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		Allegati: 6 La spada dell'Islam 
		La spada dell'islam (in arabo: سيف الإسلا, Sayf al-Islām) era un'arma bianca cerimoniale donata nel 1937 a Benito Mussolini in qualità di protettore dell'islam (in arabo: حامي الإسلام, Hāmī al-Islām).La spada, decorata con arabeschi, dotata di una lama dritta a doppio filo e con elsa e fregi in oro massiccio, era stata realizzata dalla ditta artigiana Picchiani e Barlacchi di Firenze su ordine dello stesso Mussolini. Dopo il 1937 non venne più utilizzata e fu custodita in una teca di vetro a Rocca delle Caminate, residenza estiva del duce. Del prezioso oggetto non si ebbero più tracce dopo il 25 luglio1943, quando la Rocca venne devastata e saccheggiata dagli antifascisti.Pare che la spada sia poi finita in America.
 
 Allegato 255235Nel 1934, a seguito della nascita della Libia italiana,  Mussolini avviò una politica di incoraggiamento nei confronti della  religione islamica, definendo le popolazioni locali "musulmani italiani  della quarta sponda d'Italia", facendo costruire o restaurare moschee e  scuole coraniche, approntando strutture di assistenza per i pellegrini  diretti alla Mecca e facendo anche aprire a Tripoli una Scuola Superiore di Cultura Islamica. Dietro l'apparente intento umanitario, il fascismo e alcuni settori del mondo islamico riconoscevano Francia e Regno Unito come nemici comuni e il duce voleva sfruttare tale fattore a proprio vantaggio. Questa comunanza di intenti era generata dall'avversione agli accordi sanciti dal trattato di Versailles del 1919, dominato da Stati Uniti d'America,  Francia e Regno Unito, i quali non avevano soddisfatto pienamente né le  richieste avanzate dall'Italia, né quelle del mondo islamico.
 
 Al fine di guadagnarsi il favore degli arabi e di suggellarne l'alleanza, Mussolini, benché firmatario dei Patti Lateranensi con la Chiesa, decise di farsi conferire il titolo di protettore dell'islam. Secondo l'interpretazione del duce, essendo subentrato in Libia il governo italiano al posto di quello ottomano, tale titolo gli spettava di diritto in quanto, in qualche modo, erede dell'autorità del califfo.
 Allegato 255236  Allegato 255240Allegato 255237  Allegato 255238
 Allegato 255239
 Il 20 marzo 1937, nei pressi di Tripoli,  Mussolini ricevette da Iusuf Kerisc, un capo berbero sostenitore  dell'occupazione italiana contro la resistenza libica, la spada  dell'Islam durante una sontuosa cerimonia. Dopo essere entrato a Tripoli  fra salve di cannone e alla testa di una schiera di 2.600 cavalieri, il  duce ribadì la sua vicinanza alle popolazioni musulmane, garantendo  loro «pace, giustizia, benessere e rispetto delle leggi del Profeta».Nonostante l'approvazione da parte dei media di regime, la cerimonia  suscitò ilarità fra la popolazione italiana per via dei suoi connotati  assurdi e paradossali. Una delle fotografie dell'evento, raffigurante Mussolini in sella a un cavallo tenuto per la cavezza da un palafreniere,  nella sua versione ufficiale fu ritoccata e pubblicata cancellando il  palafreniere, in modo da dimostrare che il duce era in grado di condurre  la propria cavalcatura senza l'aiuto di nessuno. L'anno successivo venne inaugurato nella piazza principale della  capitale libica un monumento equestre in onore di Mussolini, il cui  basamento recitava: «A Benito Mussolini pacificatore delle genti  redentore della terra di Libia le popolazioni memori e fiere dove  fiammeggiò la spada dell'Islam consacrano nel segno del Littorio una  fedeltà che sfida il destino»(Wiki-web)
 
 
 
 
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		Molto interessante e bellissime le fotografie. Grazie Paolo. 
 
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		Quindi potrebbe essere che qualche americano l'abbia in esposizione a casa sua ? 
 
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		:shock: mi sa proprio di si... non immagino il valore... 
 
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		Concordo con Mangusta.
 Bellissime foto, Paolo.