Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
mi prendi un po alla sprovvista sul munizionamento.... domani guardo sul Montu' (ho lasciato gli occhiali in macchina) e chiedo ad Harris, poi ti faccio sapere.
Riguardo alla dismissione mi risulta che la torre di Sp fosse già superata (lotta corazza-cannone) appena terminata ed anche il suo funzionamento era problematico a causa dell'eccessivo calore sprigionato dalle 4 caldaie Cornovaglia.
Poi ti saprò dire meglio.
Ciao Stefano
Allegati: 6
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
Riguardo al metodo di misurazione in calibri probabilmente all'epoca si usava una metodologia diversa, (mi informerò meglio) ma come puoi vedere dal prospetto originale ai cannoni della Torre Umberto I si attribuivano 35 calibri, come del resto lo stesso metodo veniva adoperato per il 45 cm.
Per il munizionamento sia il Montu' che la relazione redatta dall'Artiglieria per la Piazza di La Spezia davano un solo tipo di proietto.
Tutte le notizie sono tratte dal libro “Difesa di una Piazzaforte Marittima”, i libri, le fotografie, le ricostruzioni grafiche e le stampe fanno parte dell’archivio privato Stefano Danese, Roberto De Bernardi, Michele Provvedi.
Allegati: 3
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
... per quanto riguarda il Montù... più volte lo trovato manchevole.
Allego le tavole relative agli attrezzi da questo volume edito da Voghera e pertanto ufficiale:
[attachment=2:18r2bi41]IMG_0001.jpg[/attachment:18r2bi41]
[attachment=1:18r2bi41]IMG_0002.jpg[/attachment:18r2bi41]
[attachment=0:18r2bi41]IMG_0003.jpg[/attachment:18r2bi41]
Saluti
fm [264
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
... a memoria [1334
i cannoni della marina rispecchiano le misurazioni inglesi per questo ci ritroviamo quel 12700 - lunghezza della b.d.f. secondo il sistema italiano - pari a 500 pollici inglesi.
Pertanto dovrebbe essere un 400/32 - arrotondato naturalmente - come fu fatto per i pezzi da campagna e cc del secondo dopoguerra...
Saluti
fm [264
Allegati: 1
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
Siccome da fonti italiane non lo sapremo mai on esattezza non ci rimane che una strada.........ah conoscere il tedesco!!!!!
Piu' tardi ti posto il funzionamento della torre.
Ciao
Allegati: 2
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
... le prove sempre dal volume in questione come vedete per il 45 i dati sono corretti... vuol dire che li hanno veramente fatti...
[attachment=1:2kd1vlm1]IMG.jpg[/attachment:2kd1vlm1]
[attachment=0:2kd1vlm1]Copia di IMG.jpg[/attachment:2kd1vlm1]
fm [264
Allegati: 1
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
La funzione della produzione e distribuzione del vapore si sviluppava come segue: il vapore veniva generato a pressione <15 atmosfere nei locali al centro del corridoio lato Golfo di La Spezia, il locale caldaia era preceduto dagli alloggi fuochisti e macchinisti e affiancato dal locale carboniera e dinamo dal lato Palmaria, mentre dal lato Punta Scola si trovava il locale condensatore, quello della doppia pompa a vapore seguito dal locale accumulatore e, per finire, si trovavano i locali delle pompe a mano ( per il funzionamento della cupola in caso di avaria ) e vari depositi materiali.
Delle quattro caldaie Cornovaglia a griglie soffiate, i fumi sono sospinti nel collettore tramite un ventilatore in un cunicolo sub orizzontale ed immessi nel camino a sezione quadrata.
In base alle dimensioni della caldaia (lunghezza 6 metri e diametro 1,80 metri) la superficie del focolare avrebbe dovuto aggirarsi attorno ai 50 metri quadrati per ciascuna caldaia e la potenzialità specifica sui 15 Kg/m2.
In totale le quattro Cornovaglia producevano circa tre tonnellate/ora di vapore.
Essendo il funzionamento della torre discontinuo, il tipo di impianto è ad accumulo.
I due accumulatori:
un pozzo avente sezione con i due lati maggiori rettilinei ed i due minori semicircolari; i due accumulatori contengono acqua per l'85% circa del loro volume.
Il vapore che proveniva dalle caldaie gorgogliava attraverso l'acqua, condensava, riscaldava l'acqua e faceva aumentare la pressione fino ad un valore pari a quello regnante in caldaia. A questo punto gli accumulatori erano carichi.
Se ora il vapore, spinto dalle pompe, andava all'elevatore delle macchine idrauliche per il movimento della cupola e/o dei cannoni, la pressione negli accumulatori diminuiva e l'acqua ivi contenuta veniva a trovarsi surriscaldata ed evaporava a spese del proprio calore di riscaldamento.
La temperatura del'acqua gradualmente diminuiva e la pressione si abbassava fino a raggiungere valori insufficiente per le utilizzazioni.
Subentrava allora la caldaia ad alimentare gli accumulatori e così di seguito.
Nel locale ad una quota di m.9,30 inferiore a quella del piano terreno era installato un condensatore a vapore: questo doveva essere un recipiente chiuso che aveva la funzione di ritrasformare in acqua il vapore di scarico.
Per ottenere la condensazione del vapore è necessario sottrargli il calore; nel nostro caso, veniva certamente utilizzata come refrigerante l'acqua di mare ( in alcuni disegni si notano infatti dei percorsi tratteggiati che immettono in un cunicolo che raggiungeva la linea di riva ), il condensato viene estratto e immesso nella cisterna del locale preposto per essere usato per l'alimentazione delle caldaie.
Riguardo alle prove i tedeschi le fecero nel poligono di Meppen
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
Caspita, un proiettile costava un patrimonio! [1495
Ma all'epoca non avevano munizioni "da esercitazione"? Per addestrare il capopezzo gli costava un Perù altrimenti! [icon_246
Allegati: 1
Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
Va tenuto conto che oltre che la grossa spesa per il munizionamento bisognava tener conto anche dell'usura delle anime che limitava la vita delle bocche da fuoco a pochi colpi specie se a carica piena (alta corrosività delle polveri usate per carica di lancio).
per ovviare parzialmente , consentendo comunque oltre un minimo di esercizio per l'addestramento dei serventi, l'aggiustamento ed il puntamento programmato delle armi, i tiri di prova venivano effettuati introducendo e centrando nell'anima dei grossi cannoni un pezzo di piccolo calibro, generalmente in bronzo, oppure montandone uno sulla volata in una apposita sistemazione.
Ad esempio sul pezzo da 400 mm veniva montato un cannoncino da 42 mm, su quello Armstrong da 343 (Batteria Maralunga) un cannoncino da 37 mm.(immagine che segue).
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Re: IL CANNONE PIU' GRANDE COSTRUITO IN ITALIA
Saluti dalla Palmaria ...........