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...mi dispiace ma non ho alcuna foto dei proiettili, era la tua citazione...
Non riesci a mandarle? ...hai scritto che hai anche altre foto, immagini di cantiere, dati...Mi interesserebbe sapere anche come trasportavano le varie munizioni, le cariche, ...suppongo con carrelli che erano guidati dai binari, ma com'erano fatti questi carrelli? e questi binari? ...hai foto o disegni a riguardo? Ho trovato sempre da questo forum che un certo Paolo Costi ha fatto una tesi di laurea sul forte Umberto I, ma non riesco a trovarlo in rete. Ciao e grazie a tutti coloro che mi possono aiutare
Citazione:
Originariamente Scritto da stefano.danese
Per Merialdo : da che città* scrivi?
Che foto hai dei proiettili?
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le batterie del golfo di La Spezia e la torre corazzata Umberto I venivano presidiate solamente in caso di guerra, e dunque vi erano predisposti i locali per il solo personale di guardia e, nel nostro caso quello addetto all'esercizio dell'impianto a vapore.
Gli altri locali possono suddividersi per le seguenti funzioni:
a) deposito
b) confezionamento delle cariche
c) alimentazione della torre corazzata
d) produzione e distribuzione del vapore.
Appena si entra dal portone di ingresso, sulla sinistra si trova la stanza dell'ufficiale di guardia e di fronte il corpo di guardia vero e proprio.
Subito a sinistra del corpo di guardia (lato cala Fornace) si trova un lungo corridoio con quattro stanze (quelle che negli anni 50 saranno trasformate in celle)che avevano la seguente funzione:
la prima era l'alloggio sottufficiali, mentre la seconda, la terza e la quarta erano adibite ad alloggio truppa, mentre in fondo al corridoio vi erano i servizi igienici.
Circa a metà* del corridoio ne partiva un altro in direzione di punta Scuola, appena imboccato, sulla destra, vi erano tre locali adibiti a deposito materie esplosive.
Il cuore "bellico" della torre pulsava in una unica grande riservetta, circondata e servita da un lungo corridoio perimetrale.
Questo complesso apparato si trovava di fronte all'ingresso (saloni con i binari)ed era così strutturato:
appena entrati sulla destra si trovava il deposito per le cariche confezionate, subito dopo il magazzino a polvere, aseguire il locale per il caricamento dei proietti, il deposito cariche, il deposito proietti ed infine la riservetta per i tiri celeri.
Sulla sinistra invece si trovano le prime due stanze adibite a magazzini di artiglieria, seguite dal magazzino proietti scarichi, deposito cariche ed una seconda riservetta per i tiri celeri.
Tutto il sistema di munizionamento e di approviggionamento della torre è ricavato all'interno della batteria stessa, questo grazie al forte spessore di ricoprimento di calcestruzzo che varia dai 3 ai 3,50 metri.Nella zona dei sopracitati locali si confezionavano i proietti; questi, una volta pronti, venivano depositat nel grande disimpegno centrale, qui venivano caricati su carrelli alimentati a vapore e trasportati verso il pozzo delle artiglierie.
L'alimentazione della torre binata avveniva in corrispondenza del pozzo: qui una cucchiaia caricatrice immetteva il proietto nella culatta dei due cannoni; altri dispositivi, alimentati sempre e a vapore, movimentavano la cupola nei 360 gradi.
L'immissione ed il dosaggio delle cariche di lancio nella camera di scoppio era affiddata all aprofessionalità* ed all'esperienza del sottoufficiale cannoniere più che alle tavole di tiro.
Il settore di tiro aveva un'ampiezza di 270 gradi,da Punta Mariella a Portovenere; il proietto perforava una corazza di 400 mm. ad una distanza di 9.000 metri, oppure una piastra di 900 mm. a 4.500 metri.
Un tiro potete ma altrettanto lento una celerità* di tiro teorica di appena 12 colpi all' ora ( una salva ogni 5 minuti).
La funzione della produzione e distribuzione del vapore si sviluppava come segue: il vapore veniva generato a pressione <15 atmosfere nei locali al centro del corridoio lato Golfo di La Spezia, il locale caldaia era preceduto dagli alloggi fuochisti e macchinisti e affiancato dal locale carboniera e dinamo dal lato Palmaria, mentre dal lato Punta Scola si trovava il locale condensatore, quello della doppia pompa a vapore seguito dal locale accumulatore e, per finire, si trovavano i localii delle pompe a mano( per il funzionamento della cupola in caso di avaria ) e vari depositi materiali.
Delle quattro caldaie Cornovaglia a griglie soffiate, i fumi sono sospinti nnel collettore tramite un ventilatore in un cunicolo suborizzontale ed immessi nel camino a sezione quadrata.
In base alle dimensioni della caldaia (lunghezza 6 metri e diametro 1,80 metri) la superficie del focolare avrebbe dovuto aggirarsi attorno ai 50 metri quadrati per ciascuna caldaia e la potenzialità* specifica sui 15 Kg/m2.
In totale le quattro Cornovaglia producevano circa tre tonnellate/ora di vapore.
Essendo il funzionamento della torre discontinuo, il tipo di impianto è ad accumulo. I due accumulatori:
un pozzo avente sezione con i due lati maggiori rettilinei ed i due minori semicircolari; i due accumulatori contengono acqua per l'85% circa del loro volume.
Il vapore che proveniva dalle caldaie gorgogliava attraverso l'acqua, condensava, riscaldava l'acqua e faceva aumentare la pressione fino ad un valore pari a quello regnante in caldaia. A questo punto gli accumulatori erano carichi.
Se ora il vapore, spinto dalle pompe, andava all'elevatore delle macchine idrauliche per il movimento della cupola e/o dei cannoni, la pressione negli accunmulatori diminuiva e l'acqua ivi contenuta veniva a trovarsi surriscaldata ed evaporava a spese del proprio calore di riscaldamento.
La temperatura del'acqua gradualmente diinuiva e la pressione si abbassava fino a raggiungere valori insufficiente per le utilizzazioni.
Subentrava allora la caldaia ad alimentare gli accumulatori e così di seguito.
Nel locale ad una quota di m.9,30 inferiore a quella del piano terreno era installato un condensatore a vapore: questo doveva essere iun recipiente chiuso che aveva lal funzione di ritrasformare in acqua il vapore di scarico.
Per ottenere la condensazione del vapore è necessaro sottrargli il calore; nel nostro caso, veniva certamente utilizzata come refrigerante l'acqua di mare ( in alcuni disegni si notano infatti dei percorsi tratteggiati che immettono in un cunicolo che rafgfgiungeva la linea di riva ), il condensato viene estratto e immesso nella cisterna del locale preposto per essere usato per l'alimentazione delle caldaie.
Per il puntamento si usava una voluta-quadrante, le munizioni adottate erano la palla di Kg. 820 e do Kg. 910 con criche di polvere prismatica e polvere infume.
Ciao a tutti
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Allegati: 2
Re: TORRE UMBERTO I
Gira che ti rigira abbiamo trovato il proietto dei cannoni da 400 mm della Torre Umberto![attachment=0:jrc3j5wb]Copia (2) di Copia di IMG_0419.JPG[/attachment:jrc3j5wb]
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Re: TORRE UMBERTO I
bravo stefano, poi mi dirai come l'hai trovato (e dove). Domani chiamo per l'ennesimo contatto [142 ... spero di prendere un appuntamento per giovedì... appena ho notizie vi faccio sapere qlc!!!