Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		Non condivido, la colonna prussina diede solo il colpo di grazia da qui a dire che i tedeschi avrebbero vinto gli eserciti napoleonici ce ne passa. Chi ha studiato bene Waterloo sa benissimo che Napoleone perse per circostanze sfortunate.
Dare i meriti alla colonna prussina che giunse all'ultimo minuto mi pare irreale, fu decisiva solo per disperdere uno schieramento già* consumato.
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		Quanto agli inglesi...bhe su Napoleone le hanno sempre contate grosse ed ancora oggi la loro propaganda influenza il giudizio su questo colosso della storia.  [264  Qui ti do ragione  [264
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		Per completare il topic due splendidi passi di Vitcor Hugo...
"...Il cielo era stato coperto tutto il giorno. All'improvviso, in quello stesso momento (erano le otto di sera), le nubi si squarciarono sull'orizzonte e lasciarono passare, attraverso gli olmi della strada di Nivelles, il grande e sinistro fulgore del sole di porpora che tramontava: ad Austerlitz, era stato visto sorgere. Ogni battaglione della Guardia, in quel tragico finale, era comandato da un generale: erano presenti Friant, Michel Roguet, Harlet, Mallet, Poret di Morvan. Quando gli alti colbacchi dei granatieri della Guardia, col gran fregio metallico in forma d'aquila, apparvero, simmetrici, allineati, tranquilli e superbi nella foschia di quella zuffa, il nemico sentì il rispetto della Francia; credette di vedere venti vittorie entrare sul campo di battaglia ad ali spiegate, e coloro ch'erano vincitori, ritenendosi vinti, indietreggiarono. Ma Wellington gridò: "In piedi, guardie, e mirate giusto", e il reggimento delle guardie, sdraiato dietro le siepi, s'alzò; un nugolo di mitraglia crivellò la bandiera tricolore, fremendo intorno alle nostre aquile, tutti si scagliarono e incominciò la suprema carneficina. La Guardia imperiale sentì nell'ombra che l'esercito fuggiva intorno ad essa, sentì il grande crollo della disfatta, sentì il "Si salvi chi può" che aveva sostituito il "viva l'imperatore"; e, con la fuga dietro di sé, continuò ad avanzare, sempre più fulminata e sempre più morente, ad ogni passo che faceva...Ney, smarrito, grande di tutta l'altezza della morte accettata, soffriva a tutti i colpi, in quella tormenta. Là* ebbe il quinto cavallo ucciso sotto di sé; sudato, con gli occhi fiammeggianti e la schiuma alle labbra, con l'uniforme sbottonata, una spallina tagliata in mezzo dalla sciabolata d'una "horse guard" e l'aquila metallica della decorazione ammaccata da una palla, sanguinante, infangato e magnifico, con in pugno una spada spezzata, gridava: "Venite a vedere come muore un Maresciallo di Francia sul campo di battaglia". Invano: egli non morì"  (Victor Hugo – I Miserabili)
Su Cambronne:
"Dire queste parole, e poi morire.
Cosa c`è di più grande? Poiché voler morire è morire e non fu colpa sua se quell`uomo, mitragliato, sopravvisse.
Colui che ha vinto la battaglia di Waterloo non è Napoleone sconfitto, non è Wellington, che alle quattro ripiega e alle cinque si dispera, non è Blücher che non ha proprio combattuto; colui che ha vinto la battaglia di Waterloo è Cambronne.
Poiché fulminare con una tale parola il nemico che vi annienta, vuol dire vincere.
Dare questa risposta alla catastrofe, dire questo al destino, dare questa base al futuro leone, gettar questa ultima battuta in faccia alla pioggia della notte, al muro traditore d`Hougomont, alla strada incassata d`Ohain, al ritardo di Grouchy e all`arrivo di Blücher.
Portare l`ironia nel sepolcro, fare in modo di restar levato sulle punte dopo che si sarà* caduti, annegare in due sillabe la coalizione europea, offrire ai re le già* note latrine dei cesari, fare dell`ultima delle parole la prima, mescolandovi lo splendore della Francia, chiudere insolentemente Waterloo col martedì grasso, completare Leonida con Rabelais, riassumere questa vittoria in una parola impossibile da ripetere, perdere il campo e conquistare la leggenda, aver dalla sua, dopo quel macello, la maggioranza, è una cosa che raggiunge la grandezza di Eschilo.
La parola di Cambronne fa l`effetto d`una frattura: la frattura di un petto per lo sdegno, l`irruzione dell`agonia che esplode !"
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		bellissimi cimeli! ma li hai trovati tu? [110.gif
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		
	Citazione:
	
		
		
			
				Originariamente Scritto da andrej
				
			
			bellissimi cimeli! ma li hai trovati tu? [110.gif
			
		
	 
 magari! me li hanno procurati lassù! = )
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		Altra perla! Notevoli è da me non conosciuti i due  passi di Victor HUGO , in paticolare sul nostro carissimo amico [264  Generale Cambronne.
	 
	
	
		Allegati: 3
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		Argomento interessante e da me poco approfondito
Cimeli interessanti.
Posso contribuire molto poco, posto due cartine e l'immagine di un cimelio, il tutto tratto dal mio cartaceo, le cartine sono esposti al Museo di Wellington a Waterloo, così come la lucerna di Napoleone.
Il massimo sforzo di Napoleone.
[attachment=2:2e2dtkfd]CARTINA 1.jpg[/attachment:2e2dtkfd]
Il contrattacco finale di Wellington
[attachment=1:2e2dtkfd]CARTINA 2.jpg[/attachment:2e2dtkfd]
Una piccola curiosità*:
 Napoleone tra il 1804 e il 1814, consumò in media un cappello al mese.
L'iconografia tradizionale lo mostra sempre con il copricapo "en bataille" cioè con le punte allineate alle spalle, ma quando pioveva (per evitare il gocciolio delle punte sulle spalle), ma  sopratutto quando era di cattivo umore lo portava "tout en travers"     
Questo è uno degli ultimi ed è conservato al museo di Le Caillou presso Waterloo
[attachment=0:2e2dtkfd]NAP.jpg[/attachment:2e2dtkfd]
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		Da wikipedia:
 L'abbigliamento 
Napoleone I detestava gli abiti attillati, non tanto nel portarli quanto per le difficoltà* inevitabili che comportava il porseli indosso: impaziente nel vestirsi, preferiva gli abiti comodi, anche se da ciò talvolta conseguiva un effetto non gradevole della sua figura. Abitudinario, non si curava per niente della moda ed era un problema fargli smettere vestiti e scarpe per sostituirli con abiti e calzature più à* la page.
Non portava mai indosso gioielli ed anche nelle grandi occasioni tendeva alla sobrietà*, spesso contrastante con il lusso, non di rado stravagante, di coloro che lo circondavano: generali, gran commis e dame dell'alta società* parigina. Una costante preoccupazione degli addetti alla sua persona erano i copricapo: aveva l'epidermide della testa molto sensibile e soffriva nel calzare cappelli nuovi per la loro inevitabile rigidità* iniziale, per cui tendeva ad indossare i suoi copricapo fino a quando, troppo lisi, era giocoforza cambiarli.
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		Cimeli e storia davvero interessante, visitammo il sito nel 1990 o giù di li e percorrere le strade, i campi e vedere le fattorie dove si svolse la cruenta battaglia mi fece davvero un certo effetto. Naturalmente nn mancammo di visitare sia di quartiere generale di Wellington che quello di Napoleone.
Durante il percorso temendo di aver sbagliato strada accostai la mia sfolgorante Uno 45SL (Superlusso!!!)  e chiedendo indicazioni  ad un contadino...dissi: (mi consetirete qualche errore di sintassi...)
-" Escuse moi monsieur, pour aller a VOIRE la battaille de Waterloo????..."
e lui per nulla scomposto...
"Tout droit...maaaa...elle est deja terminè!!!!!!!"...... [257  [257 .....
Au revoir
	 
	
	
	
		Re: 18 Giugno 1815...18 Giugno 2010 Tornando a Waterloo...
	
	
		
	Citazione:
	
		
		
			
				Originariamente Scritto da battaglionespecialevvf
				
			
			Non condivido, la colonna prussina diede solo il colpo di grazia da qui a dire che i tedeschi avrebbero vinto gli eserciti napoleonici ce ne passa. Chi ha studiato bene Waterloo sa benissimo che Napoleone perse per circostanze sfortunate.
Dare i meriti alla colonna prussina che giunse all'ultimo minuto mi pare irreale, fu decisiva solo per disperdere uno schieramento già* consumato.
			
		
	 
 Chi ha studiato bene la battaglia sa che il disimpegno delle truppe di Blucher a Ligny, e il loro arrivo nel pomeriggio a Waterloo, segnò la battaglia.
Se i prussiani non si fossero affacciati sul campo di battaglia di Waterloo gli inglesi sarebbero stati spacciati (probabilmente il giorno successivo).
La battaglia di Waterloo fu vinta da Blucher a Ligny.....credo sia storia...
salutoni