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Stupendo,la quantità* di materiale per manutenzione disponibile era enorme... se penso che a metà* anni ottanta, avevo grosse difficoltà* a far manutenzionare gli obici di batteria (operativa ma nel sud italia, quindi non in prima linea ok) dagli artiglieri con la misera dotazione di una latta di protettivo e due di detergente ogni 8 mesi, per 4 pezzi.....non mancavano solo gli stracci, quelli abbondavano, a ovviamente i pezzi erano in cortile e malamente riparati da teli che gareggiavano con gli stracci di cui sopra..... Ci sarà* mai stata tanta manutenzione??
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Sulla carta, certo forse sì.
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Bel documento, Forte149.
Mi ricorda qualcosa...
Ho risposto dal forum al tuo msg privato, pochi minuti fa.
Solo oggi rivisito il forum dopo lunghi giorni di latitanza.
Per quanto sopra, posso dirti che il mio Reggimento,
53mo Rgt Ftr Arr "Umbria" ora scomparso e allora facente parte della Divisione "Folgore", con COmando a Jalmicco di Palmanova, aveva fra l' altro . per il I° btg - un
Distaccamento a Lucinico (GO) con 4 compagnie: 9^ (la mia) comandata dal Cap. Alessandro Piersanti, 10^ (cap. Mangano), 11^ (cap. Fratepietro) e 12^ (un tenente che non ricordo; il Distaccamento era nel complesso comandato pure dal Capitano Fratepietro (Salvatore).-
Diversamente dalle altre 3 compagnie, la mia aveva postazioni SOLO in "montagna", si fa per dire, diciamo a tutti gli effetti orografici, "collina", il "Monte" Calvario.
Supponendo che mezzi blindati non potessero giungervi, la cp aveva in consegna, come opere fisse (occupate giornalmente; il rgt era operativo di I^ Linea) esclusivamente postazioni di tipo M per mtg, Breda 37 o 38 a seconda della tipologia del pillbox. La Difesa Vicina (di cui facevo parte come assaltatore) disponeva di ben più prestigiose mitragliatrici "leggere" MG42 7,62 NATO.- Disponibili anche mortai ex-statunitensi da 60, qualche cannone da 106 sr, mentre le postazioni "P", di pianura, immancabilmente camuffate da baracche attrezzi ANAS, erano composte da vasche in calcestruzzo armato sulla cui sommità erano poste torrette di carro armato con pezzo da 90mm, in funzione controcarri: non so se M26 o che altro; dovrei provare a vedere fra i miei vecchi appunti di naja, ma sono semisommerso da scartoffie; mi risulta che il personale addetto(fanti pure loro ma con qualificia di cannonieri)fosse addestrato principalmente al tiro diretto fino a 1.000 metri. Ovviamente il complesso era mosso da un gruppo elettrogeno sistemato nella casamatta, sotto il livello del suolo.-
Parte delle esercitazioni e dell' addestramento avanzato ci videro impegnati proprio nel Carso di Redipuglia mentre gli assalti notturni a fuoco si svolsero sul Monte Pala (che, per la miseria, non sono ancora riuscito ad individuare, ma che era ben più lontano).- Vi giungevamo dopo un noioso e interminabile tragitto in camion (CL, CM, CP) semiasfissiati perchè ci facevano viaggiare con il tendone chiuso e gli scarichi della nafta e/o benzina venivano risucchiati tutti a bordo o quasi.
La Caserma "O. Pecorari" versa da anni in condizioni che con un eufemismo si potrebbero definire "precarie".-
Se vuoi contattarmi al mio indirizzo e_mail fallo pure tranquillamente. Buon proseguimento
Bruno
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Nulla da dire,[Panic2][Panic2] grazie per la tua testimonianza.
Le persone come te, sono quello che cerco per poter far "rivivere" ancora queste fortificazioni. Grazie.
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Tanta manutenzione quanto segnata nel documento postato pare anche eccessiva!
Comunque, nella mia 4^ cp. al 120° btg. f.arr. "Fornovo", nel 1983, avevamo un "operaio d'artiglieria" che provvedeva, regolarmente, ad "accudire" i pezzi, regolarmente puliti, oliati e abbondantemente ingrassati se non di pronto intervento.
Per quanto riguarda le mitragliatrici d'opera e le armi di squadra vi posso assicurare di essere stato tante e tante volte in armeria a smontarle, pulirle, oliarle, rimontarle... ma tante tante volte nel corso di un anno.
Per le postazioni in opera la manutenzione era regolare, con il controllo delle eventuali infiltrazioni e la ripitturazione di eventuali ruggini o il riprisitino di muri o intonaci caduti.
Anche il controllo del sistema di aerazione anti CO-CBR era meticoloso: mai vista, però, dal vivo una batteria di veri filtri montata.
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Grazie Maurizio per il tuo contributo, dato che le testimonianze dirette di militari che hanno prestato servizio nelle postazioni d'arresto, ci possono rendere la realtà*.
La mia conoscenza del settore manutenzioni delle opere alpine, può risalire solo fino ai primi anni ottanta.
Ti risulta che qualche postazione venisse a trovarsi allagata??
[ciao2][ciao2]
Andrea