Esatto, esatto caro Giovanni!! Invece di poter fare finalmente il mio viaggio preparato e inteso da lungo tempo a Napoli, Amalfitana e Pompei etc. --adesso devo restare a casa.....maledetto virus--[213[142
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@max e sven: Mille grazie ragazzi[264 ----un buon consiglio e un po`di compassione di amici aiutano sempre----naturalmente tutto andrà bene per noi e le nostre patrie---ci credo!!
Ciao a tutti.
Avevo lasciato in sospeso le ricerche in merito alla foto, scattata a sette partigiani catturati dai tedeschi in una località non indicata, e stampata a San Germano Chisone (TO). Sul retro la dicitura inequivocabile Gefangene Banditen (banditi catturati).
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L’episodio della cattura dei sette partigiani dovrebbe essere avvenuto tra il novembre 1944 ed il gennaio/febbraio 1945. Avevo già ipotizzato la connessione con i fatti avvenuti nel Pinerolese (Provincia di Torino) nel marzo 1945, come citati dalla fonte Istituto Piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”:
“”Il 3 marzo 1945 la Brigata Val Germanasca organizza un attentato sulla tramvia Pinerolo-Perosa con l’intenzione di colpire la vettura dove abitualmente viaggiano i tedeschi. L'ordigno esplode all'altezza di San Germano e vi sono morti e feriti. I tedeschi annunciano che fucileranno per rappresaglia tre partigiani per sera nei paesi attraversati dalla tramvia. E infatti, il giorno dopo, a Pinerolo, vengono fucilati tre partigiani contro il muro della stazione, altrettante sono le vittime il 7 a San Germano Chisone e l'8 a Villar Perosa.
Il 9 marzo 1945 la V Divisione alpina Giustizia e libertà propone al Comando della V Divisione alpina germanica (mia nota: 5. Gebirgs-Division) di stanza a Pinerolo uno scambio con sette prigionieri catturati a Casalgrasso, in provincia di Cuneo. La mediazione non ha esito positivo e i partigiani giellini, in risposta alla rappresaglia dei nove partigiani, fucilano i prigionieri in regione Ponte Chisone, lungo la strada Pinerolo Cavour. Il giorno dopo, il 10 marzo, la risposta tedesca: sette resistenti sono fucilati nello stesso luogo. Solo la mediazione del vescovo di Pinerolo, monsignor Gaudenzio Binaschi e del cardinale di Torino Maurizio Fossati, che ottennero l’intervento del console di Germania, riuscirono a interrompere la spirale di violenza che si era innescata.””.
Almeno due dei partigiani catturati di cui alla foto ritengo ora di averli identificati, si tratta dei giovani fratelli Ugo e Gino Genre, purtroppo fucilati il 10 marzo 1945 in località Ponte Chisone sulla strada tra Pinerolo e Cavour (TO).
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Le foto di Ugo e Gino Genre disponibili sono pochissime e anche molto datate rispetto ai fatti del 1945.
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Gino Genre con una particolare attaccatura dei capelli e pettinatura, a mio parere.
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Ugo Genre è meno riconoscibile a causa del berretto che indossò quel giorno. Ma si sa che venne catturato col fratello Gino.
Gino Genre, nato a Pomaretto (TO) il 15.12.1924, meccanico, ed il fratello Ugo Genre, di due anni più giovane, dopo l’08 settembre 1943 si unirono alla 5^ Divisione Alpina Giustizia e Libertà GL "Sergio Toia", che operò prima in Val Germanasca e poi in Val Pellice, della quale Gino fu caposquadra. Essi furono catturati dai tedeschi assieme ad altri partigiani il 26.01.1945 in Località Piantà di Torre Pellice (TO) e reclusi nel Carcere di Pinerolo. Alle ore 17.00 del 10.03.1945 vennero fucilati, in Località Ponte Chisone, da un plotone di soldati tedeschi e di brigatisti neri di Pinerolo, assieme ai partigiani Raffaele Giallorenzo, Mario Lossani, Luigi Ernesto Monnet, Luigi Palombini e Francesco Salvioli.
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In Località Ponte Chisone, la vecchia lapide (distrutta da un'alluvione) e quella attuale.
Saluti, Giovanni