A proposito di "MOSTRI"......................
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A proposito di "MOSTRI"......................
Ma in pratica era nella stessa area dove ora cè il mariperman e la prova tiro otomelara?
Mariperman è dalla parte opposta del Golfo, il cannone fu provato al Balipedio della Castagna (odierno Balipedio Cottrau) poco prima di Portovenere
Si scusa intendevo il distaccamento di mariperman, quello affianco a santa maria separata dal comsubin da una porta, so che li centra col mariperman e che cè il prova tiro cannoni, me lo ricordo benissimo perchè la mattina si sentivano gli oto, io ero a varignano e spesso andavo a santa maria per servizi, in quell'area si accede con una strada che va diretta alla statale per portovenereCitazione:
Originariamente Scritto da stefano danese
Sbaglio o il "Mostro" è l'impianto binato da 400/30 della batteria di Palmaria ?Citazione:
Originariamente Scritto da stefano danese
si. Torre Umbeto I
la batteria posta sull'isola Palmaria era la torre Umberto I, la torre Vittorio Emanuele era a Taranto, sull'isola di S.Paolo, probabilmente questa notizia l? hai letta nel libro di Clerici sulle difese costiere dove sono stati per errore invertiti i nomi.
l'installazione di La Spezia è nata con il nome di Torre Corazzata della Scola successivamente cambiato in Umberto I.
Nell'immagine puoi vedere uno dei suoi proietti.
l'armamento consisteva in due cannoni da 40 cm ARC ret. Krupp (400/35) del peso di circa 121 tonnellate cadauno (l'otturatore pesava da solo 3.760 kg.) e della lunghezza di 14 metri ed erano in grado di sparare un proietto capace di perforare una corazza di ferro di 61 cm. a 3.500 metri.
il proietto.granata poteva essere di acciaio o di ghisa , pesava 920 kg. ed aveva una altezza di mm. 1.280, la carica di scoppio era costituita da 10,5 kg. di polvere, la velocità iniziale di 554 m/s.
la carica di lancio di polvere prismatica bruna e polvere prismatica nera, pesava kg. 330 ed era suddivisa in sei cartocci.
I dati del 40 cm. erano questi:
- peso del cannone: Kg. 120.500
- idem della cupola senza i cannoni: kg. 1.788.000
- idem dell' avancorazza: kg. 564.000
- idem della piastra più pesante: kg. 60.000
Il servizio era effettuato da 45 serventi... "comprese le riserve sufficianti per fare le manovre a braccia".
La celerità di tiro era un colpo ogni 5 minuti (= 12 all'ora).
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Il costo del singolo colpo pronto per lo sparo era di:
L. 2.756,50 per quello in acciaio (nel 1887 lo stipendio annuo di un capitano di fanteria era di L. 3.200 [126 )
L. 613,50 per quello in ghisa.
saluti
fm [264
Per decidere quale tipo di piastra corazzata impiegata nella costruzione della cupola furono condotte approfondite ricerche e, non ritenendo sufficienti le prove condotte all’estero si pretese il superamento di severi test da condurre direttamente presso il Balipedio della Castagna a La Spezia.
Una prima serie di esperimenti fu eseguita nel 1876; fu impiegato un cannone Armstrong da 43 cm. Ad avancarica (proietto Gregorini di ghisa indurita da 908 kg. e cariche di lancio variabili da 150 a 180 kg.) contro piastre da 48 centimetri, fornite dalle concorrenti Schneider (forgiata in acciaio), Cammel e Brown (in ferro laminato) che risultarono addirittura trapassate dal proietto.
Ulteriori test furono condotti nel 1882 su corazze simili per tipo e spessore impiegando un cannone Armstrong da 43 centimetri ad avancarica (proietto Gregorini di ghisa indurita da 908 kg. con cariche di lancio variabili da 149 a 217 kg. di polvere progressiva Fossano): le piastre in laminato diedero prova leggermente migliore ma soccombettero sempre al tremendo impatto.
Nel 1884, sempre con un cannone Armstrong da 43 cm. Ma a retrocarica (proietto Krupp in acciaio fucinato da 883 kg. e carica di 350 kg. di polvere Fossano) furono eseguite ulteriori prove che dimostrarono l’incapacità di resistere a colpi di tale calibro.
Nell’aprile del 1886 furono testate le piastre corazzate Gruson, con tre colpi sparati da un cannone Armstrong da 43 cm. Lungo 27 calibri (tipo Lepanto): le esperienze consentirono di apprezzare i vantaggi forniti dalla resistenza della piastra e dalla sua capacità di deviate, grazie alla sia particolare forma, i colpi in arrivo, riducendo al minimo la penetrazione del proietto.
Successivamente, nel mese di Giugno, sulla stessa piastra si effettuarono tiri con un cannone Armstrong da 15 cm. Lungo 28 calibri e fu sparato anche un ulteriore colpo con il cannone Armstrong da 43 cm. Delle precedenti prove.
I pezzi erano collocati su di un pontone (pontone Valente) imbozzato a 134 metri di distanza dal bersaglio: dopo i cinque colpi da 15 cm. La corazza risultava solo ammaccata ed i proiettili letteralmente sbriciolati, mentre dopo quello da 43 cm. (che andò tra l’altro a colpire l’elemento di corazza nel punto già incrinato dalle esperienze dell’Aprile) si ebbe frattura della piastra senza però che la sua parte superiore fosse compromessa.
L’esito degli esperimenti fece senz’altro optare per l’adozione delle piastre corazzate prodotte dalla Gruson.
In calce la copertina della relazione delle prove eseguite sulla corazza Gruson e nel particolare della pagina la sua collocazione in galleria al Balipedio della Castagna e da dove si evince anche il peso esatto della piastra di circa 88 tonnellate.
Segue una stampa tratta da lastre fotografiche della Regia Marina eseguite dal sig. Conti Vecchi, fotografo ufficiale dell’Arsenale di La Spezia in quegli anni, e, per finire il pontone con il cannone Armstong da 23 ed a fianco il cannone da 15, sempre tratte da lastre fotografiche scattate dal sig. Conti Vecchi.
Per ultima una ricostruzione grafica del pontone con il cannone Ermstrong da 43 cm. ad avancarica (eseguita da S.Danese-R.De Bernardi e M.Provvedi) tratta da disegni originali.
Tutte le notizie sono tratte dal libro “Difesa di una Piazzaforte Marittima”, i libri, le fotografie, le ricostruzioni grafiche e le stampe fanno parte dell’archivio privato Stefano Danese, Roberto De Bernardi, Michele Provvedi.