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Citazione:
Originariamente Scritto da cocis49
quella dopo le Jeep a destra dovrebbe esserci "casualmente" la Nardini
Sono andato all'altra di Nardini, la chiamano "quella di sopra" o "quella alta" è a lato del monumento al Gen. Giardino
http://www.milistory.net/Public/data...89_nardini.jpg
[innocent][innocent][innocent][:P][^]
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Devo dire che l'edificio con le "impronte" francesi è veramente notevole, l'hanno ristrutturato e conservato molto bene!
Grazie Alpino X per il chiarimento![;)]
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Aggiungo uno dei tanti articoli del "Giornale di Vicenza"
Grande domenica Forti emozioni,lacrime e applausi
Dodici ore di applausi ininterrotti. Un concerto per sole mani. Bassano ha salutato così i suoi figli con la penna nera riuniti nuovamente ai piedi del Grappa dopo 60 anni. Un`emozione continua, con le corde del cuore tese come quelle dei violini e gli occhi velati dalle lacrime a fatica trattenute.
Mai vista tanta gente. Composta, educata, coinvolta. Un`invasione pacifica. Una "brentana" di straordinaria bellezza, complici il sole, che ha moltiplicato i colori, e il vento del Canale che ha agitato, festosamente, le bandiere. Un saluto dall`alto, giusto per ricordare che gli «angeli» - come amava scrivere Gino Pistorello l`alpino poeta dalla lunga barba bianca mancato qualche anno fa - hanno creato la fresca e leggera brezza della Valsugana «supiando forte e pian» nelle loro trombe.
Alle 7 lungo i viali della sfilata s`era già* formato un doppio cordone di gente, aumentato col passare delle ore, sino a diventare muraglia invalicabile. Giovani, anziani, bambini, ragazze, donne persi in una babele di dialetti che tradivano la loro provenienza. Inconfondibili i bergamaschi e i bresciani, i più scatenati; fieri, come tutta la gente del Sud, gli abruzzesi, i siciliani e i sardi; cantilenanti i veneti; svelati dalla erre arrotata gli emiliani di Parma e Reggio, severi i piemontesi e i valdostani. Sapientini ma buoni i milanesi. Emozionati i rappresentanti delle delegazioni straniere, giunti da tutto il mondo, per ritrovare le antiche radici. Cile, Venezuela, Australia, Germania, Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Argentina, Brasile, Stati Uniti: da ripassare in mezz`ora tutta la geografia imparata faticosamente in anni di scuola. Il labaro nazionale dell`Ana, decorato con 213 medaglie d`oro, ha aperto l`interminabile teoria di "veci e boce". Accanto al medagliere il sen. Carlo Giovanardi: per tenerlo a casa, quando scocca l`ora dell`adunata, bisognerebbe legarlo e sequestrarlo e forse riuscirebbe ancora a dipanare i nodi e a sgusciare via col suo sorriso monello, felice di averla fatta franca. Vicino a lui il presidente nazionale Corrado Perona, incredulo per quello che la città* ha saputo offrire.
In testa al corteo il gonfalone di Bassano, decorato con medaglia d`oro per il doloroso prezzo di sangue pagato dai bassanesi nell`ultima guerra. Giovanni Zanolla, il vigile alfiere che da una ventina d`anni lo porta, e lo protegge, con passione in tutte le manifestazioni ufficiali, era pietrificato dall`emozione. Ma anche il sindaco Gianpaolo Bizzotto e il presidente del comitato organizzatore dell`evento, il col. Paolo Casagrande, fianco a fianco, hanno trattenuto a stento il pianto: non era solo sudore quello che furtivamente hanno asciugato più volte passando e ripassando la mano sul volto. L`orgoglio alpino è esploso in tutta la sua forza quando l`anziano reduce dell`Abissinia, un asiaghese, giunto davanti al palco delle autorità* sulla sedie a rotelle, ha voluto a tutti i costi alzarsi in piedi e percorrere, sulle proprie gambe, i cento metri della tribuna d`onore, accompagnato da uno scrosciante, altissimo, battimani. Anche il bassanese Giovanni Zonta, sacrificate entrambe le gambe alla Patria (le perse per congelamento appena rientrato dall`Albania; aveva solo 22 anni e una vita ancora tutta da inventare nel 1942) ha partecipato alla sfilata, spinto in carrozzina dal figlio Lucio, in testa alla delegazione alpina della Germania. Per lui i commossi applausi dei concittadini e degli ospiti. E il battimano è divenuto ancora altissimo, come nelle partiture dei grandi musicisti, alla fine della giornata quando a chiudere la sfilata sono stati gli splendidi alpini della sezione Monte Grappa, guidati da Carlo Bordignon e Bortolo Busnardo, che a questa adunata hanno dedicato ogni momento del loro tempo con quella corale disponibilità* che è parte integrante del dna alpino.
Toccanti le parole pronunciate dal presidente nazionale Perona per ringraziare tutti coloro che hanno dato "mano e cuore" per l`organizzazione dello straordinario evento.
Bassano ha lasciato il segno. E ricordi incancellabili ai 400 mila e passa, per stare in difetto sulle cifre azzardate dai vertici dell`Ana, che in questi giorni hanno solcato strade e piazze. Al di là* del Ponte, delle fanfare, dei cori, delle abbondanti bevute e della pioggia traditrice che sabato sera ha cercato inutilmente di rovinare la festa. Arrivederci a Latina, amici alpini.
fonte: il Giornale di Vicenza
Il reduce della guerra d'Abissinia
http://www.milistory.net/Public/data...410_reduce.jpg
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E' un evento che bisogna vivere alemno una volta nella vita per capirlo.......grande Dario!
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Leggo con vergognoso ritardo.
Ringrazio tutti voi per avermi raccontato il tutto di questo importante avvenimento.
[ciao2]