Ciao a tutti,
quoto chi mi ha preceduto.
Ciao
Michele
Visualizzazione Stampabile
Ciao a tutti,
quoto chi mi ha preceduto.
Ciao
Michele
E' un errore che tutti all'inizio abbiamo commesso presi dalla voglia di rendere "belli" i nostri amati pezzi. Poi ci si rende conto che "est modus in rebus" per cui pian piano ci si limita ad interventi conservativi. D'altronde ognuno è libero di pensarla come vuole e se il desiderio di vedere il ferro tornare come nuovo prevale su tutto il resto... [974
In questo caso però, come diceva Kanister, il restauro deve essere "armonico" nel senso che se si fanno tornare i legni nuovi bisognerebbe farlo anche con i ferri essendo ben consci
che si azzera il valore collezionistico.
Un caro saluto
Oscar
Grazie delle risposte , ognuno a le sue opinioni il fucile lo restaurato cosi perchè lo usero per rievocazioni quindi qualche uscita e il calcio si invecchiera velocemente . Il legno lo dovuto sverniciare completamente aveva due mani di flattin e lo ritrattato solo con gomma lacca il resto lo sabbiato e rinbrunito troppa ruggine quando lo provata ad esportare veniva acciaio lucido e non mi sembrava reale . Per la risposta al mess di prima il messaggio lo inserito da più di un mese ma due sole persone anno detto la loro quindi i consigli e meglio se le date quando uno posta i mess no dopo mesi . Grazie a tutti i consigli sono sempre ben accetti .
Beh al di là del fatto che a me le armi con l'aspetto un po' vissuto piacciono di più di quelle nuove fiammanti, mi complimento per il restauro e comunque se tu sei soddisfatto dell'oggetto così com'è questo è ciò che conta. Anche perché so per esperienza diretta quanto si è soddisfatti di un ottimo risultato ottenuto dopo tanto lavoro. Inoltre, e questo secondo me è il punto focale, che si tratti di un fucile, di un elmetto o anche di una semplice scatoletta di latta,a mio modo di vedere l'essenziale è che un altro pezzo di storia sia stato salvato dalla rovina o dall'oblio. Credo che sia un dovere oltre che un piacere per noi collezionisti/appassionati preservare e salvare il più possibile ogni pezzo testimone della storia che ci capita per le mani. Perché sono convinto che un domani quando anche l'ultimo reduce se ne sarà passato a miglior vita, toccherà alle persone come noi tramandare il ricordo della storia attraverso ciò che abbiamo potuto sapere magari dai diretti protagonisti e con le nostre collezioni. Che sia condiviso o meno questo per me è un pensiero fondante della mia passione. Buona serata [17
Scusate l'ignoranza ma il fucile in oggetto sarebbe un Mauser prodotto dalla RADOM in Polonia?
Si certo Sven. Era l'arma di ordinanza dell'esercito polacco durante l'ultima guerra. Ovviamente fu usato a profusione dalla Wehrmacht, tanto più che era in calibro 8x57