ciao
Alessandro
con le tue schede mi sto facendo un database super ,
non so che dire , e continua
ciao Mauro
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ciao
Alessandro
con le tue schede mi sto facendo un database super ,
non so che dire , e continua
ciao Mauro
Grazie ragazzi, troppo gentili. [264
Fino alla metà degli anni trenta il fante tedesco era costretto a trasportare oggetti di prima necessità quali un paio di calzini, indumenti intimi, il telo tenda, la propria razione alimentare ed un paio di stivali all’interno del Tornister, lo zaino in tela spalleggiabile con la tipica patta di chiusura rivestita in pelo cavallino, rimanescenza degli antichi fasti prussiani. L’immagine del soldato così pesantemente e sgraziatamente affardellato ci rimanda col pensiero a vent’anni prima quando all’interno delle trincee il fante tedesco era costretto a combattere una guerra statica relegato nella sua posizione. Con l’ammodernarsi delle strategie belliche, questo pensiero si evolse in favore di una guerra di movimento, combattuta nell’ambito di un concetto più ampio e dinamico. Era dunque necessario lo studio di un nuovo sistema di trasporto più compatto e flessibile per i beni di prima necessità per venire incontro alla nuova dottrina di guerra che fin dall’inizio del Terzo Reich, Hitler ed i suoi seguaci avevano in mente al più presto di combattere.
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Alcuni ufficiali suggerirono di rimpiazzare l’ingombrante zaino, chiamato dai tedeschi anche ‘Schwere Affe’, con qualcosa di ergonomicamente più funzionale col fine di alleggerire lo sforzo fisico del soldato. Nel 1938, l’Oberkommando der Wehrmacht offrì solo una timida risposta al vero problema confermando la lista degli oggetti che faceva parte della dotazione standard del soldato in combattimento affinché fosse la più leggera e agevole possibile, senza per altro porre una soluzione al trasporto di tali oggetti. Dopo qualche mese di studio e sperimentazione da parte di una scuola di Fanteria però, furono finalmente introdotti alcuni oggetti col fine di standardizzare il trasporto della dotazione di assalto, descritti nell’ordine HM 39, N° 328 del 18 Aprile 1939 sotto il titolo di Gepäckerleichterung der Schützenkompanie der Infanterie, (Affardellamento leggero delle compagnie di fucilieri di fanteria).
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Il pezzo più importante, si tratta di un basto a forma trapezoidale (Gefechtsgepäck) munito di quattro ganci posti ai propri vertici col fine di agganciarsi dorsalmente agli occhielli a ‘D’ fissati su un sistema di spallacci (Koppeltragegestell M39 für Infanterie). Il basto (o trapezio per alcuni), è disponibile sia per l'esercito che per le truppe a terra dell'aviazione, entrambe realizzati in tela di canapa rispettivamente color tanè e blu, avente un'anima interna in cartone pressato con il compito di irrigidire la struttura portante. Nella base inferiore, vi sono cucite due cinghie verticali impiegate come da regolamento per il trasporto del telo tenda arrotolato, mentre nella parte superiore una cinghia orizzontale sfilabile ha il compito di fermare la gavetta. Fissata in maniera asportabile, vi è una piccola tasca in tela di colore Feldgrau (Beutel zum Gefechtsgepäck) richiudibile su se se stessa tramite due stringhe in cotone, la quale permette al fante di trasportare il kit di pulizia del k98. Il regolamento specifica che la tasca deve contenere anche i seguenti oggetti: un maglioncino di lana (Schlupfjacke), mezza razione alimentare (verkürzte eiserne Portion) ed una corda per telo tenda (Zeltleine). Dal punto di vista pratico, come criticato più volte dai soldati, vi era il problema di accedere alla propria razione alimentare poiché occorreva liberarsi prima degli spallacci, gesto oltretutto molto scomodo durante le lunghe marce, o farsi aiutare da un suo camerata ammesso che non fosse specificamente ordinato di fermarsi per rifocillarsi .
Quando ordinato, il cappotto e la coperta dovevano essere ripiegati su se stessi e fissati attorno al basto dopo essere stati assicurati per mezzo di tre cinghie di dotazione sugli appositi anelli metallici solidali al basto stesso.
Considerate le minuscole dimensioni della tasca, era praticamente impossibile fare entrare altri oggetti poiché il fine del nuovo sistema di trasporto era di non caricare troppo il soldato. Il regolamento prevedeva che tutto ciò che non poteva essere trasportato sul basto doveva necessariamente essere inserito dentro il Tornister il quale, a sua volta, veniva lasciato sul vagone bagagli a disposizione di ogni plotone nel treno della compagnia (Tross). Esso doveva contenere i seguenti oggetti: un paio di scarponcini con stringhe, una camicia, un paio di calzetti, pantaloni e giacca da lavoro, un fazzoletto, qualche accessorio per l’igiene intima (spazzolino da denti, dentifricio, sapone ecc) ed il necessaire per la riparazione dell’uniforme (kit da cucito). All’interno dello zaino occorreva anche trovare posto per la tasca porta picchetti e paletti del telo tenda.
Con questo sistema, quando i soldati operavano in luoghi distanti dal treno, capitava che non rivedevano il loro Tornister per diverso tempo con ovvi problemi. Durante l’inizio della campagna di Russia, quando il basto fu distribuito in grandi quantità e le forze armate tedesche avanzavano di molti kilometri in poco tempo, questo problema era molto sentito poiché impossibilitati a raggiungere il prezioso zaino. Se poi mettiamo in conto anche il diverso scartamento dei binari russi da quelli europei, possiamo immaginare quale difficoltà si veniva a creare ai landser tedeschi. Per questo motivo, i soldati cercavano di riempire le tasche della propria giacca e del tascapane di tutto ciò che gli occorreva nell’immediato .
Dal 1944 in avanti, l’uso del basto divenne una rarità, soppiantato dalla grande varietà di zaini (Rücksack) disponibili, molto più capienti ed allacciabili direttamente negli anelli presenti sugli spallacci.
Con il progredire della guerra, con l’introduzione degli effetti tropicali nel 1941, si ritenne utile diversificare i materiali di costruzione in particolar modo delle cinghie di serraggio sia del basto che della tasca, passando dal cuoio alla canapa. Questa variazione rimarrà standard fino alla fine della guerra ma non sostituirà il modello precedente.
Foto sotto: Basto relativo al primo modello con finimenti in cuoio marcato gxy 1941 (Gebr. Klinge, Lederwarenfabrik, Dresden-Loebtau). E' presente la rara cinghia in cuoio orizzontale, particolare per avere 3 passanti.
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Foto sotto: Basto modello interamente realizzato in tela di canapa da un produttore sito in Varsavia
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Foto sotto: Varietà di tasche di entrambe i modelli, con finimenti in cuoio sopra e in canapa sotto
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Foto sotto: Tasca e relativo contenuto: maglioncino m'36, corda da tenda e kit per pulizia del K98
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Foto sotto: Basti di entrambe i modelli con relative tasche
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Foto sotto: Basto agganciato agli spallacci
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Foto sotto: modalità di affardellamento del basto con gavetta e telo tenda
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[264Citazione:
Originariamente Scritto da Pallara Simone
Mi associo...
Interessante e ben spiegato [264
Ottimo lavoro [264
Fissata in modo asportabile tramite due passanti abbottonabili, il basto annoverava una piccola tasca in robusta tela di colore Feldgrau (Beutel zum Gefechtsgepäck) richiudibile su se se stessa tramite due stringhe in cotone, permettendo al fante di trasportare il kit di pulizia del K98. Il regolamento specificava che la tasca doveva contenere anche i seguenti oggetti: un maglioncino di lana (Schlupfjacke), mezza razione alimentare (verkürzte eiserne Portion) ed una corda per telo tenda (Zeltleine).
Si distinguono due modelli diversificati fra loro per la differente natura delle stringhe di chiusura che le caratterizzano. Il primo, uscito insieme alla prima versione di basto il 18 Aprile 1939, era costituito da finimenti in cuoio. Il secondo modello, diversificato per la presenza dei finimenti in canapa, esordì agli inizi del 1941 insieme a tutta la dotazione tropicale dell'equipaggiamento.
E' da notare che la produzione dei due modelli andò avanti parallelamente fino alla fine della guerra.
Il primo modello (marcato REP 43):
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Il secondo modello (marcato Albin Scholle-Zeitz 1941)
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Ecco la tasca completa del suo prezioso contenuto:
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...dai Alessandro...dicci che magazzino hai svaligiato!!! [110.gif [264 [264 [264 [17
Sono impeccabili!
Il nome che si vede è del proprietario o del produttore?
Ciao Sven,
sono del produttore.