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[QUOTE=kleiner pal;478802]Campi di prigionia, i campi di concentramento furono altra, ahimè, e ben più turpe vicenda.
Il termine "Campi di Concentramento" era (tristemente) d'uso già ai tempi della Grande Guerra.
Lo possiamo evincere da questo volantino di propaganda italiana dell'epoca.
Poi, hai ragione, -ma solo in seguito alle barbarie dei nazisti- divenne, da sinonimo di campo di prigionia (per militari in questo caso), il nome di ciò che infaustamente tutti conosciamo...
Allegato 181679
Allego una foto di nostri prigionieri, almeno ritengo ragionevolmente tali siano, immortalati in Germania a settembre del 1918; la foto è stata scattata a Julich, nei pressi di Colonia, quasi al confine col Belgio.
Notare che ogni copricapo ha il nome "Julich" cucito sul berretto.
Tra loro un in uniforme francese ma dal cognome italiano (n.1 nella didascalia).
Alcuni indossano la divisa 909 senza stellette e mostrine, altri, forse ferrovieri militarizzati, un uniforme più scura che non mi pare essere comunque militare.
Ciò che colpisce, positivamente, è il fatto che -sempre che di prigionieri si tratti- gli stessi sono ben curati nell'aspetto e tutt'altro che in condizioni macilente come ci si potrebbe aspettare data anche la penuria di cibo per gli stessi tedeschi in questa fase terminale del conflitto...forse erano stati da poco internati.
Ogni commento ed opinione che aiuti a fare luce su questo piccolo ma interessante documento è ovviamente la benvenuta.
Grazie!
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Bellissima foto. Come al solito...
Lavorando assieme a prigionieri francesi, probabilmente dividevano il vitto con loro.
La Francia non è mai stata avara di cibo verso i propri prigionieri di guerra in Germania e in Austria-Ungheria.
Non si può certo generalizzare, ma per esperienze di famiglia posso dire che la situazione dei prigionieri, rientrati dopo la guerra, non era esattamente come quella della foto...
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dopo Caporetto:
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