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Allegati: 3
Re: Reparti
Una giornata di caccia grossa:
"Presi il cannocchiale e cercai di scovare un nemico nascosto. Lo vidi con l'elmetto marroncino (n.d.r. evidentemente aveva il suo M16 ricoperto da telino antiriflesso) disteso dietro ad un piccolo speroncino di roccia che armeggiava qualcosa.
Puntai verso di lui mettendoci tutta la mia arte e pazienza.
Binocolo sopra il fucile, lo vedevo armeggiare, forse chiamare e più armeggiava e chiamava e più si distraeva dalla sua protetta, o quasi, posizione e più montava in me la voglia di ammazzarlo.
Ebbi la fortuna di centrare una spalla già al primo colpo. Mi accorsi del centro perché vidi lo spolvero della casacca colpita accuito dall'impatto con le carni.
Subito dopo lo ricentrai mentre si dimenava per chiamare aiuto o dal dolore, questa volta di tralice nel petto: e lo vidi stramazzare.
Non bastava mi misi a cercarne altri fino a scovarne uno nascosto ancora dietro un fusto di albero che smanettava in direzione di un suo compagno, anch'esso nascosto nell'albero accanto.
Ci vollero tre tiri prima di centrargli in pieno il ginocchio e vederlo cadere di lato purtroppo sempre nascosto dall'albero. Ebbi ancora più fortuna quando, il suo commilitone, credendo che il tiro fosse stato uno dei tanti che partivano a casaccio dalla trincea e non da un cecchino, cercò incautamente di soccorrerlo.
Allora lo colpii fra elmetto e collo. Lo vidi barcollare, dopo un attimo di fredda immobile morte tanto che stavo per tirargli ancora. Poi scartò di lato: finito".
(da Memorie di Guerra - il dovere o la ragione )
[attachment=2:iebwjcpu]9a[1].jpg[/attachment:iebwjcpu]
[attachment=1:iebwjcpu]elemetto 2.jpg[/attachment:iebwjcpu]
[attachment=0:iebwjcpu]elemetto 3.jpg[/attachment:iebwjcpu]
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Allegati: 1
Re: Reparti
Ecco cosa ci può ancora regalare una trincea dimenticata: si tratta di un ottica francese Scheibler.
[attachment=0:2avogm96]relic hunter.jpg[/attachment:2avogm96]
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Allegati: 3
Re: Reparti
Ecco tre belle immagini di 91 dotati di ottica.
Nella prima il 91, prodotto dall'arsenale Beretta VT, è dotato di ottica francese Scheibler.
Nella Seconda e terza si vede il 91 conservato nel museo di Rovereto, dotato di ottica Filotecnica e prodotto dall'arsenale di Terni.
Si può apprezzare il diverso sistema di fissaggio dell'ottica all'arma. Nel primo tipo l'ottica non è in posizione dritta sull'arma ma è scartata di lato (come nello SMLE) per permettere il caricamento e l'estrazione, con tutti i problemi di rettifica e puntamento che derivano da questo "infelice" posizionamento dell'ottica: i cecchini sparavano da lunette protette da scudi da trincea attraverso fori di forma ovoidale ad asse maggiore verticale, non orizzontale.
Il difetto è stato corretto dall'arsenale di Terni, alzando il supporto dell'ottica in modo da riportarla in asse con l'arma e simultaneamente permettere caricamento ed estrazione.
Da qualche parte ho letto che in certi modelli di 91 (credo però sempre sperimentali e sicuramente prodotti dopo la prima guerra mondiale) il caricamento avvenisse dal basso (attraverso la luce di espulsione lastrina, modificata all'occorrenza) ma non ho mai visto un'arma del genere ed ignoro completamente come potrebbe essere il meccanismo di alimentazione di una siffatta arma. Secondo me dovrebbe complicare molto il caricamento dell'arma, ma, si sa, con un'arma la cui rigatura parabolica ha complicato la produzione perché non modificare anche l'alimentazione per complicarla un po'..solo un pochino.
[attachment=2:5dkg3oyo]Beretta_1891_sniper.jpg[/attachment:5dkg3oyo]
[attachment=1:5dkg3oyo]rovereto1.jpg[/attachment:5dkg3oyo]
[attachment=0:5dkg3oyo]rovereto2.jpg[/attachment:5dkg3oyo]
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Allegati: 2
Re: Reparti
Ecco quello che volevo dire.
Il 91 posto sulla feritoia dello scudo mette in evidenza il problema di avere un'ottica disassata: si riduce enormemente il campo di tiro.
Il problema si risolve ponendola in asse (vedi seconda foto) e alzandola per permettere il caricamento e l'azione dell'otturatore.
[attachment=1:30i2xjjj]Scudo italiano.jpg[/attachment:30i2xjjj]
[attachment=0:30i2xjjj]91ww1.jpg[/attachment:30i2xjjj]
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Allegati: 2
Re: Reparti
Jampi:
Citazione:
Ma forse ti sei documentato sul testo classico di Andrea Viotti dal titolo L'uniforme grigio-verde (1909-1918) a cura dell'Ufficio Storico SME, in cui sono riportate le tavole tratte dalle circolari dello SME. A pag.183 è riportato il primo modello di brevetto di specilità* dei tiratori scelti. Constava di due fucili incrociati (sul modello inglese ed americano). Io personalmente non l'ho mai visto, nè dal vivo nè in foto.
E se questo testo costituisce la "bibbia" degli uniformologi...
... a pagina 183 del volume citato sono riportate le tavole a corredo della circolare n. 186 del 1915 che riguardava i distintivi (non fregi) per cariche speciali del Corpo Volontari Ciclisti e Automobilisti che erano sensibilmente diversi da quelli in uso nel R.E. in quanto si trattava di organizzazioni di volontari (senza stellette) che cooperavano con l'esercito...
Dalla foto postata da te non si evince che gli ufficiali portassero il distintivo, come quello del bersagliere, sembrano delle ombre fotografiche. Comunque, ripeto, per gli ufficiali non era previsto da nessuna disposizione l'uso di detto distintivo la cui origine risale al 1868 modificata successivamente in quello postato.
Per quanto riguarda il testo citato una "bibbia" sicuramente non lo è. E' come tutti gli altri testi un... ulteriore contributo alla conoscenza...
Ciao
F.M. :P
[attachment=1:14wnwjtf]Copia di IMG.jpg[/attachment:14wnwjtf]
[attachment=0:14wnwjtf]IMG.jpg[/attachment:14wnwjtf]
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Allegati: 1
Re: Reparti
... a proposito della qualifica di tiratore scelto questo è quanto riporta l'Enciclopedia Militare, vol. VI pag. 1213... ben lontana di quelli con il fucile con l'ottica...
ciao
F.M.
[attachment=0:k2skbz92]IMG_0001.jpg[/attachment:k2skbz92]
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Allegati: 3
Re: Reparti
@Furiere Maggiore
Complimenti per la tua precisazione!
Senti, non intendevo offenderti (dal tono del tuo intervento pare tu lo sia), ma non sei ancora riuscito a convincermi...
Mi spiace non riuscire ad ingrandire l'immagine degli ufficiali alpini con il brevetto cucito sulla manica, perché quella sarebbe proprio la prova (fotografica) che, in mancanza di disposizioni ciascuno si comportava secondo sua coscienza...
Del resto la prova che alcuni ufficiali abbiano fatto del cecchinaggio è data dal libro di memorie di Michele Campana - Perché ho ucciso - Libreria della Voce (Firenze).
Credi che avrebbero consegnato un fucile così prezioso (in tutti i sensi, perché un'arma di questo tipo è anche molto costosa - circa dieci volte un fucile normale) a chiunque non fosse un abile tiratore?
Ed una volta ottenuta la qualifica, perché non portare il distintivo?
Hai mai visto la divisa di Gabriele D'Annunzio? E quanti ufficiali indossarono pantaloni da cavalleria, pur non avendone titolo?
Credo comunque che in zona di operazioni lo abbiano portato in pochi...
Concludo anche questo mio intervento con un piccolo passo tratto dal libro Perché ho ucciso di Campana. Questa volta anziché citare il celeberrimo passo in cui esegue un tiro con l'osservatore (tra l'altro già* presente in questo topic) porterò quest'altro (a pag. 63 di detto libro):
"Ricordo il suo viso giovanissimo, sbiancato, magro, magro, occhi molto grandi, biondo, biondo.
L'avevo già* bene in mira, senza tremare, nel mezzo del petto. La tempia mi batteva forte contro il calcio del moschetto. Ho lasciato andare la botta e ho subito rialzato un po' il capo per vedere l'effetto del colpo: come a caccia, proprio come nei capannelli, quando si allunga il collo dalla guardiola per assicurarsi dove casca il morto.
Egli ha inarcato le braccia contro il cielo, piegandosi sui ginocchi e si è afflosciato giù tra i massi con quattro o cinque strattoni".
Invito inoltre chiunque abbia foto sull'argomento (distintivi, fucile, ottiche, ecc...) di postarle.
Chiedo inoltre che i lettori contribuiscano alla discussione con un "televoto" (parola che oggi va molto di moda): Secondo voi il fregio dorato era portato o no dagli ufficiali?
La discussione diventa più avvincente, era proprio ciò che volevo...
[attachment=2:397s3ly0]GrandiAviatori_D'Annunzio.jpg[/attachment:397s3ly0]
[attachment=1:397s3ly0]fiume.jpg[/attachment:397s3ly0]
[attachment=0:397s3ly0]grande3.jpg[/attachment:397s3ly0]
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Allegati: 3
Re: Reparti
@Furiere Maggiore
In merito alle competizioni annuali tra tiratori che vengono menzionate nell'Enciplodia Militare vol. VI pag. 1213, c'erano quelle tra ufficiali, sottufficiali e per la truppa, come attestano queste medaglie.
Non sono però del periodo della prima guerra mondiale, direi che appartengono più al ventennio.
In che epoca è stata pubblicata l'Enciclopedia Militare? Forse in epoca fascista?
Del resto nel 1930 viene approvata la LEGGE 17 APRILE 1930, n. 479 (GU n. 114 del 15/05/1930)
RIFORMA DELLA LEGGE SUL TIRO A SEGNO NAZIONALE. (PUBBLICATA NELLA GAZZETTA UFFICIALE N.114 DEL 15 MAGGIO 1930)
Il testo integrale della legge si può trovare qui
[attachment=2:uy793z9s]ufficiali.jpg[/attachment:uy793z9s]
[attachment=1:uy793z9s]sottufficiali.jpg[/attachment:uy793z9s]
[attachment=0:uy793z9s]truppa.jpg[/attachment:uy793z9s]
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Allegati: 2
Re: Reparti
Questa sembra di epoca più antica: non sono un esperto ma direi di epoca umbertina (correggetemi se sbaglio)
Nel verso non si menziona fra chi è disputata la gara (ufficiali o sottufficiali o truppa)...ma solo Società del Tiro a Segno Nazionale. Essendo d'argento non escludo che ce ne siano d'oro e di bronzo!
[attachment=1:38q8eu1r]recto.jpg[/attachment:38q8eu1r]
[attachment=0:38q8eu1r]verso.jpg[/attachment:38q8eu1r]
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Allegati: 5
Re: Reparti
I premi delle gare non consistevano solo in vile denaro...
In una di queste targhette si legge Ministero della Istruzione Pubblica: speriamo che la Gelmini non legga questo topic...perché non vorrei rimetterci le penne il prossimo anno scolastico [255
[attachment=4:3qw4681e]1.jpg[/attachment:3qw4681e]
[attachment=3:3qw4681e]2.jpg[/attachment:3qw4681e]
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[attachment=1:3qw4681e]4.jpg[/attachment:3qw4681e]
[attachment=0:3qw4681e]5.jpg[/attachment:3qw4681e]
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Re: Reparti
Certe cose però non le insegnano nelle scuole di tiro...
"Ispezionai il fucile tenuto insieme a me sotto la coperta e la mantella.
Era perfetto, nè caldo, nè freddo ma soprattutto non era umida nessuna pallottola e nemmeno la canna interna ed esterna del fucile.
Se fosse stata umida la canna interna avrei dovuto cercare di asciugarla inquanto, all'esplosione dell'eventuale primo colpo, si sarebbe levata una nuvoletta di umido visibilissima e persistente, specialmente se l'aria era fredda, che avrebbe potuto indicare al nemico la mia postazione.
Pulii le lenti del mirino, e cercai, messomi disteso sulla schiena, di mirare con il mio fucile a qualcosa di vicino , tipo un ramo, per vedere se non si fosse spostata la messa a punto durante un urto accidentale nel sonno.
Il fucile era a posto, pronto per fare il suo dovere ovvero io ero pronto attraverso lui ad esercitare quello che mi era stato ordinato.
[...]
... il mirino mi si appannava di continuo visto il forte contrasto tra la mia temperatura e quella che la lente davanti aveva per via dell'aria. Fu una lotta continua di straccio e punto fino a che non riuscii, complice la giornata che pur essendo di sole si stava riscaldando, ad avere a posto e terso il vetro graduato.
Potevo quindi cominciare la mia estenuante ricerca".
(da Memorie di Guerra - il dovere o la ragione )
"Il problema maggiore che mi si pose dopo il mio desco (n.d.r. dopo avere pranzato) fu quello dei bisogni.
Mentre per urinare mi ero certo arrangiato per il resto non avevo possibilità* di usufruire certo della mia postazione.
L'unica maniera era quella di andare via quei dieci metri per guadagnare un posto al coperto del nemico.
Sicuramente era rischioso, ma pensai che comunque avrei dovuto rischiare un'altra volta (n.d.r. per tornare alle proprie linee) e quindi perché non questa?"
(da Memorie di Guerra - il dovere o la ragione )
Del resto, che il nemico non desse tregua anche in "quei momenti" ci è riportato anche dal seguente brano:
" ...il dottore che s'era accucciato ben benino dietro un mugo l'hanno costretto a darsela a gambe reggendosi i pantaloni con la mano, e gridando - bèla forza amazà*r un omen quando ch'al chèga!".
(da Le scarpe al sole - di Paolo Monelli)
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Allegati: 1
Re: Reparti
... non sono offeso, ci mancherebbe ...
l'enciclopedia militare edita negli anni 1927-33 ed essendo il 6° l'ultimo volume sarà 1933.
Per quanto riguarda le gare certo che erano previste anche per gli ufficiali oltre che, sottufficiali e la truppa. Naturalmente gli ufficiali gareggiavano solo tra essi, i sottufficiali solo tra essi e la truppa pure. Non c'erano categorie uniche... Le gare oltre che di tiro le facevano pure di scherma, di equitazione ecc.
Le medaglie che hai postato sono degli anni precedenti alla Grande Guerra perché dopo fu cambiato il tipo di aquila... Posseggo anchi'io quella del TSN e non credo sia d'argento.
Beh richiedi il televoto e non dici nulla della circolare del 1915 dei "fucili incrociati" che non riguarda il RE, come asserivi tu, ma i VCA ?
Posto la tua foto ingrandita con i distintivi come andavano portati e non mi sembra di vederli anzi sembra di vedere la foto "sistemata" con un ritocco, sbaglio ? e poi non vedo stellette di grado ai paramani...
PS che centra D'Annunzio [137
Ciao
F.M. :P
[attachment=0:3h9rlnu9]tiratori.jpg[/attachment:3h9rlnu9]
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Re: Reparti
Ho citato il Vate perché aveva un'unica regola: la sregolatezza..
Ed in tema di uniformi è sempre stato un po' pittoresco.
Si prendano ad esempio i nastrini delle decorazioni: pur rispettando la precedenza prefissata dal regolamento, ha preferito fissarli sul risvolto piuttosto che sul petto. E ho messo le foto con cui è più conosciuto....
Non so se avete presente le sue tenute da aviatore o da marinaio imbarcato...
@ Furiere Maggiore
Ti riferisci alla 186?
Per riassumere la circolare 186, i V.C.A. (come tutte le altre milizie volontarie) ebbero l'uniforme grigioverde da bersagliere ciclista con berretto da "autista" e gradi portati solo sulla manica sinistra. Non sto a riassumere i gradi perché c'è un comodo specchietto a pag.162 dell'Uniforme Grigi-Verde (perché questo sarebbe troppo OT) e mi concentro sui "Distintivi per cariche speciali" (Tavola XLIV - pag. 183 del suddetto testo che hai postato a pagina 2 di questo topic) in cui è descritto il distintivo per tiratori scelti (ricamato in argento su panno grigio-verde).
Ignoro l'impiego di tiratori scelti della milizia volontaria che mi risulta però operare nelle retrovie, nè, come ho precedentemente asserito, ho mai avuto la fortuna di vederne uno dal vivo od in fotografia....
Per quanto concerne la foto degli ufficiali, mi addolora pensare che tu mi creda capace di mistificare la realtà* al solo scopo di avere ragione: "...sembra di vedere la foto 'sistemata' con un ritocco...". Non vedi anche il taglio dell'uniforme? Ti pare da truppa? Credo che l'ufficiale all'estrema sinistra abbia addirittura una camicia coi gemelli. Lui ha il fregio (in nero) più evidente...
Quella è una foto che trovato in rete anni fa e che (per pura idiozia mia) ho ridimensionato per poterla usare in una mia pubblicazione sui cecchini italiani che ho scritto alcuni anni fa. Purtroppo ho perso l'originale (per questo ho detto che non riuscivo ad ingrandirla) per cui ogni ingrandimento fatto con tecniche digitali (a proposito, hai adoperato la diffusione gaussiana dell'errore?) in qualche modo può alterare la foto.
Mi è successo (facendomi prendere un abbaglio) con una foto di soldati austriaci che esaminano il bottino di guerra catturato dopo la battaglia dell'Ortigara, in cui si vede un soldato (troppo piccolo per distinguere i gradi sul bavero) che esamina un 91 che sembra montare un'ottica da cecchino. Purtroppo un'ombra fotografica del suo braccio ha creato una forma simile ad un cannocchiale che mi ha tratto in inganno.
In pratica quella foto smontava la mia teoria sull'impiego dei cecchini al fronte.
Se il cecchino era destinato a missioni di ricognizione e disturbo del nemico, cosa ci faceva lì, in mezzo a truppe attaccanti?
Ci ho messo un mese per capire quello che era successo..facendomi fare una 'magra' proprio con il direttore dell'Ufficio Storico (Cappellano). Ciò non toglie (e da qui la ragione del televoto) che al fronte ci furono molte eccezioni alle regole imposte dalle circolari.
Sembra impossibile ma Cadorna lasciò molto spazio ai vari comandi, che si regolarono in molte occasioni in modo diverso l'uno dall'altro. Ad esempio, tornando all'argomento del topic, non si trova nulla di regolamentato sui cecchini proprio perché occorrerebbe analizzare tutti i faldoni delle circolari (non dello SME ma) di ogni singola GU al fronte.
Ma tornando a noi: almeno voi due che seguite il topic (credo però anche altri visto il numero di viste) avete immagini sui cecchini od armi che adoperarono?
Sapevate ad esempio che la Beretta nel 1944 ebbe la richiesta della Mauser di modificare il 98 con un silenziatore ed un ottica (di cui ignoro il tipo) per gli arditi incursori? Ma questo forse esula dall'argomento del topic...
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Re: Reparti
Vi posto questo passo in cui è descritta la postazione da cui lavorava il nostro ignoto cecchino:
"Non so chi aveva ricavato questa buchetta, a forma di goccia, appunto, che aveva, nella parte terminale davanti al ripido pendio, una salita ghiaiata con sassi vari.
La postazione, se così si può chiamare, era stata fatta con sassi e legni e pareva, in piccolissimo, una torre crollata da un fianco ove era restata solo una feritoia nel semicerchio ancora in piedi.
A questa feritoia era stato messo uno scudo rettangolare di ferro spesso e verniciato di marrone con un foro a forma di oliva od uovo nel suo centro.
Era da lì che dovevo sparare".
(da Memorie di Guerra - il dovere o la ragione )
Ho provato a cercare con googleearth quella postazione di Sella Nevea (Zona Carnia) ma non sono riuscito a trovare nulla...
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Allegati: 1
Re: Reparti
Forse il nostro cecchino vedeva così la sua linea di fronte.
[attachment=0:ivv8lret]3.jpg[/attachment:ivv8lret]
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Allegati: 1
Re: Reparti
In questa vecchia copertina di l'Uniforme Grigioverde si immagina una sezione esplorante del REI costituita da un tenente ed una caporale (credo esploratore - vista la stelletta nera sul braccio).
In baso sono riportati due fregi: uno da esploratore, l'altro sembra un fregio da tiratore scelto (o da lanciagranate da fucile? Non l'avevo mai vista perché l'edizione del libro in mio possesso è rilegata in tela rossa con inscrizioni dorate).
Perché l'ufficiale ha una baionetta? E' forse armato di fucile? E' forse lui il cecchino?
Bisognerebbe chiederlo a Viotti...
[attachment=0:2i0qg03s]uniformi1gmbig.jpg[/attachment:2i0qg03s]
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Re: Reparti
Piuttosto, qualcuno sa che munizioni usavano?
Proiettili esplodenti?
Normali proiettili camiciati o a "naso molle"?
Credo non adoperassero cartucce con ogiva modificata artigianalmente (intagliata a mano o, peggio, capovolta) visto che queste modifiche avrebbero cambiato sensibilmente la balistica esterna dell'ogiva.
@Fabio 90
Mi sembri ferrato sull'argomento: cosa adoperavano?
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Re: Reparti
Citazione:
Originariamente Scritto da jampi
Piuttosto, qualcuno sa che munizioni usavano?
Proiettili esplodenti?
Normali proiettili camiciati o a "naso molle"?
Credo non adoperassero cartucce con ogiva modificata artigianalmente (intagliata a mano o, peggio, capovolta) visto che queste modifiche avrebbero cambiato sensibilmente la balistica esterna dell'ogiva.
@Fabio 90
Mi sembri ferrato sull'argomento: cosa adoperavano?
Credo venissero usate le normalissime cartucce con palla cilindro-ogivale blindata, solo in un secondo momento fecero la loro apparizione le cartucce con palla perforante, tutte le altre ipotesi sono da scartare sopratutto quella con la palla rovesciata, in questo caso non serviva il cannocchiale ma una televisione da quaranta pollici per prendere la mira e poi la cartuccia del 91 con la sua crimpatura male si prestava a questa operazione.
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Re: Reparti
@norby73
E del calibro cosa ne pensi?
Molti dicono che l'"umanitario" 6.5 fosse inadatto al tiro di precisione; altri invece sostengono che la rigatura parabolica forniva traiettorie molto tese e precise anche alle lunghe distanze.
Non potresti postare qualche immagine di proiettili (con relativa didascalia) a beneficio di tutti?
Un grazie [249
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Re: Reparti
Riporto (citando le fonti) alcuni brani interessanti per capire l'effetto psicologico che poteva avere il fuoco di un cecchino sulla fanteria.
"Nonostante i nostri avvertimenti, il sergente Benson si sporse dalla trincea[...] si sentì un rumoroso crack e qualcuno gridò "My God" e Benson fu sbattuto sul bordo opposto della trincea, ancora in piedi, sospirò ancora una o due volte e si afflosciò a terra morto, con un proiettile conficcato in bocca.
Benson sputò un fiotto di sangue senza emettere suono.
Il proiettile era fuoriuscito dalla parte opposta della sua testa [...]"
(J.F.Lucy - There`s a Devil in the Drum – Naval and military press, London 1992)
D`altra parte ci si abitua subito ad uccidere in trincea (homo homini lupus) :
"[...]Dopo circa quindici minuti di tranquilla osservazione - con il mio fucile pronto in posizione di tiro - ho visto una testa calva senza elmetto muoversi dietro allo scudo [da trincea].
La giornata era chiara e luminosa e non ho avuto la minima difficoltà* a prendere di mira il centro di quella lucida e brillante testa - ma in qualche modo non riuscivo a premere il grilletto: sparare ad un tale 'soggetto' a sangue freddo richiedeva più coraggio di quanto possedessi.
Dopo un`ulteriore giro di osservazione mi calai giù nella trincea e meditai sul mio dovere.
Non sparare alla testa calva del mio nemico era stata molto sportivo ma, se egli fosse stato abbastanza pazzo a sporgersi di nuovo avrei dovuto sparargli senza battere ciglio.
Ho ritenuto mio dovere l` essere assolutamente pronto per questa evenienza.
Dopo circa due minuti si è sporto di nuovo e, con un po` di coraggio, ho fatto il mio dovere.
Ero stato un cacciatore prima della guerra e quindi non ha avuto alcun dubbio circa la morte di quell`uomo.
Mi sentii sollevato e quando «presi» un altro tedesco la mattina seguente non do dovuto fare nulla per rimuovere quelle orribili sensazioni che avevo provato il giorno prima.[...]"
(R.Holmes – Tommy: The British Soldier on the Western Front – Amazon.com)
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Allegati: 1
Re: Reparti
Dal libretto personale del soldato, edizione 1915, si desume quanto segue in tema di esercitazioni di tiro:
"I militari, appena inviati in congedo, possono scriversi alla società* di tiro a segno del luogo di residenza, ed ove manchi, a quella mandamentale o comunale più vicina per ottenere la esenzione dai richiamo in servizio per istruzioni.
I militari in congedo illimitato, i quali frequentino le esercitazioni di tiro per due anni (di cui uno preceddnte a quello in cui avviene la chiamata) presso una società* di tiro a segno nazionale, ottenendo in ciascun anno l'idoneità*, sono esenti dai richiami in servizio per istruzione; è da avvertire che coloro i quali per titolo del tiro a segno vengono esentati da una chiamata per istruzione, per ottenere l'esenzione da una successiva chiamata debbono frequentare per altri due anni, come sopra, le esercitazioni da tiro conseguendo l'idoneità*. E' anche da tener presente che non vengono concesse deroghe di sorta per nessun motivo alle prescrizioni di cui sopra, che debbono essere categoricamente osservate.
I militari congedati, per avere diritto alla idoneità*, debbono compiere tutte le otto lezioni di tiro, ed ottenere nelle ultime sei, complessivamente, almeno una somma di bersagli e di punti uguale a 46.
Le lezioni di tiro regolamentari non si eseguiscono, in massima, più d'una al giorno da ciascun tiratore".
Che sia la base da cui partire per i V.C.A. con brevetto di tiratore scelto?
Dite qualcosa voi in proposito...
[attachment=0:1qbcnowb]Libretto personale - 1915.jpg[/attachment:1qbcnowb]
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Re: Reparti
Mi sono accorto che il distintivo da tiratore scelto si può trovare anche in altro topic di questo forum:
Fregi (trofei) da berretto e da braccio di celtico.
http://www.milistory.net/Public/data...22_App0058.jpg
Il distintivo è tratto dal libro "La Battaglia di Vittorio Veneto" - Quadro storico preceduto da notizie sull`attività* interventista di Genova nel periodo della neutralità* e sulle opere genovesi di assistenza durante la guerra.
Edito nel 1926 a cura dell`Associazione cittadina "Risorgimento".
Non riporta però alcun regolamento su chi dovesse portarlo; dove è precisato nella didascalia della foto.
Questo fatto dei distintivi sta diventando un vero arrovello...... [1334
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Allegati: 3
Re: Reparti
Citazione:
e mi concentro sui "Distintivi per cariche speciali" (Tavola XLIV - pag. 183 del suddetto testo che hai postato a pagina 2 di questo topic) in cui è descritto il distintivo per tiratori scelti (ricamato in argento su panno grigio-verde).
Ignoro l'impiego di tiratori scelti della milizia volontaria che mi risulta però operare nelle retrovie, nè, come ho precedentemente asserito, ho mai avuto la fortuna di vederne uno dal vivo od in fotografia....
Probabilmente questi distintivi non vennero mai usati in quanto con lo scoppio della guerra i componenti di detti reparti furono tutti chiamati o richiamati alle armi e si dispersero nell'esercito.
Rimane il fatto che tu citavi questo distintivo (due fucili incrociati) come distintivo del RE non dei VCA per questo che sono intervenuto... essendo oltre che studioso anche moderatore della "stanza".
Citazione:
Per quanto concerne la foto degli ufficiali, mi addolora pensare che tu mi creda capace di mistificare la realtà* al solo scopo di avere ragione: "...sembra di vedere la foto 'sistemata' con un ritocco...".
Egregio Jampi non so cosa dirti che tu ti addolori o meno. Ho ingrandito ulteriormente il particolare e il "tocco" si vede ancora meglio. Soprattutto si nota pure che il distintivo è collocato a rovescio... ma era proprio fesso questo ufficiale che si cucì il distintivo a rovescio ?
Controlla bene, forse chi ti ha passato la foto [3 lo ha fatto lui...
Per quanto riguarda il fucili dati ai vincitori di gare particolari sono sempre esistiti... a tutt'oggi si usa farlo soprattutto nelle gare di ex ordinanza...
Termino confermando che il distintivo, postato, di "tiratore scelto" è già* contemplato con L'istruzione sulle uniformi per la truppa del 1880 in quanto adottato qualche anno prima anche se la sua adozione risale al 1868 quando c'erano, appena adottati, i Carcano ad ago in cal. 17,5 mm. e continuò ad esistere fino all'anno 2000 quando aboliti tutti i distintivi alle maniche furono adottati in loro vece dei nastrini da portare al petto.
Ciao
Furiere Maggiore :P
[attachment=2:1mjogc0l]tiratori1.jpg[/attachment:1mjogc0l]
[attachment=1:1mjogc0l]IMG.jpg[/attachment:1mjogc0l]
[attachment=0:1mjogc0l]sImmagine1.JPG[/attachment:1mjogc0l]
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Re: Reparti
Saluti a tutti e scusate se mi intrometto nella discussione.
Visto che sono state postate le foto anche dei due cannocchiali "La Filitocnica" e "Scheibler", si conoscono le loro caratteristiche tecniche ?
Giovanni47
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Re: Reparti
Citazione:
Originariamente Scritto da jampi
@norby73
E del calibro cosa ne pensi?
Molti dicono che l'"umanitario" 6.5 fosse inadatto al tiro di precisione; altri invece sostengono che la rigatura parabolica forniva traiettorie molto tese e precise anche alle lunghe distanze.
Non potresti postare qualche immagine di proiettili (con relativa didascalia) a beneficio di tutti?
Un grazie [249
Vai qui
http://www.milistory.net/sito/index.php?o ... &Itemid=84
è la monografia più completa sul 6,5x52 mai pubblicata
ho visto personalmente una corazzetta frontale austriaca perforata dall'umanitario 6,5 Carcano quindi nessun problema, di umanitario c'erano solo le intenzioni...
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Re: Reparti
Citazione:
durante la prima guerra mondiale non esistevano cecchini (così come oggi li intendiamo) italiani, piuttosto direi tiratori scelti (il termine inglese "designed marksman" rende meglio l'idea - è il membro dell'unità* che ha la qualifica di tiratore scelto) ed avevano fucili 91 "migliorati".
Leggo solo ora e per curiosità* chiedo: migliorati come?
Hai qualche fonte sicura circa l'esitenza di questi fantomatici 91?
Citazione:
ma, si sa, con un'arma la cui rigatura parabolica ha complicato la produzione perché non modificare anche l'alimentazione per complicarla un po'..solo un pochino.
La rigatura cui accenni è la rigatura progressiva e nacque da una duplice esigenza: stabilizzare il lungo proiettile della cartuccia del `91 ed evitare che lo stesso, sotto la spinta delle nuove polveri infumi recentemente introdotte perdesse la mantellatura. Dapprima si tentò di ovviare adottando proiettili di ottone ma furono abbandonati per la minore radenza della traiettoria.
Il nuovo segretario della commissione per l`adozione del nuovo fucile d`ordinanza, Tenente Colonnello Pietro Garelli Colombo, pensò di ricorrere alla rigatura progressiva, già* adottata da armi inglesi ed americane verso la metà* dell`800 in armi ad avancarica e poi abbandonata.
Il fucile 91 venne pertanto dotato di una rigatura progressiva con un passo di 60 cm all'origine e 20 cm alla bocca, ed essendo la velocità* iniziale impressa alla pallottola di 700 m/s, la pallottola compie 3500 rivoluzioni al minuto/primo.
Purtroppo l`attrito in questo tipo di rigature si rivelò superiore al previsto, specie verso la bocca
tant`è vero che dopo la prima guerra mondiale molti 91 vennero trasformati in 91/38 TS con accorciamento della parte più usurata della canna.
La rigatura progressiva venne ben presto abbandonata per la più tradizionale rigatura elicoidale
un caro saluto
Oscar
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Re: Reparti
Citazione:
Originariamente Scritto da Furiere Maggiore
Egregio Jampi non so cosa dirti che tu ti addolori o meno. Ho ingrandito ulteriormente il particolare e il "tocco" si vede ancora meglio. Soprattutto si nota pure che il distintivo è collocato a rovescio... ma era proprio fesso questo ufficiale che si cucì il distintivo a rovescio ?
@Furiere Maggiore
Per favore, prova ad ingrandire con la stessa risoluzione l'ufficiale che si trova all'estrema sinistra, l'altro che ho indicato con la freccia rossa. Sono proprio curioso di vedere quel fregio... [3
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Allegati: 1
Re: Reparti
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Allegati: 1
Re: Reparti
... riguardanola meglio sembra un'ombra proiettata sull'ufficiale...
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Re: Reparti
Citazione:
Originariamente Scritto da Oscar
Leggo solo ora e per curiosità* chiedo: migliorati come?
Hai qualche fonte sicura circa l'esitenza di questi fantomatici 91?
Cito la fonte da cui ho appreso di queste armi: è sempre l'anonimo cecchino che si racconta nel suo libro di memorie.
Il nostro cecchino ce descrive la situazine, quando va in armeria per sostituire la sua arma (ma proprio sua, visto che l'aveva comprata di persona e fatta poi punzonare dall'esercito), un Vitali-Vetterli con ottica Carl Zeiss, perchè rovinata a causa dello smottamento della sua postazione a Sella Nevea, gli danno in cambio un 91 che egli definisce così:
Il fucile era un Carcano -Mannlicher modello 91 calibro 6.5mm, modificato con una ghiera di precisione di tiro ed alleggerito.
In più altre piccole modifiche che non ricordo.
Il brandeggio era simile al Vetterli e non sentii alcuna differenza.
Il problema sarebbe stato l'adattamento, e quindi gli chiesi se potevo usarlo e provarlo. Mi disse che non c'erano problemi. (n.d.r qui inverto l'ordine dei paragrafi riportando una frase detta prima)
Vedendomi convinto me l'offrì scusandosi del fatto che non poteva darmi un'ottica in quanto non presente in armeria ma che si sarebbe prodigato al più presto per trovarmene una...
(da Memorie di Guerra - il dovere o la ragione )
Da mie conseguenti indagini ho scoperto un articolo (in inglese) qui in cui si parla di carcano marchiati dal "Tiro a segno Nazionale" destinati ai tiratori scelti.
Sembra che la produzione di questi fucili sia stata del 5% del totale dei prodotti: una cifra importante.
Queste armi non presentano modifiche dalla normale linea di produzione e quindi "migliorati" non in senso di 91 modificati.
Erano le armi più precise che uscivano dalle normali linee di produzione, quelle "senza difetti" che potessero in qualche modo alterare la linea di mira o della traiettoria della palla. Non sono proprio quelle armi che il cecchino descrive, perchè non presentano delle modifiche alla ghiera di tiro, quanto al fatto che potessero essere allegerite bisognorebbe averle prese in mano per poter dire qualcosa.
Ma siccome ti sento ferrato in materia, giro la domanda a te: come si porebbe modificare la ghiera di tiro per migliorarla? Oppure si riferisce agli attacchi per ottica di mira?
Non credo però che si riferisse a quegli attacchi, perchè ogni 91 da cecchino aveva la "sua" ottica (sua nel senso che l'ottica aveva lo stesso numero di matricola dell'arma ed era tassativamente vietato scambiarle - come si legge nella lbretta: Norme per l'uso del fucile mod.91 munito di cannocchiale di puntamento (tipo Scheibler) - Laboratorio Fotolitografico Roma- 1916).
Quindi, riassumendo, i 91 modificati erano:
1) armi "ben" riuscite (le più precise che uscivano dagli arsenali)
2) alleggeriti nel peso
3) con organi di puntamento modificati
Spero di essere stato esauriente, ma questa non è la mia materia...invito chiunque abbia interesse in questo topic he si senta ferrato in materia ad apportare tutte le correzioni del caso, proprio come Furiere Maggiore ha fatto in tema di distintivi di specialità*. (Grazie Furiere Maggiore [249 )
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Allegati: 1
Re: Reparti
Ecco la pagina 3 della libretta cui mi riferivo (Norme per l'uso del fucile mod.91 munito di cannocchiale di puntamento (tipo Scheibler) - Laboratorio Fotolitografico Roma- 1916).
Leggete il punto 5
[attachment=0:1er79iju]pagina3.jpg[/attachment:1er79iju]
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Allegati: 1
Re: Reparti
Qualcuno sa invece qualcosa di questo 91?
[attachment=0:2d8utytv]Carcano38mottica.jpg[/attachment:2d8utytv]
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Allegati: 3
Re: Reparti
Sempre nello stesso calendario distribuito dall'Arsenale di Terni si trova questa immagine.
La allego assieme ad altre due foto che mostrano gli attacchi montati sull'arma.
Spero che serva per capire come veniva fissata l'ottica al fucile a chi visita questo topic: "La conoscenza non è nulla se non viene condivisa" (Seneca)
[attachment=2:g4vdgv3d]foto1rt5.jpg[/attachment:g4vdgv3d]
[attachment=1:g4vdgv3d]1.jpg[/attachment:g4vdgv3d]
[attachment=0:g4vdgv3d]2.jpg[/attachment:g4vdgv3d]
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Allegati: 1
Re: Reparti
Ed ecco l'arma montata.
(Copertina dello stesso calendario)
Notate le modifiche alla cassa dell'arma per far posto alle viti...
[attachment=0:ja2liwt3]1998.jpg[/attachment:ja2liwt3]
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Allegati: 1
Re: Reparti
Senza commento (1)...
[attachment=0:18rvnikx]1996.jpg[/attachment:18rvnikx]
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Allegati: 1
Re: Reparti
Senza commento (2)...
[attachment=0:3jklxkof]foto%202_.jpg[/attachment:3jklxkof]
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Allegati: 2
Re: Reparti
Forse queste foto sono OT, ma è interessante vedere come questo cecchino inglese ha scritto "3 huns" (3 Unni) con bossoli infilati nel parapetto della sua postazione...
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Re: Reparti
Sempre in tema di munizionamento impiegato dai cecchini italiani, mi pare interessante questo frammento di testo, che riporto:
"Mio zio venne seppellito sul campo, e solo alla fine della guerra mio papà* riuscì a portarlo al cimitero di Caporetto. Mia zia fu portata a casa, ma stava sempre peggio. Fu chiamato il dottore, che però disse subito che non sarebbe guarita, perché era stata colpita da pallottole avvelenate. Erano pallottole che gli italiani avevano già* adoperato in Africa, dove chi veniva colpito, se non moriva per la ferita sarebbe morto comunque più tardi per il veleno. Infatti dopo tre giorni anche mia zia morì".
(Da Un episodio di ammutinamento ai piedi del Monte Nero all'inizio della guerra - giugno 1915 di Camillo Pavan)
L'articolo originale lo trovi qui.
Come recita la nota a piè di pagina del testo citato, Il divieto «d'impiegare veleno od armi avvelenate» era stato codificato fin dalla Conferenza di Bruxelles del 1874 e recepito dalle successive convenzioni dell'Aja del 1899 e del 1907.
Da parte italiana c'è stato uso di pallottole avvelenate nella prima guerra mondiale?
E, se sì, i cecchini ne fecero uso?
Giro la questione ai più esperti di questo forum...
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Re: Reparti
Credo che l'uso di pallottole avvelenate sia da parte degli italiani come di qualsiasi altro esercito sia una chimera, forse sono state fatte delle sperimentazioni ma non credo siano mai state usate sul campo.
Ho letto anche da qualche parte di immersioni in liquidi più o meno umani in modo da generare infezioni ma credo che anche questa sia una bufala, la temperatura che raggiunge il proiettile e l'attrito dell'aria bastano e avanzano a sterilizzarlo.
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Re: Reparti
ATTENZIONE, in merito al post precedente: mi riferisco a pallottole avvelenate e non ad avvelenamento da piombo.
Ed, in ogni caso, non è detto che la tossicità* sia di orgine biologica (cioè causata da germi - i quali sicuramente morirebbero a causa delle alte temperature e pressioni cui è sottoposta la palla) ma sicuramente è di natura chimica (arsenico, mercurio, piombo,...)
La tossicità* da piombo del cavo della ferita da arma da fuoco è una complicazione rara.
Essa accade quando i fluidi fisiologici, particolarmente i liquidi sinoviali che riempiono subito la cavità*, dissolvono il cavo dalle pallottole, con conseguente assorbimento di piombo da cui la tossicità* per l'organismo contaminato.
Lo stress da sforzo, eventuali infezione, o l'alcolismo metabolico possono aumentare l'assorbimento del piombo.
La combinazione di chelazione e di rimozione chirurgica può comunque procurare una prognosi favorevole.
La consapevolezza di questa circostanza permette gli interventi diagnostici e terapeutici adatti da iniziare tempestivamente dopo la ferita da sparo.
Una vittima documentata dei proiettili avvelenati fu padre Pasquale Melotto, francescano, nato a Lonigo il 16 febbraio novembre 1864 e morto in missione in Cina il 4 settembre 1923.
"Durante la sua lunga prigionia subirà* ogni sorta di percosse e di maltrattamenti, fino a quando una pallottola avvelenata lo raggiungerà* mortalmente al ventre nel corso di uno spostamento. Saranno le truppe regolari cinesi il giorno successivo - 3 novembre del 1923 - a rinvenire il suo corpo ancora agonizzante."
(da un articolo su p. Melotto che si può leggere qui.
Ma noi (italiani) li abbiamo veramente adoperati in Africa, nelle nostre guerre coloniali?
Anche Pasolini, in una celebre intervista con G.Bocca, chiama l'Italia come "la madre dei poiettili velenosi"..
[204 In realtà* si riferiva ad altri generi di proiettili...