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Una volta c'erano quattro pazzi che raccoglievano schifezze e rottami. Oggi siamo diventati 40000 ed ovviamente il mercato ha tratto delle ovvie conclusioni e cioè qui c'è gente disposta a spendere!
I prezzi hanno risentito di questo ed i pezzi buoni diventano un miraggio. Le possibilità* sono poche e direi limitate. La prima è ridere in faccia in modo chiaro a chi spara prezzi eccessivi e la seconda fare acquisti solo mirati. La presenza di un così alto numero di patacche é sintomatica dello stato del settore ed anche quello che è uno schifo viene spacciato per oro. L'alternativa è cambiare percorso e tipologia di collezione dedicandosi alle nicchie che ora non sono ancora appetite dal mercato. Fare questo naturalmente porterà* anche la militaria minore ad assurgere ad un ruolo che attualmente non ha con ovvie conseguenze. Un'appunto che devo però fare è che troppo spesso l'appassionato si trasforma in commerciante e purtroppo in commerciante avido. Io colleziono in altri settori e seguo la pratica dello scambio che preferisco ed a volte da grandi soddisfazioni. Se io e l'altra persona ci scambiamo cose che mancano ad entrambe sicuramente andremo a casa soddisfatti a prescindere dal valore degli oggetti scambiati. Questo però presuppone persone che non siano lì solo per guadagnare soldi ma che si accontentino anche della soddisfazione come guadagno. Ho notato che alla lunga la cosa paga e poi ti fai un sacco di amici.
Ciao
Andrea
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Concordo con Andrea, oggi anche sul noto sito d'asta sembra di competere con Bill Gates per ogni acquisto....l'idea dello scambio e' nobile ma non sempre pratica. Ha ragione Andrea quando consiglia di limitarsi ad una particolare nicchia del mercato oppure appunto sfruttare quella fetta del mercato non ancora "scoperta" e quindi ancora accessibile.[ciao2]
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Se il problema è comune, la soluzione non può che esserlo altrettanto....mi spiego.
La soluzione c'è la indicata Andrea,LO SCAMBIO:
Questa antica sorta di relazione interpersonale,limita l'esborso di denaro ,(oggi questo si sempre più raro) livella la potenzialita economica,soddisfa la richiesta,stimola l'offerta.
Purtroppo regole economiche "guadagno" spingono la proposta di mostre-mercato (dove i commercianti pagano per i banchi e i visitatori per i biglietti)anzichè mostre-scambio libere a tutti (dove gli appassionati,senza gabelle varie,appunto si scambiano la merce)arrangiandosi nell'esporla;ricordo che i primi Novegro erano impostati sull'arte del fai da te.
Se qualche PRO-LOCO di buona volontà* mettesse a disposizione uno " spazio" vi assicuro 1° che la partecipazione sarebbe enorme 2°che torneremmo a casa tutti molto soddisfatti:
perchè ditemi chi di noi non ha dei pezzi da cui si separerebbe volentieri,in virtù di uno scambio più interessante.
Trovando il luogo,e la disponibilità* municipale,sarebbe un attimo fare girare la voce sui siti nostri.....e allora ne vedremmo delle belle....PENSATECI ciao.
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Per me la militaria sarà* destinata a ri-dimensionarsi...sicuramente in qualità*.
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Io mi auguro che scendano drasticamente i prezzi,ma so che è un utopia.
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ma so che è un utopia
Dici bene.....
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Citazione:
Originariamente Scritto da Me ne Frego
Io la penso a questo modo....visti i prezzi alle stelle di materiale italiano o tedesco del periodo bellico, uno si guarda un po' in giro, ci riflette un po, et voila', si comincia allora a collezionare materiale Vietnam, ex USSR o addirittura della Guerra del Golfo, lo si trova a valanghe, a prezzi modici e rappresentano il mercato del futuro.
Perche' il trucco e' proprio questo....individuare il potenziale collezionistico di un periodo storico recente, per poi avere tutti a sbavare (per modo di dire) di meraviglia vent'anni piu' in la'. [ciao2]
Purtroppo non è così semplice... magari!!
Mercato del futuro?
Se il mercato ha un interesse per un certo settore, di norma ce lo ha da subito, non dipende dal tempo trascorso...
Sin dal 1945 c'erano collezionisti di militaria della seconda guerra mondiale. Erano pochi, ma quei pochi si interessavano di militaria tedesca, soprattutto elmetti e decorazioni. Oggi si sono moltiplicati, ma la proporzione rimane quella.
Ricordo che, venti anni fa, su una nota rivista del settore, apparve un articolo in cui l'autore diceva "se continua di questo passo i neofiti potranno collezionare solo padelle inglesi"... all'epoca era l'unico elmetto che avevo, pagato 50.000 lire... oggi la situazione è identica... L'inglese te lo tirano dietro, e sempre lo faranno, il tedesco te lo devi sudare, tra mille patacche... che nel frattempo sono diventate trentamila e, prima che diventi sufficientemente esperto, diverranno cinquantamila...
Dubito che la militaria Vietnam o URSS o UK della seconda guerra mondiale o, ancor più, del Golfo, possa mai decollare!!!
Ma ti dirò di più... dubito che certa tipologia, anche tedesca, decollerà* mai... a chi interessa un elmetto Luftschutz, o della croce rossa, magari senza decal? Eppure sono forse più rari degli SS!!
Il potenziale di certi settori si vede subito, il resto (per es. Rolex Daytona con quadrante Paul Newmann, da tutti bistrattato, che diviene oggetto di culto dopo vent'anni...) è leggenda...
Che gli elmetti da paracadutista tedesco sarebbero divenuti oro lo si sapeva sin dall'inizio: i parà* tedeschi erano miti della propaganda sin dal 1938!!
Ci dobbiamo trovare una nicchia, è vero, ed esprimere, in quel settore, tutte le nostre potenzialità*, ma senza sperare nel grande investimento. Io l'ho fatto, ma senza sogni nel cassetto di azzeccare il mercato futuro... Avremo la soddisfazione di divenire esperti di elmetti sudcoreani o indopachistani di rara competenza, a livello mondiale, o di avere una collezione completa di elastici per mutandoni URSS, ma non arricchiremo mai per questo!
Ho visto elmetti sperimentali da parà* francese, costruiti in meno di cento esemplari, venduti per due soldi e, credimi, chi li ha comprati, non ha fatto un'affare!
è un po' come giocare in borsa: due titoli possono costare la stessa somma oggi, ma tra due anni uno può valere un decimo dell'altro...
Per chi si intende di fotografia, basta pensare alle Nikon. Ho trovato un vecchio catalogo, degli anni sessanta... la Nikon F costava solo pochissimo più della Nikkormat, circa il 10% in più. Oggi vale il quintuplo...
Comunque, consentitemi... ripeto: il problema del mercato collezionistico italiano è proprio questo: noi italiani, malati di furbismo cronico endemico, vogliamo sempre guadagnare, capitalizzare, dominare il mercato futuro e questo NON è collezionismo!! Questo è la ROVINA del collezionismo puro, che è studio, raccolta, catalogazione, ricostruzione storica, non... "mercato"!! Questo porta ad accapparrarci il pezzo raro, trovato a buon prezzo, anche se non ci interessa e ad immobilizzarlo per decenni finchè non ci guadagnamo il triplo del doppio del reale prezzo di mercato!
Mi ci metto pure io, è ovvio... anzi, più di altri... io, e lo dico come amara confessio... non ho MAI venduto NULLA!! E questo... non è bene... ma non ci riesco...
Mi correggo: ho venduto ad uno scrittore di un libro, un orologio KM, un Siegerin, in stato di rottame, che gli interessava solo perchè aveva il numero di matricola più basso che aveva mai visto... Ma lo avevo comprato solo per rigirarglielo, rimettendoci sulle spese di spedizione...
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Date retta a me,ribadisco...torniamo allo scambio,come si faceva da ragazzini con le figurine dei calciatori!
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Citazione:
Originariamente Scritto da mirco
Date retta a me,ribadisco...torniamo allo scambio,come si faceva da ragazzini con le figurine dei calciatori!
Sono totalmente d'accordo con te ed aggiungo una cosa.
Una collezione è un'insieme di oggetti più o meno omogeneo che come primo ed unico scopo deve dare piacere al collezionista, fossero anche tappi di birra.
In alcuni generi di collezione il lato economico non è indifferente ma ritengo che la cosa importante in questo particolare genere sia accumulare oggetti che non si svalutano.
Se però il fine ultimo diventa la rivalutazione finanziaria della collezione per me il divertimento cessa.
Se poi il fine ultimo diventa una rivalutazione a scopo di lucro non siamo più collezionisti ma commercianti.
Ciao
Andrea
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Non sono d'accordo.Con questo metodo se fossi un disonesto(ed i disonesti sono anche tra i collezionisti)troverei il collezionista inesperto scambiando magari una porcheria con un pezzo che vale venti volte tanto.Risultato?Il collezionista inesperto andrà* tutto tronfio da qualche amico più esperto,mostrando il meraviglioso scambio.Appreso che è stato raggirato abbandonerà* il collezionismo.Bello,vero?