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Linea cadorna
ciao, mi sono da poco iscritto al sito e devo ringraziare un post di Harris del 2007, se sono riuscito a capire il perché delle differenze di camera di tiro nel forte di Vallalta sul monte San Martino in Valcuvia. Vivo in provincia di Varese e sono appassionato della Linea Cadorna, anzi dovrei dire della Linea di Difesa alla Frontiera Nord. Stò raccogliendo materiale fotografico, per ora solo della seconda linea di difesa, e vorrei postarlo per avere alcuni commenti e suggerimenti in merito alle costruzioni. Ho cercato Linea Cadorna sul sito, ma ho trovato solo alcuni post relativi alla parte di questa linea in Piemonte oppure in provincia di Como. Ho visto che c'è in corso un database dei cementisti, ma non riesco ad aprire il file. Sono ancora della vecchia scuola, quando con un mio amico a metà anni '80 facevamo i rilievi con altimetro barometrico e cartina altimetrica in scala. Non vorrei creare doppioni. Inoltre per il comune di Mesenzana sto facendo dei rilievi e la mappatura in scala 1:500 delle costruzioni sul loro comune. Se me ne daranno l'autorizzazione, posterò il mio lavoro su questo sito, sempre che qualcun'altro non lo abbia già fatto prima di me.
ciao ed a presto
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sarebbe sicuramente interessante !
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Citazione:
Originariamente Scritto da
32°Fanteria
sarebbe sicuramente interessante !
Quoto!
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Allegati: 1
ciao, grazie per il supporto. Una domanda. E' meglio che io crei un argomento per ogni tipo di costruzione, per vederne lo sviluppo lungo l'arco delle fortificazioni, oppure posto le foto in base al luogo dove le ho scattate ? Poichè ho notato alcune differenze nella costruzione dello stesso manufatto ( per esempio le postazioni per mitragliatrici ) ho pensato che sia meglio dividere gli argomenti. Inoltre nella nostra provincia ci sono 9 cannoniere in caverna ( di cui solo una su terreno privato e quindi diffficlmente visitabile ), quindi postare tutto il materiale in un solo argomento rischia di essere alquanto pesante per chi, eventualmente, voglia consultare solo alcuni argomenti.
Vorrei dividere le sezioni come segue:
Trincee e camminamenti
Postazioni per mitragliatrici
Postazioni per bombarde
Postazioni blindate per artiglieria
Postazioni in barbetta
Cannoniere in caverna
Casermette e garritte
Osservatori
Le piantine che realizzerò per il comune di Mesenzana saranno una cosa a parte.
Allegato 246407
Qui comincia ilmio cammino.
Ciao
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Io posterei tutto qui, per avere tutto unito, sicuro che esce un topic veramente interessante.
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Quoto Antonio. Posta tutto sotto questa discussione e denomina i post secondo la scaletta da te mostrata. In tal maniera chi ricerca materiale riguardante la Linea Cadorna avrà tutto il materiale in una discussione e non "seminato" in giro.
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Allegati: 27
comincio quindi con il materiale preso fino ad ora. Non posterò tutte le foto che ho scattato, anche perché alcune non sono il massimo.
Il primo argomento della lista che ho fatto è anche quello che più mi stà a cuore.
TRINCEE E CAMMINAMENTI
Settore Monte San Martino, a Cassano Valcuvia. Postazioni per fucilieri sopra il paese.
Grazie ai volontari dell'A.N.A. di Cassano, queste trincee e camminamenti sono state quasi completamente recuperate e restaurate, anche se purtroppo hanno fatto qualche piccolo "abuso", cannibalizzando i pannelli in cemento prefabbricato delle trincce, per rifare i grardini dei camminamenti e dei ricoveri e ricostruendo a secco i parapetti delle trincee, dove avrebbero dovuto andare i pannelli
Allegato 246505Allegato 246506.Allegato 246503Allegato 246504Allegato 246507Allegato 246508Allegato 246509
Lungo queste trincee e camminamenti trovo particolari le entrate ai ricoveri. Le entrate che dai camminamenti entrano nei ricoveri sono grezze o con portoni non rifiniti. Le entrate che dalle trincee di battaglia portano ai ricoveri, hanno le rifiniture delle case e la forma dei portoni delle case di qualsiasi paese della zona. Mi piace pensare che, chi ha progettato questa parte delle fortificazioni, abbia voluto dare un senso di rientro a casa dopo il duro lavoro ai soldai che cercavano rifgio all'interno dei ricoveri. Tenete presente che i ricoveri, scavati nella roccia, sono 9 in totale. Ad ogni ricovero, con forma a croce, corrisponde anche una o due postazioni per mitragliatrice.
Ecco alcune entrate dai camminamenti.
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Ecco alcune entrate dalle trincee
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Settore Cunardo ( fraz. Case Riano ) verso Ferrera.
Qui le trincee sono di due tipi. Una piccola parte molto curata nei particolari che posto oggi. L'altra parte sarà postata prossimamente.
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Entrata ai ricoveri
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Settore Monte Tre Croci-Monte Pravello, salendo da Viggiù.
Trincee. In questo settore, le trincee sono 7, in cemento misto a pietrisco di recupero dello scavo dei ricoveri. Ogni linea di fanti può identificare la propria in base al numero( da 1 a 7 ) posto all'inizio di ogni parapetto. Ogni tratto è separato da una postazione blindata per due mitragliatrici.
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Ad ogni trincea corrispondeva un ricovero, debitamente numerato. Ecco un'entrata ai ricoveri.
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Settore Monte Pravello-Monte Orsa, salendo da Viggiù.
Grazie ai volontari dell'A.N.A. e deglia " Amici del monte San Giorgio" anche queste trincee godono di una manutenzione costante e sono state recuperate quasi completamente.
Le trincee sono costruite cementando pietre grosse, risultato dello scavo dei ricoveri. I soldati sparavano attraverso delle feritoie. L'aspetto finale di questa tecnica di costruzione è di una mimetizzazione perfetta. Dai paesi sottostanti non si riescono a scorgere i parapetti dei fucilieri. Inoltre anche qui le trincee erano numerate.
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In alcuni punti si possono ancora vedere i perni su cui poggiavano i copri feritoia.
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Scisate ma non ho ancora imparato ad utilizzare il mezzo e quindi molte foto sono uscite in orizzontale.
Ciao
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Foto molto interessanti. Dentro i ricoveri che dimensioni hanno ? Sono visitabili ?
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Mi spiace non aver fatto le foto interne dei ricoveri. La situazione è la seguente:
Settore Monte San Martino - Cassano Valcuvia dei 9 ricoveri 8 sono visitabili, il nono appartiene a quella piccola parte di questo settore che deve essere ancora recuperata. Ogni ricovero, tranne il primo, è composto da due gallerie poste a croce, dentro le quali sono stati ricavate delle stanzette di mt 4x2. Il numero delle stanzette varia da una a tre per galleria. Solo due di queste stanzette sono rifinite con volta a botte in mattoni. Le altre sono scavate nella roccia senza nessuna rifinitura, se non una soglia in serizzo grigio di circa 10 cm per evitare che l'acqua, che avrebbe potuto entrare nelle gallerie, potesse allagare la stanza.
Settore Cunardo - Ferrera
I ricoveri sono costruiti all'interno dei camminamenti di comunicazione tra la strada militare di serivzio, scavati nella roccia. Poiché le gallerie sono 5, altrettante sono le stanze. Le misure delle stanze sono anche qui di mt 4x2: mt 4 di lunghezza x mt 2 di profondità. Però solo due stanzette sono rifinite in muratura e sono quelle che si trovano nei ricoveri di cui ho posto la foto del doppio portone. Le altre 3, si trovano nella parte più grezza
Settore Monte Tre Croci - Monte Pravello
I ricoveri sono ricavati in gallerie a forma di V oppur U, dove il vertice si allarga. Sono tutte visitabili
Settore Monte Pravello - Monte Orsa
I ricoveri sono in galleria, tutti visitabili, tranne due che sono stati costruiti a fondo cieco e sono utilizzati come magazzini dai volontari, che ne fanno la manutenzione. Le stanzette qui però non ci sono, ma semplicemente in alcuni punti la galleria di riferimento si allarga.
A proposito delle gallerie dei ricoveri, ma comunque delle gallerie in generale nei settori da me visitati, le misure standard sono di 1 mt di larghezza per mt 1,80 di altezza. Quindi, quando dico che la galleria di riferimento si allarga, chi ha costrutio ha preferito, in modo un pò spiccio, allargare la galleria a mt 2 o poco più, in modo da dare spazio ad alcune persone di sedersi, senza essere di intralcio a chi doveva passare.
Sul tema trincee e camminamenti non ho postato le foto relative al settore Monte San Martino Forte di Vallalta ( per lo Stato Magiore San Martino in Culimne ), settore Monte San Martino strada di collegamento all'osservatorio del Monte Pian Nave, settore Monte Piambello nel comune di Cadegliao Viconago, Settore Monte Marzio - pendici nord del Monte Piambello, settore Monte Piambello comune di Cuasso al Monte e Borgnana, settore Monte Scerré da Cunardo ( fraz Case Riano ) a Ghirla perché i dati sono incompleti.
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Ottimo resoconto, complimenti
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Complimenti per il reportage, da una strana sensazione rivedere questi luoghi dopo 100 anni e vedere che sono rimaste ancora tracce indelebili di guerra.
E guardare attraverso una di quelle feritoie per un attimo da una strana sensazione.
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Sì, è bello poter visitare posti costruiti 100 anni e rimasti quasi intatti. Mi permetto però di ricordare che la Linea di difesa alla Frontiera Nord non ha mai visto il fuoco della Prima Guerra Mondiale. Fù utilizzata dai partigiani nell'Ossolano ed anche nel Varesotto dopo l'8 settembre 1943. Anzi il forte di Vallalta sul monte San Martino è stato teatro di una della prime vere battaglie tra partigiani e tedeschi, nei tre giorni dal 13 al 16 novembre 1943. Dal 1945 in poi, le costruzioni più a ridosso della frontiera e meno accessibili furono utilizzate dai contrabbandieri quali depositi per la merce, prima di portarla a valle. Se nonne conoscete la storia, ditemelo e ve ne farò un riassunto, magari in un post a parte dedicato alla Seconda Guerra Mondiale.
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Allegati: 15
POSTAZIONI PER MITRAGLIATRICI
Le postazioni per mitragliatrici sono sia blindate, sia in caverna, sia all'esterno.
Normalmente portano una base in cemento e pietrisco, a forma di parallelepipedo, di dimensioni cm 135x80x60h. Vedremo però che non sarà sempre così.
Settore Cunardo ( case Riano ) - Ferrera
Le postazioni sono blindate. Solo due sono realmente visitabili, perché si trovano nella parte meglio preservata. Le altre hanno l'entrata ostruita dalla vegetazione o addirittura sepolte dal crollo del tetto.
Vi faccio notare il foro per l'entrata e l'uscita dei tubi di alimentazione dell'acqua di raffreddamento, che in questa postazione si trova sul lato sinistro della base. La vasca per l'acqua si trova sotto il piano di appoggio dell'arma.
Allegato 246590
Settore Cunardo ( case Riano ) - Ghirla
Questo settore è uno dei più lunghi visitabili, perchè si snoda alle pendici del Monte Scerré ed é lungo circa 3 km. Si snoda tra quota 580 e 520 s.l.m.
Dopo un pò ho perso il conto delle postazioni per mitragliatrici. Si può calcolare che ve ne sia una ogni 50/70 metri.
Per chi vuole fare una passeggiata nei boschi, senza grossi dislivelli, di quasi una giornata, qui ne ha l'occasione.
In questo settore troviamo due tipologie di postazioni. Una blindata coperta ( come quella precedentemente vista ) ed una blindata scoperta.
Se nel settore precedente la base d'appoggio dell'arma era rettangolare, qui, in alcuni casi, è trapeziodale. Il foro di alimentazione dell'acqua è anteriore e non di lato. Si può notare molto bene la presenza della vasca dell'acqua sotto il piano d'appoggio.
Anche qui alcune postazioni sono visitabili ed altre no.
Allegato 246591
Le postazione blindate scopete hanno due campane per la protezione dei serventi in caso di bombardamento d'artiglieria.
In questo caso il foro per l'alimentzione dell'acqua è sul lato destro.
Alcune postazioni son visitabili, altre sono coperte da vegetazione e solo intuibili.
Allegato 246592
Allegato 246593
Settore Monte Tre Croci -Monte Pravello
Le postazioni di mitragliatrice che dividono ciascuna delle 7 trincee per fucilieri sono blindate, ma non coperte. Sono in calcestruzzo e non in muratura di cemento e pietre a sostegno di un terrapieno, come le precedenti. La base d'appoggio è trapezioidale, ma senza la vasca per l'acqua sotto di esso. Ai lati della base maggiore del trapezio, vi sono due mensole, sulle quali appoggiare la tanca per l'acqua di raffredamento.
Allegato 246594
Allegato 246595
Di retro alla postazione c'è una delle due entrate del ricovero relativo alla trincea numerata precedente. ( vi ricordo che i ricoveri sono in galleria ad U oppure V e partono da metà della trincea per arriasre dietro alla postazione per mitragliatrice ).
Allegato 246600
Settore Monte Pravello -Monte Orsa
Sono tutte blindate, a volte scavatenella roccia, a volte con parapetto in cemento e pietra + copetura in calcestruzzo.
Tutte hanno all'entrata l'insegna che identifica il numero progressivo delle mitralgiatrici.
Non ci sono basamenti su cui appoggiare l'arma, ma questa viene messa direttamente a terra.
Allegato 246605
Allegato 246606
Monte San Martino - Monte Pian Nave
Ho solamente la foto delle postazioni blindate coperte. Appena possibile posterò anche le altre.
In questo caso il piano d'appoggio è un rettangolo con le misure standard, ma invece di essere a cm 60 da terra,si trova a 40cm. Non ha un basamento pieno, ma solo un pannello prefabbricato appoggiato su quattro piedi in calcestruzzo. Lo spazio sotto il piano d'appoggio non permette il posizionamento della tanica dell'acqua, quindi questa veniva messa di lato.
Allegato 246602
Allegato 246604
ORA PERO', HO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO.
In questo settore e precisamente all'inizio dei camminamenti si trova una postazione dove la base di appoggio è un rettangolo ma di dimensioni esattamente doppie a quelle standard, ma sempre sollevato da terra cm 60. E' totalmente scoperto ad eccezione di un parapetto frontale, che però è in pezzi poco sotto la postazione.
Premetto: a circa mt 100 in linea d'aria e circa mt 40 di altitudine più in alto, si trovano le camere di tiro per i cannoni da montagna di piccolo calibro costruite in caverna e facenti parte del complesso del Forte di Vallalta. Le camere di tiro realizzate in caverna sono 3. E' possibile che abbiano pensato di posizionare il quarto elemento di una batteria all'esterno in appoggio alla fanteria poco più in basso ? Se sì, perché realizzare il basamento rialzato ? darebbe problemi in caso di rinculo !
Allegato 246607
Allegato 246608
Allegato 246609
Aspetto un vostro commento. Grazie
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Mi fa un certo che, un misto di tristezza e di rabbia, nel vedere come in certe parti d'Italia la linea Cadorna sia tenuta in grande considerazione e oggetto di lavori di recupero e ripristino.
Nel Basso Friuli e nel Monfalconese sono stati costruiti chilometri e chilometri di linea Cadorna, su più ordini, con postazioni per fanteria e artiglierie, e tutto giace in completo abbandono.
Molto è stato distrutto nel primo dopoguerra per recuperare i terreni coltivabili, molto viene distrutto ancora oggi, nonostante le leggi attuali di tutela.
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Grazie Spinger, il tuo bellissimo servizio mi permette di vedere direttamente dei manufatti che, vista la distanza che ci separa, molto probabilmente non vedrò mai dal vivo.
Spero in un prosequio e grazie ancora. Saluti a tutti.
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ciao Kleiner Pal, io sto solo mostrando la parte più bella di tutta questa Linea, ma ci sono molti posti dove la natura e l'uomo stanno togliendo la possibilità di godere di tuto questo. Posterò anche le foto delle cose che si devono "intuire", perché nascoste sotto terra o utilizzati dall'uomo in altro modo.
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ciao 155/23, come detto nel mio post iniziale, cercherò di fare una panoramica la più completa possibile, divisa per tipo di armamento. Non mancheranno altre foto!
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Allegati: 1
ma perché spendere un pacco di soldi per andare ad Angkor Wat, quando basta andare a Masciago Primo e vedere come sono ridotte le trincee in quel comune ?
Allegato 246877
Prendiamola con unpò di spirito !!!!
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Allegati: 31
POSTAZIONI PER MITRAGLIATRICI
Mi sono accorto che non ho messo ( anche perché non ne ho fatte molte ) foto degli esterni delle postazioni per mitragliatrice.
Eccone alcune.
Settore Cunardo - Ghirla
Allegato 247071
Allegato 247072
Allegato 247073
Settore monte Pravello - Monte Orsa
Qui le trincee e le postazioni sono a strapiombo e quindi ho fatto quello che ho potuto. Se riprendete il post precedente, vedrete che ho parlato di perfetto mimetismo e qui se ne vede un buon esempio.
Allegato 247075
Aggiungo due nuovi settori, che ho fotografato durante le ultime ferie.
Monte Piambello - lato nord ovest - comune di Cadegliano ( sopra Ghirla )
Le condizioni delle trincee e delle postazioni non godono di manutenzione. Alcune postazioni vengono usate dai cacciatori e quindi vengono in parte ripulite dalle foglie, ma il bosco si sta riprendendo il suo spazio.
Allegato 247076
Allegato 247077
Allegato 247078
In questo settore esiste una sola postazione che riesce a mostrare come erano fatti i piani di appoggio per le mitragliatrici, ma per fotografarla da vicino avrei dovuto calarmi con una corda o una scala, ma di solito sono da solo quando faccio queste incursioni e quindi non mi sono fidato a scendere. Si tratta di un pannello di calcestruzzo prefabbricato a forma di V, che appoggiava su tre pilastrini ( simile alla base d'appoggio rettangolare vista prima nel settore Monte San Martino - Monte Pian Nave ). Non ci sono le vasche per l'acqua di raffreddamento. Mi scuso, se le foto non sono il massimo.
Allegato 247080
Allegato 247081
Grazie a delle placche ( in molti punti molto consumate e quasi illegibili ) ogni postazione è numerata.
Il settore che ho visitato aveva le postazioni dalla 17 alla 28.
Ecco una delle placche meglio leggibili: M 26
Allegato 247082
In questa foto si vede l'interno di una postazione. Sono tutte circolari. Qui si riesce ad intravvedere uno dei pilastrini che reggeva il piano d'appoggio, proprio sotto la feritoia di destra. La placca identificativa si trova in alto tra le due feritoie.
Allegato 247083
A volte l'accesso dalle trincee è scoperto (come sopra).
A volte si accede alla postazione attraverso un piccolo camminamento blindato, 2/3 metri al massimo.
Allegato 247084
Settore Cassanio Valcuvia - Ridotto di San Giuseppe.
Prima abbiamo visto le postazioni ed i camminamenti nella parte alta del paese di Cassano Valcuvia, andando verso il monte San Martino.
Ora vediamo le postazioni che si trovano sul lato che dal fondo della Valcuvia salgono verso il Paese.
La collina sotto la chiesa di San giuseppe presenta 6 postazioni per mitragliatrici, il tutto scavato in caverna. Si entra dal boschetto in cui si trova la strada che porta alla chiesa e si scende verso la valle. Ci sono delle indicazioni ed un sentiero ben tenuto. Questo complesso gode di un'ottima manutenzione, perché a Cassano c'è il Centro Documentale Frontiera Nord ( il cui archivio contiene copie di documenti del III° corpo d'armata e da cui attingo gran parte delle mie informazioni ), il quale organizza visite guidate all'interno delle trincee intorno alla chiesa. Se però si vuole visitare le costruzioni da soli, basta munirsi di torcia ed i cancelli alle gallerie sono aperti tutti i fine settimana.
Allegato 247086
Come si può vedere in questo caso sotto la base d'appoggio del pezzo, c'èla vasca per l'acqua ( foro a sinistra ).
Allegato 247087
Vista della strada di fondo valle da una delle feritoie.
Allegato 247088
Ridotto di San Giuseppe vero e proprio.
Una postazione è in caverna. Vi si accede attraverso una scala a chiocciola intermente realizzata nella roccia.
Allegato 247089
Le altre 3 sono invece postazioni blinadate, costruite all'interno delle trincee.
Anche qui sotto il piano d'appoggio si trova la vasca per l'acqua di raffreddamento.
Allegato 247090
TRINCEE E RICOVERI
Settore Ridotto di San Giuseppe
Poco prima di arrivare alla chiesa, sulla destra del sagrato inizia una trincea. Questa si sviluppa in parte in superficie ed in parte in caverna, come un anello che cinge tutto il sagrato. L'anello ha poi due gallerie interne che facilitano il passagio da trincea a trincea senza dover fare il giro di tutto l'anello. Una galleria ha le misure standard di 100 X 180 (h), ma l'altra è larga i doppio, trasformandosi in ricovero, come abbiamo visto anche in precedenza sul Monte Pravello.
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A sinistra invece comincia un camminamento scoperto che porta ad una delle entrate delle gallerie.
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Come si può vedere il comune di Cassano ha messo anche l'illuminazione, che però è a beneficio di chi visita con un gruppo organizzato dal Centro Documentale.
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E per finire, piccola visione d'insieme delle trincee scoperte presa dal parapetto a ridosso della chiesa.
Allegato 247105
Settore Monte Piambello - lato nord ovest - comune di Cadegliano
Qui sembra che le trincee siano basse, ma è dovuto al fatto che ci sono 100 anni di foglie che hanno ricoperto il pavimento originale.
Tutto quello che riguarda le murate delle trincee è sgretolato, oppure sepolto sotto foglie, rami e terra.
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Allegato 247107
I ricoveri non sono visitabili tranne due. Sono scavati nella roccia, con le entrate in calcestruzzo.
Come sul monte Pravello - Monte Orsa, i ricoveri portano una placca, ma in questo caso portano solo la lettera R, non sono numerati.
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Notare il doppio soffitto in calcestruzzo con intercapedine.
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Oppure hanno la porta in pietra e le scale per scendere.
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Oppure pozzo con scale a chiocciola.
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Oppure con pozzi e scale a cambrette. La foto qui mi è venuta male.
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Allegato 247117
Dei due ricoveri, uno è semplicemente una camera di mt 3x4x1,80(h)
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L'altro invece è la classica galleria 100x180(h) con una stanzetta mt 5x2x1,80, però dotato di un tramezzo con finestrella
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Allegato 247120
Poiché le trincee si incontrano in due punti e ci sono ricoveri in prossimità degli incroci, ci sono anche delle placche che indicano la posizione delle trincee e delle postazioni di mitragliatrice. Alcune placche sono difficli da leggere, perché consumate dal tempo.
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Allegati: 1
ciao, poiché in un post precedente avevo posto una domanda, ma non ho ricevuto risposta, scrivo quest'altra domanda separatamente.
Nel settore monte Piambello - comune di Cadegliano, oltre ai ricoveri con la placca "R" ne ho trovati due ( purtroppo non visitabili ) con la placca "C R" oppure "G R".Le scritte sono molto consumate. Quando ero a militare c'era l'abbreviazione "R C" cioè Reparto Comando, ma qui è l'inverso.
Qualche suggerimento ?
Allego una foto.
Allegato 247293
Aspetto illuminazioni. Grazie
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Molto interessante!
Complimenti per il reportage
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Allegati: 41
scusate se sono mesi che non posto più nulla, ma ho avuto alcuni problemi famigliari e di lavoro che i hanno tenuto lontano da tutto quello che avrei voluto fare.
Pochi giorni fa ho avuto la possibilità di fotografare tutta la linea di trincee che da Masciago Primo ( quota 240 s.l.m. ) sale a case Riano, Cunardo ( quota 450 s.l.m. ). purtroppo non ho avuto il tempo di fare i rilievi e misurare le varie costruzioni; ho dovuto scegliere tra le foto ed i rilievi.
Posterò le foto in base alla quota, perché le trincee non sono lineari, ma si sovrappongono in base alla quota, senza contare che non sono molto lunghe ( a parte quelle che si trovano sul pianoro di Case Riano ). Sono molto frammentarie e non solo perché il bosco si sta riprendendo il suo spazio,ma perché sono strutturate come una serie di gradoni. Ho fatto uno schizzo, dove però cerco di dare un'idea della posizione delle trincee.
Quello ch emi ha colpito è che a volte ci sono solo piccole postazioni isolate per mitragliatrici, a volte per una sola mitragliatrice.
Nel disegno vedrete linee rosse continue,che rappresentano le trincee, con le loro postazioni per fucilieri e per mitragliatrici. Le linee tratteggiate rosse, rappresentano i ricoveri sotterranei oppure i tunnel di collegamento tra le trincee e la retrostante strada militare di serivzio. Le due linee rosse e blu rappresentano due costruzioni che non puntano verso la valle, ma sono a copertura delle spalle delle trincee antistanti.
Allegato 252257
Spero non mi malediate, se faccio ancora vedere foto di trincee per fucilieri ed artiglieria leggera. Le costruzioni per l'artiglieria ( sia scopete, sia blindate, sia in caverna ) verranno presto.
Si parte dalla località chiamata " il Casone". Di fronte questa azienda agricola in comune di Masciago Primo ci sono, a quota 260 s.l.m., due collinette moreniche, e da qui parte il lato ovest del monte Scerré.
Dalla prima collina, proprio di fronte al "Casone" partono tre casematte per mitralgiatrici a salire, una di seguito all'altra.
Allegato 252216
Allegato 252217
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All'uscita dell'ultima postazione ci troviamo la trincea che però è quasi totalmente scomparsa.
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Si può però girare alla propria sinistra e si arriva alla strada di collegamento tra le postazioni e la strada che collega Ferrera a Masciago Primo.
Allegato 252222
Dopo circa 50 mt incontriamo un ricovero interrato molto ben tenuto ( strano !!!! ) con relativa stanzetta interna, dove a divisorio c'è un pilastro. Non ho preso le misure, ma ad occhio è un pò più grande delle stanze standard.
Allegato 252226
Allegato 252227
Poco prima della strada incontriamo una casa quasi comletamente diroccata, che non ha finestre ma solo feritoie. E' stata posta a difesa dell'entrata alle trincee per un eventale arrivo dalla strada che collega Ferrera a Masciago.
Allegato 252223
Allegato 252224
Allegato 252225
Allegato 252228
Prendendo la strada nella direzione di Masciago incontriamo la seconda collina a quota 260. Sul nostro lato sinistro incominciano le trincee.
Anche qui le postazioni sono in gran parte coperte da terra e vegetazione, tranne alcune postazioni per mitragliatrici. Le trincee per i fucilieri sono veramente ridotte male.
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Allegato 252232
Vanno un pò meglio le postazioni per mitragliatrici. Le basi d'appoggio sono standard. Qui i fori per l'alimentazione dell'acqua sono su entrambi i lati della base d'appoggio.
Allegato 252233
Allegato 252234
Allegato 252235
Nessuno dei ricoveri interrati è visitabile, perché sono state ostruite tutte le entrate.
Allegato 252236
Allegato 252237
Se ora guardiamo a destra, vedremo un altro promontorio, il cui pendio è coperto da alberi. Per arrivare alle trincee conviene salire sul pendio, perché arrivarci via strada normale è lungo. Ci ortiamo a quota 280
Le trincee qui sono in gran parte meglio tenute, se non altro perché nel 2014 per commemorare i 100 anni dall0inizio della Grande Guerra avevano fatto alcune manifestazioni. Ma da allora poco è stato fatto.
Allegato 252238
Allegato 252239
Allegato 252240
Allegato 252241
Le postazioni per le mitragliatrici sono in buono stato, misure standard e buchi alimentazione sui lati. Come prima.
Allegato 252242
Allegato 252243
Attraversiamo il prato che sta alle spalle di queste trincee ed arriviamo sulla strada privata che collega Ferrera a Masciago. Dove il torrente Rovie incontra la strada e fa una curva a 90°, inizia il sentiero che ci porterà in alto. Siamo oramai sulle pendici delmonte Scerré. Siamo sulla vecchia mulattiera costruita con la fortificazioni, ma il selciato originario è oramai visibile solo in rarissimi punti ed in alto.
Quota 300 s.l.m. Se attravesiamo il torrente dopo 50 mt, ci troveremo su un sentiero che porta ad una piccola trincea con ricovero interrato e postazione per mitragliatrice. La base per questa mtragliatrice è trapezioidale ed i fori di alimentazione sono laterali. Visto le dimensioni e l'orientamento delle feritoie, sicuramente ci si poteva piazzare un'arma solamente, anche se le feritoie sono due.
Allegato 252246
Allegato 252247
Allegato 252245
Allegato 252244
Tornando al sentiero, dopo altri 50 mt, sulla nostra sinistra si può scorgere un accenno di sentiero che ci porta ada un'altra trincea, un pò più grande con postazioni per fucilieri ed una mitragliatrice. La trincea in origine era sicuramente più lunga, ma è stata abbattuta per fare lo spiazzo per un maneggio con relative stalle.Un sentiero ci porterà ad un ricovero scavato nella roccia.
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Per questa sera chiudo. Domani continuo il reportage, fino ad arrivare in cima al pianoro.
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scusate se sono mesi che non posto più nulla, ma ho avuto alcuni problemi famigliari e di lavoro che i hanno tenuto lontano da tutto quello che avrei voluto fare.
Pochi giorni fa ho avuto la possibilità di fotografare tutta la linea di trincee che da Masciago Primo ( quota 240 s.l.m. ) sale a case Riano, Cunardo ( quota 450 s.l.m. ). purtroppo non ho avuto il tempo di fare i rilievi e misurare le varie costruzioni; ho dovuto scegliere tra le foto ed i rilievi.
Posterò le foto in base alla quota, perché le trincee non sono lineari, ma si sovrappongono in base alla quota, senza contare che non sono molto lunghe ( a parte quelle che si trovano sul pianoro di Case Riano ). Sono molto frammentarie e non solo perché il bosco si sta riprendendo il suo spazio,ma perché sono strutturate come una serie di gradoni. Ho fatto uno schizzo, dove però cerco di dare un'idea della posizione delle trincee.
Quello ch emi ha colpito è che a volte ci sono solo piccole postazioni isolate per mitragliatrici, a volte per una sola mitragliatrice.
Nel disegno vedrete linee rosse continue,che rappresentano le trincee, con le loro postazioni per fucilieri e per mitragliatrici. Le linee tratteggiate rosse, rappresentano i ricoveri sotterranei oppure i tunnel di collegamento tra le trincee e la retrostante strada militare di serivzio. Le due linee rosse e blu rappresentano due costruzioni che non puntano verso la valle, ma sono a copertura delle spalle delle trincee antistanti.
Allegato 252257
Spero non mi malediate, se faccio ancora vedere foto di trincee per fucilieri ed artiglieria leggera. Le costruzioni per l'artiglieria ( sia scopete, sia blindate, sia in caverna ) verranno presto.
Si parte dalla località chiamata " il Casone". Di fronte questa azienda agricola in comune di Masciago Primo ci sono, a quota 260 s.l.m., due collinette moreniche, e da qui parte il lato ovest del monte Scerré.
Dalla prima collina, proprio di fronte al "Casone" partono tre casematte per mitralgiatrici a salire, una di seguito all'altra.
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All'uscita dell'ultima postazione ci troviamo la trincea che però è quasi totalmente scomparsa.
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Si può però girare alla propria sinistra e si arriva alla strada di collegamento tra le postazioni e la strada che collega Ferrera a Masciago Primo.
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Dopo circa 50 mt incontriamo un ricovero interrato molto ben tenuto ( strano !!!! ) con relativa stanzetta interna, dove a divisorio c'è un pilastro. Non ho preso le misure, ma ad occhio è un pò più grande delle stanze standard.
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Poco prima della strada incontriamo una casa quasi comletamente diroccata, che non ha finestre ma solo feritoie. E' stata posta a difesa dell'entrata alle trincee per un eventale arrivo dalla strada che collega Ferrera a Masciago.
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Prendendo la strada nella direzione di Masciago incontriamo la seconda collina a quota 260. Sul nostro lato sinistro incominciano le trincee.
Anche qui le postazioni sono in gran parte coperte da terra e vegetazione, tranne alcune postazioni per mitragliatrici. Le trincee per i fucilieri sono veramente ridotte male.
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Vanno un pò meglio le postazioni per mitragliatrici. Le basi d'appoggio sono standard. Qui i fori per l'alimentazione dell'acqua sono su entrambi i lati della base d'appoggio.
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Nessuno dei ricoveri interrati è visitabile, perché sono state ostruite tutte le entrate.
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Se ora guardiamo a destra, vedremo un altro promontorio, il cui pendio è coperto da alberi. Per arrivare alle trincee conviene salire sul pendio, perché arrivarci via strada normale è lungo. Ci ortiamo a quota 280
Le trincee qui sono in gran parte meglio tenute, se non altro perché nel 2014 per commemorare i 100 anni dall0inizio della Grande Guerra avevano fatto alcune manifestazioni. Ma da allora poco è stato fatto.
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Le postazioni per le mitragliatrici sono in buono stato, misure standard e buchi alimentazione sui lati. Come prima.
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Attraversiamo il prato che sta alle spalle di queste trincee ed arriviamo sulla strada privata che collega Ferrera a Masciago. Dove il torrente Rovie incontra la strada e fa una curva a 90°, inizia il sentiero che ci porterà in alto. Siamo oramai sulle pendici delmonte Scerré. Siamo sulla vecchia mulattiera costruita con la fortificazioni, ma il selciato originario è oramai visibile solo in rarissimi punti ed in alto.
Quota 300 s.l.m. Se attravesiamo il torrente dopo 50 mt, ci troveremo su un sentiero che porta ad una piccola trincea con ricovero interrato e postazione per mitragliatrice. La base per questa mtragliatrice è trapezioidale ed i fori di alimentazione sono laterali. Visto le dimensioni e l'orientamento delle feritoie, sicuramente ci si poteva piazzare un'arma solamente, anche se le feritoie sono due.
Allegato 252246
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Allegato 252245
Allegato 252244
Tornando al sentiero, dopo altri 50 mt, sulla nostra sinistra si può scorgere un accenno di sentiero che ci porta ada un'altra trincea, un pò più grande con postazioni per fucilieri ed una mitragliatrice. La trincea in origine era sicuramente più lunga, ma è stata abbattuta per fare lo spiazzo per un maneggio con relative stalle.Un sentiero ci porterà ad un ricovero scavato nella roccia.
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Per questa sera chiudo. Domani continuo il reportage, fino ad arrivare in cima al pianoro.
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ooops, scusate per il post doppio, ma non so cosa ho schiacciato e mi ha fatto un aggiornamento non richiesto.
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Allegati: 55
Continua la mia ascesa al monte Scerré.
Quota 320. La trincea è corta. una postazione per mitragliatrice di misure standard
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Ed un ricovero in caverna con camera al termine del tunnel.
Notare che l'entrata ha ancora l'intonacatura originale.
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Da quota 320 a 340. Le trincee sono appena visibili. Si riesce a distinguerle perché all'inizio ed alla fine della salita ci sono due postazioni per mitragliatrici, completamente interrate.
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Allegato 252405
Quota 360. Piccola trincea che inizia con una postazione per mitragliatrice. Qui è particolare il basamento perché ha una forma diversa da quelle fino a qui trovate. E' trapezioidale con il bocchettone per l'acqua quasi frontale e più grande del solito.
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Conitnua con la classica postazione per fucilieri.
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Continuando sul sentiero, dopo un paio di tornanti, incontriamo l'imboccatura di una galleria. La galleria è lunga circa 20 mt e termina con due gradini ed una postazione per mitragliatrice che guarda direttamente a fondovalle. Il basamento è di quelli standard. Siamo a quota 420 s.l.m..
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Allegato 252413
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Allegato 252415
trincee Case Riano. Di questa parte ho già trattato ( "settore Case Riano - Ferrera ) nel tratto meglio conservato. Ora vedremo la parte più malridotta. Qui solo i tunnel sono in buone condizioni.
Salendo dalla postazione precedente ( quota 420 ) incontreremo sulla sinistra una trincea accennata e coperta di ramaglie. Per raggiunere le trincee vere e proprie possiamo continuare sul sentiero e troveremo l'entrata di un tunnel.
Allegato 252416
Allegato 252419
E' lungo circa mt 30. Termina con una scala che da direttamente alle trincee per i fucilieri.
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Se giriamo a sinistra ci troveremo sul lato delle trincee che ci porteranno alla trincea ccennata coperta da ramaglie.
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Bisognerà salire e scendere dai parapetti più volte a causa dei crolli e degli alberi che sono cresciuti dentro le trincee per arrivare a vedere una parte non deteriorata.
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Allegato 252427
Se invece torniamo indietro e seguiamo le trincee dall'altra parte, arriveremo ad un camminamento scoperto che ci riporterà sul sentiero, ora diventato vera e propria srada militare, perché utilizzata tutt'ora come tratturo per fare il tagli del bosco.
Allegato 252428
Continuando sul sentiero troveremo un'altra entrata. Qui parte un tunnel scavato nella roccia, che all'interno si biforca. A sinistra si ricongiunge con le trincce che abbiamo lasciato ( non ho fatto foto perché sono veramente in uno stato pietoso e si fà fatica a riconoscerle ). A destra dopo aver salito le scale, si porta verso la parte meglio conservata, che ho trattato in pagine precedenti.
Allegato 252429
La cosa particolare di questo tunnel è che ha, subito dopo l'entrata, una piccola sorgente d'acqua che sgorga diretamente dalla roccia. Hanno ricavato una piccola bacinella di cm 40 di diametro, per il rifornimento dell'acqua potabile.
Allegato 252430
Allegato 252431
Per tornare ai tunnel. Entrambi hanno una stanza per ricovero, che altro non è che un'allargamento della galleria stessa ( come visto in precedenza ).
Allegato 252432
Il tunnel di sinistra, prima della scala di uscita ha anche una uscita d'emergenza a cambrette.
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Il tunnel di destra ha un ricovero sulla destra e poi le scale che terminano una specie di S.
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Allegato 252438
Posto alcune foto della postazione per fucilieri, che incontreremo dopo pochi metri, cosa che non avevo fatto in precedenza.
Allegato 252439
Allegato 252440
Continuando sulla scala ci troviamo di fronte ad un corridoio con stanzetta, che termina al doppio portale, di cui ho già postato la foto.
Allegato 252441
Allegato 252442
Il doppio portale dà su un camminamento, che sembra si perda direttamente nel bosco, perché ci si trova subito di fronte agli alberi, ma che in realtà ci porterebbe alla trincea interrata che nella mia cartina è disegnata in rosso e blu, perché è stata costruita a copertura delle altre trincee e della strada militare.
Questa trincea comincia con una postazione per mitraglitrice seguita da una per fucilieri ed un'altra per mitragliatrice.
Allegato 252446
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Allegato 252451
A destra di questa postazione parte un tunnel che porta ad una stanza con finestra ed ad una postazione per mitragliatrice, che però non è visitabile a causa di un crollo. Qualche anima pi ha messo uno steccato per non permettere di andare oltre.
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Allegato 252453
Allegato 252454
Ho fatto la foto anche dell'oblò di illuminazione del camminamento interrato sia all'esterno, sia una foto fatta senza flash della luce dell'oblò che filtra con la luce della finestra della stanza, ma è venuta mossa. ed una foto esterna della finestra della stanza.
Allegato 252456
Allegato 252458
Allegato 252459
Aggiungo la foto dell'estern delle feritoie dei fucilieri.
Allegato 252462
E la foto della postazione per mitragliatrice non visitabile, perrché è l'unica a non avere il bosco ed i rovi a coprirla.
Allegato 252463
Con questa foto termina la descrizione del tratto Cunardo ( fraz. Case Riano )- Ferrera - Masciago Primo.
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Allegati: 25
comincio a parlare di artilieria.
Batteria isolata al passo della Forcorella.
Se da Ghirla prendiamo la SP 41 in direzione Marzio-Brusimpiano dobbiamo passare per il paso della Forcorella. Due tornanti prima di arrivare al passo incontriamo una strada sterrata sulla sinistra ed a questo bivio troviamo una pietra miliare con scritto "Strada militare Marzio - Boarezzo" Le foto di questa strada saranno postati a parte, perché voglio fare un thread solo sulle strade militari.
Ecco il disegno che ho fatto per mostrare la direzione di tiro delle quattro postazioni blindate che fanno parte di questa batteria.
Allegato 254314
I puntini blu rappresentano la strada militare, le due frecce incrociate indicano la pietra miliare, i pentogoni ( irregolari ) indicano le postazioni, dove l'apice indica l'orientamento della postazione, le du egriglie rosse rappresentano le casermette per i serventi ed i puntini tratteggiati rossi con il tondo rosso indicano il tunnel ed la camera della polveriera.
Inoltre, poiché non ho la possibilità di andare all'archivio della IIIa armata ed avere i disegni originali, mi sono permesso di fare un disegno in scala 1:100 della struttra delle postazioni, visto che sono tutte e quattro uguali. Infatti mi sono accorto dopo di avr commesso un errore di 15 cm tra il disegno in piante e il disegno in scala della sezione A.
Allegato 254315
La prima postazione si trova proprio all'incrocio tra la SP 41 e la strada sterrata per andare all'Alpe dei Fiori. Dalla parte opposta alla strada dell'Alpe comincia la strada militare vera e proprio con la seconda postazione. La strada militare conitnua fino alla IVa postazione. Dietro la luce di volata di questa postazione parte il sentiero che si collega con quello, che da Marzio porta al Sass du Bol.
Ia postazione.
Allegato 254316
Allegato 254317
Allegato 254318
Allegato 254319
Allegato 254321
Non vedevo materassi nelle costruzioni da quasi 30 anni!!!! Pare che vada sempre di moda inboscarsi in luoghi appartati, isolati e coperti.
Allegato 254329
Vista dall'esterno della luce di volata.
IIa postazione.
Allegato 254322
Allegato 254323
Allegato 254324
Allegato 254325
Allegato 254326
Allegato 254330
IIIa postazione
Allegato 254327
Allegato 254331
Allegato 254332
Allegato 254333
Allegato 254334
IV postazione
Allegato 254328
Allegato 254335
Allegato 254336
Allegato 254337
Allegato 254338
Tutte e quattro le postazioni hanno un foro di sfiato sul soffitto della stanzetta per i serventi.
Allegato 254320
Si può notare il doppio soffitto, che fa da intercapedine.
Solo a fine maggio vi potrò dire quali armi erano previste, quando tornerò al centro documentale di Cassano Valcuvia, dove potrò consultare la copia del rapporto del 17.11.1917 con l'avanzamento lavori, richiesto dal comando generale, dopo la rotta di Caporetto.
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sono finalmente andato al Centro documentale a Cassano Valcuvia ed ho potuto controllare il tipo di artiglieria prevista per la batteria di cui parlavo sopra.
Dopo la rotta di Caporetto il comando delle Forze Armate richiese un rapporto dettagliato, per avere una situazione dell'avanzamento lavori, visto che oramai era improbabile che i tedeschi avrebbero aiutato gli austriaci, passando dalla Svizzera.
Questa è l'unica fonte che mi posso permettere, per avere un quadro della situazione.
E' datato 17.11.1917 e descrive i lavori svolti su tutta la linea.
Mi hanno permesso di fotografare le pagine relative al settore Verbano-Lario, ma purtroppo le foto sono pessime. La prossima volta chiederò di scannerizzarle, sperando che me lo permettano.
In questo rapporto, però, non sono compresi i lavori relativi alle fortificazioni costruite tra il 1911 ed 1914. Per queste ultime farò un post a parte, appena avrò le foto della cima del Monte Piambello e del monte Martica.
Comunque il rapporto parla "210 - obici", senza specificare di più. Vista l'ampiezza della luce di volata delle postazioni e la lunghezza della casamatta, sicuramente si tratta di 210/8, su affusto De Stefano, che richiedeva molto spazio per il treno di rinculo e frenata.
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ARTIGLIERIA
Comincio la prima parte delle costruzioni nel comune di Cuasso al Monte. Infatti secondo il rapporto del 11.1917, nel comune di Cuasso al monte ci sono molte batterie d'artiglieria. Comincio con quelle che si trovano sotto la collina del castello medievale.
Allegato 258276
Secondo il rapporto dovrebbero esserci due batterie blindate coperte, ma non specifica il numero di pezzi presenti. Infatti vedremo 8 postazioni blindate coperte, una blindata, ma scoperta ed una scoperta.
Allegato 258278
Allegato 258279
Le 8 postazioni coperte hanno le stesse dimensioni, mentre le altre due risultano leggermente più larghe. Credo che il motivo sia dovuto al fatto che il rapporto del 1917 tenesse conto delle opere realizzate, ma i lavori andranno avanti, anche se lentamente e con pochi soldi, fino alla fine della guerra. Quindi le due scoperte hanno uno scavo superiore al finito delle altre 8, perché non sono state realizzate le spalle, che devono sostenere la copertura in calcestruzzo armato.
Salendo dalla SP29 da Bisuschio in direzione Cuasso al Monte, arrivati al campo da calcio di Cuasso, si lascia la macchina nel parcheggio di quest'ultimo.
Suggerisco tragitto seguente, perché quello più facile, come indicazioni, è il più difficile da completare, perché il parco del castello è recintato e la strada militare che conduce ad alcune postazioni è chiusa all'interno.
Quindi scendere lungo la SP29 nel senso inverso a cui siamo arrivati con la macchina. Circa 200 mt dopo la strada sterrata, alla nostra sinistra, troveremo nella boscaglia l'entrata dei camminamenti sotterranei.
Allegato 258277
Se per caso non la trovate e per errore andate avanti, vedrete sul vostro cammino un pilastrino in porfido. Tornate indietro e cercate meglio.
Entrando nel camminamento, percorreremmo tutto il percorso nel sottosuolo, se non fosse che le postazioni 5 - 6 - 7 sono state chiuse, in quanto si trovano su terreno privato. ogni camminamento ha da una a tre camerette di dimensioni 2x2 mt oppure 4x2 mt.
Ovviamente le 4x2 sono gli alloggiamenti per i serventi ai pezzi e i 2x2 i depositi munizioni.
Posto solo alcune foto di queste camerette, perché ce sono ben più di 20.
Allegato 258284 entrata di una cameretta 4x2
Allegato 258281 particolare del soffitto
Allegato 258282 particolare di un angolo, con pavimento in selciato a secco
Allegato 258283 scaletta d'accesso dal camminamento
Proseguendo si arriva alla prima postazione, purtroppo, la situazione del calcestruzzo armato in queste opere è molto deteriorato.
Allegato 258285
Allegato 258286
Allegato 258287
Allegato 258288
Allegato 258289 entrata dalla strada militare, che però è chiusa dalla vegetazione e dalla recinzione del parco del castello.
Allegato 258290 luce di volata vista dall'interno
Allegato 258291 luce di volata vista dall'esterno
Seconda postazione.
Dovrei intitolarla " COS'E' ?", come molti post dei metallari.
Allegato 258292 scala di accesso alla postazione.
Allegato 258293
L'ultima volta che avevo visitato queste costruzioni era il 1995. Credo che sia la stessa macchina che avevo visto all'epoca. Qualcuno sa dirmi di cosa si tratta ?
Allegato 258294
Allegato 258295 entrata dalla strada militare. Accesso come sopra.
Allegato 258296 vista dalla luce di volata
Allegato 258297
Allegato 258298
Allegato 258299 uscita verso la postazione successiva.
Terza postazione
Allegato 258300
Allegato 258301
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Allegati: 31
proseguo il cammino.
Allegato 258303 luce di volata vista dall'interno
Allegato 258304 entrata alla postazione chiusa dalla vegetazione.
Allegato 258305
Il camminamento che mi porta alla postazione successiva ha le pareti tutte in calcestruzzo, perché si sviluppa in buona parte in superficie, ma è stato poi mimetizzato interrandolo.
Allegato 258306
Allegato 258307 entrata di una stanzetta 2x2
Allegato 258308 quello che si intuisce della stanzetta
Quarta postazione
Allegato 258309 scaletta d'accesso
Allegato 258310
Allegato 258311 qui si vede bene il deterioramento delle travi in calcestruzzo
Allegato 258312 l'accesso alla postazione successiva è chiuso. Inizia il tratto su proprietà privata.
Allegato 258313 vista della postazione dalla luce di volata.
Per riprendere la nostra visita usciamo nel bosco dal sentierino che si vede al centro della foto. Dopo aver spostato qualche piccolo albero e fatto dribbling ai numerosi rovi, si esce sulla strada militare. La troviamo in buono stato, perché da un lato ci conduce al castello, dall'altra fa da servizio alla quinta-sesta-settima postazione che sono chiuse da portoni.
Ottava postazione
Allegato 258314 muro di sostegno alla rampa che porta alla postazione
Allegato 258315 entrata coperta dai rovi
Allegato 258316
Allegato 258317 via d'accesso alla settima postazione ( sfocata sigh )
Allegato 258318 luce di volata vista dall'interno
Allegato 258319 uscita su strada militare attraverso camminamento
Allegato 258320 pochi gradini e si arriva alla strada militare.
Di fronte all'uscita da questa postazione, sull'altro lato della strada c'è una scaletta
Allegato 258321
In fondo alla scaletta sulla destra un buco indica una scaletta a scendere nel terreno.
Allegato 258322
Scendendo ci troviamo in una stanza di mt 11x3,5 e mt 2,6 di altezza, con un buco di areazione al centro del soffitto e uno scolo al centro del pavimento.
Allegato 258323
quando ho fatto le foto, nel bosco pioveva e quindi, per reazione, si era formata la nebbia all'interno. Però trovo la foto tra l'affascinante e l'inquietante.
Allegato 258324
Allegato 258325
L'uscita di sicurezza in fondo sulla sinistra della stanza è chiusa da detriti.
Allegato 258326
Ritorno alla strada militare
Allegato 258327
La scaletta di prima presa dal basso, Si può notare l'uscita dal camminamento dell'ottava postazione.
Proseguendo sulla strada militare, ci si imbatte sulla sinistra, mentre la strada curva a destra, in una piccola rampa.
Porta alla nona postazione, che è blindata, ma scoperta.
Allegato 258328
Uscita verso le trincee per fucilieri, dopo un breve tratto coperto.
Allegato 258329
Camminamento che conduce alla postazione scoperta successiva.
Allegato 258330
Arrivo del camminamento precedente.
Allegato 258331
Decima postazione postazione scoperta
Allegato 258332
Uscita al camminamento che porta alle trincee per i fucilieri.
Allegato 258333
Se entriamo in questo camminamento, dopo pochi metri dobbiamo uscire, perché la Via Castello è stata costruita sopra queste trincee, che sono inoltre state interrate dai proprietari del fondo, che si trova proprio alla fine della strada militare.
Per tornare alla macchina è facile. Dove finisce la strada militare incomincia la via Castello che, in quel punto, a sinistra ci porta alla cava di porfido a destra ci riporta verso il parcheggio del campo sportivo.
Secondo il rapporto del '17, queste batterie dovevano portare calibri da 149, senza però specificare se si trattava degli A oppure i G. Vista la luce di volata molto corta, solo 1,20 mt, viene da pensare che fossero i G, che avevano la canna più corta e non rischiavano di picchiare sulla copertura della postazione durante il rinculo, mentre gli A avrebbero potuto essere piazzati nelle due postazioni scoperte.
Nel rapporto del '17 si parla di 3 batterie ( due coperte ed una scoperta ) nella zona del Castello di Cuasso.
Le due postazioni scoperte, che abbiamo visto qui in ultimo, non sono la batteria scoperta del rapporto. Infatti pochi metri dopo aver lasciato la strada militare precedente e le 4 case di via Castello, sulla sinistra si nota un accenno di trincea. Salendo sul terrapieno di questa trincea si arriva all'ultima postazione della batteria scoperta. Di questa batteria, però parlerò in un prossimo post, perché la strada servizio a questo complesso scende dal paese dal paese, che si trova a monte di questa collina, e porta trincee di vario tipo.
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Ciao Spinger,
Per Forcorella: la cartina pubblicata nel 1987 da A. Rovighi (http://www.esercito.difesa.it/storia...1861-1961.aspx) conferma obici da 210. Troverai anche tutte le altre batterie.
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Grazie per l'informazione. Avevo sentito parlare di questo libro, ma non mi sono mai veramente interessato, perché preferisco la ricerca sul campo.
Cercherò comunque di procurarmelo.
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ciao Mau65,
ho riletto la tua risposta ed anche la mia e mi sono convinto che NON comprerò il libro da te consigliato. Mi sono reso conto che ciò che mi interessa è andare alla ricerca, un po' come Indiana Jones, di qualcosa di perduto. Ho già con me il libro del Corbetta sulla Linea Cadorna, così come ho la cartina redatta dalla provincia di Varese nel 2006, con gli itinerari escursionistici lungo la Linea Cadorna. Entrambi hanno lacune, mancanze ed errori ( anche se il Corbetta ammette che la sua è stata una ricerca parziale e lascia ad altri il piacere di scoprire ciò che lui non è riuscito a fare ed eventualmente di completare ).
Ho la possibilità di consultare il rapporto del 1917, con le indicazioni dei luoghi dove trovare le batterie, il tipo di calibro e l'artiglieria prevista.
A questo unisco il paragone tra le piantine altimetriche dell'I.G.M. disponibile oggi sul sito della regione Lombardia ( cartine che uso per i miei schizzi ), con le stesse cartine dell'I.G.M. datate 1925, che posso consultare grazie ad alcune conoscenze al CAI. Preferisco un lavoro di ricerca e studio, piuttosto che una semplice consultazione di una cartina ed una visita, stile museo all'aperto.
Nella tua risposta, confermi che gli armamenti della Forcorella sono degli "obici da 210".
Credo che il libro, che mi suggerisci, abbia come fonte lo stesso rapporto del 1917 e quindi abbia una descrizione approssimativa delle armi previste. Infatti tu mi confermi, forse perché possiedi il volume in questione, un calibro ed un'arma generica, perché le fonti in possesso non dicono di più.
Ora tenendo presente che il progetto di questa linea difensiva è del 1898, ti renderai conto che la definizione "obici da 210" è generica, perché nel 1898 esisteva un solo obice da 210, e precisamente il 210/13. Mentre durante la Prima Guerra mondiale gli obici da 210 erano due: 210/8 e 210/13.
Tieni presente che nel rapporto del 1917, molte postazioni per artiglieria hanno una specifica ben precisa. Viene cioè specificato se si tratta di un 149A oppure un 149G. A volte però viene solo riportato solamente "calibro 149", senza precisare il tipo di arma.
Questo mi permette di fare supposizioni in base al tipo di costruzione realizzato. Infatti solo le misure sul campo permettono di capire quale arma effettivamente era prevista. Ed è per questo che faccio i miei rilievi e le mie misurazioni.
Questo è il vero piacere: la ricerca, con dati alla mano, presi di persona, della reale disposizione delle armi in campo.
Forse pecco di superbia, ma se mi seguirai nel mio vagare tra i monti del varesotto a misurare le costruzioni, ti accorgerai, come già mi sono accorto io, che anche il rapporto del 1917 non è del tutto veritiero ed affidabile ( solo guardano il disegno in scala della cannoniera in caverna del San Martino in Culmine ed i dati relativi all'artiglieria prevista ti rendi conto che qualcosa non quadra ), perché, credo io, il rapporto è redatto e firmato da un generale, declassato da comandante di corpo d'armata, inviato a comandare una "organizzazione", e non un corpo dell'esercito, solo perché reo di "portare sfiga" ( vedi le lettere scritte dal Cadorna ai familiari nel maggio e giugno del 1917, nonché la lettera del 13/07/17 al figlio e la definitiva del 15/07/17 in cui esonera il generale e gli offre "..... la sorveglianza della frontiera Svizzera" ), dopo il fallimento della battaglia dell'Ortigara. Un generale che, con la rotta di Caporetto, vede definitivamente sfumare una qualsiasi possibilità di rifarsi un nome, perché relegato in luogo di infimo piano, neanche secondo.
Sto parlando del Gen. Mambretti, inviato a comandare l'O.A.F.N. nel luglio 1917, dopo che il Cadorna aveva fatto diventare la costruzione della Linea di Difesa alla Frontiera Nord un elemento indipendente dalla 5a armata, già nel marzo 1917.
Dopo questa tirata, sono comunque contento di vedere che qualcuno mi segue da vicino e mi piacerebbe che commenti e critiche al mio lavoro arrivassero più spesso.
Ti ringrazio ancora.
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Allegati: 25
poiché la prima parte dell'escursione a Cuasso al Monte, località Castello, ha problemi nella apertura degli allegati delle foto, provo a rimettere le foto, sperando che non ci siano problemi. Limiterò i commenti al minimo.
Piantina
Allegato 258670
Disegni in scala delle postazioni
Allegato 258671
Allegato 258672
Entrata ai camminamenti
Allegato 258673
Cameretta 4x4
Allegato 258676
Allegato 258674
Allegato 258675
Allegato 258677
Prima postazione
Allegato 258678
Allegato 258679
Allegato 258680
Allegato 258681
Allegato 258682 entrata
Allegato 258684 luce di volata dall'interno
Allegato 258683 luce di volata dall'esterno
seconda postazione, scala d'accesso.
Allegato 258685
COS'E' ?
Allegato 258686Allegato 258687
Allegato 258688 entrata
Allegato 258689 luce di volata
Allegato 258690
Allegato 258691
Allegato 258692 uscita alla postazione successiva
Terza postazione
Allegato 258693
Allegato 258694
Tenete presente che le foto che ho scattato sono sempre molte di più di quelle effettivamente postate. Cerco di mostrare le più significative. Nel caso qualcuno dei modellisti fosse interessato ad avere anche altri dettagli delle postazioni per, magari, ricostruire una della postazioni, può chiedermele e gliele invierò
A presto.
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Ciao spinger,
Il lavoro sul terreno è molto importante e permette di completare il lavoro in archivio. Per anni ho percorso zone fortificate senza dati (erano ancora segreti). il piacere della scoperta era notevole. Poi l'accesso ai dati, reso possibile per me, ha cambiato notevolmente il modo di guardare queste opere.
In effetti una postazione per tale arma può sempre essere utilizzata per un'altra (in particolare con la linea Cadorna - senza una grande tipologia di affusti da fortezza, ne feritoie blindate), ma queste informazioni si possono trovare solo in archivio.
Ora per la Cadorna: non ho mai visto un lavoro scientifico globale su tutta la linea, ma solo studi molto parziali - e molti articoli generici. Negli archivi svizzeri è possibile trovare un rapporto finalizzato nel 1921 con una sintesi e moltissime cartine e foto (su certe, prese da notevole distanza, si vedono anche i pezzi d'artiglieria
- ma lo sguardo da oltre confine resta parziale in quanto non si poteva accedere alle opere ;-). Se un lettore di questo forum (si, purtroppo, non più molto attivo) conosce un tale studio sarei grato per la segnalazione.
Buon lavoro !
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Ciao Mau65
credo che un'opera completa sulla Linea Cadorna dallo Stelvio al Sempione richiederebbe veramente anni di lavoro.
E' una cosa su cui ho fantasticato, ma devo lavorare ed anche occuparmi degli affetti. Se potessi farlo di mestiere, lo farei di sicuro.
Tieni presente che i documenti dal lato italiano sono sia a Milano, sia a Roma, oltre che presso molti dei comuni interessati alla costruzione. Poter consultare tutto è molto difficile, perché spezzettato.
Io comunque amo la ricerca sul campo, perché amo molto la montagna e fin da ragazzo entrare ed uscire dai camminamenti mi divertiva, e mi diverte tutt'ora.
ci sentiamo appena avrò altre foto e rilievi da postare.
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Poiché sono costretto a stare a casa, a causa dell'età e degli abusi a cui ho sottoposto il mio fisico nelle ultime sei settimane, occupo il tempo in modo proficuo.
Oggi tratterò di quella parte della "Linea Cadorna" non costruita nel periodo bellico, ma prima.
Mi permetto di fare, anzi di rifare, un po' la storia di queste costruzioni.
Quella che oggi vine chiamata Linea Cadorna tra il passo dello Stelvio fino al Sempione, altro non è che la Linea di Difesa alla Frontiera Nord, un progetto studiato nel 1898 dallo Stato Maggiore, a difesa del confine con la Svizzera. Alcune costruzioni verranno costruite prima del 1916, altre, la maggior parte, durante la Grande Guerra.
Il periodo che va dal 1909 al 1914 vide la costruzione di alcuni forti e precisamente:
Forte di Oga o Venini, situato sopra Bormio in Valtellina, a copertura del passo dello Stelvio. Iniziato nel 1908 verrà terminato nel 1912.
Forte Sertoli, situato sopra Tirano, a copertura del passo del Tonale. Iniziato nel 1911, verrà terminato nel 1914.
Forte Lusardi, sopra Colico ultimo baluardo a chiusura della Valtellina e della Val Chiavenna.
Forte di Montorfano, sopra il lago di Mergozzo, a chiusura della valle del Toce. Sarà iniziato nel 1912, ma i lavori verranno interrotti nel 1915. I lavori di fortificazione della valle del Toce riprenderanno nel 1916, ma il forte non verrà terminato.
Questi forti erano del tipo "Rocchi" ed avevano quattro postazioni a pozzo e copertura a cupola in acciaio, per pezzi da 149.
Il forte Venini ed il Lusardi sono visitabili, perché recuperati, anche se solo il Lusardi ha ancora i pezzi d'artiglieria originali all'interno delle cupole di tiro.
Il Sertoli attende di essere recuperato.
Mentre ciò che resta del Montorfano è stato recuperato e visitabile come le costruzioni della linea difensiva a Viggiù qui a Varese.
Nello stesso periodo vengono costruite anche postazioni in barbetta sulla cima di alcuni monti. Quattro di questi si trovano in provincia di Varese. Si trovano sulla cima dei monti : Campo dei Fiori, Scerré, Martica e Piambello.
Il Piambello e il Scerrè vedranno anche altre costruzioni che saranno realizzate nel periodo 1915/1918. Ho già in parte trattato alcune di queste costruzioni e precisamente le postazioni per artiglieria della Forcorella di Marzio e di Cuasso al Monte, le postazioni per fucilieri e mitragliatrici nel tratto Cadegliano sul monte Piambello. Mentre i tratti di trincee da Masciago Primo a Cunardo e da Cunardo a Ghirla fanno parte della fortificazioni del monte Scerré.
Oggi tratterò di tre di queste postazioni in barbetta ( purtroppo non ho ancora terminato il materiale relativo al monte Martica ).
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Allegati: 16
Monte Piambello
Allegato 261327
A questa postazione in barbetta ci si arriva da due strade militari costruite entrambe nel periodo 1911/1912. Una è la strada che passa dal paese di Boarezzo ( ed è la più corta e più pratica per una visita ). Subito dopo l'abitato di Ganna si prende la strada a salire verso il paese di Boarezzo. Appena passato il paese la strada è ancora asfaltata, ma, da quando la pista di sci da fondo che si trova poco più su è stata chiusa, non viene fatta più manutenzione e quindi occhio alle buche !
Arrivati all'entrata del vecchio villaggio del tuoring club ( costruito negli anni '20 ed ora lasciato in completo abbandono, sic ), vi si lascia la macchina. A salire comincia la strada militare sterrata. Noterete subito sulla destra la pietra miliare del km 2. Questo perché la strada militare cominciava già prima del paese. Si tratta di una dei due rami della strada militare Boarezzo - Marzio, che diventa in alcuni punti SP41, menzionata nel thread della Forcorella di Marzio. Da questa pietra miliare alla cima ci sono circa 3 km di passeggiata nei boschi. Nel camminare passerete anche a fianco delle costruzioni per artiglieria costruite nel 16/18 e troverete anche l'indicazione per la cannoniera in caverna dello stesso periodo, ma di questo tratterò prossimamente.
L'altra strada militare parte dal parco dell'ospedale di Cuasso al Monte ( ex sanatorio Duca d'Aosta ), quindi con accesso limitato, ed è molto più lunga come percorso ( dall'ospedale alla cima sono circa 7 km ). Questa strada però faceva da servizio anche alle postazioni d'artiglieria della Bocchetta Stivione e della Bocchetta dei Frari, alle postazioni di mitragliatrici delle "Rocce Rosse", nonché all'osservatorio del monte Derta.
Particolare buffo, all'incrocio fra le due strade militari si trovano ben tre pietre miliari. Salendo da Boarezzo sulla destra si trova la pietra del km 4.500, dopo pochi metri, sullo stesso lato, si incontra la pietra della strada di Cuasso con il km 6.390, ma di fronte a queste due pietre, sul lato opposto troverete la pietra miliare km 0.
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Allegato 261330
Lo schema di questa postazione in barbetta è a forma di T rovesciata
Allegato 261331
Viste le dimensioni della postazione e viste le dimensioni richieste dal "Manuale di istruzioni pratiche per il graduato d'artiglieria da fortezza" di Anacleto Ranelletti, del 1915, che stabiliscono 6 mt di larghezza e 7,5 di profondità per ogni piazzola per un pezzo da 149, la barbetta doveva portare 10 pezzi in totale.
A mio parere, visto l'orientamento della T, gli 8 pezzi che si trovavano al centro dovevano essere messi a spina di pesce, ma é una mia congettura.
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Vista dal fondo
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Particolare dello spessore del parapetto
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Particolari di alcune nicchie.
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In fondo al parapetto era posto un cippo per l'orientamento. Qualche simpaticone ha deciso di staccarlo e di farlo rotolare lungo il sentiero che scende all'osservatorio del Sass di Boell.
Allegato 261342
- - - Aggiornato - - -
Dimenticavo, se andate su google maps e guardate le foto dal satellite, poiché sono state prese in inverno dopo una nevicata, la forma a T della barbetta è ben visibile.
Potrete anche notare i semicerchi di dieci delle altre postazioni, nonché la strada che conduce alla cannoniera in caverna.
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Allegati: 11
Ho ricontrollato quello che ho scritto poco sopra e, secondo i calcoli i pezzi che potevano essere schierati in barbetta erano 12 e non 10. Infatti 8 andavano nella parte centrale lunga, e quattro, due per parte, ai lati.
Monte Scerré
Allegato 261349
La strada più corta sarebbe arrivare a Ganna e alla rotonda girare per l'abazia di San Gemolo. Di fronte all'abazia sale la strada per Mondonico. Il problema per arrivare in cima allo Scerrè da Mondonico è l'attraversamento della strettoia del paese. Già una macchina di media cilindrata fa fatica a passarci. Quindi proseguire per Bedero Valcuvia e prendere la strada che conduce in cima al monte. Attenzione, non seguite le indicazioni per la Linea Cadorna, perché vi porterebbero alle costruzioni del tratto Cunardo Ghirla, che passano anche per Bedero Valcuvia.
La strada militare si trova sulla sinistra, appena si arriva in cima alla strada. E' sterrata e non sempre si riesce a vedere la pietra miliare di inizio. Quindi, se arrivate in cima e poi cominciate a scendere, tornate indietro e troverete una sterrata che sale alla vostra destra.
Allegato 261350
Le postazioni in barbetta sono due, una più grande a forma di diamante, l'altra un semplice parapetto a ] sdraiata.
Disegno del parapetto più grande.
Allegato 261351
Anche qui vengono rispettate le misure del manuale citato in precedenza, perché ogni parapetto è lungo 24 mt. Le ali laterali sono lunghe 6 mt ( invece di 7 ) ma c'è molto spazio dietro da permettere il rinculo del 149 un problema da poco.
Il parapetto piccolo è lungo 24 mt, con le ali da 6 mt.
Il totale di pezzi sono 12, cioè 3 batterie complete.
A differenza della barbetta precedente, non ci sono nicchie sotto il parapetto.
Il muro di protezione della strada dietro il parapetto
Allegato 261355
L'entrata alla piazzola, con pietra miliare di fine strada.
Allegato 261356
La piazzola grande.
Allegato 261357
Allegato 261358
Allegato 261359
Pilastrino dell'I.G.M. con l'indicazione del nord
Allegato 261360
Seconda piazzola.
Allegato 261361
Allegato 261362
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Allegati: 21
Monte campo dei Fiori.
Questo è il punto più a sud di tutta la linea difensiva, nella provincia di Varese. Infatti la città di Varese stessa si sviluppa sul massiccio del Campo dei Fiori.
Le postazioni si trovano un po' distanti una dall'altra. O meglio, l'unica realmente integra, e che è meta di gita da parte di tutti i varesini e varesotti, è il cosiddetto "Forte di Orino", questo perché si trova su di una cima del massiccio nel comune di Orino ( abbiamo anche altri paesi con nomi buffi da queste parti ).
Le costruzioni in barbetta erano all'origine tre.
Una è stata smantellata per fare posto alla piazzola dell'eliporto di servizio alla caserma che è stata costruita su questa cima. Dalle dimensioni della piazzola, si deduce che aveva le dimensioni del parapetto piccolo del Monte Scerré.
La seconda è diventata il piazzale pic nic dell'osservatorio astronomico, quando il parco di quest'ultimo è stato trasformato in area didattica.
Dalle dimensioni e dalla forma del piazzale e sopratutto del basamento del muro di sostegno, che si può vedere dal basso, prendendo il sentiero che dalla pensione Irma scollina sul lato nord del monte, si deduce che aveva la forma e le stesse dimensioni del diamante del monte Scerré.
Il terzo, come dicevo, è il forte di Orino, dove il parapetto ha la forma di una L e non di una ] rovesciata.
Allegato 261363
Per arrivarci bisogna entrare in Varese, andare verso il palazzetto dello sport e salire verso il quartiere Sant Ambrogio. Al bivio per il quartiere di Fogliaro ci sono le indicazioni per l'Osservatorio astronomico del Campo dei Fiori. Dobbiamo arrivare proprio all'osservatorio astronomico. Poiché l'accesso all'osservatorio è limitato, si può lasciare la macchina nel parcheggio della Pensione Irma, che è di fatto un parcheggio pubblico.
Ritornando verso l'osservatorio troveremo troveremo una strada asfaltata, che ci porta su di una piccola cima laterale che sale al Monte Tre Croci. In un tronco di faggio troveremo l'unica pietra miliare di questa strada militare.
Allegato 261364
Continuando arriveremo all'eliporto ci si presenterà un piazzale, dove solo una nicchia del parapetto è stata conservata e sulla quale è stata apposta una lapide a ricordo. Dall'altro lato del non più parapetto è stato posto un obice 75/13.
Allegato 261365
Allegato 261366
Allegato 261367
Questa è la vista sulle montagne svizzere che si gode da questo punto.
Allegato 261368
Allegato 261369
Questa batteria copriva le spalle alle postazioni sul monte Piambello, Martica e Scerré
Allegato 261370
Si torna all'osservatorio. Qui è possibile entrare solo nei fine settimana, quando il cancello è aperto per le visite al parco.
Pur essendo parco pubblico, ma all'interno di un'area privata, preferisco non postare le foto, anche perché vedreste solo delle panchine e dei tavoli in cemento.
Se il cancello dell'osservatorio è chiuso, dal piazzale davanti all'entrata parte la strada militare verso la terza piazzola. E' una camminata di circa un'ora / un'ora e mezza, a seconda del passo. Il comune ha rimesso, dopo che erano andati distrutti per incuria quelli messi negli anni '70, gli attrezzi per il percorso vita. Quindi se volete potete fare esercizi all'aperto ( parallele, travi d'equilibrio etc. ) per gentile concessione del comune di Varese. La strada è pressoché tutta in piano ad eccezione degli ultimi 200 mt, dove un paio di curve strette vi faranno uscire dal bosco ed arrivare su una piccola spianata che permette la visione a 360 gradi, dalle montagne alla pianura. Nei giorni invernali, quando l'aria ti taglia le orecchie, ma è limpida da far paura, la vista arriva ben oltre Milano.
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Particolare delle nicchie
Allegato 261380
Panorami vari, ci vorrebbe un filmato.
Allegato 261381
Allegato 261382
Allegato 261383
Appena possibile terminerò la serie delle costruzioni precedenti all'inizio della Prima Guerrra Mondiale con la cima del monte Martica.
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Caro Spinger, con queste immagini mi riporti indietro di 35 anni... quante pattuglie in quei boschi.
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Ciao, hai fatto il militare qui al confine con la Svizzera ?