Originariamente Scritto da u03205
Da un sopravvissuto una poesia in dialetto sulla tragica sorte di due prigionieri
La poesia 'Bortolo e l`ebreeta' fu pubblicata da Meneghetti con lo pseudonimo di Antenore Foresta e raccolta poi nel volume 'Cante in piassa', pubblicato a Venezia nel `55. Con queste parole l'autore descrive il dramma di Bartolo Pezzutti, che venne riacciuffato dopo un tentativo di fuga e rinchiuso in cella prima di andare incontro ad una morte atroce: ''un furlà*n magro biondo co' 'na bocheta rossa da butina: l'avea tentà* de scapà*r via dal campo e l'é finido nela cela nera. Tri giorni l'à* implorado Missa e Oto, tri giorni l'à* sigà* 'No voi morìr', tri giorni l'à* ciamado la so mama''.
Così, invece, viene ricordata la sventurata giovane ebrea, che si consumò 'come una candelina' dopo le sevizie patite e poi venne chiusa dallo stesso Seifert in una cassa: ''stanote s'è smorsada l'ebreeta come 'na candeleta de seriola consumà*. Stanote Missa e Oto ià* butà* nela cassa du grandi oci in sogno e quatro pori osseti sconti da pele fiapa. E adesso nela cassa ciodi i pianta a colpi de martèl e de bastiema (drento ale cele tuti i cori trema e i ciodi va a piantarse nel servèl). E a cavà*l dela cassa adesso i canta esequie e litamie: 'heiliges Judenschwein ora pro nopis, zum Teufel Schweinerei ora pro nopis'''. La poesia che inchioda 'Missa' (Misha) al suo passato ha avuto una notevole eco anche in Canada. Rick Ouston, il giornalista canadese che ha seguito di persona tutto il processo di primo grado a Verona, ha sollevato nella sua città* lo scandalo della presenza a Vancouver di un criminale di guerra. ''Rick - si legge sulle pagine web 'deportati.it' dell'Aned (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) - ha scritto al nostro sito, e in pochi giorni abbiamo trovato la soluzione''.
Nel 2001 un giornale di Vancouver rivelò gli orrori del campo di detenzione
La poesia 'Bortolo e l`ebreeta', di Egidio Meneghetti è stata tradotta in inglese dalla traduttrice italo-americana Mary Rizzo. Il giornalista Rick Ouston ha accompagnato la traduzione con una lunga e dettagliata presentazione per i suoi lettori, ricordando il processo di Verona e la condanna inflitta a 'Misha' per i delitti. L`11 novembre 2001 la poesia tradotta da Mary Rizzo e i testi di corredo di Rick Ouston sono usciti con molta evidenza sul Vancouver Sun, rievocando la terribile vicenda di Bolzano e facendo luce sugli inconfessabili trascorsi di Seifert. E' stato così che anche l'opinione pubblica canadese ha avuto la possibilità* di conoscere una vicenda italiana a lungo dimenticata e rimasta per troppo tempo impunita. Sempre nel 2001, la parrocchia di cui è assiduo frequestatore Michael Seifert, a Vancouver, ha stanziato la somma di 2.000 dollari per partecipare alle spese di difesa dell'ex criminale nazista, che era stato condannato nel novembre 2000 all'ergastolo dal Tribunale Militare di Verona. ''Interrogato sulle ragioni del suo appoggio - si legge su 'deportati.it' - il parroco della chiesa dedicata alla Sacra Famiglia ha risposto candidamente che 'Anche Cristo fu condannato da un tribunale. Vuol dire forse che era colpevole? Sono passati 55 anni, le accuse contro Seifert sono incredibili', ha aggiunto serafico. La decisione del parroco ha suscitato vibrate reazioni di protesta tra i superstiti dello sterminio nazista''.