Molto belle ed interessanti come sempre. Grazie Giovanni!
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Molto belle ed interessanti come sempre. Grazie Giovanni!
Ciao a tutti e grazie a Max.
Concludo la pubblicazione delle foto del fante di Verbania.
Ulteriori foto del tempo della Guerra di Etiopia:
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il nostro fante, presente in quasi tutte le foto, qui è il primo in piedi a sinistra
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un accampamento dei soldati e sullo sfondo numerosissimi tucul
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il nostro fante fece parte di un plotone mitragliatrici come già risulta dalle foto del campo estivo sulla Sila in Calabria, qui è il secondo da sinistra in piedi. Mi sembrano mitragliatrici Fiat-Revelli mod.1914, con raffreddamento ad acqua. Necessitarono di tre soldati: uno per sparare, il secondo per il rifornimento delle munizioni, il terzo per girare la manovella e far circolare l'acqua.
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a destra un Bulucbasci cappellano?
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da notare lo scarponcino destro con la parte anteriore legata col fil di ferro...
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due grandi fotografie del nostro protagonista
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Adesso una piccola selezione delle foto etniche/paesaggistiche e degli usi e costumi locali, che i soldati acquistarono per ricordo e si portarono a casa:
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Il nostro fante di Verbania, col 16° Reggimento di Fanteria "Savona" e tutta la 27^ Divisione "Sila", probabilmente fece rientro dall' Africa Orientale Italiana in Italia nella primavera/estate 1937 come normalmente avvenne per le altre unità. Indi venne congedato.
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difatti il 23.09.1941 lo troviamo a Novara, al centro in piedi ed in borghese
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ma venne richiamato alle armi per la seconda volta, lo si vede in questa foto, primo a sinistra, con i gradi da caporale e le mostrine di altra unità, è a Baveno (Provincia del Verbano/Cusio/Ossola sul Lago Maggiore, in Piemonte vicino a casa) il 01.04.1942. Altra foto dello stesso periodo, da solo, è la prima del thread.
Non vi sono altre foto del suo secondo richiamo e della sua partecipazione alla WW2.
Nel gruppo di foto del fante verbanese vi sono anche le due seguenti, ed uniche immagini del genere:
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quindi, se è lui, il primo a sinistra, finì P.O.W. probabilmente in Africa e sopravvisse alla guerra
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e diversi anni dopo lo troviamo con giacca e cravatta (sempre se è lui, il più alto dietro vicino alla colonna) presso uno sconosciuto asilo estivo.
La pubblicazione termina qui, mi auguro che sia stata di interesse per tutti.
Saluti, Giovanni