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Penso che entrambi avete ragione,dipende anche dalla ragione sociale del commerciante,il problema credo che si ponga quando questa transazione avviene tra privati cittadini,non credo che la legge vieti una privata transazione,in questo caso non credo che si possa emettere una fattura o ricevuta che ne attesti la transazione,comunque la si guardi rimane una faccenda molto confusa e complicata......!?
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Bene demaniale ? Io non ho parole ! Qui non si tratta di un accertamento a fini fiscali per irregolarita' su
registri contabili che ogni commerciante deve avere aggiornati e funzionali se vuol stare nella legge. Qui,
lo avete letto tutti, si entra nel principio del collezionismo fine a sé stesso. Potremmo anche parlare di
farfalle, di tappi di bottiglia o di carte che avvolgono le arance ! (sic!) A meno che, il tutore della Legge non
abbia voluto colpire chi pesca, e lo fa' in genere con la compiacenza di qualcuno, in vecchi archivi dello Stato
Italiano obsoleti e dimenticati negli armadi, che pur sempre sono documenti ufficiali inalienabili anche se
recuperati dopo essere stati gettati in una discarica. In tal caso bisogna vedere come sono finiti li' e chi ce li ha messi.La faccenda non e' chiara. PaoloM
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Ti do ragione... cosa c'è sotto?
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Originariamente Scritto da
kanister
Non sono del tutto d'accordo: se si trattasse di materiale prodotto e quindi acquistato negli ultimi due o tre anni potresti avere ragione, però mi spieghi come fai a giustificare materiale di 100 e più anni fa che potresti possedere da 10 o più anni? E' un po' che non mi occupo di facende del genere ma penso che dopo cinque anni si possa distruggere la documentazione contabile.
Senza contare che nel settore antiquario sono ricorrenti anche sistemi forfettari per la registrazione di acquisti e vendite.
Io, da artigiano, devo conservare le contabilità per 10 anni, inoltre, annualmente devo fare l'inventario del materiale in deposito.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
kanister
Che differenza fa? Forse che ciascuno di noi in fondo in fondo non colleziona certi oggetti con la recondita speranza di poterli vendere in caso di bisogno?
E comunque anche fosse solo ed esclusivamente commerciale cosa vogliamo dire? Che il commercio è vietato?
Da quanto ho letto in tutti i casi è stato perseguito sia il commerciante che i collezionisti acquirenti: ed allora?
..La differenza c'è...io mi reputo una collezionista e non un commerciante, un conto è cedere un pezzo per necessità ed un altro è fare di tale attività il proprio lavoro.
Non vorrei essere stata fraintesa, io condivido la perplessità di tutti di fronte a questa sentenza, ma allo stesso tempo il mio "animo critico" non può ritenere sufficienti le informazioni date dai giornali che puntano chiaramente a sollevare polemiche facili senza un'analisi reale e completa di norma e contesto.
Come collezionista prioritamente di cartaceo sicuramente sentenze di questo tipo mi lasciano perplessa.