nel tratto di strada tra San Martino e Sagrado si incontra parte della tristemente famosa Trincea delle Frasche
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nel tratto di strada tra San Martino e Sagrado si incontra parte della tristemente famosa Trincea delle Frasche
qui invece una stella rossa dipinta su una casa presso Fossalon (statale Monfalcone - Grado)
non saprei dirne il significato...
ora un po' di storia un po' piu' recente...
Una delle torrette di controllo del confine Italo/Yugoslavo.
Ce ne sono due lungo la strada del Vallone che dal Lisert di Monfalcone arriva a Gorizia,
La prima la si vede subito lungo il rettilineo che porta al valico di Miren/Merna, proprio a fianco di un
campo di calcetto.
Queste torri erano usate dai soldati del KNOJ, il Corpo della difesa nazionale
jugoslava, o della JLA, l'Armata popolare jugoslava.
Sembra che che il confine imposto con il Trattato di pace
del 1947 è stato spostato in più punti - con il favore delle tenebre - ma non so se questo corrisponda a verita'.
Sullo sfondo il Nad Logem.
Reportage molto interessanti, bel lavoro! [264
Quoto [264Citazione:
Originariamente Scritto da Centerfire
Spero di aver controllato bene, che nessun'altro abbia già* risposto prima di me.Citazione:
Molto interessante il tuo contributo Vander, grazie..chissa' di chi erano quelle carrozze...
Quelle carrozze erano dell'impresa di pompe funebri Zimolo di Trieste, che assunse fama internazionale in occasione di un funerale molto famoso. Ecco il link per vedere di che si tratta: http://www.youtube.com/watch?v=C2yrtph0MyU
e poi:Citazione:
ma forse non tutti sanno che..sulla Cormons-Cividale in localita' Quattroventi (circa) e' stato sparato il primo colpo della grande guerra (sul nostro fronte)
Io direi invece, che i primi colpi ed il primo morto della 1° guerra vanno ricercati nelle azioni navali all'alba del 24 maggio, sia da parte della Regia Marina (attacco a Porto Buso) che della K.u.K. Kriegsmarine (attacco alle coste italiane). Il primo militare italiano morto, potrebbe essere uno dei marinai del caccia Turbine (verso le 5 del mattino) ma potrebbe anche essere qualche militare colpito nei bombardamenti terrestri di Ancona (4.50-5.30 del mattino). Il primo in assoluto, dovrebbe essere stato l'operaio militarizzato dell'Arsenale di Venezia, Natale Zen; morto nel bombardamento di Porto Corsini che iniziò esattamente alle ore 3.30 (sull'ora concordano entrambe le fonti).Citazione:
La guerra ha avuto inzio , se ricordo bene, alle ore 3,30 del 24 maggio 1915 con i primi colpi di "artiglieria" sparati dal forte Verena sui forti austriaci....tra il dire le prime ore del mattino 24 o nella notte del 23 (siamo più o meno lì) può tranquillamente esserci scappato l'errore!
http://img153.imageshack.us/img153/1182/zenj.jpg
http://img16.imageshack.us/img16/6007/zen2r.jpg
http://img9.imageshack.us/img9/2497/mappasp.jpg
Le ultime 3 immagini provengono da Salvat Ubi Lucet di Antonellini; ho aggiunto qualche colore sulla mappa per migliorare la leggibilità .
Attacco a Porto Buso: "Verso le 3 del mattino, il caccia Zeffiro si avvicinò a gran velocità al caposaldo di Porto Buso e aprì il fuoco d'artiglieria, a cui la piccola postazione di confine non fu in grado di rispondere. Dallo Zeffiro sbarÂ*carono subito truppe italiane e la stazione si arreÂ*se per ordine del suo comandante. "La Marina da guerra italiana aveva asseÂ*stato senza alcun dubbio un colpo decisiÂ*vo che aveva sorpreso il nemico e l'aveva sconfitto". (UffiÂ*cio Storico della Marina ItaliaÂ*na)"
http://www.marina.difesa.it/storia/a...n0504-05bg.jpg
http://www.marina.difesa.it/storia/a...n0504-05ag.jpg
Secondo alcune cronache ci furono 3 morti (sott contabile Kaucic Francesco, sergente Wimberger Andreas, fante BohiÂ*ne Alois) secondo altre, le vittime furono 7. Gli AU contarono 51 dispersi. Dal quotidiano l'Avanti: "Il cacciatorpediÂ*niere Zeffiro ha sbarcato i 50 prigionieri sulla Riva degli Schiavoni. L'atteggiamenÂ*to della popolazione di Venezia è staÂ*to inÂ*credibilmente nobile, i prigionieri risponÂ*devano alle domande in italiano". Niente di strano che rispondessero in italiano, alcuni loro cognomi: Corazza, Comar, Tognon, BoeÂ*mo, CorÂ*batto, Scaramuzza, Verzier (probabilmente gradesi), Pizzìn, Furlanut, Sgubin, GergoÂ*let, CeÂ*cot, Colautti, Cechet, Medeot, SanÂ*drigo, Gaspari, Calligaris, Maurig, CanaÂ*rutto, Froglia, Noni (cognomi con probabile origine friulana), Bevilacqua, Fragiacomo, FuÂ*mis, MalaroÂ*da, Trevisan, CosuliÂ*ch, Rasatti, HroÂ*vatin, Prettner (cognomi con probabile origine triestina),Devetag, Fabris, Verzegnassi, FaiÂ*diga, Kaucic (cognomi con probabile origine isontina-goriziana). Avevo conosciuto alcuni dei superstiti, ma ero troppo piccolo per ricordare.
Quanto dichiarato dall'U.Storico della R.Marina ed anche da parte avversa (riportato da Jung, ore 3.00 a.m.), l'attacco a Porto Buso iniziò alle alle 3 del mattino e dovrebbe essere stato ancora precente a Porto Corsini. Unico dubbio la cartina, dove la separazione dei caccia italiani al largo di Caorle, viene riportata alle 3.30; in questo caso non avrebbero potuto arrivare a Porto Buso prima delle 4.50
Individuati (quasi) i primi morti italiani della 1° Guerra Mondiale, quelli da parte austro ungarica andrebbero cercati in Kaucich (cognome diffuso sia a Gorizia che nella vicina Slovenia) e/o nei suoi 2 compagni di sventura. Se invece Porto Buso avvenne più tardi come dice la cartina, il primo morto sarebbe stato il tenente Persich del Novara, che prese dei colpi dalle batterie di terra a Porto Corsini. Vista l'usuale precisione dei rapporti austro-ungarici, propendo per la prima ipotesi.
PS: come si diventa pignoli, quando ci si interessa di Storia... chi l'avrebbe detto, che avrei impiegato il mio tempo a contare i minuti di fatti avvenuti 90 anni fa?
molto interessante...e, come gia' si sapeva, vedere che si combatteva anche solo tra italiani fra pensare....
io da parte mia aggiungo due foto fatte ieri nella odierna Slovenia (nei pressi di Buje)..e ineggianti a Tito.
ciao
Per essere pignoli, non erano "solo tra italiani"; ne ho citati 36, gli altri avevano cognomi di origine tedesca. Può sembrare strano, perchè nella K.u.K. Kriegsmarine nel 1914, tra dalmati e istro-veneti, gente nord Adriatico, erano circa il 20% del totale.
Ma a Porto Buso c'erano solo due marinai, gli altri erano della Finanza che era tutta territoriale e soldati semplici. Che dovrebbero essere stati del 5° Landswher di Pola, che reclutava dall'Istria fino al confine con l'Italia. Non ho le percentuali "etniche" del 5° Landswher, presumo che l'etnia italiana fosse rappresentata in maniera superiore ad esempio, del famoso 97° K.u.K. In quest'ultimo, gli italiani erano circa il 50% e non in maggior parte triestini come si dice; e tra questo 50% c'erano i monfalconesi, goriziani, bisiachi e friulani della Bassa.
In certi reggimenti avevano anche 6-7 lingue ed era un vero problema; gli ufficiali avevano 3 anni di tempo per imparare la lingua del reggimento, che veniva decisa su proporzionale etnica. Certi reggimenti potevano averne più di una.
Ma ancora + incasinata era la situazione in Marina, dove gli ufficiali di lingua tedesca dovevano sapere anche l'Ungherese, oltre all'italiano ed al Croato. Naturalmente sapevano l'inglese e quasi tutti anche il francese. Certo è che nella K.u.K. Kriegsmarine non spendevano in traduzioni; tutti erano in grado di leggere i quotidiani di tutta l'Europa in lingua originale.
ciao a tutti,
manco da troppo tempo :-).
In realta' pero' ho fatto un po' di foto in giro e..ma non avevol'occasione di ri-dimensionarle e postarle.
Ricomincio pian pianino e parto dalla zona sempre intorno al triste Vallone
....di la verità*....quello dentro al passeggino è il tuo "consulente".... [110.gif
Saluti BIGGET [00016009
un altra zona adesso..
ho fatto una camminata sul Pal Piccolo (lato austriaco).
Da wikipedia:
Il Pal Piccolo - Pal Pizzul in friulano - è una montagna delle Alpi alta 1866 m. Si trova in prossimità* del Passo di Monte Croce Carnico, al confine tra Italia (in località* Timau di Paluzza, (UD), Carnia) e Austria. Sebbene sia una cima secondaria, deve la sua importanza ai combattimenti ivi avvenuti nella prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1917. Oggi sulla cima del monte è allestito un museo all'aperto, dove è possibile visitare i resti delle trincee e dei baraccamenti usati da alpini e Feldjäger durante il conflitto.
Purtroppo pioveva e non abbiamo potuto fare piu' di tanto.
al ritorno a Cleulis...presso Timau..lungo la statale..
ciao a tutti dopo tanto tempo,
ho avuto un sacco di problemi di lavoro e di conseguenza zero tempo..ma qualcosina ho visto :-)
tra le foto del Pal Piccolo c'e' una foto di una botte il cui interno sembrava pietra. Ho scoperto cosa e' perche' ne possiamo trovare un'altra simile in una grotta del monte Hermada. (cosi' mi hanno detto). Praticamente, usavano le botti per fare il cemento.
Comincio col postare un bel cimitero (se cosi' si puo' dire) che possiamo trovare in Austria poco dopo il confine italiano sul Montre Croce Carnico. (Pal Piccolo e Monte Cellon).
Da notare che riposano assieme soldato italiani e soldtai austro-ungarici
bel servizio e belle foto grazie particolare il cimitero forse unico esempio che la morte rende tutti uguali
gita sul Kolovrat salendo dal passo Solarie
la zona, come leggerete poi, e' importante perche' c'e' il monumento al primo caduto italiano della grande guerra e poi perche' era uno dei punti dove le truppe austro-tedesche avevavano sfondato in occasione della rotta di Caporetto.
Come potrete vedere anche qui c'e' un museo all' aperto e le postazioni sono state rimesse a posto.. Purtroppo non posso mettere tutte le foto in quanto danneggiate a seguito della sostituzione del computer (arghhh!!!)
Sono rientrato in Italia poi discendendo la Valle dell'isonzo in Slovenia
continua...
continua..
bellissimo servizio fotografico. Complimenti !!!
Quoto [264Citazione:
Originariamente Scritto da manfred
nei pressi di Capriva (Go) c'e' una chiesetta (ARA), se cosi' si puo' chiamare a ricordo degli Arditi. Nella zona si sono costituite le prime formazioni.
Non mi spiego gli armamenti esposti e le colorazioni ma posto alcune foto. Il tutto poi non e' facile da fotografare in quanto c'e' una siepe che da fastidio :-)
ho avuto la possibilita' di un giro in mountain bike. (ho ancora le gambe che mi fanno male :-) )
da Doberdo', ho fatto la strada militare che parte da Bonetti e che arrivava a Nova Vas passando per Quota 208. Ho raggiunto poi il Monte Kremenjak (Quota 235)
Le testimonianze della guerra sono infinite...