...Ach! Tiafolo tun Ciofatax...Citazione:
Originariamente Scritto da ciofatax
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...Ach! Tiafolo tun Ciofatax...Citazione:
Originariamente Scritto da ciofatax
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G R A N D E Micky!!
[:D]
Ciao qto è il mio contributo.Anche se sono mal ridotti è meglio che niente.Me li ha donati un contadino oggi, però gradirei sapere da voi la natura di quello marcato SICEDISON MILANO S.P.A.
E' post?
Grazie in anticipo
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Questi fusti erano utilizzati anche, o soprattutto, dai civili, io ho ad esempio un fusto marcato AGIP datato 1940. Non sono un esperto in merito ma credo che nel dopoguerra, con l'introduzione di nuovi sistemi di produzione, siano più comuni i fusti senza rinforzo metallico esterno che forse prima della guerra non eravamo in condizioni di rpodurre. Ciao
Mi hanno sempre appassionato i contenitori per liquidi, sia carburanti che acqua od altri, soprattutto quelli militari che presentano caratteristiche di robustezza maggiori di quelli civili.
L'esercito italiano, dopo essersi per lungo tempo dotato di materiale di origine civile, nel 1940 si decise a copiare i kanister tedeschi, pur con qualche piccola modifica estetica.
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La parte posteriore riporta invece il disegno ad X dei contenitori tedeschi sino al 1939.
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L'uso per l'acqua era contraddistinto da una banda bianca sul lato più corto, in cui è riportata la parola ACQUA
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Per differenziarsi l'aviazione pensò bene di dotarsi di propri bidoncini che presentavano caratteristiche completamente diverse, sia di costruzione che di impostazione delle maniglie. Questi riportano la scritta R.A. al centro dell'incrocio e tutte le scritte sono stranamente in rilievo, anzichè incavate. A mio parere questo può provocare fonti di ruggine a causa degli sfregamenti.
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Solo per curiosità* vi presento un canestro che è stato evidentemente recuperato dai tedeschi dopo l'8 settembre. Per utilizzarlo per l'acqua lo hanno contrassegnato con una banda bianca trasversale e con la scritta WASSER
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L'uso di materiale civile continuò comunque, vediamo qui un bidone da 50 litri marcato AGIP 1940
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Vediamo infine un fusto da 200 litri marcato R.E.
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Spero scuserete le brutte foto ma mi sono già* lamentato troppo della mia scarsa abilità* con la macchina fotografica.
Come sempre hai postato dei begli oggetti. In particolare quella della RA non lo avevo mai visto. Molto bello. I miei complimenti come sempre.
Da qualche parte ricordo di avere una tanica RE in colorazione afrika.
Appena la trovo ne posterò le foto. Ciao
Bel materiale, in effetti quello che dici sulla tanica RA ha una logica, inoltre credo che i manici fossero meno robusti del corrispettivo RE.
Almeno il bocchettone è uguale?
Ciao
Andrea
Per Andrea, no, alla faccia della standardizzazione anche il bocchettone era rovesciato come apertura, anche se simile come impostazione.
Non ho ben capito, puoi postare un dettaglio del bocchettone??
Spero scuserete le brutte foto ma mi sono già* lamentato troppo della mia scarsa abilità* con la macchina fotografica.
Per Cariatide, vedrò cosa posso fare ma non garantisco miente.
Grazie comunque e al di là* del risultato, Kanister
In attesa di accontentare Cariatide vi mostro un contenitore che penso sia italiano ma di cui non ho certezza.
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A parte la base quadrata direi che presenta quasi tutte le caratteristiche dei tipi americani (lamiere piegate e saldate, tappo avvitato,...) anche se il tappo è in bronzo e relativamente piccolo. Penso sia italiana perchè in una foto di un CL39, tra la cabina ed il cassone compare un qualcosa di simile, ma, come dicevo, non ne ho certezza.
Visto che ognuno si faceva i fatti suoi questo sarà* Regia Marina, è l'unico che manca[;)][;)]Citazione:
Originariamente Scritto da kanister
Approposito invece di quelli della RA hai detto che il bocchettone è invertito come senso. Ma come facevano per il travaso dei liquidi? Avevano un tubo a baionetta fatto apposta?
Ciao
Andrea
Datemi qualche giorno di tempo che se non riesco a fotografarli io cercherò qualcuno più capace. Comunque intendevo dire che mentre nei kanister normali i due denti si incastrano premendo dall'interno verso l'esterno in questi RA gli stessi denti vanno premuti dall'esterno verso l'interno. Spero quando ci saranno le foto che il tutto sia più chiaro.
Da quanto ho capito il tappo si apre sempre nello stesso verso ma sono i due denti di fermo che invece si agganciano in versi opposti tra le taniche RA e taniche RE. Ho capito qualcosa??
Si, esatto. Mi spiego male ma vedo che vengo capito lo stesso.
Salve a tutti ho visto la
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37,58 KBdiscussione e vi mando le foto delle mie taniche RE WW2: 1) modello senza alcuna scritta (ha solo un piccolo j 4) con delle stratificazioni di vernice dal giallo desero al grigioverde continentale;
2)modello classico re
3) modello RA a manico singolo e con bocchettone mancante, e marchio SAFIM Milano
4) modello strano con una grande P stampata ma con scritte italiane (non penso post, anche se sembra a qualche mod inglese,
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25,96 KBperchè trovato in un ex aereoporto ww2) Ciao a tutti
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Mi ero dimenticato le foto di un altro esemplare (modello senza scritte) con ancora colorazione desertica, ciao!
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Ciao Ciccio, i contenitori che posti sono interessanti per vari aspetti. Cominciamo da quello arrotondato con due maniglie. Dovrebbe essere spostato nella sezione inglese perchè, anche se con sovrascritte italiane, tale è. Si tratta di uno dei tanti modelli che dovevano sostituire le flimsies (plurale di flimsy) e ne esistevano due modelli base, da 2 galloni (circa 9 litri) e da quattro galloni (questo, da circa 18 litri). Ne esistevano stampata con una P, petrol, con una W, water, e con una O, oil. Non so se fossero questo il modello chiamato appunto POW.
Circa quelle quasi anonime con uno strato di vernice gialla scura, e con scritte variabili Jc5, Jb5,... sono quasi un mistero. Secondo alcuni sarebbero state prodotte in Inghilterra per gli Stati Uniti, una sorta di Reverse Lend-Lease. però al momento sono solo chiacchiere, nulla di sicuro
Circa quella RA mi piacerebbe vedere una foto della zona maniglie-tappo, per accertare se il resto della H che costituiva la maniglia originale ha lasciato tracce. La SAFIM di Milano, insieme alla GOM di Firenze ed a un'altra azienda di Roma che non ricordo erano i principali produttori di queste taniche RA
Niente da dire circa la classica RE.
caro kanister, non vorrei sembrare un iperattivo pazzoide, ma ti rispondo subito inviandoti una foto del contenitore W che tu dici inglese (nella foto
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89,97 KB manca il tappo in ottone). Per le foto del RA aspetta in questi giorni perchè non ce l'ho in archivio. In compenso, dato che ti sei dimostrato informato, ti "obbligo" a guardare la strana latta tedesca che posto nella zona militaria tedesca- Varie. Ciao e grazie, perchè è sempre arricchente sentire il parere di uno che ne sa
Forse sono riuscito a fare alcune foto accettabili delle chiusure delle taniche R.A. a confronto con le R.E., vediamo i risultati:
Chiuse:
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Semiaperte
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Completamente aperte
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Spero che le immagini servano più delle mie povere spiegazioni.
Tanto che c'ero mi sono sbizzarrito anche con qualche tanica del dopoguerra: quando le scorte di materiale surplus della guerra cominciarono a ridursi venne messo in produzione un contenitore derivato da quello americano, questo è della GOM di Firenze, la stessa di quelli della RA. Unica differenza da quelle USA la chiusura di tipo tedesco.
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Dopo un poco, probabilmente su sollecitazione NATO venne invece introdotto un bocchettone maggiorato: produzione DE MICHELI Firenze
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E questo è un confronto tra i due bocchettoni.
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Topic molto interessante!!!
Una curiosità* che sorge dalla mia esperienza con i metalli (ci lavoro) e le armi (ci gareggio):
Come fate a ripulire e proteggere l'interno delle taniche?
Perché il fuori è relativamente facile... ma la ruggine è subdola!
Ciao Centerfire. Bella domanda! Allora io mi comporto così: una prima ispezione per decidere se il pezzo merita di essere conservato per un utilizzo futuro o se è troppo malandato. Nel caso sia utilizzabile cerco di lavare bene l'interno con un poco di gasolio, anche se certe volte non sarebbe necessario. Dopo averlo lavato così lo scolo bene, aspetto che sia asciutto e lo "archivio". Nel caso invece non sia utilizzabile per buchi o strati di melma sul fondo mi limito ad una pulita esterna e ad "archiviare" pure lui. Non mi preoccupo molto di una lunghissima conservazione in quanto sono fatalista, quando, purtroppo tra non molti anni, non ci sarò più io sono certo che andranno a finire in mano a qualche demolitore per un tanto al chilo. Ed allora perchè preoccuparmi? Ho cercato di vendere tutto in blocco ma ho visto che il tutto non interessa a nessuno, ed allora ho fatto mio il detto "Muoia Sansone con tutti i filistei".
[:256]
Bella risposta!
Hai provato a cercare degli "eredi" quì nel forum?[:2]
Ah, per aiutare il gasolio ed anche per fare un pò di esercizio ginnico aggiungi un mezzo chilo di pallini in piombo dello ZERO oppure una bella manciata d idadi M3!!!
Poi shekeri il tutto come un barman holliwoodiano e guardi cosa esce dal bocchettone....[;)]
Oltre tutto il tuo metodo accellera il metabolismo bruciando i grassi e favorendo la circolazione[;)][;)]Citazione:
Originariamente Scritto da Centerfire
Io a suo tempo avevo agito come consigliavano di fare tanti anni fa per i serbatoi delle moto.
Un litro di acqua con dentro il 10% di acido cloridrico che intacca la ruggine. Sciacquare ed inserire un litro d'acqua in cui si è sciolto un 5% di soda caustica. Serve a neutralizzare l'acido. Poi si deve sciacquare molto bene asciugare al sole ed una passatina di gasolio finale come protettivo.
L'acido e la soda vanno immessi nell'acqua e non il contrario mi raccomando. i guanti e gli occhiali sono molto consigliati.
Ciao
Andrea
Se poi non ti servisse più.......................Citazione:
Originariamente Scritto da Cariatide62
Ciao! per kanister sono andato oggi a fare la foto alle taniche (scusate per la sporcizia che le ricopre ancora) e come vedi ho messo i 2 modelli a confronto (quello classico e quello RA). Mi sembra che il mio RA abbia un manico unico centrale e anche se gli manca il coperchietto si intuisce che anche lui ha la chiusura inversa. Quanto ai modelli "anonimi" e misteriosi che tu dici alleati, io ne ho 2 e solo su uno c'è stampigliato Jk 4, però ha sopra più mani di vernice (deserto e grigioverde) e ha scritto acaratteri a mascherina da una parte petrolio e dall'altra paraffina: che dici. Da qualche parte in internet anni fa avevo letto che gli italiani copiando dai jerrycans tedeschi avevano iniziato con il proporre il loro 1°tipo (senza scritte) e poi erano passati al mod. RE. Mi sembrava di aver visto foto della campagna d'Africa con carri italaini con sopra taniche "anonime"...ti risulta? Ciao!
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Ciao Ciccio, ho aperto una discussione circa le taniche semianonime nel settore alleato in quanto penso siano inglesi.
Circa la tua RA mi pare di vedere tracce di saldatura nei punti dove dovrebbe esserci l'attacco delle maniglie, controlla meglio e poi dimmi.
Per quel che riguarda le taniche italiane anonime bisogna ricordarsi che le scritte sono solo da un lato, basta che la foto sia presa dal lato sbagliato e il contenitore può essere sia tedesco deil 1937-40 sia italiano, entrambi i modelli hanno una x come disegno, i tedeschi sui due lati, l'italiano solo su uno.
Vi posto una foto di una tanica curiosa in lamiera zincata, non ho idea di che periodo sia.
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Come potete vedere il disegno è ad X, è marcata SERVIZIO FARI ed è prodotta dalla Franchi di Roma.
Per completare la serie vi posto anche una serie di contenitori civili, similari alle cosiddette flimsie inglesi, nonostante le leggere nervature sono molto fragili; potete notare che sono tutte marcate con l'anno di produzione.
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Che assortimento, complimenti a tutti per gli esemplari postati. [:253]
:oops: da reminescenze ormai d'epoca,avendo superato i 30 anni, le taniche EI a bocchettone piccolo restarono in uso per la benzina mentre quelle a bocchettone maggiorato erano riservate al gasolio (e comunque nel 78' erano ancora in magazzino dotazioni taniche RE,Wermach,WD !!!).
:evil: :shock: Scandaloso che l'Aprilia di S.A.R. Umberto II restaurata e visibile alla Cecchignola abbia taniche WD ("non ne abbiamo trovate altre" mi hanno risposto!, :lol: :mrgreen: si vede che hanno fatto un "repulisti "generale unificando i bocchettoni grandi!!)
Salve 157, delle capacità* dei curatori di certi musei non mi sembra il caso di parlare, è come sparare sulla Croce Rossa. Il bello che molte volte sono a quei posti solo per portarsi a casa lo stipendio a fine mese, e del materiale esposto non gliene frega niente.
E per parlare di contenitori da benzina faccio solo notare che la Humber di Montgomery gira, quelle poche volte che esce dal museo, con delle tanichette civili marcate ESSO. Evidentemente tutto il mondo è paese.
Grazie a tutti voi, una discussione veramente interessante per oggetti spesso a torto trascurati.
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Ciao Ciofatax, la tanica dietro, verniciata in verde scuro e con bocchettone maggiorato, direi che non sia compatibile per epoca con il cartello. Comunque non preoccuparti, penso che in Italia saremo una decina, forse, a riconoscerle.
Infatti, la tanica R.E. serviva ai piedi del il CV 33/38 del Rgt Carri Teulada, mentre la seconda se non erro era per la "alfa matta" dell'amico Beppe.
ciao
Ciao Ciofatax, come ex proprietario di Alfa Matta lasciami dire che quando furono introdotte queste taniche le Alfa Matta erano già* state dismesse, quindi era fuori tempo comunque.
Eh pazienza, ci si arrangia con quel che si trova finché il pubblico non si indigna...più che altro qualcuno si soffermava sul cartello d'epoca.
Purtroppo, trovare queste taniche non è all'ordine del giorno, almeno qui "oltremare".
Un salutone.
[00016009
Bellissimo il cartello.. ne avessi una riproduzione.. saprei davvero dove metterla.. :P :P
Eppure ricordo che quando venivo dal "continente" a trovare i nonni c'era pieno di Jeep (le campagnole non esistevano ancora). Erano i tempi in cui per traversare il Gennargentu la polizia ti obbligava a viaggiare in colonna, con un loro veicolo in testa ed uno in coda. Pensavo fosse rimasta qualche traccia.Citazione:
Originariamente Scritto da ciofatax
Magari....spero che in qualche località* sperduta possa saltar fuori qualche nuova tanica da recuperare e fotografare [264 ma qui erano relativamente più comuni i fusti da 200 litri, usati "a consumazione" in campagna.
Il cartello, per riprodurlo non saprei come, si potrebbe fotografare meglio alla prima occasione, oppure (mi sa che lavori meno) ricrearlo ex novo al computer, con un buon programma di grafica. Volendo poi fare i perfezionisti, oggi le tipolitografie lavorano anche per singole stampe.
...però era ben fatto, ha resistito alle intemperie e a sole (sardo) per una sessantina d'anni. [icon_246
Per il sottile velo di ruggine sulle lettere smaltate si potrebbe far qualcosa?
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