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In generale, tra i collezionisti continuo a percepire troppa "paura", troppa sfiducia nel proporsi al pubblico nelle vesti di "promotori culturali".
Altro spunto di discussione interessantissimo,soprattutto da noi in Italia dove,anche collezionisticamente parlando,nessuno fa niente o poco,e gente che potrebbe farlo ce nè!
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Azz..
Ciotafax mi hai fatto ricordare i libri ed i documenti a cui non avevo pensato, grazie. Solo di libri storici ne avrò li un 150/200, ma quelli almeno la biblioteca del paese li ritira e ti ringrazia pure.
Ciao
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Anche a me è passato per la testa questo pensiero e sono arrivato a questa decisione: fino a quando campo mi tengo tutto (e guai a chi mi tocca qualche pezzo) cercando di far nascere la passione nelle mie figlie e raccontando loro la storia che si nasconde dietro ad ogni oggetto della mia collezione. Poi quando morirò se a loro non interesserà* niente che vendano pure tutto a qualche altra persona che magari apprezzerà* di più e che magari riuscirà* ad appassionarsi come lo sono io adesso....
[ciao2][ciao2] Franz
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Andrea in effetti hai sintetizzato in poche righe qualcosa di particolarmente serio.. Guarda il caso di mio zio.. eredita.. e lui che fa ?.. butta nella spazzatura tre divise complete con berretti di un Alto Gerarca Fascista.. che bravo..
Secondo me meglio lasciar sempre uno scritto con volontà* chiare e precise.. (qui adesso ci sta una grande toccata dei gioielli di famiglia)..
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Io continuo a pensare che l'idea del museo non sia da buttare, per essere coerente ho già* provveduto a consegnare una parte della mia collezione (in comodato s'intende, sono ancora un po' vivo e questa clausola aiuterà* ad evitare misteriose sparizioni, malattia di cui soffrono anche musei alquanto blasonati) ad un museo che mi ha garantito l'esposizione dei pezzi.
Così è stato, sono soddisfatto poichè pezzi che ogni tanto mi dilettavo a spolverare e palpeggiare con collezionistica voluttà* sono ora visibili all'interno di un interessante percorso didattico a Forte Belvedere in quel di Lavarone.
Morale della storia, un documento costruito con attenzione ed una buona documentazione fotografica possono mettere al sicuro gli eredi da eventuali predazioni e nello stesso tempo si avrà* la certezza che i materiali da noi faticosamente raccolti potranno servire (dal punto di vista didattico) alle generazioni che ci seguiranno.
Vi starete chiedendo un'altra cosa: pur partendo dal presupposto che il sottoscritto sia abbondantemente rincoglionito (non mancano prove in tal senso nemmeno su queste pagine), perchè da collezionista ho pensato di privarmi dell'oggetto del mio desiderio?
Presto detto: il museo in questione, situato all'interno di un forte austriaco della prima guerra, fu derubato anni fa di una buona fetta del materiale esposto.
Le vetrine semivuote davano una certa tristezza, pur se inserite all'interno di una struttura spettacolare ed era percettibile la delusione di alcuni visitatori, ragazzi, in verità*, che avevo giudicato non molto interessati al museo.
Due chiacchiere con il giovane direttore, un simpatico storico del luogo, e dopo quindici giorni ecco i miei oggetti a riempire parte dei vuoti lasciati dai razziatori notturni.
E' una piccola soddisfazione, ma so di aver fatto la cosa giusta, una parte della mia collezione adesso "vive".
Solo che mi è rimasto un sacco di posto nell'armadio.......mmmmmm...devo pensare come riempirlo!
Certo che l'adrian che mi ha offerto R. l'altro giorno non era male.....
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Io,al momento,mi tocco solo i gioielli....[:D][:D][:D]
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vediamo se riesco a scrivere con una mano sola,mentre con l'altra mi tocco ...
dunque, l'argomento era stato affrontato alcuni anni fa da un mio caro amico, veterano della 2GM (Nembo). Per fortuna, lo stesso gode ancora di ottima salute nonostante non sia proprio più un giovanotto (nello spirito lo è ancora). I musei in Italia sono quello che sono: si sa di furti, sostituzioni di pezzi con falsi da parte di disonesti custodi,ed ancora di materiale lasciato a marcire o dimenticato in qualche scantinato. Quindi scarterei questa ipotesi. Donazioni a privati: beh, se si sa a chi donare potrebbe essere una idea. Il veterano in questione probabilmente donerà la sua collezione e le sue divise (da cadere in ginocchio) ad un museo in Germania, anche se l'idea di saperle coperte da bollini anti-svastica lo deprimeva alquanto.
Da parte mia, ma spero di avere ancora tempo, penso che non donerò nulla a nessuno: farò una bella lista con il valore dei singoli pezzi, e cercherò di cederli per tempo, di modo da lasciare qualcosa alla mia famiglia.Per quanto riguarda la mia biblioteca, la donerò a qualche associazione culturale o associazione d'arma. [fuga]
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Purtroppo diversi anni fà* mi trovai nella situazione di dovere(insieme ad un'collega)vendere periziando l'intera raccolta di un noto collezionista ed amico precocemente scomparso,ero stato designiato sulla fiducia da lui stesso.
Io ritengo questa la strada migliore,coltivare il rispetto e l'amicizia nel tempo onde potere contare su un impegno disinteressato nella disgrazia!
I risultati furono soddisfacenti per tutti e vi assicuro che nessuno se ne è mai lamentato.
Del resto chi meglio di noi conosce il valore di mercato di ogni singolo pezzo??
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In effetti hai ragione: troppe volte si son visti sciacallaggi su collezioni "a corpo caldo", sia di collezionisti che di veterani ...
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E' un argomento che seppur con un velo di tristezza, va considerato.
Sperare che un figlio (se figlia potrebbe complicarsi), continui con lo stesso interesse e dedizione non sempre è possibile e si mette a repentaglio un patrimonio che andrebbe sprecato pur di racimolare qualche soldo. Anche l'idea del testamento con descrizioni e relativi prezzi è impresa ardua per chi rimane, se non sai a chi offrire particolari oggetti perdi solo tempo, ti stufi e svendi. Ma è anche vero che la famiglia ha il diritto di ereditare almeno il valore dei nostri sacrifici. L'ipotesi del museo è già* stata discussa e non tutti hanno l'opportunità* di Picone e cioè di affidare a mani fidate i propri cimeli, senza correre il rischio di disperdere il tutto in fondo ad un angolo buio e umido o peggio ancora, in mano a speculatori disonesti. Una buona alternativa che posso suggerire, è quella di accostarsi ad una persona realmente appassionata, più giovane di noi con la quale instaurare un buon rapporto di amicizia, una specie di "figlioccio" che conosca bene l'ambiente e che al momento opportuno (tocchiamoci bene), sia in grado di convogliare i nostri amati cimeli nelle mani giuste, ricavandone il giusto da tramandare alla famiglia ed infine ovviamente, tenendo per se il giusto come compenso. Ovviamente nero su bianco!