Allegati: 16
Fotodiario di un Alpino in guerra
Questo è il fotodiario di mio nonno, nato il 15 maggio 1915 a Mels di Colloredo di Monte Albano. Utilizzerò a questo fine pure un paio di foto non proprio sue, ma pur sempre di mia proprietà.
Questo è il diario di scuola, frequentai l'istituzione fino alle terza elementare, per poi andare a lavorare come di prassi per l'epoca.
Il mio ultimo giorno di scuola si svolse con un "Saluto al Duce" e da quel giorno mi stette antipatico, anche perchè il podestà da lui nominato scelse come "Capo Balilla" da mandare a Roma in visita, suo figlio e no me. Quel giorno scrissi questo appunto sul diario:
(fate finta di non leggere il "con tutto Badoglio" evidentemente il diario risale al 43-44-45)
Ad Ottobre del 1915 ricevemmo una lettera da parte di un nostro parente in guerra, al momento si trovava a Cortina, ricordo che pensai che lui tornasse vivo da quella guerra non voluta dalla mia famiglia.
Ora non sono più un Balilla! Devo iniziare a lavorare, firmo subito un'assicurazione sanitaria, non si sa mai...
Con il lavoro ricevetti pure la mia prima paga, la consegnai a mia mamma, papà aveva bisogno di cure per la sua polmonite, la Famiglia prima di tutto in fondo.
Inizio a diventare adulto, arriva infatti la leva obbligatoria, avrei voluto diventare un Bersagliere vista la mia passione per le biciclette, ma venni assegnato agli Alpini, 9 Reggimento Alpini, Battaglione Vicenza, 59 Compagnia, questa la mia unità. Eccoci infatti a Tolmino durante la marcia sul Monte Nero:
Le giornate avanzano, e gli addestramenti pure.
Con il tempo venni assegnato all'11 Reggimento Alpini, Battaglione Bassano, all'epoca frequentato la Scuola Allievi Ufficiali di complemento, suonavo pure nella fanfara. Eccoci:
E' il 10 giugno del 1940! La guerra è scoppiata!! Parto con i miei camerati Alpini in Francia, sicuri di vincere! Eccoci in Francia del Sud durante la "redenzione" della Savoia e di Nizza.
Arriva l'8 Settembre del 43, il nostro comandante butta le armi a terra, è il caos generale, non si sa chi comanda, nè sappiamo cosa fare. Nel frattempo i "todiesch" (tedeschi in friulano) ci prendono tutti come prigionieri, e ci ripetevano in tedesco: "Wollen sie in die Deutsche Heer sich anwerben?" (volete arruolarvi nell'esercito tedesco?), alcuni altoatesini che sanno il tedesco rispondono di no, il tedesco immediatamente lo fredda con un colpo alla nuca, immediatamente capiamo cosa dovevamo fare e diciamo di si. Ci fanno indossare alcune fasce da braccio con la scritta "Deutsche Heer" (esercito tedesco), non capivo cosa significava. Fummo poi trasportati in treno verso il Nord della Francia e costruimmo bunker senza sapere il motivo. I francesi però si dimostrarono amichevoli verso noi Italiani, dicevano che durante la Grande Guerra gli Italiani gli avevano aiutati e così ora loro volevano aiutare noi, noi ne fummo felici. A Giugno del 1944 notammo che tra i Tedeschi c'era dell'ansia. Qualche giorno dopo capimmo anche noi il motivo, flotte di B17, le Fortezze Volanti, sganciarono in pochi minuti tonnellate di bombe, io con alcuni miei amici Alpini sfruttai il caos per fuggire. Con l'intento di proteggerci dalle micidiali bombe scavammo in tutta fretta alcune buche. Poche ore dopo sentimmo delle persone avvicinarsi. Fortuna volle che non erano Tedeschi, ci avrebbero fucilati all'istante, ma erano Canadesi, subito ci intimarono di gettare le poche armi che avevamo con noi, le buttammo a terra subito tanto schifati della guerra eravamo. Un paio di giorni dopo fummo portati in Inghilterra dove bruciarono le nostre uniformi e ci lavarono, dicevano per questioni igieniche. Ci consegnarono ad ognuno un tesserino di riconoscimento.
Mi chiesero se volevo collaborare con il neonato Regno del Sud, dissi di si, poche ore dopo pensai che fu una saggia scelta, cibo migliore, nuovi vestiti, mi consegnarono infatti un'uniforme Inglese, ma soprattutto ero libero di circolare e potevo pure cercare un lavoro.
Lavoravo in una birreria, pagavano questi inglesi! Con i soldi guadagnati al mio rientro in Italia costruii una bella casa alla periferia di Udine e fondai una ditta di autotrasporti (la Pevere Trasporti) in società con i miei fratelli, alcuni rientrati dalla guerra dopo quasi 30, come nel caso di mio fratello Niceforo, partito Artigliere in Africa Orientale.
Spero via sia piaciuto. :D [17 [17
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
Ciao, bellissimo reportage! [264 Complimenti a tuo Nonno!!! [257
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
Grazie! Ho sempre ascoltato, e ascolto ancora per fortuna, le sue Storie. Come già detto precedentemente, ha pure scritto un libro, ma a tiratura famigliare. Magari un giorno lo farò pubblicare, dando in beneficenza il ricavato, lucrare sulla guerra altrui non è affatto bello.
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
Complimenti per il racconto e le belle foto!..veramente interessante!
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
Citazione:
Originariamente Scritto da FanteAugusto
Complimenti per il racconto e le belle foto!..veramente interessante!
Grazie. Fa sempre piacere ricevere complimenti
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
Citazione:
Originariamente Scritto da FanteAugusto
Complimenti per il racconto e le belle foto!..veramente interessante!
Grazie. Fa sempre piacere ricevere complimenti
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
Citazione:
Originariamente Scritto da FanteAugusto
Complimenti per il racconto e le belle foto!..veramente interessante!
Grazie, fa sempre piacere ricevere complimenti
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
bravo ! hai fatto un buon lavoro , la memoria storica della propria famiglia va assolutamente preservata dall'oblio del tempo.
bel materiale! [264
Re: Fotodiario di un Alpino in guerra
Bellissimi racconti e bellissimi ricordi ti ha lasciato tuo nonno,
Sei stato fortunato, é stato un piacere leggerli e ti ringrazio per averli condivisi con noi,
Saluti
Mario