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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Marpo ti devo fare i complimenti per questa tenuta da volo giapponese!! [257
Per quanto riguarda il paracadute, leggendo il libro dell'asso della caccia giapponese Saburo Sakai, lui dice che anche nelle normali missioni i piloti da caccia non indossavano il paracadute, sia per essere più liberi nei movimenti ma sopratutto perchè una volta abbattuti sarebbe stato un grave disonore sopravvivere ed oltretutto un pilota senza paracadute era costretto a preservare maggiormente il proprio velivolo per ovvie ragioni.
L'orologio al collo a cosa serviva visto che sul cruscotto del velivolo sicuramente era presente?
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da Peo
L'orologio al collo a cosa serviva visto che sul cruscotto del velivolo sicuramente era presente?
Presto detto. Ogni pilota era addestrato al cronometraggio della bomba lanciata, rapportandola ad altra strumentazione, come tavole, misurazione del vento ecc. Il cronometro faceva parte dell'equipaggiamento esterno all'aereo, anche se sicuramente il kamikaze non se ne sarebbe servito, ma sulla stragrande maggioranza di foto dell'epoca, tutti lo mostravano al petto. E' un oggetto molto raro. Perché non postiamo su questo thread altre foto di piloti kamikaze?
Potrebbe essere interessante! [249 PaoloM
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Allegati: 1
Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da Peo
Per quanto riguarda il paracadute, leggendo il libro dell'asso della caccia giapponese Saburo Sakai, lui dice che anche nelle normali missioni i piloti da caccia non indossavano il paracadute, sia per essere più liberi nei movimenti ma sopratutto perchè una volta abbattuti sarebbe stato un grave disonore sopravvivere ed oltretutto un pilota senza paracadute era costretto a preservare maggiormente il proprio velivolo per ovvie ragioni.
Aggiungo ancora qualcosa, a quanto ebbe a dire Saburo Sakai
Nel 1942 nessuno dei nostri aerei aveva una corazza per il pilota, nè gli zero erano provvisti di serbatoi per il carburante muniti di protezione antiscoppio come i velivoli americani.
I piloti nemici scoprirono ben presto, che se una delle loro pallottole calibro 12,7 penetrava in un serbatoio, lo faceva esplodere e incendiare.
Nonostante questo, nessun pilota giapponese portava in volo il paracadute e questo fatto era stato male interpretato dagli occidentali che lo avevano ritenuto prova di disprezzo per le nostre vite da parte dei superiori che, secondo loro ci avrebbero mandati al macello come bestie di scarto.
Questo era ben lontano dal vero, ogniuno di noi aveva ricevuto il proprio paracadute personale e la decisione di andare in volo senza questo mezzo, era solo nostra.
Alla fine, vennero anzi fatte pressioni (ma non ci venne mai dato l'ordine) affinchè portassimo in volo il paracadute.
Su qualche campo il comandante della base insisteva per farlo indossare e i piloti non potevano allora fare a meno di metterlo sugli aeroplani, spesso però non si allacciavano nemmeno le cinghie e lo adoperavano solo come cuscino su cui sedersi.
Non aggiungo altro in quanto Peo ha già* ben indicato le motivazioni.
Comunque resta il fatto che in moltissime foto d'epoca sia piloti "normali" che Kamikaze, li vediamo con il paracadute indossato.
Gruppo di piloti Kamikaze
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Magari era una pratica dei primi tempi del conflitto oppure nelle foto, come quella che hai postato, erano piloti di bombardieri visto anche la presenza del cronometro al collo.
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Si nella foto sopra c'è scritto che sono piloti suicidi, però a parte il paracadute del qualche in qualche modo è stata spiegata la sua presenza, ma col cronometro cosa ci facevano? Si cronometravano il tempo occorrente allo schianto?? [137 [argh
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Si le foto sono di Kamikaze, per il cronometro non saprei dire esattamente, del perchè lo indossino i piloti suicidi.
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Allegati: 8
Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
La prossima volta che vedo un kamikaze, gli chiedero' la faccenda del cronometro, visto che vi ha colpito tanto! [icon_246 [icon_246 Comunque, a parte gli scherzi, posso pensare che il cronometro fosse uno 'status simbol' per i piloti brevettati, cosi' come da noi sono altre cose.
In ogni caso nel nutrito numero di foto qui sotto postate c'è chi ce l'ha e chi non.Non so che dirvi. [249 Allegato 251794
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Valli a capire tu i giapponesi.........da che pianeta provengono? [137
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Si potrebbero avere delle foto dell'orologio che il pilota ha al collo?
E' un seikosha?
Grazie.
Ciao, Luca
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Allegati: 5
Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Al momento non ho tempo di rifare le foto del cronometro.Invio quelle che ho:
e qui sotto il paracadute con la sua borsa:(in origine destinata a contenere anche il salvagentre e la cuffia di volo):notare che riporta anche il nome dell'americano che si e' portato a casa il paracadute.
[00016009 Allegato 251795
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Da qualche parte ho letto qualcosa del cronometro, serviva a tutti i piloti per maggior sicurezza. Per i piloti normali serviva per sicurezza per il calcolo del tempo massimo della missione in rapporto al carburante. I kamikaze invece avevano un'estrema necessità* di precisione per calcolare la zona di "non ritorno" in quanto partivano col solo caburante necessario per la missione di andata. Se entro l'ora x gli osservatori non segnalavano la presenza di navi potevano tornare indietro.
Lo stessa tecnica venne usata anche per l'ultima missione della Yamato che partì incontro alla flotta americana con la nafta necessaria solo per l'andata. Non raggiunse mai il nemico, i siluranti americani la colpirono prima del contatto con la flotta d'invasione.
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Bello proprio bello e rarissimo.
Complimenti.
Ciao, Luca
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Questo orologio sembra essere uno strumento di bordo, essendo presenti i quattro fori per ancorarlo con le viti al cruscotto, lo conferma anche il pulsante posto anteriormente.
L'orologio assieme al regolo, mappa e bussola faceva parte degli strumenenti indispensabili per condurre il volo prima dell'invenzione dei vari radio-goniometri, radiofari e GPS.
Di solito è sempre presente tra gli strumenti fissi di bordo e per questo mi incuriosisce il fatto che i piloti giapponesi lo tenessero al collo.
Per quanto riguarda l'autonomia in volo più che l'orologio fa testo l'indicatore di carburante (televel).
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Si lo può sembrare, ma non lo è, esistono varie tipologie di orologi,
da polso o da collo, la più prestigiosa e ricercata marca è la Seikosha.
L'esemplare di Paolo, è proprio bello.
ciao, Luca
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da Andrea58
Da qualche parte ho letto qualcosa del cronometro, serviva a tutti i piloti per maggior sicurezza. Per i piloti normali serviva per sicurezza per il calcolo del tempo massimo della missione in rapporto al carburante. I kamikaze invece avevano un'estrema necessità* di precisione per calcolare la zona di "non ritorno" in quanto partivano col solo caburante necessario per la missione di andata. Se entro l'ora x gli osservatori non segnalavano la presenza di navi potevano tornare indietro.
Lo stessa tecnica venne usata anche per l'ultima missione della Yamato che partì incontro alla flotta americana con la nafta necessaria solo per l'andata. Non raggiunse mai il nemico, i siluranti americani la colpirono prima del contatto con la flotta d'invasione.
Citazione:
Originariamente Scritto da Peo
Questo orologio sembra essere uno strumento di bordo, essendo presenti i quattro fori per ancorarlo con le viti al cruscotto, lo conferma anche il pulsante posto anteriormente.L'orologio assieme al regolo, mappa e bussola faceva parte degli strumenenti indispensabili per condurre il volo prima dell'invenzione dei vari radio-goniometri, radiofari e GPS.
Di solito è sempre presente tra gli strumenti fissi di bordo e per questo mi incuriosisce il fatto che i piloti giapponesi lo tenessero al collo.Per quanto riguarda l'autonomia in volo più che l'orologio fa testo l'indicatore di carburante (televel).
L'ho letto anch'io da qualche parte, ma non mi era venuto in mente.Grazie Andrea, credo tu abbia svelato l'arcano. Peo, so che sei un pilota, ma non sei il solo qui ad avere il brevetto e non so se sei documentato sui giapponesi (presumo di si), comunque quasi tutti i cronometri erano strumenti di bordo che come si evince da migliaia di foto (ne ho ancora un centinaio su questo argomento)e da svariati filmati,venivano portati al collo e come tu hai notato il pulsante di stop e' posto anteriormente (vedi anche il fantastico libro 'Aviator Uniforms and Equipment of the IJN' purtroppo tutto in giapponese).
Beh, sono sicuro che l'autonomia in volo te la da l'indicatore di carburante, senza dubbio, ma col cronometro puoi anche calcolare quanto tempo ti resta per consumare il carburante rimasto nei serbatoi .Sbaglio?[264 PaoloM
Per LUCAS, appena potro' faro' delle foto migliori del cronometro.
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Vedo ora il topic,complimenti un supermanichino che pochi possono dire di possedere [264
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da Waffen
Vedo ora il topic,complimenti un supermanichino che pochi possono dire di possedere [264
Come non quotare?
Complimenti, un manichino da invidiare [264
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Marpo io non possiedo il brevetto ma l'attestato per il volo da diporto sportivo! [icon_246
Le mie affermazioni, nonostante di cose aviatorie abbia una qualche conoscenza, sono poste per capire le procedure in azione bellica dei piloti giapponesi e non per professare.
Riguardo l'orologio appeso al collo di tanti piloti giapponesi, sono d'accordo con te che si tratti di una dotazione di bordo, ma non capisco come mai lo strumento chiaramente di origine aeronautica per i motivi costruttivi che dicevo prima, venga impiegato in quel modo tra l'altro molto poco pratico in fase di pilotaggio, quando ogni cruscotto di aereo ne sia già* fornito; solo la funzione di status simbol credo possa giustificarlo.
Del resto questa è una prerogativa solo dei piloti giapponesi e non è riscontrabile in piloti delle altre forze in campo, questo depone a favore del mio scetticismo sulla reale utilità* di tale ausilio.
Come detto l'autonomia di volo viene determinata dall'indicatore di carburante ( se fai una tratta di volo di un ora e consumi metà* serbatoio, è chiaro che a parità* di condizioni avrai un'altra ora di volo più eventualmente la riserva).
A meno che non si possieda un computer di bordo o un GPS aeronautico, il tempo residuo di volo è sempre stimato per approssimazione in base a fattori come il regime motore, il vento a favore/contrario ecc. ma non si giustifica per questa funzione un orologio aggiuntivo.
Quanto detto in funzione alle mie conoscenze in merito, se gli altri possessori di brevetto aeronautico del forum o chi ne sa di più vuole aggiungere o smentire ne sarei grato. [257
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
L'orologio è una dotazione indispensabile alla navigazione in volo, specie per il volo di guerra a lungo raggio. L'orologio era fondamentale per tracciare e seguire la rotta e per fare il punto geografico. Importante anche per l'appuntamento radio con la base, ma non tutti i cruscotti di aereo ne erano dotati. Basta vedere qualche foto dell'epoca dei cockpit.
Molto dipende dalle scelte compiute a livello organizzativo dall'aeronautica di appartenenza:
UK e Commonwhealt:
prevedevano la presenza di un buon orologio da cruscotto che era, spesso, ma non sempre, dotato di funzione cronografica.
Il pilota aveva un orologio "solo tempo" al polso E, nel caso il cruscotto fosse privo di orologio o fosse dotato di orologio solo tempo, un cronografo da tasca, in eventuale aggiunta. Sono rari gli esempi, durante la seconda guerra mondiale, di orologi da polso RAF con funzione cronometrica.
Italia:
la maggior parte dei cruscotto di aereo erano dotati di ottimi orologi dotati di funzione cronometrica. Postazioni secondarie potevano avere un orologio solo tempo. Il puntatore aveva spesso un cronografo con funzione di "ritorno". Nessun orologio da polso era in dotazione alle nostre forze aeree, salvo qualche esemplare pre-bellico, della Longines e della Universal.
Germania:
forse la dotazione più varia: si tratta di almeno nove differenti modelli di orologi da cruscotti, con tanto di sottomodelli. Molti avevano la funzione cronometrica, alcuni erano solo tempo. Quando era possibile, il pilota riceveva un orologio da polso, con funzione cronometrica o un B-uhr, orologio da osservatore. Più spesso, otteneva un solo tempo o nulla. Ci furono diversi aerei, specie nella fase finale del conflitto, privi di orologio da cruscotto. Non tute le versioni del Me 262, per esempio, montavano un orologio sul cockpit. Immagino che al pilota, ottimo manico, nel caso dell'aviogetto, venisse dato un buon orologio da polso, con funzione crono, in quei casi. Ho visto anche immagini di cockpit con orologi di preda bellica, di fabbricazione sovietica.
Giappone:
orologi solo tempo da polso e neanche sempre. Il crono da cruscotto era quindi indispensabile, anche perchè la navigazione aerea si svolgeva spessissimo sul mare, lontano da qualsiasi punto di riferimento, ma l'esiguità* dei mezzi, spesso spartani, non sempre consentiva l'uso di orologi montati sul cockpit. Per questo e perchè era un vero e proprio status symbol, il pilota giapponese (non solo i kamikaze...) indossava l'orologio al collo. un'altro dei motivi è che si trattava di orologi preziosi, per le esigue capacità* produttive del Giappone, quindi venivano affidati al pilota e non rimanevano esposti sul mezzo, ad attacchi o intemperie. spesso le basi erano su isole umide e gli attacchi americani frequentemente mettevano fuori uso gli aerei a terra. In questo modo, inoltre, il pilota li manteneva in carica costantemente, senza rischiare che la carica terminasse: dubito, infatti, che abbiano una carica superiore alle 24/36 ore, sbaglio?
USA:
come al solito, un vero supermercato di scelte: orologi da cruscotto, con e senza funzione crono, tempo di volo parziale e.... data... con o senza quadrante di 24 ore... (è americano, costruito in circa 25.000 esemplari ed usato fino alla Guerra del Vietnam, l'orologio meccanico d'aereo più complicato mai costruito, l'Elgin/Hamilton 37500: una bellezza...). Orologio da tasca, con funzione crono, di buona qualità*, costruito in quantità* industriali, crono da tasca, e infine... orologio da polso, invero un pochino miserello, ma che volete farci... mica si può avere tutto...
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Allegati: 12
Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Peo, non vi e' motivo di alcuna polemica e Dio me ne guardi.Comprendo lo scetticismo sul fatto che uno strumento di bordo come il cronometro, chiamiamolo pure orologio o sveglia al collo sia mai potuto entrare nello status simbol del pilota giapponese, pero' tant'è che nessuno si e' inventato nulla.Non per professare, pero' per dire cio' che so e per condividere con altri che hanno la stessa mia passione,cio' che ho ritrovato in 40 anni (appena...), va' fatto un piccolo ragionamento a monte. I 3/4 degli aerei giapponesi contro gli Alleati erano degli anni '30, con strumentazione di bordo inadeguata o insufficiente:niente radio,per lo piu' segnalazioni a vista con pistole lanciarazzi e con lampade a batteria per il morse;niente apparato ad ossigeno, né bombola sussidiaria;barra di comando senza grilletti per le armi di bordo (questi erano situati sul lato sinistro della cabina di pilotaggio, molto in avanti), sicché un soggetto molto piccolo,magari senza paracadute a sedile, faceva una grossa fatica ad
inquadrare l'obbiettivo, sfruttando il collimatore;sedili non blindati.Insomma voglio dire che
solo con l'entrata dello Zero, le cose poterono cambiare, ma anche li',nessuna cabina pressurizzata, barra di comando separata dai comandi di sparo, ossigeno fornito da una semplice bombola,seggiolini non blindati .Cuffia singola per ascolto, ma non trasmittente.Il tutto molto spartano.Dal 1945, coi nuovi aerei, uno a caso l'Oscar, i Mustang ed i B.29 potevano vedersela scura, ma era gia' troppo tardi. I Kamikaze, tornando a noi, sfruttarono tutto quello che poteva volare e all'occorrenza navigare, e molti, fortuna loro rimasero a piedi.
Un po' d'equipaggiamento:
L'unica arma individuale era una pistola semiautomatica,quasi sempre come questa:
[attachment=10:2elfmzjb]japImmagine 010.jpg[/attachment:2elfmzjb]
Qualche ufficiale si portava la Katana all'interno dell'abitacolo o un semplice pugnale.
L'imbracatura del paracadute:
In questa bella foto, il nostro porta una cuffia singola per l'ascolto e la maschera ad ossigeno,oggetto rarissimo anche per l'epoca.
Per LUCAS, il mio Seikosha: carica 24h
Notare che oltre alle lettere kanji sono espresse le lettere latine (mi e' stato detto, per facilitare l'esportazione della loro tecnologia):
[00016009Allegato 251796
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Forse mi è sfuggito qualcosa (confesso di non aver letto proprio ogni riga e di non avere, purtroppo e mio malgrado, il tempo di farlo, almeno non questa settimana...), ma non c'è alcun dubbio: si tratta di un orologio da cruscotto e veniva portato, con orgoglio, come status symbol, dai piloti, al collo. Forse non era il modo più funzionale e comodo di usarlo, ma così è...
Sono veramente troppe le foto d'epoca che raffigurano piloti con il Seikosha al collo per avere dubbi ed erano numericamente moltissimi gli aerei, giapponesi e non solo, privi di orologio sul cruscotto e di alloggiamento per montarlo. Peraltro esiste qualcosa di simile anche per la Luftwaffe. A livello sperimentale e con scarso successo, si usò una sorta di cinturotto per montare sul polso sinistro lo Junghans cronometrico...
Al limite trovo abbastanza buffo il fatto che, nell'immaginario collettivo, ogni pilota giapponese sia un kamikaze, mentre, in realtà* erano molto meno di quanto si pensa, ma sull'orologio al collo che dubbi ci sono?
Mi confermi che la carica è molto esigua, per essere un orologio militare: 24 ore è davvero il limite minimo: solo un altro orologio, direi di emergenza, inglese, da cruscotto, reca la scritta "One day" ed ha un periodo di carica così breve...
Tutti gli altri partono da uno standard minimo di 36 ore, fino ai cinque e agli otto giorni...
Questo conferma l'esigenza di non lasciare l'orologio a bordo: in un isola del pacifico, distante da tutto e da tutti, dimenticare di caricare l'orologio può avere conseguenze molto negative, se su un isoletta ci sono solo una manciata di uomini, con pochi segnatempo...
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Marpo, bello e pieno di storia! [151
Noto una cosa curiosa relativamente ai fori di fissaggio: sono realizzati per accettare viti a testa svasata e questo và* benissimo. Rimangono completamente affogate nello spessore dell'orecchio e non si impigliano da nessuna parte. Però sotto gli orecchi di alluminio sono montati dei "dadi spaccati" e questo lo comprendo un pò meno... Questo tipo di lavorazione sul dado serve a piegarlo leggermente per sfalzare un pò il passo della filettatura ed ottenere un leggero forzamento "a frizione" della vite. Il dado poi dovrebbe trovarsi sul retro del cruscotto, non dietro il foro passante per il fissaggio.... [1334
Così com'è non c'è modo di serrarlo in modo stabile alla plancia, a meno che i dadi non diano liberi di girare nella loro sede...
Se qualche "aereonauta" potesse spiegare il mistero... [0008024
Ma queste in fondo sono solo piccolezze di fronte all'enorme lavoro di ricerca e raccolta fatto da Marpo! [264
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Complimenti Paolo, pezzi molto belli e non di facile reperibilità* [264 .
Ottime le varie spiegazioni sul cronometro, oggetto che mi ha sempre intrigato per l'uso fatto dai Kamikaze.
Ho sempre saputo, che già* durante la 1a guerra mondiale la consegna di detti oggetti era alquanto parsimoniosa, infatti (per quanto ne so) i piloti avevano l'ordine di asportare l'orologio e/o cronometro, nel caso di atterraggio di fortuna.
Allo scoppio della 2a, so che la distribuzione di orologi o cronometri era difficoltosa, infatti la Gran Bretagna, per esempio, si vide costretta ad attingere da produzione privata o, se non ricordo male anche la Germania acquistando dalla Svizzera e credo neanche Italia e Giappone se la passassero meglio, quindi il mio dubbio era, perchè dare questi oggetti di ""valore"" a piloti che in buona percentuale si sapeva che non sarebbero tornati e quindi andavano persi??
Dopo le varie spiegazioni da voi addotte, ritengo che in buona misura ci possono stare tutte.
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da Klaus
L'orologio è una dotazione indispensabile alla navigazione in volo, specie per il volo di guerra a lungo raggio. L'orologio era fondamentale per tracciare e seguire la rotta e per fare il punto geografico. Importante anche per l'appuntamento radio con la base, ma non tutti i cruscotti di aereo ne erano dotati. Basta vedere qualche foto dell'epoca dei cockpit.
Molto dipende dalle scelte compiute a livello organizzativo dall'aeronautica di appartenenza:
UK e Commonwhealt:
prevedevano la presenza di un buon orologio da cruscotto che era, spesso, ma non sempre, dotato di funzione cronografica.
Il pilota aveva un orologio "solo tempo" al polso E, nel caso il cruscotto fosse privo di orologio o fosse dotato di orologio solo tempo, un cronografo da tasca, in eventuale aggiunta. Sono rari gli esempi, durante la seconda guerra mondiale, di orologi da polso RAF con funzione cronometrica.
Italia:
la maggior parte dei cruscotto di aereo erano dotati di ottimi orologi dotati di funzione cronometrica. Postazioni secondarie potevano avere un orologio solo tempo. Il puntatore aveva spesso un cronografo con funzione di "ritorno". Nessun orologio da polso era in dotazione alle nostre forze aeree, salvo qualche esemplare pre-bellico, della Longines e della Universal.
Germania:
forse la dotazione più varia: si tratta di almeno nove differenti modelli di orologi da cruscotti, con tanto di sottomodelli. Molti avevano la funzione cronometrica, alcuni erano solo tempo. Quando era possibile, il pilota riceveva un orologio da polso, con funzione cronometrica o un B-uhr, orologio da osservatore. Più spesso, otteneva un solo tempo o nulla. Ci furono diversi aerei, specie nella fase finale del conflitto, privi di orologio da cruscotto. Non tute le versioni del Me 262, per esempio, montavano un orologio sul cockpit. Immagino che al pilota, ottimo manico, nel caso dell'aviogetto, venisse dato un buon orologio da polso, con funzione crono, in quei casi. Ho visto anche immagini di cockpit con orologi di preda bellica, di fabbricazione sovietica.
Giappone:
orologi solo tempo da polso e neanche sempre. Il crono da cruscotto era quindi indispensabile, anche perchè la navigazione aerea si svolgeva spessissimo sul mare, lontano da qualsiasi punto di riferimento, ma l'esiguità* dei mezzi, spesso spartani, non sempre consentiva l'uso di orologi montati sul cockpit. Per questo e perchè era un vero e proprio status symbol, il pilota giapponese (non solo i kamikaze...) indossava l'orologio al collo. un'altro dei motivi è che si trattava di orologi preziosi, per le esigue capacità* produttive del Giappone, quindi venivano affidati al pilota e non rimanevano esposti sul mezzo, ad attacchi o intemperie. spesso le basi erano su isole umide e gli attacchi americani frequentemente mettevano fuori uso gli aerei a terra. In questo modo, inoltre, il pilota li manteneva in carica costantemente, senza rischiare che la carica terminasse: dubito, infatti, che abbiano una carica superiore alle 24/36 ore, sbaglio?
USA:
come al solito, un vero supermercato di scelte: orologi da cruscotto, con e senza funzione crono, tempo di volo parziale e.... data... con o senza quadrante di 24 ore... (è americano, costruito in circa 25.000 esemplari ed usato fino alla Guerra del Vietnam, l'orologio meccanico d'aereo più complicato mai costruito, l'Elgin/Hamilton 37500: una bellezza...). Orologio da tasca, con funzione crono, di buona qualità*, costruito in quantità* industriali, crono da tasca, e infine... orologio da polso, invero un pochino miserello, ma che volete farci... mica si può avere tutto...
Klaus l'utilizzo dell'orologio per la mavigazione l'avevo già* spiegato anch'io, tra l'altro mi sono esercitato con questo metodo per seguire le rotte, che risulta molto utile in caso di abbandono da parte degli altri sistemi tecnologici e in più si rivela molto formativo.
Per il resto ti devo ringraziare delle delucidazioni sul perchè i giapponesi lo impiegavano in quel modo e mi hai chiarito i dilemmi posti precedentemenete! [264
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Marpo spesso parlandosi di persona capita di fraintendersi, attraverso la scrittura dalla tastiera noto che la cosa capita molto più spesso. [205
Non era mia intenzione fare polemica e la frase con il termine "professare" era rivolta a me e non certo nei tuoi confronti che anche potresti farlo con la tua conoscenza ed esperienza.
Intendevo dire che se anche spiattellavo qualche concetto tecnico sul volo lo facevo per comprendere le domande poste e non per professare conoscenza.
Chiuso questo "diverticolo verbale", ti faccio ancora i complimenti per i meravigliosi oggetti che stai postando! [257 [264
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Allegati: 4
Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da Centerfire
Marpo, bello e pieno di storia! [151
Noto una cosa curiosa relativamente ai fori di fissaggio: sono realizzati per accettare viti a testa svasata e questo và* benissimo. Rimangono completamente affogate nello spessore dell'orecchio e non si impigliano da nessuna parte. Però sotto gli orecchi di alluminio sono montati dei "dadi spaccati" e questo lo comprendo un pò meno... Questo tipo di lavorazione sul dado serve a piegarlo leggermente per sfalzare un pò il passo della filettatura ed ottenere un leggero forzamento "a frizione" della vite. Il dado poi dovrebbe trovarsi sul retro del cruscotto, non dietro il foro passante per il fissaggio.... [1334
Così com'è non c'è modo di serrarlo in modo stabile alla plancia, a meno che i dadi non diano liberi di girare nella loro sede...
Se qualche "aereonauta" potesse spiegare il mistero... [0008024
Ma queste in fondo sono solo piccolezze di fronte all'enorme lavoro di ricerca e raccolta fatto da Marpo! [264
Ferma tutto!
Non mettiamo strane idee o dubbi infondati nella testa di Paolo, per carità*!
Non sono un tecnico e quindi non mi intendo di dadi e bulloni, ma quei controdadi sono originalissimi, al mille per mille, e vanno lasciati dove sono, da oltre sessant'anni.
Capita di rado trovare dadi sul retro degli orologi, ma quando ci sono, molto spesso sono spaccati oppure sono dadi in qualsiasi altro modo resi autobloccanti (usando molle, rondelle spaccate etc. Spesso, quelli recenti sono teflonati, per esempio). Oltre a ciò, talvolta i dadi vengono fissati e resi solidali alla cassa, probabilmente per evitare che, in fase di montaggio o smontaggio, finiscano nella parte posteriore del cockpit, creando problemi.
L'orologio non veniva, e non viene tuttora, montato sempre nello stesso modo.
Mi spiego: la Luftwaffe e, in buona parte dei casi, la RAF, montavano l'orologio dal davanti del pannello di cockpit e quindi i bulloni venivano a stare, come dici tu, sul retro. Quando si smontavano, viti, bulloni, dadi e controdadi riimanevano sciolti e difficilmente si rinvengono sugli orologi (oserei dire mai...).
Giappone e USA, invece, montavano gli orologi (e non solo gli orologi) dal retro del pannello di cockpit e quindi i bulloni venivano a stare sul retro dell'orologio, spesso fissati alla cassa, come nel nostro caso. Questo è il metodo più usato dagli aerei Nato.
Mi sono spiegato oppure ho solo fatto confusione?
Addirittura, in un caso, l'orologio RAF Smiths, MK V, orologio usato su moltissimi velivoli RAF negli anni '60 e '70 (vedi foto), i bulloni di fissaggio fanno parte dell'assemblaggio di chiusura della cassa stessa e vanno tolti e rimessi per aprire e chiudere la cassa stessa.
Approfitto per allegare alcune foto di un Hamilton 37500, appartenuto all'attrice di Hollywood Lana Turner. Vi avevo deto che era una bellezza, no? Un ammiratore, appartente alla sua troupe, visto che era nota per i suoi continui ritardi sul set, scherzosamente, le regalò l'orologio che era montato sul suo B-17 nel Pacifico. L'attrice lo conservò sempre nei suoi camerini. Venduto, di recente, dalla figlia, Cheryl Crane, fa oggi parte di una collezione italiana.
Come si intravede, anche questo monta bulloni spaccati.
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
A giudicare dalla meccanica (non vedo il ponte e le ruote della cronometria) e dai comandi esterni, questo Seikosha non ha funzione cronometrica...
Pertanto, per il calcolo dei tempi parziali, il pilota o il navigatore non aveva altre prerogative che ruotare la lunetta girevole, utilizzando gli indicatori bianco luminoso e rosso...
Meccanica molto ben fatta, ma semplice, che riprende gli standard civili, con boccole di metallo al posto dei rubini... è un altro triste esempio di come il divario tecnologico tra le forze in capo fosse davvero difficilmente colmabile....
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Attenzione a non confondere, comunque, il concetto di cronografo con quello di cronometro.
Il CRONOGRAFO è un segnatempo in grado di misurare ed indicare i tempi parziali.
Per capirci sono quelli con i pulsanti che conosciamo tutti.
La funzione può essere indipendente oppure essere associata ad un orologio "solo tempo".
Come anticipato, non è del tutto vero che i cronografi erano quasi tutti da cruscotto: molte forze armate ne avevano da polso e da tasca, con funzione cronografica indipendente o associata a orologi da polso o tasca. Certo, non mi risulta che il Giappone avesse cronografi da polso, anche se avevano adottato, subito prima dell'inizio delle ostilità*, un lotto di Longines con funzione simile, realizzata da Lindbergh, che favoriva la navigazione. Di certo ne avevano molto pochi e sono molto più rari dei già* poco comuni orologi da cruscotto. Ma mi pare, dicevo, che neppure questo è un cronografo? Oppure la cronografia è comandata spingendo a fondo la conona di carica e il ponte di cronometria è al di sotto del quadrante? Può darsi... certo non si tratterebbe di soluzioni tecniche molto raffinate ed evolute, ma risponderebbe alla mentalità* nipponica...
il CRONOMETRO è un orologio, quasi sempre solo tempo, ovvero senza particolari complicazioni, che ha un livello di performance e di costanza nella marcia particolarmente elevato. Sono di solito privi di orpelli e complicazioni, come la funzione cronometrica, poichè ogni complicazione non può che influire sulla regolarità* di marcia.
I veri cronometri da navigazione hanno, tutt'al più, una sola complicazione: l'indicazione della quantità* di carica residua.
Infatti, per influire il meno possibile sulla regolarità* di marcia, i cronometri da navigazione vengono montati in casse di legno con finesta di vetro, anche doppie, stabilizzate, perchè rollio, beccheggio, vibrazioni e campi magnetici non influiscano sulla marcia. La finestra di vetro viene aperta solo e soltanto quando occorre caricare l'orologio e quindi occorre sapere quando è proprio necessario farlo.
Qui trovate qualche esempio:
http://www.bo.astro.it/dip/Museum/Old_M ... metri.html
Oggi sembra molto laborioso, ma le marinerie e le aeronautiche del tempo di guerra, vista la limitata copertura radio o vista anche l'imposizione del silenzio radio, vigente in molte vaste zone, non avevano tanti mezzi per diffondere l'orario "master" e quindi occorreva dotarsi, a tutti i costi, oltre che a Berlino, Londra, New York, Mosca, Tokio e Roma..., anche in sedi periferiche, di un orologio "madre", cui riferirsi.
Esistevano osservatori, spesso della marina militare, che si occupavano di mantenere sempre in marcia orologi dalle qualità* fuori da ogni immaginazione, del valore di decine di migliaia di euro attuali, stabilizzati e curatissimi, tenuti in condizioni di pressione e temperatura costanti. Sulla base del tempo dell'osservatorio, venivano regolati i cronometri di navigazione che erano presenti, in numero variabile, a seconda delle dimensioni dell'unità*, su ogni nave e in ogni base aeronautica. A loro volta, questi cronometri fungevano da punto di riferimento per gli orologi minori.
A complicare il tutto c'era anche la necessità* di comparare il tempo civile con quello siderale, poichè non è affatto vero che la giornata dura esattamente 24 ore... e, se devi fare il punto nave, con il sestante, e quindi con gli astri celesti, il lieve scostamento tra tempo civile e tempo siderale, su rotte molto lunghe, si può tradurre in differenze di chilometri... Per le navigazioni lunghe, quindi, oltre al cronometro "normale" c'era anche il cronometro siderale, che compiva un intera rotazione della lancetta delle ore (è quasi sempre o sempre con quadrante da 24 ore...) in 23 ore, 56 minuti, 4,091 secondi...
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Questo thread sta andando meglio di quanto avevo previsto. Attenzione io ho parlato di 'Kamikaze' per via della fascia sul casco da volo, ma in effetti stiamo parlando del pilota giapponese della Marina Imperiale. Avendo molto materiale da volo di questo tipo, allarghero' il discorso anche sui piloti dell'Esercito Imperiale, cosi' completeremo il lavoro.
Grazie a tutti!!! Un po' di pazienza e poi seguitero' a postare. [264 PaoloM
Allegato 253092
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Ohy, Paolo! Mi dici, intanto, se 'sto orologio è cronografo o se faccio bene a ritenerlo "solo tempo", con ghiera girevole? E i puntatori (i riferimenti a freccia) sulla ghiera sono indipendenti tra loro? Possono essere ruotati e spostati a piacimento, indipendentemente l'uno dall'altro? La ghiera è singola o doppia?
E comunque... accidenti... anche a me è sfuggito, talvolta, di scrivere "funzione cronometrica", anzichè "cronografica..." Errore blu... Pardon...
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
I riferimenti a freccia sulla ghiera sono indipendenti tra loro. Possono essere ruotati e spostati a piacimento, indipendentemente l'uno dall'altro. La ghiera è singola .
Io non ho una conoscenza specifica sui cronometri/cronografi.Mi ricordo che il venditore, sul catalogo specifico' 'Chronometer'.Di piu' non so dirti. [249 PaoloM
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
complimenti Marpo per gli oggetti e le spiegazioni
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da marpo
I riferimenti a freccia sulla ghiera sono indipendenti tra loro. Possono essere ruotati e spostati a piacimento, indipendentemente l'uno dall'altro. La ghiera è singola .
[249 PaoloM
Buon segno: ci deve essere una mini ghiera inserita all'interno della ghiera principale.: è quello che si intende per doppia ghiera girevole. è un sistema usato anche da un orologio della RAF e da due della Luftwaffe.
Spessissimo l'espressione cronometro è usata a sproposito, anche in lingua inglese... è capitato anche a me, poco sopra: il linguaggio comune confonde i due termini.
Presto fatto. Per sapere se è un cronoGRAFO, basta vedere: la corona di carica può essere premuta per far partire e azzerare la lancetta centrale dei secondi? Oppure serve solo per la carica e messa dell'ora? Nel secondo caso, è un "solo tempo" e non un cronografo.
Sulla qualità* di cronoMETRO... visto quanto ho già* detto sopra... non mi pronuncio...
Dovrebbe tenere regolarità* di marcia nell'ambito di limiti strettissimi...
Da qualche decennio a questa parte (dal 1975), infatti, il titolo di Cronometro può legittimamente spettare solo a movimenti che, al momento di uscire dalla fabbrica, superano queste prove, tenute dal COSC:
http://www.qualite-fleurier.ch/COSC-ISO-3159.pdf
La più grande differenza di marcia, nelle varie posizioni e temperature, non può superare i 15 secondi al giorno.
In ambito militare, a parte gi orologi master e qualche caso limite (leggi Sturmanskie Gagarin e qualche tasca tedesco...), non è quasi mai possibile: si privilegia semplicità* e robustezza e, in questo, i Seikosha sono maestri: vederne di non funzionanti è difficile e qualsiasi orologiaio può tranquillamente metterci le mani, senza difficoltà*.
Anche le specifiche USAF per gli orologi di bordo, erano moooolto meno severe sulla precisione, rispetto al COSC...
Per il controllo della marcia, puoi usare questo sito:
http://www.inrim.it/ntp/webclock_i.shtml
Collegandoti, però sempre dallo stesso computer, a 24 ore di distanza dal primo rilievo, circa.
Perchè farlo? In realtà* ha poco senso, se lo facciamo per verificare le performances in senso assoluto... ma è un modo per controllarne la salute: Gli orologi vanno tenuti ben puliti e lubrificati e ogni tanto devono essere caricati, per non essere dimenticati troppo a lungo. Se trovi grossa differenza nella regolarità* di marcia tra le diverse posizioni (verticale, orizzontale faccia sotto e orizzontale faccia sopra, per esempio) è il caso di farlo vedere, da una persona di cui ti fidi, perchè potrebbero esserci piccole imprefezioni che alla lunga provocano grossi problemi...
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Klaus, mi metti paura quando fai così .... [126 [126 [249
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
La corona di carica può essere premuta per far partire e azzerare la lancetta centrale dei secondi,e serve anche per la carica e messa dell'ora.Io non ho fatto altre valutazioni, infatti funziona ancora, pero' onestamente, non ho valutato la precisione perché lo tocco una volta ogni tanto e lo tengo in un'apposita scatoletta di legno d'abete bianco con sacchetto di silice che assorbe l'eventuale umidita' dell'aria.Cosi' mi e' stato consigliato dal venditore che e' un collezionista americano avanzato di strumentazione aerea. [249 PaoloM
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Ah, ha, ha, Stecol... che fai, sfotti? Non sai che i collezionisti di orologi sono un (bel) po' malati? Sono un fissato, ma certe cose vanno tenute presenti, per preservare il valore del proprio investimento.
Tanto per dirne una, dopo anni di stoccaggio, mi sono reso conto che la maschera antigas inglese che avevo acquistato 20 anni fa, può tranqullamente essere buttata... Un po' di borotalco avrebbe fatto miracoli evitando la cottura della gomma. Anche gli orologi necessitano di cure amorevoli.
Chi ne acquista uno deve far pace con l'idea di mantenerli e studiarli come si deve e, teoricamente, di fare effettuare una buona revisione almeno ogni 5 anni... I lubrificanti si seccano, lo sporco si accumula e si rischia di fare danni.
Mi spiego: qualsiasi ruota meccanica ha un asse di rotazione. Abitualmente gli assi ruotano all'interno di cuscinetti. Gli assi di un orologio sono così piccoli che ruotano in cuscinetti speciali, di pietra, detti, convenzionalmente "rubini". Se una di queste pietre si scheggia (ed è cosa non rara, negli anni) l'asse che ruota al suo interno si riga. Una boccola di pietra scheggiata può rigare un perno, con grave danno.
D'altra parte chi mai si sognerebbe di fare marciare un'auto per 500.000 kilometri senza cambiare l'olio? O di fare marciare tranquillamente un'auto d'epoca rimasta ferma per anni? Compreresti una Mercedes anni '40 e la terresti in garage o per brevi escursioni senza fare effettuare un check up completo, cambio filtri e lubrificanti?? Ne dubito. tenerla solo in garage o al riparo dall'umidità* potrebbe non bastare a mantenerla al meglio.
Perchè, allora, dobbiamo accettare l'idea di far marciare una micromeccanica, di altissima precisione, a 18.000 oscillazioni all'ora, senza mai verificarne, neppure una volta, lubrificazione, corretto funzionamento e condizioni?
Sicchè, comunque, parliamo di un cronografo. Il modulo cronografico, allora deve essere sotto il quadrante, non visibile dal retro. Buono: è un tipo di progettazione non comune. [264
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Ecco, adesso Klaus fà* paura pure a me! [1495
Però è troppo informato in materia orologi per "esorcizzarlo"! [icon_246
Marpo col suo Pilota ha tolto il tappo ad un bella massa di informazioni... [17
Il paracadute aveva delle contromarche per garantire l'esatta piegatura della cupola?
Immagino che nessuno si sia azzardato a dispiegarlo.... [15
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Citazione:
Originariamente Scritto da Centerfire
....Marpo col suo Pilota ha tolto il tappo ad un bella massa di informazioni... [17
Il paracadute aveva delle contromarche per garantire l'esatta piegatura della cupola?
Immagino che nessuno si sia azzardato a dispiegarlo.... [15
Tra le altre cose, colleziono (ora pero' mi sono calmato...)anche paracadute completi della 2^GM. Il paracadute mi e' arrivato dall'America aperto, in quanto la dogana ha tirato la maniglietta e lo ha aperto, per vedervi dentro. Fortunatamente mi e' arrivato tutto intero e dopo una giornata incredibilmente faticosa, sono riuscito a ripiegarlo e a rimetterlo com'era prima, pur non disponendo di particolari attrezzi del ripiegatore. Premesso che attualmente non mi ci lancerei (per motivi ovvi di peso e anche perché non faccio il ripiegatore di paracadute giapponesi per professione), anche se ho buone reminiscenze dell'epoca del militare al CMP, ripiegare un paracadute senza specifiche conoscenze, e' un'impresa non facile. L'unica fesseria che ho fatto, e' stata di non fotografarlo facendo prendere aria alla calotta, ma ero talmente incacchiato dopo aver aperto il pacco, nel vedere calotta e funi tutte intrecciate tra loro, che il primo pensiero fu quello di ripristinare la sua funzionalita' semplicemente riponendolo nella sua sacca, piegando gli spicchi a dovere e strecciando pazientemente le funicelle. Forse un giorno, se mi girera' il ticchio, lo riapriro'. [00016009 PaoloM
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Re: Pilota (Kamikaze) Aviazione di Marina giapponese
Se lo riaprirai potresti anche provare se funziona ancora, indossandolo e lanciandoti da 4500 metri!!! [126 [argh [1495 [icon_246 [icon_246