Eritrea, 1949: il barista di Asmara.
Il nostro protagonista è un italiano d' africa che vive con la famiglia nella capitale eritrea: Asmara.
Allo scoppio della guerra viene richiamato in servizio in fanteria col grado di sergente e successivamente promosso S.Ten. di complemento. Con l' occupazione britannica della colonia viene catturato mentre presta servizio presso il Comando Tappa di Asmara. il 1/4/1941 fugge dalla prigionia e si rifugia presso i suoi familiari. Gestisce l' azienda paterna e - successivamente - il bar del Circolo del Tennis. Nel 1949 la guerra è lontana e tra pochi mesi gli italiani torneranno temporaneamente in Somalia con l' amministrazione fiduciaria in vista dell' indipendenza. Il nostro personaggio decide di regolarizzare la sua situazione autocertificando davanti al giudice della colonia e presentando testimoni, il 14 gennaio di quell' anno. non è più ormai un soldato fuggiasco, è il barista dell' Asmara. Una storia un pò alla Alberto Sordi...
Re: Eritrea, 1949: il barista di Asmara.
Si noti la carta intestata col logo della B.M.A. (British Military Administration), le marche da bollo inglesi ERITREA INLAND REVENUE coi valori sovrastampati, i timbri in italiano: quello rettangolare CANCELLERIA TRIBUNALE ASMARA, che però ha i costi dell' atto notorio (bolli, diritti segreteria,ecc.) espressi in Scellini - Shgs: quello tondo TRIBUNALE CIVILE E PENALE _ERITREA_ASMARA.
Ho obliterato i dati della persona in oggetto, ma quelli dei testimoni sono interessanti perchè confermano a 4 anni dalla fine della guerra la sopravvivenza dei nomi di strade dedicate a caduti delle guerre coloniali italiane.
Re: Eritrea, 1949: il barista di Asmara.
Azz.. immagine troppo pesante! Riscannerizzo e riprovo, sorry! [142
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Allegati: 2
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