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Entriamo dentro il ridotto centrale, questo è il corridoio che lo percorre centralmente al piano terra:
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Alla fine del corridoio 4 gradini portano alla lunga galleria semicircolare rialzata con feritoie per fucileria che gira lungo tutto il perimetro esterno del ridotto, la porta a vetri che si vede è con ogni probabilità stata aggiunta dopo che il forte era stato declassato a deposito/polveriera. Alla sinistra si intravede la grande nicchia del pozzo:
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Ecco il pozzo del ridotto centrale al piano inferiore, che doveva garantire autonomia idrica alla guarnigione eventualmente asserragliata nell'edificio magari sotto assedio e bombardamento nemico... Oggi è coperto dal tombino in marmo che si vede. Sulla destra la leva per il sollevamento dell'acqua.
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Questo è il soffitto sopra la nicchia del pozzo della foto precedente. Il foro che si vede arriva al piano superiore ed è oggi coperto da assi di legno, in origine doveva esserci un sistema di sollevamento per cui era possibile fare arrivare l'acqua direttamente al corridoio sovrastante dove c'è una nicchia analoga a questa. Oggi non ne rimane traccia. Si percepisce lo spessore notevole del pavimento intermedio costruito in mattoni:
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La nicchia al piano superiore:
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In uno dei locali al pianterreno del ridotto era stato allestito un piccolo museo temporaneo di cimeli della Marina, per la maggior parte relativi alla 2° G.M. ma non solo:
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Il locale dove era allestita la mostra delle foto precedenti era una delle polveriere all'interno del ridotto, oggi manca del tutto la pavimentazione originale in legno sospesa su pilastrini che creava un'intercapedine sollevata dal terreno, isolando così le munizioni e gli esplosivi ivi conservati dall'umidità. Si notano le prese d'aria sul muro per il ricircolo e la dispersione sempre dell'umidità.
Anche all'esterno del locale, nel corridoio, sono presenti elementi come questo:
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Un dettaglio di uno dei cimeli esposti nell'ex-polveriera del ridotto: si tratta di un manifesto originale del settembre 1859, i mesi immediatamente successivi alla II Guerra d'Indipendenza, un proclama del Governatore Feldmaresciallo Degenfeld che estende anche alla provincia di Rovigo il Giudizio Statario Militare (in pratica la legge marziale) contro i crimini di rapina e omicidio.
Tra tutti i cimeli presenti era l'unico ad avere una certa attinenza con il periodo di costruzione del forte, edificato tra la primavera del 1860 e il 1861.
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Sempre al pianterreno del ridotto centrale, sul lato opposto a quello dove c'era la mostra nella ex-polveriera, si poteva vedere questo locale, ampiamente rimaneggiato dall'esercito italiano in tempi moderni. La pavimentazione originale è sparita, sostituita da piastrelle, e le pareti sono state pesantemente intonacate.
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Appena entrati nel ridotto centrale dal portale d'ingresso originale, avendo davanti a sè il corridoio visto in una delle foto precedenti, subito alla sinistra si vede questo giro scale che era originariamente l'unica via di accesso tra i due piani del ridotto:
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Il piano superiore intravisto da metà scalinata:
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La scala vista dal corridoio superiore:
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Appena saliti nel corridoio, l'ampio finestrone da cui si vede il ridotto di gola:
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Una prospettiva del corridoio superiore del ridotto centrale con sul fondo la finestra della foto precedente. La scala che abbiamo visto è subito sulla destra della finestra. Da notare il pavimento in marmo originale.
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Sempre al piano superiore, la lunga galleria con feritoie per fucilieri che corre lungo il perimetro esterno del ridotto, e che doveva assicurare l'estrema difesa di quest'ultimo in caso di riuscito assalto del nemico eventualmente arrivato sino agli antistanti terrapieni dell'artiglieria in barbetta:
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Una delle feritoie, la copertura metallica potrebbe molto probabilmente essere quella originale del 1861:
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Alla fine del corridoio è presente una porta da cui si accede a una piattaforma metallica con scale che consentono di salire e scendere nel vallo sottostante. Non è originale, si tratta di una superfetazione aggiunta nel '900, quando il forte era diventato un deposito e polveriera, al fine di facilitare il trasporto di carichi pesanti nei locali del ridotto.
Come avevamo visto la stessa cosa è stata praticata nel gemello Forte Gisela:
http://www.milistory.net/forum/%5Bve...-vt3517-2.html
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Osservando il perimetro del forte ripreso dall'alto potrebbe nascere spontanea una domanda: in analogia con il gemello Forte Gisela-Dossobuono anche qui durante la 2° G.M. ci sarà stata qualche installazione contraerea, mitragliere, cannoni, ecc.? Al Gisela come sappiamo c'è una inequivocabile piazzola ottagonale in cemento armato, qui nelle poche occasioni che ho avuto di esplorare non mi pare di avere visto un'installazione così evidente, tuttavia il territorio immediatamente vicino al forte meriterebbe forse prima o poi una ricerca mirata... Da tenere presente oltretutto che la stessa piazzola del Gisela fino a una quindicina di anni fa era seminascosta e quasi invisibile, prima dello scavo da parte dell'associazione che gestiva il forte.
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Uno dei 4 pozzi del forte, situato nella nicchia casamattata sotto il terrapieno delle artiglierie, alla capitale del fronte principale di combattimento.
Altri 2 erano all'esterno del ridotto e uno come abbiamo visto all'interno di esso.
Queste strutture si ripetono molto simili negli altri forti gemelli e nel Parona-Albrecht, tutte opere della 2° cerchia progettate da Daniel Salis-Soglio.
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Molto informativo. Da forumista ed abitante abbastanza lontano da questo luogo storico sono grato di poter guadare queste belle foto.....grazie![264