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Strafanici (Storia triestina)
Ciao
volevo farvi conoscere questo libretto, secondo me molto interessante per gli appassionati di storia di Trieste.
Si tratta di un volumetto che raccoglie una serie di raccontini che descrivono alcuni luoghi, strade, monumenti e curiosità*, sconosciute ai più, sulla falsa riga del libro "Trieste nascosta".
Non ha la pretesa di raccontare la storia intera di Trieste, ma solo alcuni episodi o luoghi che normalmente vengono ignorati, dimenticati; divenuti "strafanici", cioè oggetti inutili e ingombranti.
è un libro che si legge in poche ore, ma che secondo me trasmette molte emozioni, forse per la semplicità* con cui è stato scritto, o forse perchè parla della mia città*...
Lo si trova in molte librerie triestine, dovrebbe costare 7 Euro.
Se per caso non lo riuscite a trovare, contattatemi via MP, perchè conosco l'autore.
Presto posterò un paio di foto, per ora ho trovato solo questa in rete
Re: Strafanici (Storia triestina)
Re: Strafanici (Storia triestina)
Grazie per questa segnalazione, Trieste è una città* che amo ed in cui torno sempre volentieri.
Anzi spero di esserci ai primi di novembre quanto in città* si terrà* il Raduno Nazionale delle Associazioni d'Arma in occasione dei 90 anni della Vittoria e dello sbarco dei bersagliei al molo Audace.
Già* tempo addietro avevo apprezzato "Trieste sottosopra" di Mauro Covacich, ora dovrò proprio non perdermi anche questa "guida" alle piccole cose triestine.
P.S. Ho visto che lo stesso editore pubblica una guida alle "osmize" ........... secondo voi triestini è interessante [icon_246 [255 ?
Re: Strafanici (Storia triestina)
Beh, la guida alle osmize è una cosa personale, che ci si crea solo con anni di accurata ricerca... [255 e un fegato da buttare... [icon_246 [1530
La guida è più per turisti che per triestini, ma comunque è interessante, e poi, se uno viene a Trieste e vuole andare in osmiza, o chiede a qualche autoctono, o si procura la guida...
Re: Strafanici (Storia triestina)
Per i non "indigeni" diciamo che l'osmìza (in sloveno si scrive osmica, ma la "c" si pronuncia "z") è un locale dove un contadino dei dintorni di Trieste vende il proprio vino. Spesso si possono trovare anche salumi e formaggi, che mi pare dovrebbero essere di sua produzione. Nella zona di Trieste la produzione di vino è molto limitata, visto che i terreni non possono essere molto estesi. L'osmiza è segnalata da un "frasco", un ramo di edera o di altra pianta che resta verde per un po'. Un modo per capire se il vino è buono è proprio la freschezza del frasco. Se arriva ad ingiallire, vuol dire che il vino non è granchè e faticano a smerciarlo.
Ci sono dei dubbi sull'etimologia della parola "osmica". Secondo alcuni deriva dalla parola slovena "osim" = otto. Perchè pare che una volta il permesso di apertura durasse otto giorni. Secondo altri deriva da osminko = bicchiere da un ottavo di litro. Ai tempi dell'Austria e fino a pochissimi anni fa, i bicchieri di vino misuravano 1/8 e 1/4 di litro, a differenza di quelli italiani da uno e due decimi.
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