Album fotografico di Unteroffizier del Kampfgeschwader 30 in Italia

Lo Ju 52, detto anche zia ju o Anna di Ferro per la sua notevole capacità di incassare, mi pare sia una versione civile , come quella che usava Hitler per i suoi spostamenti. In effetti ha le ruote del carrello coperte, come prima della guerra.

Veramente ottimo questo thread. A proposito di Sicilia, ho un paio di stivali tropicali dell'esercito provenienti dall'aeroporto di Sciacca, evidentemente di qualche unità Flak posta a protezione dell'aeroporto.

Gicoalova Vogliamo il finale :)

Ciao a tutti.

La conclusione dell'album fotografico del giovane Krings.

Due foto del giugno 1943 nel Lago di Bolsena a Montefiascone:

Allegato 282584Allegato 282585Allegato 282586Allegato 282587

accampamento nella storchenwald (foresta delle cicogne), di Viterbo:

Allegato 282588Allegato 282589

nel 1944 questa unica foto nel Peloponneso:

Allegato 282590Allegato 282591

infine le fotografie della prigionia, non ho localizzato il campo P.O.W.:

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sul retro della foto il cognome Krings

Allegato 282596Allegato 282595Allegato 282598Allegato 282597

Saluti, Giovanni

Ottima conclusione. Da quel che si vede il nostro amico non ha sofferto la fame durante la prigionia[0008024

Stupende foto complimenti, è stato emozionante come seguire uno sceneggiato storico a puntate, con un prologo, uno svolgimento e un lieto fine per il nostro giovane aviatore tedesco.
Mi piacciono le foto "spensierate", quelle scattate nei momenti di svago, quelle in cui la guerra non compare. Non dobbiamo dimenticare che quelli erano ragazzi come tanti, con la stessa voglia di divertirsi che accomuna i ragazzi di tutte le epoche ma spesso travolti loro malgrado dalla guerra e dai suoi orrori, la cui speranza era solo quella di sopravvivere per tornarsene a casa propria.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Hetzer

Stupende foto complimenti, è stato emozionante come seguire uno sceneggiato storico a puntate, con un prologo, uno svolgimento e un lieto fine per il nostro giovane aviatore tedesco.
Mi piacciono le foto "spensierate", quelle scattate nei momenti di svago, quelle in cui la guerra non compare. Non dobbiamo dimenticare che quelli erano ragazzi come tanti, con la stessa voglia di divertirsi che accomuna i ragazzi di tutte le epoche ma spesso travolti loro malgrado dalla guerra e dai suoi orrori, la cui speranza era solo quella di sopravvivere per tornarsene a casa propria.

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Grazie Hetzer, sono completamente d'accordo.