunese en un templo della
reliogione japunese nelle ultimi anni della sua vita...
Mi dispiace il mio italiano... parlo anque il francese, tedesco i anglese.
Salutatione,
Olivier Pluss
Hallwylstrasse 73
8004 Zurich
0041 31 381 41
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Re: Maria Hauler
Siccome la storia di Maria Hauler è molto interessante e anche misteriosa, la stessa mail è arrivata a qualcun'altro del Forum?
L'11 novembre 1917, a Longarone, nella giornata di riposo che venne concessa al Württembergisches Gebirgsbataillon il battaglione da montagna del Württemberg per la presa del paese, il maggiore Sprösser, comandante del reparto, convocò nel salone del palazzo dove aveva posto il suo comando lo Schütze Hauler. Non appena lo vide comparire sulla porta, lo aggredì, non con una semplice domanda, ma con un'imperiosa affermazione: "Schütze Hauler, lei è una ragazza!". Così venne smascherata Maria Amalia Anna von Hauler. Maria nacque il 16 luglio 1893 da Otto von Hauler, ufficiale dell'imperiale e regio esercito austro-ungarico e da Vilma von Matachich-Dolanski di nobile famiglia croata. Crocerossina volontaria a partire dai giorni della mobilitazione generale dell'impero, si era distinta per coraggio ed abnegazione. Per i suoi meriti le venne conferita nel 1916 la medaglia d'argento e nell'ottobre del 1917 la medaglia d'oro della Croce Rossa, assieme alla croce al merito di servizio con spade. Dopo la morte del padre, nel marzo del 1917, Maria aveva ben chiaro il disegno del suo futuro di soldatessa. Fino al giugno del 1917 prestò servizio presso l'ospedale da campo 407 di Opicina, ma tanto fece finché non venne trasferita nella zona di Tolmino. Prima dell'offensiva austro-ungarico tedesca, Maria venne assegnata al königlich-bayerischen Infanterie-Leib-Regiment, reggimento della guardia reale bavarese, in qualità di interprete. Solo il due novembre Maria si presentò al Württembergisches Gebirgsbataillon e fino a Longarone aveva partecipato a tutte le fatiche, le marce e ai combattimenti affrontati dai suoi commilitoni. Nessuno si era accorto di niente. Fino ad allora si era fatta chiamare Wolf Hauler e prestava servizio nelle file della compagnia trasmissioni del battaglione come interprete. I commilitoni, che ne intravedevano la debolezza fisica ed i lineamenti da bambino, l'avevano soprannominato Büble (bambinetto), ma, dopo Longarone, si resero conto di avere una Madle (ragazzina) come compagno delle loro fatiche belliche.
II maggiore Sprösser, dopo le rivelazioni di Longarone, aveva tentato in tutte le maniere di trasferire Maria al comando di Feltre. Nulla da fare! Immancabilmente l'interprete del battaglione si faceva trovare puntuale alle adunate della compagnia trasmissioni, anche in prima linea. La troviamo a Quero nel periodo di preparazione alla conquista del monte Fontana Secca e sul monte Tomba alla fine di dicembre del 1917, nelle ultime battute della permanenza del battaglione sul fronte italiano, quando venne intossicata dal gas. Per i problemi insorti ai polmoni Maria sarà costretta a passare da un ospedale da campo all'altro. Fino al 28 gennaio rimarrà in zona di guerra, poi verrà trasferita all'ospedale n. 131 nei pressi di Udine. Vi rimarrà fino al 18 marzo del 1918. Una ricaduta riporterà Maria all'ospedale di Leutkirch, dal 5 maggio al 9 luglio 1918. Durante questo periodo di ricovero, la notizia che una donna faceva parte del glorioso battaglione del maggiore Sprösser scoppiò improvvisa ed incontrollata e i comandi trovarono grosse difficoltà a circoscriverla. La lunga e penosa malattia polmonare si risolse soltanto a guerra finita, quando Maria poté lasciare il sanatorio di Überruh. Il maggiore Sprösser l'aveva proposta per il conferimento della medaglia d'argento al valor militare, ma la pratica non avrà seguito. Conosciuto un diplomatico giapponese, Maria lo seguirà nel paese del sol levante, a Tokio, dove diventò la signora Saka, Dopo il 1940 di lei si perse ogni traccia.
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Re: Maria Hauler
Importante per noi è capire se si tratta di una bufala o se realmente si tratta degli eredi della giovine soldata...
cosa ne dite?
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Re: Maria Hauler
Perché no? accadono tante cose inaspettate e strane. E poi chi mai al di fuori della nostra cerchia la conosce? Sapevo del Giappone, non della fine dei parenti a Hiroscima
RR
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Allegati: 1
Re: Maria Hauler
La domanda è: perchè proprio al Gruppo Isonzo di Gorizia e non a qualche museo tedesco o al HGM di Wien?
Hiroshima, come Fantozzi...
La faccenda mi puzza... sarà che sono sempre prevenuto, dopo tante tramvate che ho preso negli anni.
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Re: Maria Hauler
Bella domanda.Chissà perché?
RR
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Re: Maria Hauler
anche il padre di Luciano de Crescenzo aveva sfollato la famiglia a Cassino, durante la guerra, perchè gli sembrava un posto sicuro ... riguardo alla lettera sono dell'opinione che, se non chiedono soldi, non vedo perchè dovrebbe essere falsa (a meno di uno scherzo all'Amici Miei ... ma a che pro?). La storia del giapponese la sapevo anch'io .... sarebbe interessante farla leggere a Marco Rech per un'opinione in merito.
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Re: Maria Hauler
Ho già girato a Marco la lettera per conoscenza e consiglio.
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Re: Maria Hauler
ach ... diafolo di un kleiner ... tienici aggiornati. Ciao, Paolo
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Re: Maria Hauler
Mi piacerebbe risolvere positivamente questo piccolo enigma storico...