si ma nessuno mi aveva risposto
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Svizzero ahimè...
In alternativa allo zaino rigido modello 1887 (Kalbfelltornister für Infanterie) in cuoio di vitello e pelo sulla superficie esterna e foderato di tela di lino, con annesso il bauletto porta munizioni mod. 1888 (Patronentornister), le truppe da montagna dell’esercito austro ungarico furono dotate, fin dal 1913, del più comodo e meno ingombrante sacco floscio alla tirolese (Rucksack) di forma rettangolare (50 x 60 cm). A guerra inoltrata, a partire dal 1915, il rucksack venne distribuito, a causa della riduzione delle scorte di cuoio bovino, a tutti i reparti combattenti dell’esercito imperial-regio.
Da non confondere con lo zaino o “sacco alpino” modello Bilgeri (Rucksack mit Brusttaschen), lo zaino “alla tirolese” era costruito con robusta tela da vela di misto lino impermeabilizzato. Il colore variava dal verde chiaro (salvia), a varie sfumature di grigio e marrone. Venne prodotto in due modelli, un modello cosiddetto “semplificato” e un modello dotato di due cinghie che servivano a reggere esternamente la gavetta, posta tra i due tasconi esterni (16x24 cm) chiusi da patte trattenute da fibbie di ferro con ardiglione. Ai lati del rucksack si trovano due fettucce cucite che servivano a mantenere solidale allo zaino (tramite tre cinghie) il pastrano (Mantel) avvolto insieme al telo tenda impermeabile (Zeltbahn) che aveva anche funzione protettiva. Da notare che il telo tenda poteva essere portato anche sotto lo zaino assicurato con due cinghie (Packriemen) direttamente al cinturone. Nella parte posteriore dello zaino erano cuciti due larghi passanti attraverso i quali veniva fatto scorrere il cinturone, per rendere più stabile lo zaino sulla schiena e per ripartire meglio il peso. A questo scopo si appendevano le giberne ai ganci di acciaio delle bretelle ausiliarie regolabili in lunghezza, applicate agli spallacci mediante un ribattino. Gli spallacci (larghi 5 cm), staccabili e regolabili, potevano essere imbottiti o “lisci” nel tratto che poggia sulle spalle ed erano dotati delle già citate bretelle reggigiberne. Purtroppo, nel dopoguerra, tali bretelle, come del resto i passanti per il cinturone, vennero spesso eliminate per rendere gli zaini più funzionali a usi civili ed è per questo che è molto difficile trovare, oggi, un rucksack intatto.
Gli spallacci sono attaccati alla parte superiore del sacco mediante un cordone che stringe l’imboccatura, mentre le estremità opposte sono fissate ai due angoli inferiori in modo diverso: lo spallaccio sinistro con una fibbia che lo rende semifisso e quello destro con un anello di ferro da agganciare al gancio cucito sotto il fondo perché fosse più agevole metterselo sulla schiena.
Il cordone che chiudeva l’imboccatura del sacco passa attraverso degli occhielli in zinco/zamac (alcuni collezionisti sostengono che gli zaini dotati di occhielli di ottone siano caratteristici degli zaini di produzione post bellica o riconducibili alle forniture dell’esercito cecoslovacco) e lo zaino si chiudeva con una pattella dalla forma più o meno smussata e dotata di un piccolo passante in stoffa che serviva per appendere il rucksack e di una cinghia in stoffa regolabile. Riguardo al numero di occhielli del cinghiaggio non esiste una regola specifica anche se, statisticamente, il modello con cinghie reggigavetta tende ad avere più occhielli di quello semplice.
Il rucksack affardellato correttamente doveva assumere la forma piatta e squadrata del vecchio zaino rigido M. 1887. Pastrano e telo tenda, arrotolati insieme, erano infilati sotto la patta di copertura e fissati ai lati del sacco con due cinghiette di cuoio perché fosse possibile aprire l’imboccatura senza prima doverli togliere.
Bibliografia:
Offelli S., Le armi e gli equipaggiamenti dell'Esercito austroungarico (2 voll.) Gino Rossato Editore
Colombo D., Austriaci nella neve, Uniformi Armi, Albertelli Editore n° 151
Lenardon Roberto, Vestiario ed attrezzatura speciale da montagna dell’esercito austro-ungarico, Aquile in Guerra, Società Storica Guerra Bianca
M. Christian Ortner, Hermann Hinterstoisser,Die k.u.k. Armee im Ersten Weltkrieg Uniformierung und Ausrüstung, Militaria Verlag, Wien
György Sagvari, Die ungarische Honvéd Uniformierung und Ausrüstung der ungarischen Landwehr, Militaria Verlag, Wien
Hermann Hinterstoisser, Erwin A. Schmidl, Christoph Neumayer, Helmut Wohnout, Des Kaisers Bosniaken, Militaria Verlag, Wien
Christian Ortner, Hermann Hinterstoisser, Erwin A. Schmidl, Winfried Beimrohr, Meinrad Pizzinini, Die k.k. Landwehr-Gebirgstruppen, Militaria Verlag, Wien
Christian Ortner, Stefan Rest, Thomas Ilming, The Emperor’s Coat, Militaria Verlag, Wien
dal manuale per le truppe alpine
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da un manuale per la Honved ... per il corretto affardellamento
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modello con cinghie per l'aggancio della gavetta
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dal libro di Siro Offelli
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Allegato 217984 Allegato 217985
particolari degli spallacci
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il mio ... le foto non sono il massimo ...
Allegato 217988Allegato 217990
e ora un pò di foto d'epoca ...
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una bella carrellata ....
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soldati dell'Orient Korps in marcia verso il Monte Sinai
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Quando si parla dell'esercito austro-ungarico usiamo sempre la dizione imperiale e regio...
vero! La fretta ... come al solito
[264@tonle: grazie Paolo-- commento fondamentale, molto interessante e fatto molto bene!
grazie Gerhard! Detto da te è un complimento. Essendo stati usati anche per scopi civili nel dopoguerra non sono proprio pezzi facilissimi da trovare. Non esagero nel dire che ho visto più Berndorfer che zaini "alla tirolese" dell'esercito imperiale e regio!
Anche perchè gli stati successori contunuarono a utilizzarlo e la Cecoslovacchia a produrlo, fortunatamente con i finimenti in ottone anzichè in metallaccio.
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da una recente esposizione di Novegro ...
Sotto: soldati del 59° Reggimento Rainer di Salisburgo sfilano a Salorno. Notare la vanghetta individuale portata nello zaino (a sin.)
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Ritorno i complimenti a voi ragazzi!! Questi commenti sono un' aricchiamento! Anche' molto giusto che cosa il nostro kl.pal dice.Questi oggetti molto utili sono stati esauriti nei tempi poveri dopoguerra ma anche dei reparti paramilitari HW. P.e.personalmente potevo trovare 2 Sturmdolche m17 o Pioniersäbel tutti e tre usati nella famiglia come attrezzi fino gli anni 80 (per spaccare legno etc etc) ma niente di stoffa cuoio o materiale tessile come una giubba da vento kuk o un rucksack.....certamente queste cose sono piu' rare da trovare come l' uniforme prima 1914 di un generale kuk!
Complimenti davvero a Tonle per l'ottimo post e per le belle immagini! [264
Grazie.
grazie Ari ... versione Gebirgskrieg ... non siate timidi ... dopo il sottoscritto e kleiner pal ci sarà qualcun altro che ne possiede uno in collezione!
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particolari ...
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Sotto è indicato come veniva ripiegato il Mantel (cappotto) per l’affardellamento sul Tornister o sul Rucksack
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[264Caro Paolo! Le tue foto sono piu' belle e informative comparate alle quali nei qualche regolamenti kuk storici--il mio rispetto!
grazie Gerhard! A presto. Paolo
Una domanda cortesemente: ma gli occhielli in ottone sono rigorosamente post 1918 oppure la cosa non è così mandatoria? Grazie mille
La domanda del secolo! Sono anni che mi arrovello ... purtroppo non esiste alcuna documentazione e i collezionisti sono discordi ... l'Offelli ha pubblicato nel suo libro un Rucksack con occhielli in ottone e con cinghie reggigavetta, i libri della Militaria Verlag li hanno postati in tutte e due le versioni ... che dire ... da parte mia mi fido solo degli occhielli in zinco ... Vogliamo poi parlare degli zaini con le cinghie reggigavetta? Non ho mai visto in tutta la mia vita una foto coeva con uno zaino con le cinghie suddette ... esistevano certo ... forse produzione fine guerra ... chi lo può sapere? Di sicuro c'è che non ho mai, dico mai, visto uno zaino sicuramente bellico con occhielli in ottone ... tutti in zinco. Quando vedo uno zaino ben tenuto con occhielli in ottone e cinghie esterne - per me - al 50% è ceko. Allego foto (la prima è una ricostruzione di un fante ceko anni '40 e la seconda di fanti ceki o polacchi). Aggiungo che sarei felicissimo di essere smentito ... e invito chi possieda una foto con i suddetti attributi a postarla.
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- - - Aggiornato - - -
una precisazione importante: per occhielli in ottone o zinco/zamac io considero solo quelli che reggono la corda che chiude l'imboccatura del sacco.
Sono d'accordissimo, nel dubbio, non prendo lo zaino...
retro di zaino ceko ... anni '40 ... è diverso dal modello classico ma ha mantenuto caratteristiche simili al modello austro-ungarico (larghi passanti per il cinturone, bretelle ausiliarie regolabili in lunghezza, applicate agli spallacci mediante un ribattino e dotate di bretelle reggigiberne) e copia ceka del Rucksack classico (stranamente ma non poi tanto ... solo nel modello senza cinghie reggi gavetta). Tanto per la cronaca ...
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ennesima riprova di quanto sempre affermato ... zaino cecoslovacco marcato 1935 con tanto di leone rampante ... occhielli in ottone e cinghie reggigavetta ... grazie Holster per la segnalazione! Ripeto fino allo sfinimento ... finchè non vedrò una foto con uno di questi Rucksack indossato ... per me rimangono produzioni post cecoslovacche o, al massimo, tarde produzioni (1918) imperial - regie mai distribuite. Altra ipotesi è che fossero conservati in un magazzino (Montur Depot) poi "assorbito" dalla Cecoslovacchia nel dopoguerra ... ma sono solo mie ipotesi ...
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P.S. dal noto sito di vendite ne stanno decisamente spuntando un pò troppi e tutti uguali e ottimamente conservati ... un caso?
Strano che non abbiano tagliato la parte con il timbro del leoncino...
@Paolo: Dovrei dirti ancora grazie per il tuo grande lavoro di chiarare cose incertezze dell`arredamento -con grande fatiche personali- ne nessun`altro aveva avuto il corraggio di chiararle per noi...
Se io abbia capito tutto....supplementando agli argomenti intelligenti che hai scritto finora penso che l` uso di zinco (occhielli...) invece d`ottone ( pe. a causa della grande mancanza d`ottone per munizione e bossoli etc etc) potrebbe essere di più un segno di certezza (certamente non 100 percenti-ma...) per la produzione bellica, no?
Esatto, occhielli di zinco tempo di guerra, di ottone, postbellico.
È così. ... non avrei potuto dirlo meglio cari amici ....
Austro-ungarico Mod.1888
Con l'omonimo zainetto portaminizioni e relative sospensioni ad Y:
Tornister da sanità con leone ceco stampato in alto ed a sinistra nel post #69, e anno (1)924.
Di sanità? Potrebbe essere il porta cassetta telefonica M08...
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Tavola ungherese che illustra il metodo di affardellamento dello zaino piu' comune: