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Mi sa che non c'è l'ha! Dovrebbero trovarsi alla base del cilindro che copre la spina o sotto di questo? Comunque quando vado a casa ci guardo anche se non penso proprio di averne visti. La cosa è grave?, anche perchè anche nell'altro modello da me visionato (tranne che non siano occultati) non ne ho scorti.
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Alla voce Armamento del Regolamento del 10 novembre 1847.
Alla voce COCCIA:
Coccia di cuoio con frontale e gronda, parimenti di cuoio,
uniti insieme per mezzo di forti cuciture, inverniciate nere
ed internamente foderate di pelle di montone.
Alla sommità* della coccia vi è un foro rotondo del diametro
di 23 mm per servire di sfogatoio alla traspirazione del capo e
per cui passa la spina della palletta della criniera destinata
ad unire questa e quella sul cimiere, ed a tenerlo altresì
collegato alla coccia. a tale effetto, quando l'elmo è montato,
nel senso del diametro vi è applicata una traversa fermata al-
l'estremità* da due daderelli che ricevono il capo vitato da
altrettanto piccole viti, che le branche hanno in quel punto sotto
di loro.
Il Cimiere di ottone a foggia di aguglia ottagona che si inasta
per mm. 20 sul collo delle branche, dove si tien ferma mediante la palla
che vi è in cima, la di cui spina, passando internamente, vien vitata
da un galletto applicato contro la traversa.
<font color="red">Tanto il collo delle branche quanto la base dell'aguglia sono traforati
ognuno da due buchi fatti per aprire e chiudere a volontà* lo sfogatoio
interno, il che si pratica col girare l'aguglia stessa.</font id="red">
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Caro Marco ancora una volta grazie per le tue precisazioni. Più chiaro di un regolamento non c`è; ed anche se ancora sono digiuno di termini tecnici, penso di avere capito che l`elmo l`aria la prendeva dall`aguglia alla cui base, o giù di lì, vi ereno due fori con due, presumo, "palline". Il discorso delle palline le desumo da una foto, molto piccola, che cercherò, se interessa, ad allegare.
Venendo al mio elmo, tutta la descrizione corrisponde. L`unica cosa che manca sono proprio i fori sull`aguglia. L`ipotesi più semplice potrebbe risiedere in una sua sostituzione magari anche recente. L`alternativa, e qui la solita domanda, accertato che si tratti di un modello "truppa", potrebbe essere una omissione volontaria di tale particolare? Posso affermare che sia l`aguglia che le (se interpreto bene il termine) le branche hanno i medesimi segni di usura.
Attendo un ulteriore illuminato parere.
Ora permettetemi però una veloce digressione.
Come noto è solo pochi giorni che sono stato "folgorato sulla via (risorgimento?) per Damasco", ma mi sento di fare una breve, personale, considerazione. Dopo tanto tempo mi sento nuovamente collezionisticamente coinvolto ed ho capito, grazie a tutti i vostri interventi, perché!
Il collezionismo, oltre innegabilmente ad essere "acquisizione", è ricerca, divulgazione e confronto. Quello che ho (si è) perso in questi anni, è secondo me proprio questo. Si bada molto di più a disquisire se il "pezzo" del vicino sia fasullo, taroccato od altro e sul suo valore, che non su elementi tecnici o storici.
In questa nostra discussione, abbiamo parlato di regolamenti, ci siamo fatti i complimenti, ci siamo vicendevolmente ringraziati. Nessuno, e non penso per simpatia, ha messo in dubbio o criticato l`acquisto. Chi si avvicina a questo settore è chiaro non ha iniziato ieri, probabilmente alcuni "parametri" di valutazione si danno per scontati, ma devo dire però che mi è stato molto gradito il tipo di "approccio", molto competente e direi "rilassato". Quindi grazie a Tutti quelli che sono intervenuti e che interverranno. Queste stanze del nostro amato forum, dovrebbero essere prese d`esempio.
Attendo, ovviamente, repliche, critiche ecc...
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Mille grazie caro Michelasso.
Le stanze del Risorgimento forse coinvolgono
"uomini d'altri tempi" per cui lo studio e la cortesia
sono un valore primario. Tali requisiti esistono in tutte
le stanze anche di altri settori ma spesso sono avvelenate
da invidie, cupidigia,ostentazione e maleducazione di utenti
impreparati ad un approccio sereno ad un confronto sano.
Il Risorgimento non è "di moda" ma forse proprio questo
aiuta i piccoli panda a vivere beatamente nella loro
riserva.
Quanto ai fori prova a ruotare con delicatezza l'aguglia
e dicci se è fissa.
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La Guardia Civica era formata in ogni comune
per suddivisione in compagnie e battaglioni.
Nella capitale la G.C. era divisa in 14 battaglioni,
formato ognuno dai cittadini del medesimo rione.
I battaglioni erano a loro volta raggruppati in 8 legioni,
nella sola Roma 8000 uomini.
Erano tenuti a prestare servizio nella G.C. tutti gli
uomini di età* compresa tra i 21 e i 60 anni, fisicamente
idonei e non arruolati in altri corpi militari.
I battaglioni, formati da 4 a 8 compagnie, erano
comandati da tenenti colonnelli. Le legioni, composte
ognuna da due batt. da un colonnello. Il comando della G.C.
a un tenente generale.
I gradi di uff.sup. della G.C. furono ricoperti da componenti
del patriziato: primo comandante fu il Principe Rospigliosi,
cui seguì il Principe Aldobrandini.
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La tua risposta vedo che è assolutamente in linea con il mio pensiero che hai perfettamente interpretato; spero vivamente (forse è utopia) che questo settore resti sempre "fuori moda". Con dispiacere penso che se adesso avessi 14 anni (l'età* in cui ho iniziato...) non credo mi approccerei al settore della militaria e ti assicuro che se non fosse stato per questa "folgorazione", dopo venticinque anni di onorata (?) carriera avrei lentamente abbandonato!
Tornando all'elmo, ti confermo che l'aguglia non è fissa, ma il movimento però lo ritengo collegato alla vite e dado della spina; cioè se stringo non gira più. Ciò mi fa pensare, come ti dicevo, alla mancanza di un pezzo dell'aguglia perchè sostituito (con uno non conforme)o mancante fin dall'inizio. Mah!
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Il movimento rotatorio dell'aguglia non dovrebbe
intervenire sulla vite di fissaggio della spina
ma girare intorno ad essa.
Ultima prova: nella rotazione si muove anche
la capocchia fermacriniera?
Se ingrandisci la base dell'aguglia del Messina
vedi chiaramente come dovrebbe essere.
Comunque può benissimo darsi che sia nato così.
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Ti confermo, gira tutto. Ti dirò poi, che proprio dove appoggia l'aguglia la parte posteriore della branca (sempre che si chiami così)è schiacciata come per un eccessivo avvitamento dell'aguglia stessa che quindi è sicuramente lì da un pò di tempo. Per quanto riguarda il Messina è vero e non lo avevo notato (vedi cosa vuole dire l'abitudine) quando lo visionato dal "vivo". Un'ultima (si fa per dire) cosa: la criniera è attaccata alla spina per mezzo di un cuscinetto. Ti risulta; e poi (vedi che non era l'ultima) il crine rosso si stacca (e spacca in pezzetti) tanto da dovermi giustificare con mia moglie.....è normale? C'è qualche tecnica per ovviare a questa "caduta"?
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Dopo tanti anni il crine colorato risulta più
fragile di quello naturale. Alcuni usano un velo leggero
di lacca naturale per capelli ma personalmente sono
contrario a questi interventi.
Io lego con un nodo largo la criniera in due punti con
del semplice filo di cotone.
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