[SONDRIO] Forte Oga (Parte 2°)
Forte di Oga (SONDRIO) Parte Seconda
Prima Parte
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Altra cosa interessante presente nel forte: la struttura delle torrette a scomparsa per le mitragliatrici.
Ospitava una mitragliera Gardner con gittata 2Km; la sua funzione era difendere il forte da un eventuale attacco nemico di fanteria.
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La torretta ruotando manualmente poteva battere l' intero perimetro del fossato e dei reticolati intorno al forte.
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Sempre manualmente la torretta poteva essere abbassata fino a scomparire nel suolo.
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Altra struttura ancora presente nel forte. In questa foto la Caponiera Est vista anche dall'interno (11).
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Particolari dell' impianto elettrico. Non tutto è stato per fortuna depredato.
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Dei molti ambienti che si possono visitare , troviamo anche l'infermeria (17) e l'alloggio ufficiali (06).
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Ecco , se non ce ne fossero abbastanza , un'altro motivo per visitare il forte. Questo è il generatore, anche se incompleto in alcune parti nella sala macchinari (7).
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Particolari della strumentazione presente nella sala. La doppia targhetta riporta : "Franco Tosi Legnano"
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E' arrivato il momento di salire le scale e andare al piano superiore per visitare i pozzi e le quattro riservette. Queste contenevano ognuna 350 proiettili. Ne esisteva una quinta vicino alla sala comando che conteneva invece le cariche di lancio.
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Il corridoio al piano superiore (1). Ci sono stranamente dei termosifoni sulla destra. Il sistema di riscaldamento durante la Grande Guerra era composto da aria riscaldata nei sotterranei che arrivava ad ogni locale attraverso delle finestrelle con griglia presenti in ogni stanza. Nel 1937 sono stati aggiunti anche questi termosifoni , forse il sistema precedente non era poi cosi efficace.
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Una delle scale che portano ai pezzi (2). Sono presenti ancora le cupole da 40 mm di spessore . Altro elemento che contraddistingue la visita a questo forte. I pezzi montati non erano i classici 4 da 149mm ma dei 120/40 con una gittata di 12800 m
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Particolari all' interno del pozzo. Nella prima foto quello che rimane del tubo per le comunicazioni alla sala comando. Nella seconda foto dove venivano messi i proietti prima di essere usati. Questi potevano essere o le granate da 24 Kg in acciaio , le granate lunghe in ghisa e acciaio con carica di scoppio da Kg 1,7 e gli shrapnel in acciaio contenenti 460 pallottole da 23g.
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Siamo all'esterno per osservare il sistema di abbattimento dei fumi: il fumo denso e nero , prodotto dalla combustione del carburante dei generatori , non veniva immesso direttamente nell'aria ma filtrato attraverso una cisterna contenente acqua , nella quale i fumi , venendone al contatto, depositavano la fuliggine nera. Il fumo depurato e divenuto bianco si disperdeva nell'ambiente non dando alcun riferimento al nemico.
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Rimangono da vistare le polveriere .Percorriamo le scale che scendono in questi locali.
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Ci siamo : ecco gli ambienti più interni del forte.
GLi esplosivi venivano stipati nei sotterranei per mantenerli ad una temperatura costante in modo che non si danneggiassero.
L'esplosivo era stoccato in cassette al fine di ridurre l'umidità*, attutire le vibrazioni e gli effetti di una eventuale esplosione.Sempre al fine di prevenire il rischio di deflagrazioni anche l'illuminazione della polveriera era isolata dal resto della struttura attraverso una doppia finestra posta sopra la porta.
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Non può mancare una vista delle cupole. Il forte è stato acquistato dal comune di Valdisotto che ha curato i lavori di restauro.
Dimenticavo : l' ingresso è libero e l'apertura del 2007 ha seguito un calendario un po' complicato. Comunque è rimasto aperto da fine maggio fino al metà* ottobre il sabato e la domenica. Nel periodo centrale da metà* giugno a metà* settembre ha aperto tutti i giorni esclusi quasi tutti i lunedì. Per il 2008 consiglio quindi di informarsi preventivamente.
Saluti [ciao2]