Un buon lavoro per ricordarlo con affetto [264
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Un buon lavoro per ricordarlo con affetto [264
Poco tempo fa ho sentito al telefono un mio coetaneo, con cui avevo fatto il corso ACS alla scuola di artiglieria di Foligno, nel lontano 1974; non ci si sentiva da più di 35 anni!
Lui è della zona di Vicenza, zona di reclutamento del battaglione alpini "Vicenza", nonchè del battaglione "Val Leogra", che, come ho già scritto sopra, con il "Val Pescara" e il gruppo di artiglieria "Valle Isonzo" faceva parte del 2° Gruppo Alpini Valle.
L'amico è appassionato di storia alpina, oltre a essere socio attivo dell'Associazione Nazionale Alpini, e mi ha detto che suo suocero era nel battaglione "Val Leogra" proprio negli anni della guerra, per cui ha condiviso molti degli avvenimenti che ho descritto sulla storia di mio padre.
Mi ha anche inviato un libro sulla storia del battaglione "Val Leogra", libro interessante che conferma alcune notizie che già avevo su quel periodo e ne aggiunge altre nuove.
Molto interessanti le pagine che parlano del cappellano militare, Padre Ignazio Faccin, che ho sentito nominare da mio padre innumerevoli volte! ; è lo stesso che ha firmato quell' invito al raduno nel 1974 che ho messo poco sopra.
Qui sotto la copertina del libro, scritto da Franco Brunello, Gino Rossato editore.
Mi piacerebbe molto se qualcuno potesse aggiungere notizie in suo possesso sull'argomento.
Naturalmente ho letto con grande interesse il libro sul battaglione "Val Leogra", soprattutto le parti dove si nominava anche il gruppo "Valle Isonzo", e, arrivato a pagina 98, ho avuto una bella sorpresa: la foto stampata ha qualcosa di familiare...
è infatti una foto fatta sulla vetta del Bobotov Kuk, allo stesso gruppo di soldati che ho messo qualche post precedente, solo che ha una diversa inquadratura, essendo scattata a più distanza e spostata sulla sinistra.
Si vede che la foto è stata scattata proprio quasi contemporaneamente all'altra, perchè la posizione degli alpini ed artiglieri è la stessa.
C'è anche mio padre, e questo fatto mi dà una grande soddisfazione.
Ecco la foto sul libro, e il confronto con quella che avevo già messo.
Saluti.
Come ho scritto, nel libro del Val Leogra si cita il cappellano militare del battaglione e poi anche del gruppo di artiglieria Valle Isonzo, padre Ignazio Faccin, che nel dopoguerra organizzerà anche i raduni dei reduci.
Mio padre ne parlava spesso, ricordando anche l'appellativo "frataccio di Lonigo", con cui veniva bonariamente preso in giro (a Lonigo, provincia di Vicenza, c'era e c'è tuttora il convento dei frati a cui apparteneva).
In questi giorni sto leggendo un altro libro, "Padre Generoso stammi vicino... muoio" di Giancarlo Militello, uscito recentemente: sono i diari delle campagne di Grecia e di Russia del cappellano militare del battaglione Gemona, 8° Reggimento Alpini, Divisione Julia, Padre Generoso da Pontedecimo, al secolo Attilio Ghiglione.
Non deve essere stata facile la missione dei cappellani militari in guerra, a dare assistenza spirituale, aiuto, conforto a soldati nelle condizioni più dure, a giovani feriti, moribondi, a recuperare e identificare le salme, cercando di mantenere sempre un atteggiamento calmo e sereno.
Scriveva Padre Generoso che il suo compito era "...dare un po' di gioia a chi ne ha meno di me..."
E tornando a padre Faccin, nell'ottobre del '43, quando il battaglione fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'armistizio giunse al campo di concentramento e agli alpini fu chiesto se continuare a combattere al fianco dei tedeschi o restare prigionieri, fece un discorso:
disse che lasciava alla coscienza di ognuno la scelta; in quanto a lui, sarebbe rimasto con la maggioranza di loro, qualunque fosse stata la destinazione.
Gli Alpini del "Val Leogra" furono internati, prima nello Stammlager III/A di Luckenwalde, poi nel III/D di Berlin-Steglitz, Alkanzee e Wartenberg dove il 14 settembre 1944 morirono sotto le bombe 72 alpini del Battaglione.
Dal libro citato una foto di padre Faccin quando era ancora "recluta", nel settembre 1939.
Citazione:
Originariamente Scritto da Artmont
Ho letto con molto interesse le varie pagine del libro di carlo Giacomelli, grazie per averle condivise.
In merito alla presenza della 39a Batteria/Gruppo Artiglieria Alpina "Valle Isonzo" in appoggio al battaglione alpino "Susa" sul fronte occidentale, nello specifico la disposizione dei reparti nella zona di attacco del Moncenisio nel giugno del 1940 era così composto:
Il settore del Moncenisio era stato affidato al I° Corpo d'Armata del generale Vecchiarelli, che schierava in prima linea il 1° Reggimento di Artiglieria di Corpo d’Armata, la 1a Divisione di Fanteria Superga e la 59a Divisione di Fanteria Cagliari, cui erano affiancati cinque Battaglioni Alpini (Exilles, Val Dora, Val di Fassa, Susa e Val Cenischia); alla 24a Divisione di Fanteria Pinerolo spettava il compito di copertura del fianco sinistro dello schieramento, alla 11a Divisione di Fanteria Brennero ed al 4° Battaglione Carristi della 101ª Divisione motorizzata "Trieste”, quello di riserva.
Situazione del Fronte Occidentale alla data del 10 giugno 1940.
Settore del Moncenisio-Bardonecchia (I° Corpo d'Armata):
alle dipendenze della 59a Divisione di fanteria "Cagliari".
- Battaglioni Alpini "Susa" e "Val Cenischia".
- Gruppo Artiglieria Alpina "Val Chisone".
alle dipendenze della 1a Divisione "Superga".
- 3° Gruppo alpini Valle: Battaglioni "Exilles", "Val Dora", "Val Fassa".
- 3 Batterie alpine:
> 2a Batteria/Gruppo Artiglieria Alpina "Susa"
> 39a Batteria/Gruppo Artiglieria Alpina "Valle Isonzo"
> 50a Batteria/Gruppo Artiglieria Alpina "Val Chisone"
In merito alla ...posizione su una propaggine del Rocciamelone..., vi portarono i pezzi d'artiglieria utilizzando una teleferica.
(Attualmente è ancora parzialmente utilizzata la suddetta stazione d'arrivo presso il rifugio alpino Ca' d'Asti)
http://www.archivoltogallery.com/photog ... /index.asp
Saluti
Questo messaggio ha un seguito che vi voglio raccontare:Citazione:
Originariamente Scritto da Artmont
Sentita in MP, "lella" mi dava delle indicazioni che confermavano l'appartenenza di suo padre al Gruppo di Artiglieria Alpina Valle Isonzo.
Emilio Tron, nato a Massello, paesino di montagna in provincia di Torino, il 19 febbraio 1912, dopo aver fatto il servizio di leva nel '33 -'34 nella 40° batteria del 1° Reggimento di Artiglieria da Montagna a Susa, viene richiamato il 25 novembre del 1940 con destinazione Tolmino, vicino Gorizia, a far parte del gruppo di Artiglieria Alpina Valle Isonzo, e qui destinato al Reparto Munizioni e Viveri. A Natale parte in treno per l'Albania, seguirà tutte le vicissitudini del gruppo fino al febbraio del 1943, quando può rientrare a casa avendo ottenuto una licenza agricola.
Emilio ha rilasciato un'intervista al nipotino quando questi andava a scuola, e sulla base di quest'intervista e di alcune integrazioni la figlia Graziella ha fatto pubblicare un libretto, dal titolo "La storia e la vita", che poi gentilmente mi ha fatto recapitare.
Oggi, 19 febbraio 2012, Emilio Tron compie cento anni!
Auguri di buon compleanno al caporale Emilio Tron, fra gli ultimi, o forse ultimo reduce del Gruppo Valle Isonzo!
Un caro pensiero e ringraziamento a sua figlia Graziella, che mi ha permesso di provare l'emozione di scrivere queste note.
[269 [269 [269 Auguroni caporale Emilio Tron
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[269 Un grandissimo auguri al caporale Emilio Tron [269
Saluti
Breda
La settimana scorsa, approfittando di due giorni liberi dal lavoro, ho attraversato l'Italia da est ad ovest per andare a salutare Emilio Tron.
Per me è stata una grande emozione stringergli la mano; emozione che oggi, nell'anniversario della nascita e della scomparsa di mio padre, voglio condividere con voi.
Qui sotto una foto di Emilio Tron nel 1942.