La Militaria è destinata a finire???

Cari amici del forum, vorrei condividere con voi le mie preoccupazioni circa l'attuale situazione del collezionismo di "Militaria" in genere.Questa passione, per i pionieri poco costosa e dalle grandi soddisfazioni è oramai per pochi eletti. I collezionisti di vecchio stampo narrano di mercati pieni zeppi di cimeli rari venduti e acquistati per poche lire, di regali di anziane signore e di eccezionali sgomberi di mobilia da vecchie abitazioni.Tutto ciò oggi sembra impossibile.Collezionare significa mettere insieme un certo numero di oggetti secondo determinati criteri; se si vogliono comprare oggi cimeli di medio livello ci vuole un impegno economico non indifferente figuriamoci degli highlines.So che il discorso è molto generico, ma credo che per questo ci coinvolga tutti.
Le quotazioni non sono andate fuori controllo???Avete l'impressione che aumentino ogni giorno???Siamo vittime della speculazione???
La mia paura è che in futuro sarà* sempre più difficile che qualcuno inizi a collezionare ex novo militaria.
Grazie a tutti anticipatamente[Star]

Caro ENRIK,ti parlo da profano del settore,non ho mai collezionato nulla e quelle rare volte che ho trovato qualcosa in montagna(mai nulla,penso,di veramente interessante)ho preferito lasciarlo sul posto.Sicuramente più passa il tempo e più difficile sarà trovare reperti e pezzi originali.Inoltre seguendo i vari topic sull'argomento e i Vostri competenti interventi ho capito che acquistando nei vari mercatini è più facile imbattersi in tarocchi che in pezzi originali.Dall'alto della mia totale "ignoranza" in materia posso solo consigliare a chi ha la fortuna di abitare vicino a delle montagne sede di combattimenti delle 2 guerre mondiali di munirsi di un metal e di scarpinare.Non si faranno forse ritrovamenti eccezionali ma sicuramente saranno originali e non tarocchi.Scusatemi l'intrusione in un settore non mio.[ciao2]a tutti con l'augurio sincero di molti ritrovamenti Gianfranco

Citazione:

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Originariamente Scritto da ENRIK

Cari amici del forum, vorrei condividere con voi le mie preoccupazioni circa l'attuale situazione del collezionismo di "Militaria" in genere.Questa passione, per i pionieri poco costosa e dalle grandi soddisfazioni è oramai per pochi eletti. I collezionisti di vecchio stampo narrano di mercati pieni zeppi di cimeli rari venduti e acquistati per poche lire, di regali di anziane signore e di eccezionali sgomberi di mobilia da vecchie abitazioni.Tutto ciò oggi sembra impossibile.Collezionare significa mettere insieme un certo numero di oggetti secondo determinati criteri; se si vogliono comprare oggi cimeli di medio livello ci vuole un impegno economico non indifferente figuriamoci degli highlines.So che il discorso è molto generico, ma credo che per questo ci coinvolga tutti.
Le quotazioni non sono andate fuori controllo???Avete l'impressione che aumentino ogni giorno???Siamo vittime della speculazione???
La mia paura è che in futuro sarà* sempre più difficile che qualcuno inizi a collezionare ex novo militaria.
Grazie a tutti anticipatamente[Star]

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Caro enrik hai messo il coltello nella piaga.
A parer mio da quello che vedo e sento insomma che percepisco da qualche anno a questa parte la cosa stà* diventando problematica.
I prezzi spesso mi sembrano esagerati a volte si dice l'ho presa per 40 euro un ottimo prezzo dimenticando che sono le stravecchie 80.000 lire che per uno come me che ha la pensione che non ha seguito l'euro ma solo trasformato le lire in euro non è poco non sò se mi spiego.
Ovviamente questo è semplicemente un esempio.
Certamente ci sono tante persone e sono contento per loro che la cosa non fà* differenza.
Poi ovviamente interviene il mercato con la domanda e l'offerta e a volte siamo noi stessi che pagando tranquillamente possiamo far lievitare i prezzi.
Ritengo sia un buon mercato.
Purtroppo chi vende tutto questo lo sà*.
Per non andare OT termino confermando i tuoi timori ritengo del tutto fondati.
[ciao2]

eddai non diventiamo cosi pessimisti qualcosa si trova sempre basta avere un po di pazienza...
io per esempio colleziono elmetti modello 33 di qualsiasi epoca ed e facile trovarne sempre...
in più penso che fra 30 anni i 33 diventeranno come gli adrian per questo ne faccio incetta!

bravo folgore ti stai preparando la pensione,
anche io penso che sarà* sempre più difficile riuscire a trovare qualcosa di decente,comunque tutto dipende dalla domanda,ormai vengono cercati quasi sempre elmetti con delle belle decal,elmetti completi,elmetti con belle vernici,il povero elmetto senza infamia e senza lode non se lo fila più nessuno,va da se che te li fanno trovare e a prezzi elevati, ciò comunque intaserà* il mercato con la conseguenza che chi ha elmetti buoni se li terrà* ben stretti,gli altri dovranno fare i salti mortali per riuscire a comprare un pezzo,sempre che non si incappi in qualche fregatura,perchè il tempo passa e in giro si vedono elmetti sempre più belli e intonsi.

Allora,dico la mia.....abnegazione e sacrificio,tanto sacrificio.Purtroppo i prezzi non sono gli stessi di anni fa,ma nemmeno la moneta è la stessa,ed il reale valore d'acquisto ne risente.Cmq,se si porta pazienza e se si fa più di qualche sacrificio,si riesce a procedere.Il pezzo buono salta fuori prima o poi,bsta essere li al momento giusto,con la giusta dose di preparazione e soldi.
Che i prezzi sono assurdi è palese,ma se è vero che il prezzo lo fa il venditore,è anche vero che l'acquirente può farlo allo stesso modo,decidendo se e quando comperare.
Purtroppo chi ha il portafoglio gonfio si può permettere tutto,per chi come il portafoglio è sempre "sgonfio" il sacrificio è l'unica strada percorribile e,se mi è permesso,penso che i risultati si vedono.
Dai cmq,mai demordere,perseverare e prima o poi il pezzo buono arriva,deve arrivare[;)]

Citazione:

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Originariamente Scritto da enrico

bravo folgore ti stai preparando la pensione,
anche io penso che sarà* sempre più difficile riuscire a trovare qualcosa di decente,comunque tutto dipende dalla domanda,ormai vengono cercati quasi sempre elmetti con delle belle decal,elmetti completi,elmetti con belle vernici,il povero elmetto senza infamia e senza lode non se lo fila più nessuno,va da se che te li fanno trovare e a prezzi elevati, ciò comunque intaserà* il mercato con la conseguenza che chi ha elmetti buoni se li terrà* ben stretti,gli altri dovranno fare i salti mortali per riuscire a comprare un pezzo,sempre che non si incappi in qualche fregatura,perchè il tempo passa e in giro si vedono elmetti sempre più belli e intonsi.

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ebbene si lo ammetto penso al futuro e alla mia pensione!

Ragazzi sono felice che condividiate con me queste preoccupazioni.Ho sempre girato per mercatini, rigattieri , antiquari, masserie per recuperare qualche oggetto;non potete immaginare la felicità* che provavo allorquando saltava fuori qualcosa.Credo che gli scavatori ne sappiano qualcosa...Ma l'entusiasmo è andato via via scemando dato che non esce più niente...Devo ringraziarvi per le vostre incitazioni a perseverare; farò ancora del mio meglio.Un sincero in bocca al lupo a tutti.[iocero]

Quoto le parole di ENRIK e mi permetto di dire come ho "risolto" io questo problema: io piuttosto che avere preferisco (di necessità* virtù...) sapere, quindi mi informo, conosco e capisco e ciò son sicuro che nessuna "inflazione" me lo porterà* via![^]
Ciao![^]

Anche io sono perfettamnte d'accordo con Alpino X.
In oltre quarant'anni di ricerche sui vari fronti di guerra,io ho raccolto solo sensazioni ed emozioni e mai ho ricevuto un delusione.
Ai mercatini di una volta,si trovava "anche"la militaria e non come oggi che i mecati prolificano e le cose si trovavano a prezzi insignificanti.
Oggi i mercatini sono pieni di esperti compratori convinti di fregare il venditore(figuriamoci!!)e lo stesso si comporta di conseguenza.
E'un pò il discorso del Casinò,si vince la prima volta,ma poi si ripaga per tutta la vita.
Lo straccivendolo di una volta,quando non riusciva a vendere un oggetto,abbassava il prezzo sperando di venderlo la prossima fiera.
Questo lo pensano ancora gli aquirenti,ma non il venditore,perchè la prossima volta,l'articolo costerà* il doppio e chi se nè ingolosito lo comprera comunque.
Questa è la legge di mercato(introdotta dagli attuali aquirenti).
Provate ad andare in montagna,o dove hanno combattuto,guardatevi in giro invece di scavare in maniera forsennata e sicuramente porterete a casa molto di più di qualche bossolo arruginito.
Purtroppo oggi in molte zone si trova solo chi cerca e scava in maniera forsennata,ma nessuno che si guarda intorno.
Avete mai pensato,da dove provengono i bottoni,le fibbie e le varie mostrine di metallo che comperate ai mercatini? Pensateci un poco,la soluzione è molto facile!
[nero][nero]

Un problema che si presenta sempre più spesso!Io sono circa 25 anni che colleziono oggetti di militaria e sono passato per varie tematiche seguendo alcune volte,stupidamente,le mode del momento.
Come ho gia avuto modo di scrivere molte volte,che difficilmente compro alle fiere perchè ritengo i prezzi veramente esagerati se confrontati con quello che riesco a recuperare di persona.
I tempi in cui si trovava tutto facilmente sono purtroppo finiti;ma faccio fatica a pensare che siano mai esistiti.
Piuttosto,fino a qualche anno fa la militaria italiana e fascista si trovava con più facilità perchè nessuno la voleva;tutti volevano articoli tedeschi,spesso collezionando gia in tempi non sospetti,sonore fregature.
Un tempo potevi permetterti di tenere tutto ciò che trovavi,facendo di casa tua un piccolo museo pluritematico.
Il consiglio che,umilmente,do io è di concentrarsi su una tematica ben precisa,usando i pezzi che si trovano fuori tematica,per finanziare la propria collezione o arricchirla con scambi con altri collezionisti.
Lo studio,prima di accumulare oggetti,è fondamentale e come hanno gia detto altri,è un arricchimento personale che nessuno può ripagare.
Poi vedo sempre più spesso giovani collezionisti che cercano oggetti introvabili:cito un esempio.Prima di Natale ho avuto il piacere della visita di un grande amico il quale è stato accompagnato da un giovane collezionista(non anagraficamente)il quale con tutta l'ingenuità possibile mi chiede se ho materiale doppio da cedere della divisione Tagliamento!!!!!Magari!!
Concludo consigliando di apprezzare anche le collezioni minori,senza disprezzare oggetti di più facile reperibilità ,per inseguire chimere difficilmente raggiungibili.
La collezione più bella è quella fatta di articoli raccolti con passione,studio ed amore e non quella fatta di pezzi eccezionali e costosi.E fidatevi,la differenza si vede e si percepisce da come la collezione è esposta e custodita.
A me,comprare nelle fiere non da nessuna emozione e quelle poche volte che l'ho fatto,ho portato a casa l'amarezza di avere speso un sacco di soldi per un oggetto che ho scoperto non avere l'anima.
Scusate il romanticismo,ma il collezionismo è anche questo!

Ormai la militaria è diventata,dal mio punto di vista,per molte persone un investimento e questo tende a fare alzare i prezzi anche perchè con le aste in internet si tende a globalizzare la situazione e ciò inevitabilmente fa alzare i costi.Io ho cominciato 35 anni addietro,a quei tempi era più una ricerca sul campo.Io non mi sarei mai aspettato che si raggiungessero simili quotazioni e mi mangio le dita per quello che non ho comprato e per quello che ho venduto ciao a tutti Gabriele.

Come per tutti gli altri settori collezionistici, anche per la militaria ci sarà* una punta massima e un successivo assestamento, dopo di che un lieve declino inteso come "interesse", che, in questo momento, è quasi al top..basti pensare al numero di fiere che saltano fuori o nel vedere banalissime collezioni di distintivi che si vendono in edicola.

Decisamente la militaria non finirà* mai, come non è mai terminato il collezionismo filatelico, in declino forse, ma sempre li con i suoi seguaci. Non è terminato il collezionismo degli Swatch, quello numismatico, quello delle Barbie o di altre cose...si sono solo assestati e probabilmente in questo momento sono seguiti dai veri amanti di quei settori.

Mi ricordo con gli swatch a metà*/fine anni 80..era un susseguirsi di scambi ed altro, acquisti e file davanti alle orologerie..ora? Ora solo chi è veramente interessato..

La militaria tornerà* ad avere il suo numero "normale" di adepti...Personalmente dal 1994 ad oggi, sono almeno una decina gli amici/colleghi che ho "perso" lungo la strada, chi perchè stanco delle medagliette, chi perchè aveva preso un paio di fregature, chi si è sposato e chi alla fine nemmeno gli interessava avere 20 elmetti in garage.

Chi viaggia sui 40 anni come il sottoscritto (39!) o ne ha anche di più, si ricorderà* il fenomeno del CB. Beh...con l'avvento di internet e della telefonia è rimasto in piedi solo per i veri appassionati...eppure c'ho passato 10 anni, avevo apparati e strumentazioni serie, ma alla fine di elettronica o altro sapevo ben poco e nemmeno riuscivo a studiarla per conseguire il patentino di radioamatore.

Vabbè..discorso complesso il mio, comunque... morale della favola, la militaria verrà* seguita in futuro solo da chi, ora, non soffre di troppa superficialità*.

Cordiali saluti
Corrado

Ragazzi, vi do pienamente ragione! Io penso che quando sarò vecchio le poche cose che possiedo le donerò ad una persona o più, che sappia veramente apprezzarle, conservarle e tramandarle come faccio io! [ciao2]

Non è vero che il CB è tramontato!
Infatti io uso ancora il nominativo di 40 anni fà*![ad]

Citazione:

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Originariamente Scritto da ado

Come per tutti gli altri settori collezionistici, anche per la militaria ci sarà* una punta massima e un successivo assestamento, dopo di che un lieve declino inteso come "interesse", che, in questo momento, è quasi al top..basti pensare al numero di fiere che saltano fuori o nel vedere banalissime collezioni di distintivi che si vendono in edicola.

Decisamente la militaria non finirà* mai, come non è mai terminato il collezionismo filatelico, in declino forse, ma sempre li con i suoi seguaci. Non è terminato il collezionismo degli Swatch, quello numismatico, quello delle Barbie o di altre cose...si sono solo assestati e probabilmente in questo momento sono seguiti dai veri amanti di quei settori.

Mi ricordo con gli swatch a metà*/fine anni 80..era un susseguirsi di scambi ed altro, acquisti e file davanti alle orologerie..ora? Ora solo chi è veramente interessato..

La militaria tornerà* ad avere il suo numero "normale" di adepti...Personalmente dal 1994 ad oggi, sono almeno una decina gli amici/colleghi che ho "perso" lungo la strada, chi perchè stanco delle medagliette, chi perchè aveva preso un paio di fregature, chi si è sposato e chi alla fine nemmeno gli interessava avere 20 elmetti in garage.

Chi viaggia sui 40 anni come il sottoscritto (39!) o ne ha anche di più, si ricorderà* il fenomeno del CB. Beh...con l'avvento di internet e della telefonia è rimasto in piedi solo per i veri appassionati...eppure c'ho passato 10 anni, avevo apparati e strumentazioni serie, ma alla fine di elettronica o altro sapevo ben poco e nemmeno riuscivo a studiarla per conseguire il patentino di radioamatore.

Vabbè..discorso complesso il mio, comunque... morale della favola, la militaria verrà* seguita in futuro solo da chi, ora, non soffre di troppa superficialità*.

Cordiali saluti
Corrado

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Per me hai pienamente ragione.
[ciao2][ciao2] Franz

a parere mio di adolescente è davvero dura collezionare al giorno d oggi,sia x i prezzi assurdi sia perchè mi son fissato sull afrikakorps...c è da dire che si trovano molti espositori che ai giovani fanno qualche sconticino(e se non è intenzione loro li convinco esasperandoli[innocent]) oppure addirittura qualche regalo sempre gradito,il mio consiglio ai giovani come sarebbe di iniziare con gli oggettini personali,il cui prezzo è ancora contenuto e poi appena si può fare qualche lavoretto x mettersi via qualche soldino extra di darci dentro,che pian pianino le soddisfazioni arrivano ed è davvero bello avere qualcosa che si ha desiderato moltissimo,aver fatto molti sacrifici,ma finalmente quell'oggetto è finalmente tra òe nostre mani e possiamo contemplarlo tutto il tempo che vogliamo.

Purtroppo credo che la situazione sia davvero preoccupante... quoto ENRIK...
Speculazioni ce ne è tantissime e, per di più il nostro mercato è isolato e soffre di difetti e svantaggi atavici...
1) l'isolamento: basti pensare al fatto che di mostre al di sotto del Po ce ne sono pochissime e che molti pochi sono i collezionisti italiani che acquistano all'estero...
Così facendo diventiamo preda dei lupi, dei commercianti, che sono pochi e che si conoscono tra loro...
2) la cultura: certe caratteristiche del nostro mercato collezionistico, in ogni settore, sono universalmente note: siamo un target facile per certo tipo di marketing...
Ricordate la bufale degli Swatch? Dicono fosse creata ad arte dall'ufficio marketing...
Certa orologeria... delle riedizioni? Idem...
E la storia degli "errori" numismatici e filatelici? Spesso pilotata...
Il collezionista italiano figura come poco maturo e ingenuo, ma non per ignoranza, al contrario: solo per il fatto che da noi il collezionismo è fenomeno di massa, di culto, molto diffuso e si sa quindi che il mercato collezionistico italiano fagocita di tutto...
Chiunque, in Italia, se si trova in mano una monetina insolita, la caccia in un cassetto, per sempre...
Le serie di monete sigillate di Italia, San Marino e Vaticano vanno a ruba... tutti le comprano, a cifre assurde... ma poi, a rivenderle... lo ritrovi l'allocco?
E allora ci ritroviamo le Isole Samoa che fanno la serie di francobolli commemorativi di... Gimondi!!!
E le carte telefoniche...?
Pensare che certa gente ci ha speso piccole fortune!!!
Da noi il collezionismo è cultura: siamo i terzi collezionisti mondiali di orologi, lo sapevate? Dopo USA e Singapore... ogni italiano possiede, in media, sei orologi!
3) l'ingenuità*: la militaria non è quasi mai oggettistica rara... Ma crediamo a chi vuol farci credere che lo sia..
Si tratta di oggetti prodotti industrialmente, in numeri follemente alti: elmetto tedesco della seconda guerra, in tutte le sue varianti... 20 milioni di pezzi... Non saranno stati tutti doppia decal, d'accordo, ma mi sembra che nessun venditore ne sia sprovvisto, o sbaglio? allora forse saranno meno rari di quanto dicano?
4)i c.d. "cartelli monopolistici"...
il mercato italiano soffre di una grave distorsione:
Qualsiasi robivecchi trova oggetti militari a iosa. Quotidianamente.
Magari ci capisce poco e riversa tutto, in blocco, periodicamente, ai... monopolisti... i "signori della guerra" li chiamo io... in ogni città* ce ne sono due o tre, o di più. "Antiquari specializzati" che fanno il bello e il cattivo tempo e dettano le regole del gioco. Hanno i magazzini pieni, dai quali fanno uscire, di tanto in tanto, il pezzo semre più raro e pregiato...
E poi, ci siamo noi, i fessi...
Ricordo la mostra ARES 1989, a Pordenone. C'era un noto espositore, collezionista, che, evidentemente senza scopo di lucro, esponeva dei periscopi americani da carro Sherman a 20.000 lire... L'espositore di fronte li comprò tutti e li mise in vendita per 90.000...
Insomma, il mercato, nel bene o nel male, lo facciamo NOI.
Cerchiamo di comportarci di conseguenza!!!
facciamoci rispettare!!
Se ci chiedono 80 euro per un kit di pulizia del Mauser K98, 40 euro se postbellico... facciamoli vergognare!!!
Mi sento offeso, dopo aver pagato 13 sterline per il contenitore di una maschera antigas tedesca della prima guerra mondiale in un negozio specializzato al centro di Dublino, a sentirmi chiedere 100 euro, qui...

La militaria tornerà* ad avere il suo numero "normale" di adepti...Personalmente dal 1994 ad oggi, sono almeno una decina gli amici/colleghi che ho "perso" lungo la strada, chi perchè stanco delle medagliette, chi perchè aveva preso un paio di fregature, chi si è sposato e chi alla fine nemmeno gli interessava avere 20 elmetti in garage.

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Vero... ma fino a un certo punto... Qui, però, sta quello che dicevo!!!
Vedi?
Io, per un certo periodo, ho collezionato monete.
Avevo chiesto un catalogo ad un venditore inglese, da quale avevo poi acquistato delle monete...
Dopo un anno circa, non avendo più mie notizie, quello stesso venditore mi scrisse dicendo: "carissimo, ti invio il mio catalogo: sei ancora interessato al collezionismo numismatico? Se non lo sei più, mandami un elenco della tua collezione: ti invierò una valutazione, se vuoi rivenderla..."
Questo è un esempio di mercato maturo: i pezzi sono sempre in circolazione, i venditori sono la pompa che muove il mercato.
Io non ho neppure risposto, ma, se poco poco fossi morto i miei eredi avrebbero forse approfittato e realizzato quei due o trecento euro da spartirsi... (che tristezza... ma è visione realistica, in molti casi...)
Scherzi a parte, in un mercato flessibile e maturo molti avrebbero venduto anche senza esser morti...
In Italia non è così: io mi stufo "delle medagliette" o dei "venti elmetti che ho in garage" di cui parlavi? OK, ma non li vendo neppure morto perchè... "chissà* quanto valgono... e... chissà* quanto varranno un domani!!..." "Mi ci faccio la pensione" (non me ne voglia Folgore, non ce l'ho con lui, ma io conosco persone che collezionano tartarughe di terra a decine, VIVE, perchè "chissa quanto valgono..."!...)
E gli oggetti escono dal mercato, che sclerotizza...
E il collezionista serio è costretto ad alzare il prezzo, se vuole davvero quell'oggetto, che il collezionista... "immaturo" non ama più...
Le serie di monete o francobolli Vaticano-Sede Vacante-Italia-San Marino hanno valore e ne conservano, solo in quest'ottica...
Hanno valore virtuale, solo e fintanto che restano in un cassetto a prender polvere... non hanno storia, non hanno mai circolato e mai circoleranno...
Che senso ha? quando sento parlare di "serie limitata, 500 o 1000, esemplari, da collezione" di qualsiasi cosa, mi viene da ridere...
Se ne producono 1000 copie? Tra duecento anni ne esisteranno 1000.
Se non 1500 o 2000... è successo nel mercato collezionistico...
Tutte intonse... E l'unico a fregarsi le mani sarà* il produttore e i suoi eredi...

Tutto ciò, mutatis mutandis, è, tra l'altro, frutto di studi di un certo Keynes, che analizzò il mercato americano cercando di capire la crisi del 1930...

Io la penso a questo modo....visti i prezzi alle stelle di materiale italiano o tedesco del periodo bellico, uno si guarda un po' in giro, ci riflette un po, et voila', si comincia allora a collezionare materiale Vietnam, ex USSR o addirittura della Guerra del Golfo, lo si trova a valanghe, a prezzi modici e rappresentano il mercato del futuro.
Perche' il trucco e' proprio questo....individuare il potenziale collezionistico di un periodo storico recente, per poi avere tutti a sbavare (per modo di dire) di meraviglia vent'anni piu' in la'. [ciao2]

Una volta c'erano quattro pazzi che raccoglievano schifezze e rottami. Oggi siamo diventati 40000 ed ovviamente il mercato ha tratto delle ovvie conclusioni e cioè qui c'è gente disposta a spendere!
I prezzi hanno risentito di questo ed i pezzi buoni diventano un miraggio. Le possibilità* sono poche e direi limitate. La prima è ridere in faccia in modo chiaro a chi spara prezzi eccessivi e la seconda fare acquisti solo mirati. La presenza di un così alto numero di patacche é sintomatica dello stato del settore ed anche quello che è uno schifo viene spacciato per oro. L'alternativa è cambiare percorso e tipologia di collezione dedicandosi alle nicchie che ora non sono ancora appetite dal mercato. Fare questo naturalmente porterà* anche la militaria minore ad assurgere ad un ruolo che attualmente non ha con ovvie conseguenze. Un'appunto che devo però fare è che troppo spesso l'appassionato si trasforma in commerciante e purtroppo in commerciante avido. Io colleziono in altri settori e seguo la pratica dello scambio che preferisco ed a volte da grandi soddisfazioni. Se io e l'altra persona ci scambiamo cose che mancano ad entrambe sicuramente andremo a casa soddisfatti a prescindere dal valore degli oggetti scambiati. Questo però presuppone persone che non siano lì solo per guadagnare soldi ma che si accontentino anche della soddisfazione come guadagno. Ho notato che alla lunga la cosa paga e poi ti fai un sacco di amici.
Ciao
Andrea

Concordo con Andrea, oggi anche sul noto sito d'asta sembra di competere con Bill Gates per ogni acquisto....l'idea dello scambio e' nobile ma non sempre pratica. Ha ragione Andrea quando consiglia di limitarsi ad una particolare nicchia del mercato oppure appunto sfruttare quella fetta del mercato non ancora "scoperta" e quindi ancora accessibile.[ciao2]

Se il problema è comune, la soluzione non può che esserlo altrettanto....mi spiego.
La soluzione c'è la indicata Andrea,LO SCAMBIO:
Questa antica sorta di relazione interpersonale,limita l'esborso di denaro ,(oggi questo si sempre più raro) livella la potenzialita economica,soddisfa la richiesta,stimola l'offerta.
Purtroppo regole economiche "guadagno" spingono la proposta di mostre-mercato (dove i commercianti pagano per i banchi e i visitatori per i biglietti)anzichè mostre-scambio libere a tutti (dove gli appassionati,senza gabelle varie,appunto si scambiano la merce)arrangiandosi nell'esporla;ricordo che i primi Novegro erano impostati sull'arte del fai da te.
Se qualche PRO-LOCO di buona volontà* mettesse a disposizione uno " spazio" vi assicuro 1° che la partecipazione sarebbe enorme 2°che torneremmo a casa tutti molto soddisfatti:
perchè ditemi chi di noi non ha dei pezzi da cui si separerebbe volentieri,in virtù di uno scambio più interessante.
Trovando il luogo,e la disponibilità* municipale,sarebbe un attimo fare girare la voce sui siti nostri.....e allora ne vedremmo delle belle....PENSATECI ciao.

Per me la militaria sarà* destinata a ri-dimensionarsi...sicuramente in qualità*.

Io mi auguro che scendano drasticamente i prezzi,ma so che è un utopia.

ma so che è un utopia

Dici bene.....

Citazione:

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Originariamente Scritto da Me ne Frego

Io la penso a questo modo....visti i prezzi alle stelle di materiale italiano o tedesco del periodo bellico, uno si guarda un po' in giro, ci riflette un po, et voila', si comincia allora a collezionare materiale Vietnam, ex USSR o addirittura della Guerra del Golfo, lo si trova a valanghe, a prezzi modici e rappresentano il mercato del futuro.
Perche' il trucco e' proprio questo....individuare il potenziale collezionistico di un periodo storico recente, per poi avere tutti a sbavare (per modo di dire) di meraviglia vent'anni piu' in la'. [ciao2]

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Purtroppo non è così semplice... magari!!
Mercato del futuro?
Se il mercato ha un interesse per un certo settore, di norma ce lo ha da subito, non dipende dal tempo trascorso...
Sin dal 1945 c'erano collezionisti di militaria della seconda guerra mondiale. Erano pochi, ma quei pochi si interessavano di militaria tedesca, soprattutto elmetti e decorazioni. Oggi si sono moltiplicati, ma la proporzione rimane quella.
Ricordo che, venti anni fa, su una nota rivista del settore, apparve un articolo in cui l'autore diceva "se continua di questo passo i neofiti potranno collezionare solo padelle inglesi"... all'epoca era l'unico elmetto che avevo, pagato 50.000 lire... oggi la situazione è identica... L'inglese te lo tirano dietro, e sempre lo faranno, il tedesco te lo devi sudare, tra mille patacche... che nel frattempo sono diventate trentamila e, prima che diventi sufficientemente esperto, diverranno cinquantamila...
Dubito che la militaria Vietnam o URSS o UK della seconda guerra mondiale o, ancor più, del Golfo, possa mai decollare!!!
Ma ti dirò di più... dubito che certa tipologia, anche tedesca, decollerà* mai... a chi interessa un elmetto Luftschutz, o della croce rossa, magari senza decal? Eppure sono forse più rari degli SS!!
Il potenziale di certi settori si vede subito, il resto (per es. Rolex Daytona con quadrante Paul Newmann, da tutti bistrattato, che diviene oggetto di culto dopo vent'anni...) è leggenda...
Che gli elmetti da paracadutista tedesco sarebbero divenuti oro lo si sapeva sin dall'inizio: i parà* tedeschi erano miti della propaganda sin dal 1938!!
Ci dobbiamo trovare una nicchia, è vero, ed esprimere, in quel settore, tutte le nostre potenzialità*, ma senza sperare nel grande investimento. Io l'ho fatto, ma senza sogni nel cassetto di azzeccare il mercato futuro... Avremo la soddisfazione di divenire esperti di elmetti sudcoreani o indopachistani di rara competenza, a livello mondiale, o di avere una collezione completa di elastici per mutandoni URSS, ma non arricchiremo mai per questo!
Ho visto elmetti sperimentali da parà* francese, costruiti in meno di cento esemplari, venduti per due soldi e, credimi, chi li ha comprati, non ha fatto un'affare!
è un po' come giocare in borsa: due titoli possono costare la stessa somma oggi, ma tra due anni uno può valere un decimo dell'altro...
Per chi si intende di fotografia, basta pensare alle Nikon. Ho trovato un vecchio catalogo, degli anni sessanta... la Nikon F costava solo pochissimo più della Nikkormat, circa il 10% in più. Oggi vale il quintuplo...
Comunque, consentitemi... ripeto: il problema del mercato collezionistico italiano è proprio questo: noi italiani, malati di furbismo cronico endemico, vogliamo sempre guadagnare, capitalizzare, dominare il mercato futuro e questo NON è collezionismo!! Questo è la ROVINA del collezionismo puro, che è studio, raccolta, catalogazione, ricostruzione storica, non... "mercato"!! Questo porta ad accapparrarci il pezzo raro, trovato a buon prezzo, anche se non ci interessa e ad immobilizzarlo per decenni finchè non ci guadagnamo il triplo del doppio del reale prezzo di mercato!
Mi ci metto pure io, è ovvio... anzi, più di altri... io, e lo dico come amara confessio... non ho MAI venduto NULLA!! E questo... non è bene... ma non ci riesco...
Mi correggo: ho venduto ad uno scrittore di un libro, un orologio KM, un Siegerin, in stato di rottame, che gli interessava solo perchè aveva il numero di matricola più basso che aveva mai visto... Ma lo avevo comprato solo per rigirarglielo, rimettendoci sulle spese di spedizione...

Date retta a me,ribadisco...torniamo allo scambio,come si faceva da ragazzini con le figurine dei calciatori!

Citazione:

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Originariamente Scritto da mirco

Date retta a me,ribadisco...torniamo allo scambio,come si faceva da ragazzini con le figurine dei calciatori!

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Sono totalmente d'accordo con te ed aggiungo una cosa.
Una collezione è un'insieme di oggetti più o meno omogeneo che come primo ed unico scopo deve dare piacere al collezionista, fossero anche tappi di birra.
In alcuni generi di collezione il lato economico non è indifferente ma ritengo che la cosa importante in questo particolare genere sia accumulare oggetti che non si svalutano.
Se però il fine ultimo diventa la rivalutazione finanziaria della collezione per me il divertimento cessa.
Se poi il fine ultimo diventa una rivalutazione a scopo di lucro non siamo più collezionisti ma commercianti.
Ciao
Andrea

Non sono d'accordo.Con questo metodo se fossi un disonesto(ed i disonesti sono anche tra i collezionisti)troverei il collezionista inesperto scambiando magari una porcheria con un pezzo che vale venti volte tanto.Risultato?Il collezionista inesperto andrà* tutto tronfio da qualche amico più esperto,mostrando il meraviglioso scambio.Appreso che è stato raggirato abbandonerà* il collezionismo.Bello,vero?

Blaster...guarda che l'inesperto si becca le fregature tanto dal collezionista che dal commerciante,almeno cosi non dilapida capitali...e non mi tirare fuori l'etica del commercio perchè conosci meglio di me i nostri....
La differenza è che da collezionista a collezionista,ci si scambia " due gatti per un cane" mentre il commerciante ti deprezza del 50 per cento il valore supposto dell'oggetto con la scusa che deve rivenderlo con il suo profitto.
Eliminiamo il profitto così eliminiamo il problema e guadagniamo in etica,riportando il collezionismo a rapporto paritetico tra soggetti.

Guardate,io dico una cosa.Ho saldato tutti i debiti che avevo(finalmente),ora acquisto solo quello che posso.Venditore o privato che sia,se ho il grano compro,altrimenti no.
Io ho degli obiettivi ben precisi,e li sto raggiungendo e mi direziono solo in quel senso.
Alcuni pezzi che mi servono costano una valanga di palanche e,al momento,sono inarrivabili.Ma ho trovato la soluzione,metto via un tot al mese(piccola somma,sia chiaro)e quando raggiungo il tot desiderato,spendo.
Per me,è l'unica soluzione.
Certo ho fatto e continuo a fare anche degli scambi,ho pure venduto rimettendoci qualcosa,ma principalmente d'ora in poi risaprmierò e,quando potrò,comprerò i pezzi da 90a.

Citazione:

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Originariamente Scritto da mirco

Blaster...guarda che l'inesperto si becca le fregature tanto dal collezionista che dal commerciante,almeno cosi non dilapida capitali...e non mi tirare fuori l'etica del commercio perchè conosci meglio di me i nostri....
La differenza è che da collezionista a collezionista,ci si scambia " due gatti per un cane" mentre il commerciante ti deprezza del 50 per cento il valore supposto dell'oggetto con la scusa che deve rivenderlo con il suo profitto.
Eliminiamo il profitto così eliminiamo il problema e guadagniamo in etica,riportando il collezionismo a rapporto paritetico tra soggetti.

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Vero, verissimo, ma... il profitto è cosa giusta ed equa per chi, per trovare un pezzo, ha faticato sette camicie...
La cosa ci riguarda in prima persona: mettere insieme le nostre raccolte è costata fatica, costi, impegno, studi... chi li ripaga?
Vorresti dire che le mia collezione ha valore pari alla mera somma di quanto ci ho speso in venti anni, senza neppure rivalutazione ed interessi?
E poi... come la mettiamo con il fatto che certi pezzi, salgono di prezzo perchè è chi li vuole che "vuole" spendere di più per averli?
Io, è logico, se trovo l'ultimo pezzo della mia collezione, quello che mi serve per chiudere una collezione, sono disposto a spendere molto di più che se stessi acquistando il mio primo pezzo, no?
E se quel pezzo è ambito (altrimenti non lo avrei lasciato per ultimo) e raro... è ovvio che, intorno a me, troverò una miriade di persone nelle mie condizioni di... appetito.
Certi pezzi appaiono una volta ogni cinque o sei anni in tutto il mondo...
Cosa fa la differenza tra chi se li accaparra e chi rimane a bocca asciutta? Il soldo, l'esperienza, la rapidità*, la capacità*, la cultura... la moglie che ci uccide... non trovo molto spazio per l'onestà* e la generosità* della parte venditrice...

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Originariamente Scritto da Blaster Twins

Non sono d'accordo.Con questo metodo se fossi un disonesto(ed i disonesti sono anche tra i collezionisti)troverei il collezionista inesperto scambiando magari una porcheria con un pezzo che vale venti volte tanto.Risultato?Il collezionista inesperto andrà* tutto tronfio da qualche amico più esperto,mostrando il meraviglioso scambio.Appreso che è stato raggirato abbandonerà* il collezionismo.Bello,vero?

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Non sono totalmente d'accordo con te sul valore monetario ed il valore di scambio.
Mi spiego, se io e te ci scambiamo qualcosa il valore al di la della rarità* del pezzo e del valore è dato dal fatto che a me questo oggetto manca e lo voglio. Starà* alle due parti poi accordarsi sullo scambio cercando di andare possibilmente in pari con onestà*.
Se io avessi una divisa completa da parà* americano di quelle che ti fanno perdere le bave per tè avrebbe un valore per me che non le colleziono un altro e la potrei scambiare con qualcosa di tuo anche di valore inferiore perchè se parto con l'idea dello scambio non devo pensare nel limite del ragionevole ai soldi. Naturalmente come giustamente fai notare tu esistono dei personaggi veramente infami ma se venissero trattati per quello che sono cambierebbero atteggiamento. Lo aspetti alla fiera successiva e quando c'è un poco gi gente attorno al banco lo sputtani pesantemente. Sicuramente le persone attorno cambieranno stand ed il gioco del furbetto diventerà* troppo costoso per essere sostenibile.
Ciao
Andrea

Citazione:

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Originariamente Scritto da MULON

Guardate,io dico una cosa.Ho saldato tutti i debiti che avevo(finalmente),ora acquisto solo quello che posso.Venditore o privato che sia,se ho il grano compro,altrimenti no.
Io ho degli obiettivi ben precisi,e li sto raggiungendo e mi direziono solo in quel senso.
Alcuni pezzi che mi servono costano una valanga di palanche e,al momento,sono inarrivabili.Ma ho trovato la soluzione,metto via un tot al mese(piccola somma,sia chiaro)e quando raggiungo il tot desiderato,spendo.
Per me,è l'unica soluzione.
Certo ho fatto e continuo a fare anche degli scambi,ho pure venduto rimettendoci qualcosa,ma principalmente d'ora in poi risaprmierò e,quando potrò,comprerò i pezzi da 90a.

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Vorrei avere il tuo autocontrollo... L'unica volta che ci sono riuscito me ne sono pentito... mi sono costretto a rifiutare delle chicche, vendute a molto meno del loro valore, solo perchè "fuori obiettivo" e... una volta raggiunto l'obiettivo?
Non sono più ricapitate...
Pare facile? Come sempre non c'è UNA risposta...

Il collezionsimo da sempre è un metodo per investire denaro, il caso più evidente è quello - ovviamente - del collezionismo d'arte. Non vedo perchè si debba parlare con tanto sussiego del lucro che uno eventualmente pensa di ricavare dalla vendita di pezzi in collezione. Faccio un esempio: il mio primo Dennison smock l'ho comprato in Inghilterra nel 1979, e l'ho pagato 25 sterline, all'epoca qualcosa come 50.000 Lire. All'epoca in Italia erano introvabili, pertanto nel computo del prezzo avrei dovuto far rientrare anche il costo del viaggio. Oggi, un Dennison Smock di quel tipo, perfetto, taglia grande, colori vivi, ecc. ecc. in Inghilterra va dalle 750 alle 1000 sterline: se dovessi rivenderlo, dovrei farlo a 20 Euro (25 sterline del 1979) o a - diciamo - 1.350-1.500 Euro? Ovviamente lo venderò alla sua valutazione attuale, eventualmente ribassando un po' il prezzo se volessi farne una vendita immediata...
PS: lo so che sono noioso, ma il termine militaria è - ovviamente - latino, come inpedimenta, imponderabilia, ecc. ecc. ed è un neutro plurale che in italiano viene assimilato al maschile (il neutro in italiano non esiste), quindi: I militaria, non LA militaria. Peraltro il genere maschile si addice di più a un hobby frequentato per il 99,9% da uomini....

Citazione:

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Originariamente Scritto da loupie1961

Il collezionsimo da sempre è un metodo per investire denaro, il caso più evidente è quello - ovviamente - del collezionismo d'arte. Non vedo perchè si debba parlare con tanto sussiego del lucro che uno eventualmente pensa di ricavare dalla vendita di pezzi in collezione. Faccio un esempio: il mio primo Dennison smock l'ho comprato in Inghilterra nel 1979, e l'ho pagato 25 sterline, all'epoca qualcosa come 50.000 Lire. All'epoca in Italia erano introvabili, pertanto nel computo del prezzo avrei dovuto far rientrare anche il costo del viaggio. Oggi, un Dennison Smock di quel tipo, perfetto, taglia grande, colori vivi, ecc. ecc. in Inghilterra va dalle 750 alle 1000 sterline: se dovessi rivenderlo, dovrei farlo a 20 Euro (25 sterline del 1979) o a - diciamo - 1.350-1.500 Euro? Ovviamente lo venderò alla sua valutazione attuale, eventualmente ribassando un po' il prezzo se volessi farne una vendita immediata...
PS: lo so che sono noioso, ma il termine militaria è - ovviamente - latino, come inpedimenta, imponderabilia, ecc. ecc. ed è un neutro plurale che in italiano viene assimilato al maschile (il neutro in italiano non esiste), quindi: I militaria, non LA militaria. Peraltro il genere maschile si addice di più a un hobby frequentato per il 99,9% da uomini....

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Sottoscrivo e quoto tutto... a cominciare dal neutro latino.
E, per cortesia, non si pronuncia militarìa, ma milità*ria.
Comunque, a proposito di lessico... Il lessico aiuta sempre...
"Investimento" è acquistare qualcosa per contrastare l'inflazione e conservare il potere di acquisto del danaro impiegato.
Comprare qualcosa per trarne profitto ha, invece, un nome ben preciso in italiano: "lucrare" o... "speculare"... Cosa che, a proposito di cultura latina e italiana di stampo cristiano... non è mai stata considerata molto lecita...

Citazione:

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Originariamente Scritto da Klaus

Citazione:

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Originariamente Scritto da MULON

Guardate,io dico una cosa.Ho saldato tutti i debiti che avevo(finalmente),ora acquisto solo quello che posso.Venditore o privato che sia,se ho il grano compro,altrimenti no.
Io ho degli obiettivi ben precisi,e li sto raggiungendo e mi direziono solo in quel senso.
Alcuni pezzi che mi servono costano una valanga di palanche e,al momento,sono inarrivabili.Ma ho trovato la soluzione,metto via un tot al mese(piccola somma,sia chiaro)e quando raggiungo il tot desiderato,spendo.
Per me,è l'unica soluzione.
Certo ho fatto e continuo a fare anche degli scambi,ho pure venduto rimettendoci qualcosa,ma principalmente d'ora in poi risaprmierò e,quando potrò,comprerò i pezzi da 90a.

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Vorrei avere il tuo autocontrollo... L'unica volta che ci sono riuscito me ne sono pentito... mi sono costretto a rifiutare delle chicche, vendute a molto meno del loro valore, solo perchè "fuori obiettivo" e... una volta raggiunto l'obiettivo?
Non sono più ricapitate...
Pare facile? Come sempre non c'è UNA risposta...

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Non è autocontrollo,è rispetto per la mia compagna,che non deve rimetterci per le mie "follie",che devono venire dopo il mio matrimonio e la mia vita reale.
Ultimamente ho esagerato,mi sono guardato allo specchio e mi sono vergognato.
Ho preso coscenza delle mie possibilità* economiche e,in funzione di esse,mi muoverò.
Mi sono posto un limite al mese,oltre a quello non si va,"gruzzolo" mensile compreso.

Aggiungo anche che secondo me,cmq,non se ne verrà* mi fuori da queste discussioni,ognuno la vede,giustamente,come la vuole vedere.

Citazione:

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Originariamente Scritto da MULON

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Originariamente Scritto da Klaus

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Originariamente Scritto da MULON

Guardate,io dico una cosa.Ho saldato tutti i debiti che avevo(finalmente),ora acquisto solo quello che posso.Venditore o privato che sia,se ho il grano compro,altrimenti no.
Io ho degli obiettivi ben precisi,e li sto raggiungendo e mi direziono solo in quel senso.
Alcuni pezzi che mi servono costano una valanga di palanche e,al momento,sono inarrivabili.Ma ho trovato la soluzione,metto via un tot al mese(piccola somma,sia chiaro)e quando raggiungo il tot desiderato,spendo.
Per me,è l'unica soluzione.
Certo ho fatto e continuo a fare anche degli scambi,ho pure venduto rimettendoci qualcosa,ma principalmente d'ora in poi risaprmierò e,quando potrò,comprerò i pezzi da 90a.

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Vorrei avere il tuo autocontrollo... L'unica volta che ci sono riuscito me ne sono pentito... mi sono costretto a rifiutare delle chicche, vendute a molto meno del loro valore, solo perchè "fuori obiettivo" e... una volta raggiunto l'obiettivo?
Non sono più ricapitate...
Pare facile? Come sempre non c'è UNA risposta...

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Non è autocontrollo,è rispetto per la mia compagna,che non deve rimetterci per le mie "follie",che devono venire dopo il mio matrimonio e la mia vita reale.
Ultimamente ho esagerato,mi sono guardato allo specchio e mi sono vergognato.
Ho preso coscenza delle mie possibilità* economiche e,in funzione di esse,mi muoverò.
Mi sono posto un limite al mese,oltre a quello non si va,"gruzzolo" mensile compreso.

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Hai ragione... quanto è vero! Sfondi una porta aperta! Vergogna è la parola giusta...