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L'ultima uniforme
Quella che in gergo collezionistico si chiama Feldbluse Modello ‘43 fu tradizionalmente l’ultima uniforme derivante dall’evoluzione delle Feldbluse tedesche dal lontano 1933 in poi. Essa fu prodotta fino a tutto il 1944 e probabilmente fino agli inizi del’45. In realtà questa giacca fu sempre la stessa e sempre dotata genericamente di 4 tasche pettorali e delle principali caratteristiche delle sue progenitrici; nel corso del conflitto ha dovuto subire quelle ovvie modifiche derivanti dall’adattamento della produzione alla scarsità progressiva delle risorse e dalla velocizzazione produttiva rispetto i quantitativi contrattuali richiesti Come i collezionisti sanno, tali modifiche sono consistite nei nuovi assetti delle tasche, nel numero dei bottoni e nel deterioramento progressivo del panno, venendo a caratterizzare cosi’ quei modelli tipologicamente diversi tra loro che oggi conosciamo e abbiamo codificato. Se la “modello 43” fu l’ultima figlia della gloriosa serie delle Feldbluse tedesche di tradizione, non fu comunque l’ultima “uniforme” in senso completo del termine ad essere portata dai soldati tedeschi durante l’ultimo conflitto mondiale. Al suo porto, negli ultimi bagliori della guerra, le si affiancò infatti la cosiddetta “Felduniform 44” di nuova e radicale concezione e di moderna iniziativa perquanto ironicamente somigliante alla giacca indossata dai vincitori. La Felduniform 44 va letta quindi come oggetto a sé stante e segna davvero una rottura con le tappe del passato, basti pensare che tutto ciò si inquadrava in una riforma globale che comprendeva l’unificazione uniformologica di tuttte le forse armate germaniche e che oltre un nuovo “look” comprensivo di pantalone, nuove calzature e di un maglione a collo alto specifico inclusi nella Felduniform, avrebbe previsto anche un nuovo tipo di elmo e nuove armi già in parte in essere (Sturmgewehr ecc) .
La Felduniform 44 fu ovviamente il capo meno prodotto nella storia uniformologica tedesca del Terzo Reich e anche il meno eterogeneo in virtù dei numerosi materiali impiegati e della produzione spesso differente nella costruzione di questi effetti.
Anche il colore denominato feldgrau 44 marcava una rottura quasi definitiva con il tono di verde Feldgrau della tradizione del passato. Alcuni collezionisti inquadrano questa nuova denominazione di colore nell’ultima tipologia di panno utilizzato (anche per le Fldbl 43) il cui colore tendeva al verde-ocra-giallastro, cio’ primariamnete per la difficoltà di essere tinto causa la fortissima presenza di fibre sintetiche, altri localizzano il “Feldgrau 44” in quel panno marronastro (con forte riciclo di stoffa russa) che fu impiegato in grossi quantitativi nella produzione di queste uniformi, altri ancora intendono globalmente con questa denominazione tutta la produzione di questo particolare effetto nella sua singolare peculiarità. La Feldbluse Modell ‘43 non fu mai soppiantata del tutto dalla nuova “Felduniform 44” e ad essa si sovrappose per quanto i primi ad esserne equipaggiati furono i reparti Panzergrenadieren, i reparti Infanteriepionieren e le truppe impiegate in prima linea. Anche le WSS la KM la Polizei la LW dovevano essere equipaggiate con la nuova uniforme, ad eccezione dei carristi che manterranno la loro specifica’uniforme nera. Tutto ciò, come già detto, voleva inquadrarsi in una riforma dettata dagli eventi alla ricerca di un prototipo di soldato “moderno”che caratterizzerà comunque il milite europeo degli anni ’50, gettando le basi del soldato attuale.
Di seguito le foto, a specchio di quanto sopra descritto.
La feldbluse 43 presentata in questo contesto è un ottimo esemplare in condizioni pari al nuovo realizzato a Stettino nel ‘44, in panno “ortica” di italica derivazione. Il taglio perfettamente regolamentare mantiene comunque ottimi standard costruttivi. I bottoni sono di colore “grigio unificato” come la fibbia del cinturone. L’utilizzo di questo colore dal ‘43 in poi si inquadrava anch’esso in quella riforma “moderna” che tendeva ad unificare e a standardizzare soldati ed equipaggiamenti. Ho immaginato il “manichino”armato con fucile automatico Stg44 e con equipaggiamento nella consueta configurazione prevista per la fanteria
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Le mostrine sono le regolamentari litzen di tipo standard grigie, istituite nel’40, l’aquila è grigia su fondo feldgrau
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L’interno della Bluse è foderato nella consueta seta artificiale, sono presenti i marchi delle taglie e del fabbricante
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Il soldato, un fante, è equipaggiato con fucile automatico Stg44, ha ricevuto l’apposito portacaricatori e mantiene nell’altro lato una Patronentasche di modello ordinario. Per distribuire il peso e mantenere l’affardellamento posteriore, indossa sospensioni ad Y
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Un distintivo infanterie Sturmabzeichen campeggia sulla tasca pettorale della Feldbluse
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Anche negli ultimi anni di guerra era previsto per i soldati della fanteria la configurazione con il triangolo tattico modello “A” che serviva per il trasporto del telo tenda, del tascapane tattico, dell’attrezzatura inerente al telo tenda e della gavetta oltre al tascapane (qui di modello‘44) e borraccia nella consueta posizione. La baionetta non veniva distribuita ai soldati armati con Stg44, cosi’ come sempre meno era invalso l’uso del trasporto della maschera antigas e del suo contenitore cilindrico, spesso quest’ultimo serviva a trasportare nel suo interno razioni e effetti personali con gravi sanzioni da parte dei superiori
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La vanghetta , qui di tipo pieghevole, continuò ad essere distribuita sino alla fine rivelandosi oggetto utile e pratico
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In seguito e dopo alcuni test da parte dell’esercito, l’affardellamento tattico campale fu sostituito progressivamente nel ‘44 da un pratico zainetto (Rucksack-Sturmgepack) destinato al rimpiazzo del basto ad “A”non più in produzione, pur svolgendone la medesima funzione
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L’Einheitsfeldmutze in panno, copricapo tipico a due bottoni frontali fu l’ultimo copricapo ad essere distribuito e tipico del soldato di fine guerra
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La nuova “Felduniform 44”in forma di giacchino corto a due tasche e non più quattro, venne introdotto nel settembre 1944 segnando una rottura con la tradizione passata delle uniformi tedesche, era comprensivo di pantaloni specifici, stivaletti corti,maglione a collo alto
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L’interno era foderato in seta artificiale seguendo i consueti criteri di confezionamento dell’industria manufatturiera tedesca del tempo, gli esemplari giunti fino a noi mostrano grande eterogeneità nella sua costruzione, l’aquila venne prodotta in forma triangolare onde rendere più agevole il montaggio
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tra i vari tessuti impiegati per la Felduniform 44, va ricordato l'impiego di panno italiano a doppia faccia, con trama diagonale,(già peraltro utilizzato anche nelle Feldbluse modell 43) nella foto un completo giacca e pantaloni realizzato in questo materiale
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Sulle foto di parte dell’equipaggiamento (tipico del periodo trattato) utilizzato per i manichini del thread di cui sopra porgo i miei saluti e rimango a disposizione per i consueti commenti
kdg
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Io non ho parole,cè tanto di quel ben di Dio che non so da dove cominciare.Davvero davvero complimenti,quella 43 me lo sto "finendo" con gli occhi.[151
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text book ! materiale incredibile!
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Tutto stupendo e in condizioni strepitose complimenti .
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Veramente complimenti per tutto il materiale che hai, e soprattutto grazie delle spiegazioni allegate, utilissime a chi come me, non ha ancora tutto questo ma punta a ''conquistarlo''.! Verso la fine del conflitto quindi sia la maschera che il contenitore spesso non venivano portati? A chi non rispettava le direttive sull'equipaggiamento (per esempio non portando la maschera) spettavano sanzioni? grazie.
Attila
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Grandi pezzi in condizioni top e soprattutto grande presentazione e preparazione. Questo è quello che fa la differenza sul serio.
Ancora una volta i miei più sinceri complimenti Carlo.
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Ciao a tutti,
ottimi pezzi,complimenti sinceri per la grande qualità del materiale presentato e per la tua preparazione.
Ciao
Michele
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Bhe senza nulla togliere alla descrizione perfetta
Gli oggetti son fantastici e in condizioni ideali
complimenti per questo post
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E' come andare ad una splendida lezione di storia delle uniformi corredata da pezzi veramente spettacolari.
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Rimango sempre senza parole, nel vedere tanto bellissimo materiale, raccolto con passione e competenza!...come ha scritto Tiziano è come essere stati ad una interessantissima lezione di storia, con uniformi, equipaggiamenti e armi spettacolari!!
Visto che hai citato il particolare del contenitore della maschera antigas usato come "porta vivande", ho salvato una foto curiosa circa tale utilizzo...
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...notare i volti divertiti dei due soldati russi!!