La stessa parte del cortile interno del ridotto fotografata da me, e un primo piano del bel pozzo esagonale:
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La stessa parte del cortile interno del ridotto fotografata da me, e un primo piano del bel pozzo esagonale:
I pozzi nel solo cortile interno del ridotto erano 2 simmetrici, qui si intravede l'altro insieme con l'altro portone dalla parte opposta.
Un'altra foto aerea del forte e dintorni:
Torniamo ancora una volta sui portali, come abbiamo visto in questa opera il recinto interno del ridotto centrale e di gola era protetto da un sistema di doppi ingressi laterali ognuno con ponte levatoio e fosso diamante. Portali difensivi interni che si sommavano a quelli, doppi e simmetrici, degli ingressi principali est e ovest.Citazione:
Originariamente Scritto da Decca
Altra foto di uno dei portali principali, parte interna. Quegli incavi alloggiavano le carrucole metalliche su cui scorrevano le catene per sollevare/abbassare il ponte levatoio. Purtroppo in questo forte delle carrucole non è rimasta traccia, tutte sparite.
Un'altra foto dove si vede l'evidente traccia lasciata sul muro, in basso a destra nella parte interna del portale d'accesso oggi principalmente usato, di quello che doveva essere il meccanismo di azionamento del ponte levatoio.
Con ogni probabilità, era qualcosa di simile a una ruota metallica. Avevamo già trattato questo argomento riguardo a forte Azzano: viewtopic.php?f=84&t=36197
Anche qui sotto quindi inserisco la foto del coevo forte Santa Caterina-Hess, dove si intravede, pur con definizione purtroppo molto scarsa, uno di questi meccanismi.
Restiamo ancora in tema di portali di accesso. Abbiamo visto sopra quello che è oggi l'ingresso principale del forte, il portale ovest (posizionandosi guardando il fronte di gola). Andiamo a vedere oggi l'altro simmetrico a est, scoprendo che ha una particolarità di un certo rilievo. Ma prima un'altra ripresa da un po' più lontano dell'ingresso ovest, circondato dalle feritoie per fucilieri.
La grande caponiera-tamburo di gola ordinata su due piani che separa i 2 ingressi, e quindi il portale est.
Avvicinandoci scopriamo la particolarità: a differenza dell'altro, qui si è conservato il ponte levatoio, con il sottostante fossato difensivo. Ponte che in realtà non più levatoio, semplicemente perchè non c'è più traccia delle catene per movimentarlo, asportate chissà quando? In ogni caso, si tratta di una sopravvivenza notevole, dato che nei forti austriaci veronesi questo è uno dei pochissimi esemplari rimasti, se non l'unico. (Al Dossobuono-Gisela come abbiamo visto uno di questi ponti è stato rifatto da qualche anno ripristinando contemporaneamente il fosso diamante, ma si tratta appunto di una ricostruzione moderna in stile, non di un originale.
viewtopic.php?f=84&t=4804&start=25 )
Un'inquadratura ravvicinata. La struttura è di assi in legno rinforzata da sbarre metalliche. Naturalmente è logico pensare che dal 1852 ad oggi abbia subito vari restauri e, almeno fino a quando il forte era in mano militare, una costante manutenzione. Questo era il portale meno usato dei 2, e a ciò si deve probabilmente il sopravvivere della struttura, dato che non ci si è presa la briga di asportarlo e riempire il fossato per facilitare il passaggio dei camion militari nel '900, come altrove.
Particolare di una delle cerniere.