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Blaster, più esattamente si chiama "Crush Cap" o "Crusher Cap", che significa berretto morbido. E' chiamato anche "Fifty missions Hat", ossia berretto delle 50 missioni, a rimarcarne l'aspetto "usurato" che avrebbe avuto al termine del turno di servizio oltremare. Quasi tutti gli amici reduci della 12th AF hanno conservato il proprio, era partica comune, fra i sottufficiali, rimuovere il cerchio metallico del proprio berretto (Enlisted men cap) per farlo assomigliare a quello da ufficiale, pratica tollerata in zona di operazione ma vietatissima in patria ("merda di gallina")
Avevo visto a Piacenza delle repliche abbastanza ben fatte, nessuno sa dirmi chi era il venditore? Credo fosse romano, grazie!!
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come parte dell'uniforme da pilota questo cappello è un classico, assieme al giubbetto di volo in cuoio tipo A2.
Negli USA, da venditori che conosco, la replica di questo cappello costa intorno ai 120 dollari, certo poi vanno aggiunte le spese di spedizione ed eventuale dazio doganale.
Nelle fiere di militaria si troverà* la stessa copia a 130-150 euro, un originale invece il prezzo dipende dalle condizioni.
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Ti ringrazio della spiegazione,Micky.
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azzo molto bello adoro questo cappello!!complimenti!
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Grazie ragazzi, spero, come credo, che questo non sia proprio una copia, penso si veda dai particolari.
Il prezzo che mi è venuto sono stati 180 euro!!
Però tutto sommato mi sembrano ben spesi; a me piace!!
Lo metterò su una "testa" e se trovo le cuffie originali.......da pilota o da equipaggio!!! [:P]
Ciao
Mario
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Ciao, posto una foto che credo potrà* interessare i fanatici (come me) di aviazione...
Si tratta di un'istantanea che mi è stata inviata da un carissimo amico americano. E' stata presa in Corsica nell'inverno 1944/45, presso Solenzara, dove era una delle basi del 321st Bomber Group, su B-25. Il Padre del mio amico era pilota appunto di B-25. E' il primo a destra, e veste il berretto in questione, i suoi colleghi vestono, nell'ordine, l'Overseas Cap (berretto a bustina) e il Crush Cap nella versione Chocolate-Wool, in panno di lana.
Da notare che solo il padre del mio amico riuscirà* a completare il ciclo di missioni e a tornare a casa, gli altri due troveranno la morte sul Brennero e sulla pianura padana....
Immagine:
http://www.milistory.net/Public/data...r_McEldery.jpg
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Grazie Micky! Foto bellissima e molto suggestiva.
Io che ho il brevetto per volo da diporto sportivo posso capire quello che si prova per la passione del volo.
Solo che ultimamente ho smesso dopo aver visto venire giù e lasciarci le penne due miei amici istruttori; uno due anni fa e l'altro appena qualche giorno fa a Latina, il fratello di Giovanotti (Umberto Cherubini) che mi ha insegnato a volare.
Ancora non mi capacito come uno come lui (prudente fino alla nausea), sia potuto incappare in una cosa simile.Proprio lui che non si fidava a volare con nessuno che non conoscesse bene.
probabilmente, queste cose succedono sempre quando ci sono due piloti nello stesso aereo; ci vuole poco ad "incrociare" i comandi.
L'aereo era un P92, quindi un ultraleggero ma molto evoluto, ala bassa etc..Quel giorno c'era un bel po di vento e mi sembra strano che Umberto abbia deciso di volare con le condizioni al limite; ma si sa quando il destino deve arrivare non si può fare nulla!!!
Approfitto in questa sede, anche se voi non l'avete conosciuto per mandargli un grosso saluto di addio!!!!!
Ciao Umberto [ciao2][ciao2]
Mario
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Ciao a tutti! Sono nuovo del forum, ma ho notato molti 'volti noti' fra le fila di esso!
Ho letto con interesse la discussione e volevo aggiungere una considerazione, sperando di non essere tacciato di pedanteria al mio primo post!
Non v'e' nessuna differenza tra il copricapo in questione e un qualsiasi altro cappello estivo dell'esercito americano della II guerra mondiale. Esso e' il copricapo standard in dotazione agli ufficiali dell'Us Army, branca dalla quale dipendeva l'Air Force ( non a caso chiamata Army Air Force) durante il secondo conflitto mondiale. Poteva, indiscriminatamente, essere indossato da un pilota o da un semplice tenente di fanteria nel pacifico, a prescindere dalla sua carica in seno all' Us Army. Allo stesso modo non v'e' distinguo fra un copricapo indossato da un pilota, puntatore o ufficilae di rotta che sia.
Bellissimo cappello, perfetto in ogni sua parte, canonico per materiali, attributi e costruzione che lo fanno, indubbiamente appartenere ad una produzione probabilmente bellica. Non c'e' modo di sapere, infatti, se esso sia stato prodotto prima o dopo il 18 settembre 1947, anno in cui l'Air Force e' diventata autonoma, svincolandosi dall'Us Army.
Di seguito, la cuffia che, pertinentemente, puoi associare al tuo cappello per completarlo come copricapo di un equipaggio di volo. Si tratta di un archetto Archetto HB-7 con ricevitori tipo Type R-14 e spinotto PL-54. Lo stesso set poteva montare anche auricolari ANB-H-1 e, col relativo spinotto, prendeva il nome di Radio Headset, Type HS-33.
That's all folks! Pik As
Immagine:
http://www.milistory.net/Public/data...811402_arc.jpg
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