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Caro Enrik, sarei felice se tu postassi delle foto, in un prossimo futuro.. Ti dirò che gli elmetti greci che ho visto io erano stati ottenuti ricondizionando gusci sudafricani... Per quanto riguarda la tua domanda, ti dirò che è una teoria che non mi ha mai convinto, nel modo più assoluto, e vorrei conoscerne le fonti bibliografiche. In collezione ho un paio di MK II sudafricano con stampigliata sul guscio la data di produzione, invariabilmente bellica. Tieni conto poi del fatto che ho pure un elmetto con le insegne della 1a Divisione SA che è di produzione inglese, imbottitura marcata 1940. Certo, una sola rondine non fa primavera, ma farebbe pensare che agli inizi del conflitto i SA utilizzassero normali Mk II che poi avrebbero iniziato a produrre in proprio con la caratteristica dei tre buchini per il paranuca (non ne ho MAI visto uno e non so nemmeno se siano mai stati prodotti...)
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Interessante, bravo[ciao2]
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Se non erro i tre fori non erano per il telino paranuca,ma venivano fatti d'arsenale per indicare che non avevano raggiunto lo standard qualitativo secondo le disposizioni del Ministero della Guerra Inglese.Infatti,può succedere che oltre ai MkI(ceduti nel 1935 o nel 1936 al Sudafrica quando in Inghilterra entrò in azione il MkII),vi siano anche molti MkII utilizzati ad uso civile(ad esempio dalla protezione antiaerea inglese)dotati di questi tre fori.Il tutto stava ad indicare per l'appunto che quel dato elmetto non era più a norma per essere utilizzato in combattimento(e da qui vennero ceduti ad altri stati del Commonwealth,oppure utilizzati in organizzazioni civili tipo la protezione antiaerea).
Per Enrik:Dove vedi il velcro sul mio elmetto?Forse volevi scrivere feltro?
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caro Enrik, hai risvegliato una mia vecchia curiosità*, e sono andato a cercare un po' in giro per la rete. Ecco quello che ho trovato su un sito canadese di militaria e che mi sembra avvicinarsi moltissimo alla verità*:"At the start of the Second World War, the South African Army was equipped with some British MkI helmets that were converted to MkI* by upgrading the liners to the MkII liner that was developed in 1936. Due to the difficulty of shipping helmets from Great Britain the South African Government decided to start producing their own helmets and the Trasvaal Steel Pressing Syndicate, of Johannesburg was given the job. By the end of the war they had produced more than 1.5 million helmets."
Traduco: "Agli inizi della seconda guerra mondiale l'esercito sudafricano era equipaggiato con un certo numero di Mk I britannici convertiti in Mk I* grazie alla trasformazione delle imbottiture in Mk II, il modello sviluppato nel 1936. Stante la difficoltà* di spedire gli elmetti dalla GB [tutti coloro che insistono sulla favola del Mk I convertito dovrebbero chiedersi come - soprattutto dopo Dunquerque - avrebbero fatto gli inglesi a impegnarsi a trasportare enormi quantità* di materiale bellico, in Sud Africa... Nota mia!] il governo sudafricano decise di iniziare a produrre elmetti per proprio conto, e il compito venne affidato alla Transvaal Steel Pressing Syndicate, di Johannesburg. Entro la fine della guerra produssero 1,5 milioni di elmetti". Direi che questo chiarisce le cose. Insisto: dopo Dunquerque gli inglesi non avevano più materiale bellico nemmeno per se stessi, difficile immaginare che si mettessero a spedire centinaia di migliaia di Mk I in Sudafrica, con la marina tedesca ormai stanziata sulla Manica. E se i numeri della produzione sudafricana sono giusti (e io direi di sì, si guardi l'uso che del <font color="red">Mk II</font id="red"> sudafricano hanno fatto, appunto, italiani, greci ecc. ecc.), le possibilità* che uno possa entrare in possesso di un Mk I* sudafricano sono di svariate centinaia di migliaia di volte inferiori a quelle di comprare, fino a poco tempo fa a prezzi assolutamente ragionevoli, un <font color="red">Mk II</font id="red">. Spero di essere stato d'aiuto!
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Infatti,come ho scritto sono stati ceduti nel 1935 o nel 1936 e non dopo Dunquerque o Dunkirk che dire si voglia.
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Per Blaster Twins: i tre buchini di cui parli tu si trovano in posizione triangolare (.°.) sulla tesa del guscio e su entrambi i lati, all'altezza dei due ganci per il sottogola, e in effetti, in quel caso sono un segnale che si tratta di elmetto non più "battle worth". I tre buchini sul RETRO dei Mk II sudafricani vuole la vulgata che servano per questo famoso telino paranuca...
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insisto che mi farebbe piacere conoscere la fonte del'informazione e - soprattutto - i quantitativi di elmetti forniti, indipendentemente dall'epoca... Qui stiamo parlando di 1,5 milioni di elmetti prodotti in SA, non ricondizionati ...
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Citazione:
Originariamente Scritto da loupie1961
Per Blaster Twins: i tre buchini di cui parli tu si trovano in posizione triangolare (.°.) sulla tesa del guscio e su entrambi i lati, all'altezza dei due ganci per il sottogola, e in effetti, in quel caso sono un segnale che si tratta di elmetto non più "battle worth". I tre buchini sul RETRO dei Mk II sudafricani vuole la vulgata che servano per questo famoso telino paranuca...
Sì,ma il mio non è un MkII,ma un MkI.[;)]
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Bell'elmetto blaster! non lo avevo ancora visto, è tuo anche tutto il materiale di contorno? belle le maschere, complimenti[ciao2]
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Ti ringrazio,Silent Brother!!!Sì,è tutto mio.Il tutto messo un po' alla c.d.c.(dicasi alla "membro canino"),ma mi sto organizzando per mettere un po' di ordine.
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Sul fatto degli elmetti forati, Marcus Cotton, noto autore anglosassone ha scritto diversi articoli
su Armes Militaria inglese e credo valga la pena chiarire le cose. Gli inglesi foravano quegli elmetti
ormai obsoleti e non piu' rispondenti ai requisiti del WD, pertanto erano elmetti che molte nazioni
del Commonwealth acquistarono un tanto al kg, tra cui il SudAfrica.Erano elmetti MKI* della 1^GM
ricondizionati negli anni '30, che assunsero la nuova codifica MKII, appena ricondizionati.I forellini
occasionalmente servirono per il paranuca di tela, prassi non comune, quindi non e' che tutti utilizzassero questo paranuca che per altro aveva la semplice funzione di dare un po' di refrigerio come fosse un fazzoletto. A mia conoscenza gli elmetti che ricevettero i Gruppi di Combattimento Italiani tra il 1944 e il 1945, erano inglesi veri e propri,senza alcun foro, e/o canadesi, sempre della serie MKII. Da dove escono tutti questi romanzi su elmetti cosi' semplici?
[ciao2]PaoloM
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ELMETTO SOUTH AFRICA
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Che strano questo elmetto...
Riesci a fare le foto dei vari timbri interni del guscio e della calotta?
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Non sono riuscito a trovare marchi[ciao2]
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Un bell'elmetto enrik, particolare l'imbottitura fatta con due tipi di pelle di differente colore, un bel pezzo, a me non sono mai capitati...[ciao2]
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Comprato anni fa in un mercatino e pagato 50 milalire.[ciao2]
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Ottimo acquisto, non è molto comune....
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Domanda:ma le imbottiture in pelle marrone non sono tipiche dell'epoca postbellica?Che so?Anni Cinquanta?
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Non lo so! Ditemelo voi?[ciao2]
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Ad essere sincero c'è un'altra cosa che mi lascia dubbi.Il soggolo in pelle.Questo tipo di elmetto utilizzava soggoli in tela 1st pattern(quelli a molla per capirci)ed eventualmente(anche se in numero minore)del tpo 2nd pattern.In più il bloccaggio della vite cupolare e la vite cupolare stessa mi sembrano decisamente post.Almeno così non li ho mai visti.Secondo me siamo davanti ad un guscio sudafricano nella colorazione verdone tipica per la campagna d'Italia,con attributi post per renderlo completo.Per me di buono c'è solo il guscio e forse il feltro centrale(che può essere stato tranquillamente riprodotto).Spero di sbagliarmi,ma questo è il mio parere.
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Non so che dire, così è stato da me trovato.
Grazie per gli interventi[ciao2]
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Gli elmetti sud-africani avevano anche il soggolo in pelle, almeno nel dopoguerra, potrebbe essere stato ricondizionato, ne era stato parlato in questo topic
http://www.milistory.net/forumtopic.asp?TOPIC_ID=4767
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Il guscio sembra un MK1, quindi la presenza della vite cupolare piccola potrebbe essere spiegata. L'interno sembra in stile anglosassone e molto aderente al guscio con la vite cupolare priva di abrasioni o piegature.
Comunque questi elmetti non sono il mio campo e quindi ogni ulteriore spiegazione risulta di grande aiuto.[ciao2]
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Citazione:
Originariamente Scritto da silent brother
Bravo Silent ! Hai beccato il thread.L'argomento di questo elmetto
sudafricano ricondizionato dai greci lo abbiamo già* toccato a pagina
3 del suddetto topic.
[ciao2]PaoloM
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Messaggio inserito da marpo
Bravo Silent ! Hai beccato il thread.L'argomento di questo elmetto
sudafricano ricondizionato dai greci lo abbiamo giaà* toccato a pagina
3 del suddetto topic.
[ciao2]PaoloM
Grazie marpo! me lo sono ricordato perchè di questo elmetto non ne sapevo molto, non li avevo mai visti e mai mi sono capitati, mi è rimasto impresso anche per la particolarità* del soggolo tipo greco....[;)][ciao2]
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Beh, arrivo in ritardo, avete già* detto tutto.
Non mi resta che complimentarmi con Enrik per il bell'esemplare di sudafricano-greco, che anche se rientra nella sfera degli elmetti postbellici e quindi, a torto a parer mio, poco considerati, non è un pezzo comunissimo, secialmente in buone condizioni come questo.
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Grazie ragazzi, anche se non capirò mai come è finito in quel mercatino...Misteri della militaria!!![ciao2]
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il Mk II con le insegne dei bersaglieri è ovviamente sudafricano, ma francamente mi sembra strano che qualcuno possa averlo ... falsificato! A suo tempo l'ho pagato due lire... non più di un normalissimo elmetto sudafricano , che a Livorno ti tiravano dietro. Caro Marpo, mi diresti dove hai trovato che i sudafricani, a proposito, abbiano combattuto in Grecia e a Creta? La notiza è interessante, anzi - a quanto mi risulta - assolutamente inedita! [innocent]
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Citazione:
Originariamente Scritto da marpo
L'elmetto mi pare sudafricano, sia dall'interno che dall'esterno. La tinta puo' essere
verdastra come questa o color sabbia. In Grecia, dove i sudafricani combatterono (specie a Creta)
contro i para' tedeschi, avevano elmetti di questo colore.Caratteristico e anche curioso l'utilizzo
di carta attorno all'imbottitura per fare spessore. A me com'è noto la carta che fa' spessore
nelle imbottiture mi fa' impazzire![ad][ciao2]PaoloM
Loupie, hai ragione, il mio è stato un errore, infatti a Creta vi combatterono inglesi,australiani e neozelandesi!Parlavo di elmetti di questo colore in effetti.In Grecia vi fu solamente un distaccamento sud africano,di circa un battaglione, che trasferito da prigioniero
dall'Africa Settentrionale, combatté con la resistenza greca dopo
che gli italiani si ritirarono e i tedeschi seguitarono a combattere.
Quindi, stiamo parlando di fine '43, inizio '44.Non c'entra niente con
Creta.Circa invece il fregio da Bersagliere, ti dico la verita', il
fregio cosi' fatto non mi ispira affatto, su quell'elmetto sudafricano, perché i fregi dei Gruppi di Combattimento (1944) su
elmetti britannici o canadesi, non erano rigorosamente quelli della
circolare del Giornale Militare Ufficiale del 1934, bensi' molto
piu' approssimativi (quando applicati).Te lo dico con cognizione
perché mio suocero, bersagliere cobelligerante, mi disse che nessuno
applicava il fregio sugli elmetti a padella, dovendo questo essere
ricoperto dal retino a maglie larghe supporto indispensabile per il
piumetto sul lato destra. Intendiamoci, qualcuno lo avra' senz'altro
disegnato o dipinto, infatti ne ho visto uno su questo o su di un
altro forum, mi pare del Goito, con fregio dipinto e portapiumetto
rivettato sul lato destro,pero' non era quello d'ordinanza .
Comunque, mai dire mai...Scusa per l'errore.Credo possa succedere a tutti..[:)]PaoloM
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Grazie ancora ragazzi per i vostri preziosi interventi; devo confessarvi che uno uguale non l'ho mai visto...[ciao2]
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ciao Paolo, grazie per le esaurienti risposte... non sapevo la storia del battaglione di prigionieri sudafricani che hanno combattuto con la resistenza, molto interessante... L'elmetto ovviamente non aveva portapiumetto, solo il fregio, e francamente non posso avere idea di chi abbia dipinto il fregio, giacché a me è stato venduto insieme ad altri elmi Mk II in quanto sono un collezionista di militaria inglesi e del Commonwealth. Il prezzo era identico a quello dei Mk II inglesi, ovvero ... peanuts, come si usava all'epoca. Però mi piacerebbe sapere quando il ricostituito esercito italiano ha abbandonato il MK II per tornarsene all' M 33, ovvero, non potrebbe darsi che gli stemmi regolamentari siano stati applicati subito dopo la guerra, 1945/1946? Se ben ti ricordi, sull'altro forum (ma anche su questo... )avevo postato una bandierina della Folgore un po' sospetta, in quanto sottopannata in grigioverde... Insomma, che ci sia stato un periodo in cui l'esercito italiano abbia continuato a usare i materiali e le insegne dei Gruppi di Combattimento adattandole alla situazione di pace? Ovvero tornando agli schemi regolamentari e magari usando qualche vecchia scorta di panno grigioverde? Grazie per l'attenzione! [:D]
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Vorrei porvi un altra domanda: considerando la tonalità* molto chiara rispetto all'elmo sudaficano-greco postbellico e l'imbottitura ,diversa da quella in tela cerata, che presenta quella specie di spessimetri verdi dello stesso materiale del feltro centrale è possibile pensare ad un elmo usato in grecia durante la guerra, magari dalla resistenza?
[ciao2][ciao2]
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Fu una prassi comunissima che i prigionieri del Commonwealth nei campi di concentramento dell'Asse,
in questo caso italiani, non appena avvenne l'armistizio, si dileguassero e per chi non aveva la
possibilita' di rientro in patria, la prima opportunita' fosse quella di combattere con la resistenza.
La confusione mi e' nata proprio per il fatto che ho letto recentemente qualcosa sulla resistenza
greca contro i nazisti e si parla di inglesi,australiani, neo zelandesi e sudafricani (ex prigionieri)
ma si curamente c'erano anche indiani, e canadesi,spesso provenienti dagli ex campi di concentramento
dissoltisi dopo l'armistizio italiano.
Passando ad altro, e' documentato il riutilizzo dell'M.33,per alcuni pochi reparti che lo avevano a
disposizione, appena fini' la guerra, ma la coesistenza con l'elmetto britannico, e' anch'essa documentata per alcuni reparti (Gr. Combatt. Folgore, allo scioglimento diventato Div. Fanteria Folgore non piu' paracadutista) ancora nel 1947 e 1948 (esistono delle foto che poi pubblicai sul
vecchio forum dopo lunga ricerca e qualche piccola simpatica polemica poi ricomposta).Niente di strano
per la bandierina del Gr. Comb.Folgore su sfondo g.verde scuro, infatti lo sfondo si adattava perfettamente sia ai battle dresses canadesi, sia ai battle dresses ritinti in 'colore bottiglione'.
In questo periodo di nuova transizione, vennero rifatti anche i fregi su sfondo g. verde:uno tipico
che ho trovato recentemente è quello dell'Artigl. Paracadutista, forse perché poteva essere usato
nuovamente sul basco g.verde con giro di bitta,poi abolito ,mi pare dopo il 1968 (bisognerebbe
sentire Jolly 46 che tutte queste date le conosce).[ciao2]PaoloM
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Credo sia proprio un ricondizionamento postbellico perché hanno usato oltre alla tela
cerata anche la pelle, nonchè l'armatura interna sia in alluminio che in fibra.Il soggolo
era quasi sempre quello dei caschi coloniali inglesi.Si vede che ne avevano in quantita'.
Guarda che e' un elmetto non comunissimo...[8D]Ciao, PaoloM
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Grazie mille marpo.Credo sia proprio così...[ciao2][;)]
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A mio modestissimo avviso la carta di giornale (presente anche sul mio MKI* desert che vedete qua sotto) era interposta tra gli elmetti destinati allo stoccaggio, probabilmente per evitare che nell'impilamento la tela cerata dell'imbottitura, rammollendosi col calore, si stampasse sulla calotta dell'elmetto sottostante formando il caratteristico anello nero.
http://i10.tinypic.com/8euqi5u.jpg
http://i10.tinypic.com/8giu5jl.jpg
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Sì,molto probabilmente come nel mio caso,suppongo.