Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Anch'io anni fa ebbe modo di sentire alcune cose da un reduce del nostro esercito (fanteria( dai Blalcani e facevano gelare il sangue.
Tornando al mio primo intervento sono d'accordissimo che chi sa far la guerra, sa anche come ridurre i danni collaterali. Bisogna però vedere qual'è l'obiettivo che si pone (ad esempio distruzione dell'esercito nemico o anche del terrritorio e saccheggio dello stesso)
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Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Discorso difficile sul quale ho molto letto e riflettuto. quello che in Italia si tende a non dire è che in diverse occasioni la nostra politica fu aggressiva e addirittura criminale.
Tuttavia credo non sia irrilevante sottolineare il comportamento degli italiani nel loro insieme. Mi ha colpito che nel libro " I volenterosi carnefici di Hitler" l' autore D. Goldhagen non trova di meglio che citare gli italiani (contrapponendoli ai tedeschi) per sottolineare il differente comportamento di diversi popoli quando devono obbedire a ordini criminali. Paradossalmente, il "Si ammazza troppo poco" ne è una prova: nessun generale nazista ebbe mai motivo di esprimere la stessa lamentela.
Gli stessi comandanti che avevano dato questi ordini, a guerra perduta, si sono aggrappati al mito del "buon italiano", per far dimenticare le "loro" esclusive responsabilità. Questo secondo me è l'equivoco di fondo da smascherare.
In anni più recenti i nostri soldati, operando in missioni di pace e con ordini finalmente coerenti con il nostro animo e la nostra indole, hanno dimostrato di non essere davvero secondi a nessuno.
Le nostre responsabilità vanno discusse e chiarite, ma si deve distinguere bene chi comandava e chi, magari malvolentieri e "all' italiana" obbediva. Credo che qualche monumento andrebbe demolito e qualche via dovrebbe cambiare nome. L' Italia ha sicuramente dei criminali di guerra che non sono stati puniti, ma non credo che la nostra fama di popolo mite, equilibrato e umano sia proprio immeritata.
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Sono d'accordo con te, i veri responsabili se la sono cavata sempre alla grande con il mito di "Italiani brava gente".
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
So che quanto sto per scrivere potra' facilmente essere equivocato.
Non ho intenzione di assolvere TUTTI gli italiani, perche' di "boia" ne abbiamo avuti anche noi.
Ma se dobbiamo generalizzare, allora la conclusione "tedesco cattivo / italiano buono" e' l'unica possibile.
Un esempio:
Il Ten. Generale Ing. Karl Schnell, del Ministero germanico Armi e Munizionamento, ebbe un incontro a Mostar con il Generale Paride Negri e ne riferì in una lettera ai suoi superiori a Berlino del 18 luglio 1942:
"[...] In questo contesto il comandante della divisione "Murge", di stanza a Mostar, mi ha dichiarato, in una conversazione avuta con lui, che l'esercito italiano ha promesso di assicurare uguale trattamento a tutti gli abitanti di Mostar, tutti ugualmente posti sotto la protezione dell'esercito italiano. Nella conversazione suddetta [il comandante italiano] ha detto inoltre che l'applicazione di particolari misure contro gli ebrei è in contraddizione con lo spirito che anima l'esercito italiano, aggiungendo poi che le sue truppe si sarebbero opposte all'evacuazione degli ebrei di Mostar prevista dall'accordo tra la Germania e la Croazia."
(Shelah - Un debito di gratitudine – Storia dei rapporti tra l’Esercito Italiano e gli Ebrei in Dalmazia (1941-1943) - USSME, Roma 1991 - pag. 67)
Evidentemente, per Paride Negri la parola “onore” non serviva solo nei discorsi alla truppa; ne fece uno al reparto di cui mio padre era parte, 20/9/42.
Quanto agli jugoslavi: in un rastrellamento (probabilmente fatto nel dicembre 42) mio padre vide la scena piu' raccapricciante: entrando in una casa, trovarono una donna incinta, squartata e con la testa infilata nel gabinetto. Il feto le era stato strappato e buttato accanto. Non mi ha mai detto se fosse una casa di ortodossi, di cattolici o di mussulmani, né chi fosse il probabile autore di questa cosa. Orrori del genere, tra di loro, li compivano e li subivano tutti.
Anche uno scritto trovato su un caduto partigiano, probabilmente un commissario politico, è illuminante sui comportamenti considerati "normali": “L’occupatore ha fatto in questi giorni una manovra di poco valore e talmente bassa che tutta la popolazione ne ride; ha condannato a morte una ventina o trentina di nostri combattenti del nostro battaglione […] per poi graziarli, e con questo dimostrare il cuore largo e la bontà; in realtà ha dimostrato la paura e la latina e veneziana astuzia” .
(Talpo, Dalmazia - Una cronaca per la storia(1943-44), pag. 47).
Non saremo stati sempre "brava gente", certo. Ma di gente peggiore ce ne era, eccome!
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Claudio 2574, non so cosa dirti, se non che fu tutto uno schifo.
Domenico
www.progetto900.com
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Approfitto dell'aria distesa che sento nella discussione per aggiungere una riflessione.
Se si guarda all' animo di alcuni nostri governanti del passato, anche non dittatori (penso per esempio a Crispi), si vede che essi condividevano con Mussolini proprio l'odio per l' immagine del "Buon Italiano". Essi volevano un italiano che incutesse non più simpatia, ma rispetto e timore; per questo auspicavano che gli italiani diventassero crudeli, spietati, feroci. L' idea di costruire un' Italia "nuova" fu alla base per esempio delle campagne coloniali e anche delle leggi razziali.
Tutto questo andando contro la nostra indole e la nostra storia, compresi (piaccia o no) venti secoli di civiltà cattolica. Come confessò amaramente Mussolini "comandare gli italiani non è impossibile, è inutile". Per fortuna, verrebbe da dire.
Torno a dire che le stesse classi dirigenti si sono poi giustificate nascondendosi dietro il comportamento equilibrato e moderato della maggioranza degli italiani, proprio per gli aspetti del nostro temperamento che essi avevano dimostrato di disprezzare.
Ritengo che sia importante chiarire queste cose per non piangerci addosso senza motivo, per valutare i difetti che SICURAMENTE abbiamo; ma anche per non prenderci colpe che non abbiamo.
Ciao
Al
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
"Schifo ovunque", avete ragione; ma ricordiamo che i processi ai criminali di guerra sono stati fatti in una sola direzione, questo è il focus.
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Il ricco che vince ha sempre ragione, noi poveracci di tutto il mondo comunque perdiamo sempre.
Re: Il Cattivo Tedesco e il bravo italiano
Mah... in guera de bon guerier. Poi c'è l'indole che ognuno ha, poi il gruppo, poi gli ordini... magari anche quelle che sul mpomento sembrano necessità. Vi sarà capitato in vita vostra di abbandonare un club, un gruppo e di rendervi conto di quanto poco conto siano per il resto del mondo le cose per le quali vi scannavate... Così quanto errate siano state certe decisioni prese d'impulso.
Peggio la programmazione, e qui entrano le leggi razziali e la mai abastanza citata connivenza dei militi della RSI.
Chiediamoci quante vittime non sarebero divenute tali se non ci fosse stata la piena e consapevole connivenza di Mussolini, fantoccio dei tedeschi e vittima di se stesso... quanti rastrellamenti non sarebbero stati fatti, quante scorte convogli verso i confini e poi i campi di sterminio...
Nessuna pietà per gli aguzzini di ieri, italiani o tedschi che fossero.
Gli altri non sono stati dei santi certo ma non hanno pianificato stermini di massa e hanno combattuto e vinto il nazifascismo.
E questo è ciò che conta. Il resto sono speculazioni ideologiche....
Rawa Ruska