comunque ora penso che se la "I" era per imperator allora a questo punto l'avrebbero messa anche su quella con la K di Karl che, anche se IV, III ecc ecc, sempre imperatore era...
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comunque ora penso che se la "I" era per imperator allora a questo punto l'avrebbero messa anche su quella con la K di Karl che, anche se IV, III ecc ecc, sempre imperatore era...
Bhe non hai tutti i torti sulla coccarda di Karl lo potevano mettere come hanno fatto sulla medaglia che adesso posto
Quindi forse la sigla fji vuole dire effettivamente Francesco Giuseppe 1°...hai posteri l' ardua sentenza.... [137 [137 [137 [974
Ciao da Franz
scusate ma bisogna av :?: :?: ere il porto d'armi per tenerli in casa??????
sono di libera vendita e detenzione , ne é vietato il portoCitazione:
Originariamente Scritto da jaky96
ciao
[17 e quindi se lo compri e dopo due passi ti perquisiscono ...ti arrestano [1530Citazione:
Originariamente Scritto da coloniale
e'come per le baionette.le puoi comperare con il certificato,ma non esiste un pass.per il trasporto.guarda ora la encicloperdia in vendita sui coltelli.anche se piccoli in italia non si possono portare.quanta gente sa' questo?
mmh.... il paragone perdonami non é pertinente.... per l'acquisto dei tirapugni non serve assolutamente niente. per le baionette serve il p.d'a. o il nullaosta.Citazione:
Originariamente Scritto da mecca
ciao
e' pertinente per il fatto che sia per le baio che per il tirapugni,se preso fuori casa sei in situazione illegale poi sono andato in OT per scrivere di una delle tante incongruenze italiane.vendono in enciclopedia i coltelli ,ma non li puoi tenere in tasca.per l'acquisto delle baio io so' che non devi avere alcun posto d'armi.devi solo avere la cetificazione dell'armiere,almeno da quello che so' io,ma per chiudere definitivamente la cosa.ho scritto al mag.mori e cosi' entro stasera o domani sapremo bene come stanno le cose.anche perche' prima o poi,dovro' comperarne.saluti
povero Mori!!! ma perchè gli scrivete email intasandogli la casella di posta chiedendo cose di pubblico dominio!!! se sfogli il forum ci saranno almeno 10 topic dove si parla della legge sulla detenzione e acquisto delle baionette, con testi di leggi e esempi esaustivi! e purtroppo la legge é sempre uguale dal '75 !!! non é cambiata!!! anche in rete sul sito della Polizia trovi tutti i regolamenti e le domande frequenti!Citazione:
Originariamente Scritto da mecca
lasciamolo in pace sto "povero" Magistrato e lasciamogli fare sta benedetta bozza di legge sulle armi a cui sta lavorando!non distraiamolo!
questo è il mio, trovato in cantina durante lavori di ristrutturazione...
[126 [126 [126 [126 [126 [126 [126 [126 [126 [126 [126 [126 [126Citazione:
Originariamente Scritto da mecca
Oh mamma mia cosa sono costretto a sentire, dai non scherziamo su argomenti seri.
Non so altrove ma certamente non in Italia. Onestamente non capisco cosa tu intenda per certificato ma so per certo che un' armiere che voglia conservare la licenza difficilmente commetterebbe una leggerezza simile senza un porto.
Questi, mettiamoli qui.Saluti [249 PaoloM
[attachment=0:3jwd7d32]aa.jpg[/attachment:3jwd7d32]
Interessante quello sotto, è costruito considerando tecniche di attacco diverse da quello sopra. I due denti laterali servono pe utilizzarlo profiquamente anche con tecniche di attacco a "martello" dall'alto verso il basso.
Ciao a tutti ragazzi
Vi chiedo cortesemente di identificare questa noccoliera, recuperata da uno sgombero di una casa, di proprietà* di un caro amico.
La fonte è sicura in quanto al di fuori di ogni circuito collezionistico.
Trattasi del modello da Ardito?
In attesa di vostri commenti porgo a tutti i miei più sinceri saluti.
Simone
Salve Simone,
queste noccoliere furono distribuite in maniera generica alle nostre truppe
non solo agli Arditi; i combattimenti corpo a corpo nelle trincee necessitavano
di armi quasi medievali basti pensare alle mazze ferrate austriache o alle
vanghette italiane usate come tali, per primi gli austriaci distribuirono una
noccoliera/tirapugni lo Steinbruck Graz una sorta di "mano ferrata" sulla base
di questa iniziativa inizio' la distribuzione e la produzione di queste noccoliere
dentate nei nostri reparti di trincea, questi tirapugni erano prodotti in una lega
ferrosa. Esiste su questo forum un ottimo thread sui tirapugni/noccoliere.
Cordilita'
Raffaello
E' italiano,ma non è militare,è una produzione civile che sicuramente puo' essere stata usata durante la guerra,diciamo un' "accessorio" personale del soldato.....
non sono d'accordo seppur non codificata come "produzione militare" furono largamenteCitazione:
Originariamente Scritto da andreab
distribuiti nelle trincee italiane; ne ho trovati diversi (che ho in collezione) tra la militaria
della grande guerra di moltì nostri soldati; cosi' come i famosissimi coltelli civili da macellaio
distribuiti nelle trincee francesi durante la WWI.
Cordilita'
Raffaello/Quex
Mi sa che avete entrambe ragione, non è militare ma era in uso da parte di questi. Poteva pure essere di acquisizione privata come le varie corazze pubblicizzate sui giornali e comprate dalle famiglie per i loro cari al fronte.
Grazie per gli interventi ragazzi!
Ora ne so qualcosa di più...
Ho visionato anche gli altri post aperti in merito all'argomento.
Mi è sembrato di vederne alcuni molto simili a quello postato dal sottoscritto.
Simone
Ne troverai anche tanti identici, era una fusione di ghisa acciaiosa industriale. Ne hanno prodotti migliaia durante e dopo la guerra.Citazione:
Originariamente Scritto da simone977
Cerchiamo di sfatare alcune leggende: questo è un accessorio di origine civile e diffuso in tutto il mondo (solo per fare un esempio i francesi lo chiamano "poing americain"), quindi possiamo escludere che si tratti di un'invenzione di una nazione piuttosto che un'altra.
Come detto venne poi portato in trincea, ma non solo, dal singolo soldatino, tollerato dai comandi ma non sicuramente distribuito ufficialmente.
Bhe... io ne ho visti diversi con la broad arrow... anche in foto su riviste e su un noto libro. Il che, di per sè, logicamente, non proverebbe nulla: anche i libri sbagliano e i loro autori prendono fregature, in buonissima fede, ma quel libro, se ricordo bene il suo autore, è davvero molto ben fatto.
D'altra parte ci fu anche più di un coltello-noccoliera decisamente di ordinanza, marcatissimo e adottato ufficialmente...
Scivoliamo in un campo che non è il mio, però i coltelli statunitensi utilizzati nelle due guerre direi che rientrano in questa tipologia, però siamo sicuri che non si tratti in definitiva di una rielaborazione di modelli civili precedenti?Citazione:
Originariamente Scritto da Klaus
E poi la noccoliera sembra più un attrezzo da rissa da osteria che qualcuno ha riciclato per altri scopi.
Oppure, se proprio vogliamo, potrebbe rappresentare solo la semplificazione dei guanti metallici che completavano le armature dei tempi bui, ornate anche queste da spuntoni molto simili.
rileggo la discussione e non riesco a trovare nessuna "leggenda" e neanche una "paternita" attribuitaCitazione:
Originariamente Scritto da kanister
ad una nazione riguardo alla noccoliera in foto scrivevo:
queste noccoliere furono distribuite in maniera generica alle nostre truppe non solo agli Arditi
è questo rimane un dato di fatto e non una fantasia o leggenda; ben altra cosa e la storia della noccoliera/tirapugni
lo Steinbruck Graz una sorta di "mano ferrata" militare distribuita dagli austriaci durante la WWI
credo che questa sia un notizia acquisita da tempo dai collezionisti di militaria della grande guerra.
Cordilità*
Raffaello/Quex
Quelle che definisco "leggende" sono le voci circa una distribuzione ufficiale.
Ti faccio un esempio semplice semplice: una delle storie più comuni che ci sentiamo raccontare è che i soldati di origine sarda della brigata Sassari fossero tutti muniti di un "coltellino" a serramanico con cui uccidevano le sentinelle avversarie.
E questo è possibile e probabile, però definirei "leggenda" una voce che attribuisse l'uso di questo coltello ad una distribuzione partita dall'alto: quel coltello ognuno se l'era portato da casa e non era altro che lo stesso coltello che utilizzava ogni giorno per il lavoro nei campi.
Non vedo perchè parimenti uno strumento da bettola da angiporto debba essere definito "Noccoliera da ardito". Prima di accettare una definizione del genere voglio vedere le disposizioni ufficiali che lo approvavano e che ne ordinavano la distribuzione.
le "produzioni civili" erano spesso distribuite negli eserciti in ambito di reparto pur
non essendoci disposizioni ufficiali che approvavano e ne ordinavano la distribuzione.
Per esempio Bechi Luserna fece confezionare per i suoi paracadutisti un berretto anomalo
e fuori ordinanza in Nord Africa.
L'esempio citato nel mio intervento precedente era riferito ai famosi coltelli WWI da macellaio francesi
ma potrei continuare per le lampade tascabili civili tedesche (modelli Perlux o hassia) questi
tirapugni/noccoliere seppur oggetti da "bettola" furono realmente distribuiti alle nostre truppe lo
dimostra il fatto che numerosi sono stati i ritrovamenti fatti da collezionsti nel tempo, un oggetto
comune nelle trincee italiane che non serviva per scazzottare con qualche commilitone ubriaco.
Negli anni 20' "ritornarono di moda" negli scontri degli squadristi durante il "biennio rosso".
Cordialità*
Raffaello/Quex
Sicuramente il titolo di questa discussione è stato mal posto dal sottoscritto, in quanto ignorante in materia e me ne scuso con l'utenza esperta che frequenta la stanza o la discussione.
L'ho, erroneamente, chiamata cosi utilizzando una descrizione recuperata sul web, quando mi sono imbattuto in pezzi simili, su siti diversi, in cui tali noccoliere venivano grossolanamente definite tali.
Pertanto mi assumo la responsabilità* di aver involontariamente utilizzato un gergo poco consono.
Non capisco nè riesco a cogliere la vena polemica che la discussione sembra prendere visto che la prima spiegazione di Quex mi sembrava già* alquanto chiara, priva di intenti nell'ingenerare false leggende o presunte tali.
Proprio non capisco...
Leggo comunque con molto interesse la discussione visto che c'è sempre molto da imparare.
Simone
Salve Simone,
non devi scusarti non c'e' nulla di sbagliato nel titolo di questo thread...
nei tempi passati (2005) anch'io fui felice di condividere un tirapugni
simile al tuo senza scuscitare "polemiche da bettola" questo il topic
(stranamente avevo intitolato il thread necesserie da trincea di un Ardito napoletano...) [255
search.php?keywords=necesserie&terms=all&author=&s c=1&sf=all&sk=t&sd=d&sr=posts&st=0&ch=300&t=0&subm it=Cerca
Cordialità*
Raffaello
una foto delle mie noccoliere..
Cordialità*
Raffaello/Quex
salve a tutti
volevo informazioni su un tirapugni di fattura molto semplice ricavata tranciando un foglio di lamiera di circa 5 mm con gli aculei semplicemente fatti a forma di dente di segna
sono sicuro est nato come tirapugni perche' i fori per le dita sono ovali e tutti sapete che lavoro comporti ovalizzare un foro senza che lo stesso sia nato ovale da tranciatura
inoltre i fori sono leggermente non in asse come per seguire il profilo del pugno chiuso
non esistono marchi ne altro e nemmeno foto semplicemente perche' non sono capace di inserire foto sul computer
vi sembrera' strano ma esistono ancora elementi cosi' ignoranti
grazie a tutti
sfortunata la terra che ha bisogno di eroi...
[1334
Ne viene comunque fuori una discussione interessante dove pescando quà* e là* si trovano dati utili a completare un quadro d'insieme. Ho scoperto quella della Broad inglese segno inequivocabile di produzione per l'esercito ed anche dell'esistenza dello Steinbruck Graz di cui ero all'oscuro. Io credo che questi strumenti border line siano stati in uso ma......le alte sfere fingevano di non saperlo. Sul nostro fronte poi dove l'uso delle mazze austroungariche suscitò scalpore, l'avviso da parte nostra che esserne trovati in possesso comportava la fucilazione, ne precludeva sicuramente l'adozione ufficiale. Altrimenti ci saremmo messi allo stesso livello del nemico che tanto si biasimava. Questi strumenti non convenzionali facevano parte di tutta quella serie di "strumenti" utilizzati ma malvisti il cui uso era lasciato alla decisione del soldato con tutti i rischi del caso. Tra questi i coltelli "personali", le vanghette affilate, le baionette accorciate, i cavi d'acciaio per strangolare, le noccoliere, le baionette troppo affilate ed i picozzini stranamente appuntiti.
Da non dimenticare poi che la presenza su ogni fronte di truppe miste portava a ritrovare questi oggetti anche lontano dai teatri principali di impiego di un determinato esercito.
X Quex. Il tuo tirapugni americano ha la lama spezzata o manca totalmente?
Direi che la lama manca totalmente: non vedo il dado che la fissava, alla base dell'impugnatura. Pare che la lame fosse piuttosto fragile, purtroppo. In alcuni casi veniva rimossa degli stessi soldati: un mio conoscente, che ora non c'è più, ex Xa MAS ed ex Comsubin aveva uno di questi coltelli noccoliera marcati 1918 ed aveva smontato personalmente la lama per buttarla via... Pare fosse davvero scomodo... No comment...
Quanto ai coltelli noccoliera erano al 1000 per 1000 d'ordinanza. Un noto libro sui coltelli da combattimento dedica a questa tipologia un'intero capitolo.
Comunque credo che la sensibilità* dell'epoca fosse scandalizzata non dall'uso di simili armi, in combattimento, ma dal loro abuso "fuori" dal combattimento.
Mi spiego.
Le armi da lotta corpo a corpo erano condannate dall'opinione pubblica e dalle convenzioni internazionali quando venivano usate per "finire" i feriti, i gassati o i prigionieri e non quando venivano usate nei combattimenti di trincea, dove anche unghie e denti erano leali mezzi di sopravvivenza... Ovviamente usare le noccoliere per finire un ferito è cosa molto scomoda rispetto alle mazze ferrate, che, a loro volta, sono scomode nel leale combattimento di trincea, tutto sommato...
Diverso il caso di alcune armi, considerate proibite in ogni caso, come le munizioni spezzate o in piombo morbido.
Quanto ai coltelli dei militi della Sassari, quoto al 100% quanto già* detto: la gran parte dei nostri soldati provenivano da zone rurali. Essendo il "pattada" uno strumento di lavoro irrinunciabile per il contadino e soprattutto per il pastore, era ovvio che ognuno si fosse portato, da casa, il proprio.
Mio suocero, profondo conoscitore delle realtà* contadine ed amante della Sardegna, mi diceva che spesso un coltello bene appuntito è indispensabile per salvarela vita degli ovini che abbiano mangiato troppa erba fresca... La resolza pattadese, infatti, è solo il più noto dei coltelli appuntiti che tutti i pastori portano, in tutto il mondo, credo...
verissimo! il trench knife USA aveva una lama poco robusta facile alla rottura esiste anche unCitazione:
Originariamente Scritto da Klaus
modello fabbricato in Francia identico a quello americano, in alcuni casi la lama è marcata
"AULION"con il logo di un un leone e le scritte sull'impugnatura diverse . IL mio in è aihme'
rotto in combattimento (l'ultimo anello) il tirapugni "Steinbruck Graz" era un' arma di ordinanza
cosi' come le mazze ferrate AU; furono gli italiani che come sempre dovettero "arrangiarsi" con
quello che trovavano.
Cordilita'
Raffaello/Quex
P.S. alcune disussioni interessanti sull'argomento noccoliere:
viewtopic.php?f=40&t=259&hilit=steinbruck
viewtopic.php?f=48&t=3717&hilit=noccoliera
Compimenti per tutte le informazioni utili, almeno per il sottoscritto, ad accrescere le proprie competenze in merito a quanto gravita sull'argomento noccoliere...
Penso che da una semplice identificazione con la quale era partito il thread, ne sia venuta fuori una discussione interessante e di livello.
Complimenti a tutti.
Simone