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Grande digjo
Ho letto tutto d'un fiato la prima parte e quando ho letto segue mi sono detto peccato dovrò aspettare, invece ecco anche la seconda parte anche questa letta d'un fiato.
I racconti dei reduci mi appassionano moltissimo e i fatti d'armi in Africa settentrionale ancora di più.
Immagino le tue sensazioni ad ascoltarlo.
Si, grandi i nostri soldati in Africa hanno scritto pagine di storia indimenticabili, un pensiero va anche alla Ariete e a tutti i nostri soldati che laggiù hanno combattuto
..un mostro d'acciaio è comandato da uomini, e gli uomini sono soggetti a paura e altro..
se noi riusciamo a scatenare questa paura negli equipaggi anche i carri non saranno più inespugnabili.
questa frase dice molto sui mezzi e il coraggio che avevano.
Che altro aggiungere se non ringraziarti per averci fatto conoscere questa testimonianza vorrei ringraziare anche quel soldato del Folgore per avertela raccontata.
Attendo il prosieguo.
[:253]
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...bel lavoro Djgio, ottima la regia.....ma noi ai nostri nipoti cosa gli raccontiamo???? Ciao Sal
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Bellissima intervista Digjo!
Aspetto il resto[;)]
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molto bella ed apprezzata, grazie Digjo.
Ciao
Andrea
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Vi ringrazio molto anche a nome di "Pelliccia"..
@ AlpinoX, come ricordato da Fante71, non c'erano errori nel racconto del Pelliccia..
@ Fante71..esatto, quello è proprio il fregio del 4°battaglione!
@ Cocis/Luc..esattamente come dici..sono da ricordare tutti gli uomini che si sono battuti e in tutte le Unità*..ho voluto accomunarli tutti sotto le gesta dei "forse" migliori!
ciao
digjo
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è vero che l'attacco al sud fu una manovra diversiva (come alcuna bibliografia Anglosassone ha teso a dimostrare da sempre)?
assolutamente no, attaccarono al nord e a sud, a sud non passarono...quindi spostarono la VII carazzata a nord, con quella riuscirono a sfondare al nord e a tagliarci fuori..ma non ci siamo ritirati, il nostro fu un ripiegamento tattico, un riposizionamento..chiudemmo la retroguardia a tutti gli altri che si stavano salvando..
come andò in quei giorni di novembre..?
dopo esserci riposizionati e aver continuato a combattere arrivammo alla mattina del 4 novembre
gli Inglesi ci sorvegliavano da distanza, noi sempre a piedi, morivamo di sete ma sempre con le armi addosso e non ci abbassavamo più neanche quando ci sparavano delle raffiche..(ci temevano)
c'era chi si portava il pezzo da 47 a rimorchio anche se non aveva munizioni, ma questo serviva per far desistere le eventuali offese di piccoli gruppi nemici..eravamo in mezzo al deserto a piedi e circondati..
alla fine ci vennero sotto e ci catturarono..io ero in squadra con pochi altri una trentina, combattemmo e in 5 persero la vita..ci fu una squadra di otto uomini che rimasero e si difesero su uno di quei cuccuzzoli fino alla fine..e gli inglesi pensavano che eravamo ancora tutti là*!
io non ero nel gruppo grande che si arrese il 6 novembre..
ma so dirti come andò, tu devi pensare (rivolto a me) che li circondarono con i blindo e con le camionette con gli altoparlanti gli intimavano la resa, poi venne avanti una autoblindo e l'ufficiale Inglese gli disse di arrendersi..gli spararono addosso..la camionetta aprì il fuoco e così tutte le altre che li circondavano..altri morti, munizioni finite e così tutto il resto..
dopo un'altra ora i comandanti rimasti si consultarono e "senza bandiere bianche o gesti di mani in alto"..si alzarono tutti in piedi..il comandante Col. Camosso ordinò la distruzione delle armi e l'adunata dei reparti..gli Inglesi che li circondavano cessarono immediatamente il fuoco su di loro e rimasero di stucco alla scena a cui stavano assistendo..
un ufficiale presentando la divisione al Colonnello Camosso si rivolse così:
presenti :Ufficiali 32, Paracadutisti 272,
morti e dispersi 4.500
mentre succedeva questo un reparto inglese scendava dalle blindo e si disponeva sugli attenti
e presentò le armi ai 304 disperati(piangevano) superstiti.
sono le ore 14,35 del 6 novembre 1942
Il "Folgore" cessa di esistere.
(sono andato a cercare il discorso del Parà* rientrato con un pugnale in testa..
Medaglia d'Oro LEANDRO FRANCHI e questa la motivazione:
Leandro Franchi, più volte ferito in battaglia viene catturato ma riesce a liberarsi e rientrare nelle linee portando con se un ufficiale ferito in spalla, durante un nuovo attacco viene nuovamente catturato ma nuovamente scappa riuscendo a rientrare al suo reparto con un pugnale conficcato nel cranio.)
questo è solo uno stralcio dell'intervista..
ma molte sono le cose da dire ancora..
ciao
digjo
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Hai fatto un super lavoro,Digjo,complimenti!!!Bravo!!!
Ciao!
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Ho letto solo ora......ottimo lavoro,grazie per la "cosa" che hai fatto[;)]