No, non ne ho mai trovate.
Credo però che gli ufficiali non portassero il brevetto perchè non era previsto per loro.
Magari mi sbaglio.
[00016009
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No, non ne ho mai trovate.
Credo però che gli ufficiali non portassero il brevetto perchè non era previsto per loro.
Magari mi sbaglio.
[00016009
Hai ragione, il regolamento non lo prevede.
Però io sostengo questa tesi:al fronte molte volte non sono stati rispettati i regolamenti in tema di uniformi/equipaggiamenti
Non credo che un ufficale che usciva dall'accademia di Modena, uno di carriera insomma, desiderasse diventare un cecchino. Credo ambisse al grado di generale, come credo tutti i giovani ufficiali di carriera.
Invece per un riservista la cosa è diversa.
Non ha lo scopo di arrampicarsi nella scala gerarchica.
Anche per i diplomati, laureati/laureandi che si trovarono ufficiali di complemento dopo un corsetto di sei mesi credo valga la stessa cosa.
Dunque, queste due ultime tipologie di ufficali, devono aver affrontato l'esame di tiratore scelto per poterutlizzare un fucile 91 con ottica. E una volta superato l'esame, perchè non fregiarsi del trofeo omerale di tiratore, anche se non previsto dal regolamento?
Non hai mai visto foto di uniformi poco regolamentari al fronte?
Ok, la maggior parte di queste riguarda soldati.
Ma alcune coinvolgono ufficiali: o indossano uniformi "troppo" appariscenti, di sartoria (nel senso che andavano contro la circolare di Porro, che ho postato alcune pagine fa) con stelloni ai paramani che sembrano quelle regolamentari da paletot, oppure del tutto fuoriluogo. Ufficiali di fanteria che indossano pantaloni da cavalleria, soprabiti foderati di pelliccia (sembrano esploratori polari), addirittura un ufficiale degli alpini che sembra indossi un maglione civile!
Insomma, per farla breve, credo che al fronte molte volte il regolamento non sia stato rispettato e che siano state tollerate molte combinazioni di uniformi/equipaggaimenti non conformi alle direttive.
Ma, per tornare a noi, credo che comunque al fronte pochi portassero il brevetto da tiratore: c'era i rischio di beccarsi una palla in testa se si veniva catturati.
In ogni caso una (unica finora) prova fotografica di quanto ho detto c'è; si trova [257 qui.
Ritrae un grupo di uffciali alpini, di cui quello più in basso si fregia di trofeo omerale da tiratore scelto per sottufficiali (dorato) portato alla rovescia. Forse proviene dai sottufficiali, dove ha conseguito il brevetto. Non so spiegare perchè il fregio è portato al contrario; probilmente un errore per chi l'ha cucito sulla giacca.
Urka :shock: :shock: :shock: :shock:
La foto sembra buona.
E' pubblicata dall'ICSM, per cui è una cosa seria, non taroccata.
Bel colpo jampi [264 non l'avevo mai vista.
Volevo farti i complimenti per quello che hai postato.
E' l'unico forum del web in cui c'è questo argomento così profondamente affrontato.
Bravo [264
[00016009
Ecco cosa si trova spulciando in rete:
La preghiera del tiratore scelto
San Gabriele Possenti
che fosti virtuoso nel sacrificio e nel coraggio
quanto nell`esercizio della mira,
ti preghiamo, benedici le nostre armi
affinché possano servire per difendere
e giammai per offendere,
affinché possiamo trovare nella nostra attività*
amicizia e fratellanza.
Guida la nostra mano per fare centro
con le nostre mani
ed ancor più con il nostro comportamento,
per essere degni cavalieri di questo tempo.
Proteggici dai nemici
di amore e libertà* e giustizia
e rendici degni e pronti al sacrificio
Amen.
... scusa Romano,
la giubba di Vittorio Emanuele che hai postato tu proviene dal forum BMF e trattava del distintivo di lanciatori di bombe con fucile non dei tiratori scelti.
Non vorrei che qualcuno dell'altro forum non gradisse questo genere di "prelievi".
Saluti
F.M.
Complimenti a tutti, davvero un topic da leggere tutto d'un fiato [264
apparteneva ai reparti bersaglieri ciclisti mitraglieri. Sugli spallini riportava la lettera M seguita dal numero del battaglione e dalla lettera C, come si nota anche da questo dettaglioCitazione:
Originariamente Scritto da jampi
[attachment=0:steyoom3]scansione0004.jpg[/attachment:steyoom3]
[22050002
Come consigliato dal buon Furiere Maggiore evitiamo di prendere immagini da altri siti e, se sulle foto è presente un marchio, si è pregati di lasciarlo [1535
Un saluto e scusate l'OT,
Arturo
Avendo sparato con entrambe non sò darti una spiegazione logica se non che il rumore del 91 è più secco mentre quello del 95 è più cupo. Magari questo avrà* influenzato la fantasia dei nostri soldati che non dimentichiamolo erano dei poveri cristi ignoranti di fisica ed acustica. Il fatto poi che si sentisse prima l'impatto e poi la detonazione era dato ritengo dalle basse distanze di ingaggio.Ipotesi personaleCitazione:
Originariamente Scritto da jampi
Scatto dell'arme.
Ho già* fatto un post su questo argomento.
Per completarlo ho pensato di aggiungere questo che però proviene da altra fonte: Addestramento della fanteria al combattimento - 1916.
Scatto dell'arme (continua)
Scatto dell'arme - (fine)
Da dove sparavano i cecchini italiani?
Avendo un impiego "da postazione", piuttosto che da "terra di nessuno", il luogo da cui operava il tiratore era la trincea.
Poteva operare da una feritoia della trincea (foto 1), nel qual caso poteva adoperare degli appositi affustini - di cui si è già* parlato nelle pagine precedenti - per tirare con l'arma già* aggiustata sul bersaglio(foto 2).
Oppure poteva operare da dietro uno scudo - come fece il nostro ignoto tiratore scelto del libro Memorie di guerra - il dovere o la ragione.
La cosa interessante, e che si può verificare anche al giorno d'oggi, è lo sviluppo in piano delle trincee italiane.
Le trinceee italiane hanno sempre avuto un andamento piuttosto "lineare" - fatto probabilmente dovuto alla natura del terreno paticolarmente impervio (mi riferisco ad esempio al Carso, per non citare l'Altopiano di Asiago od altri luoghi "ameni") - e non tortuoso ed articolato come le trincee sul fronte occidentale.
La tortuosità* serviva soprattutto a difendere meglio il tratto di fronte in caso di colpo di mano nemico.
Allego una pagina (foto 3) tratta da una libretta inglese utilizzata nella prima guera mondiale (foto 4) per mostrare la differenza. Infatti, la vittoria nella battaglia del solstizio fu legata al modo con cui gli inglesi si trincerarono...ma qui siamo un po' OT.
Curioso notare che l'uso della cinghia che tanto viene raccomandato in America sia nelle nostre istruzioni completamente ignorato.
@Andrea58
La cinghia per il fucile modello 1891 e per il moschetto modello 1891 per T.S. deriva direttamente dalla cinghia del fucile Vetterli. La regolazione della cinghia era permessa tramite un bottone metallico, che a seconda dell'asola in cui veniva posto determinava la lunghezza della cinghia (Foto 1 e 2).
Il bottone inizialmente in ottone, su sostituito durante il primo conflitto mondiale da quello in ferro, tale necessità* fu dovuta alla continua richiesta dell'industria bellica di questo materiale, devoluto completamente alla fabbricazione dei bossoli.
Anch'io non capisco perchè la cinghia per il fucile 91 non preveda un sistema di bloccaggio per il braccio per rendere più stabile la posizione di tiro.
Qualcuno ha le istruzioni (sinossi) di tiro per il soldato tedesco od austriaco della prima guerra mondiale?
Sarebbe interessante confrontare gli esercizi di puntamento.
Il Mauser o la Steyr avevano la cinghia regolabile sul braccio, come gli americani?
Posto, ad esempio, due pagine tratte dal manuale How to shoot the U.S. Army rifle.
Posto, a completamento degli esercizi di mira in poligono, queste pagine tratte da Addestramento della fanteria al combattimento - 1916.
pagina seguente
Pagina conclusiva.
Come avrete notato, tutti gli esercizi di puntamento prevedono come massima distanza del bersaglio 300 mt (in entrambe le pubblicazioni del 1915 e 16).
Così anche l'ottica di mira Filotecnica (vedi le caratteristiche del telescopio italiano in un mio passato post) ha le tacche millesimate sino a 300mt.
Il Comando Supremo credo si sia ben presto reso conto di quanto vicine fossero le trincee nemiche nel fronte italiano.
A queste distanze il tiro dell'arma è teso e non è necessario aprire e regolare il congegno di mira del fucile: basta la tacca da chiuso.
Credo fu per questo che furono predisposte poche armi dotate di ottica (il T.Col. Filippo Cappellano - direttore dell'Ufficio Storico - ne stima prodotte circa 5000 dai vari arsenali alla fine del conflitto) visto che:
- 1) i bersagli erano così vicini che i nostri tiratori scelti avrebbero potuto colpirli comunque, anche senz'ottica di precisione. Non dimentichiamo che su altri fronti i cecchini sparavano con comuni fucili da fanteria, senza ottica di precisione. (Mi vengono in mente due esempi celebri: Billy Sing - l'assassino di Gallipoli - con 150 centri accreditati nella prima guerra mondiale e, nella seconda guerra mondiale Simo Simuna Häyhä - il cecchino finlandese con 542 centri - fonte wikipedia)
2) l'elevato costo dell'arma (circa 10 volte il normale fucile)
3) l'esercito italiano ha sempre "tradizionalmente" sparato male (fonte britannica); per rendersene conto basta considerare l'esiguità* del numero dei colpi sparati pro capite in poligono addestrativo e (cito a memoria) "...i colpi avanzati dai più svegli siano impiegati per quelli meno lesti" - quindi penalizzato ulteriormente l'esercizio dei tiratori scelti. Dunque era il Comando Supremo stesso a credere poco nell'uso del tiro mirato di precisione.
Sarebbe interessante capire se i Carabinieri abbiano combattuto al fronte come cecchini. [137
Infatti, molti sottufficiali della benemerita erano tiratori scelti (il brevetto credo sia stato rosso per la truppa e argento per sottufficiali, o mi sbaglio? Qui ci vuole l'intervento del ns. [257 Furiere Maggiore)
Qualcuno ha foto e/o notizie in merito?
Che in svariate occasioni siano stati membri di firing squad (plotone d'esecuzione) è un dato certo, ma che abbiano combattuto in prima linea come cecchini sarebbe proprio [3 sensazionale!
Un altro tiratore scelto della prima guerra mondiale: Primo Bassi, cl. 1892 da Castel Bolognese (RA). Richiamato sotto le armi nel 1913, conosce Aldino Felicani, redattore del periodico antimilitarista "Rompete le file!". Influenzato dalle teorie herveiste, cercò di svolgere, fra mille difficoltà*, propaganda sovversiva nell`esercito.
Congedato nel 1919 con la qualifica di tiratore scelto, e presto diventato uno degli anarchici più influenti del circondario, entrò a far parte della CdC dell`UAER e della direzione dell`USI imolese.
(La sua vita completa la potete trovare qui)
Il cecchino prestava il servizio di vedetta/sentinella quando sorvegliava il fronte.
Ho pensato di scrivere alcune punizioni per violata consegna del compito, che il regolamento militare di guerra prevedeva.
Si va, nei casi più gravi, dalla pena di morte "...mediante fucilazione nella schiena..." o "nel petto" (da Arte Militare e Regolamenti - 1915, una sinossi in dotazione ai corsi di ufficiale di complemento) a seconda se l'abbondono del posto comprenda anche la diserzione, fino alla consegna semplice (nel testo pena disciplinare) da scontare nei turni di riposo in retrovia.
Non citerò però la sinossi, perchè in essa l'argomento è esposto troppo esaustivamente (sarebbe veramente un OT); citerò allora dal Libretto personale Regio Esercito Italiano - edizione 1915, in cui i reati sono esposti in modo più sintetico.
Nota
L'essere in trincea doveva già di per sè essere una condanna/pena, lo ammette implicitamente il Comando Supremo citando le retrovie per la consegna semplice.
Poveri cristi....
Reati in sentinella e vedetta
La sentinella o vedetta, collocata innanzi ad un posto o corpo qualunque di militari esposti agli attacchi del nemico, od in un sito forte assediato o investito, che non eseguirà la consegna od abbandonerà il posto in cui fu collocata sarà punita di morte, qualora la sicurezza del posto, del sito forte o dei militari sia stata compromessa.
Se la menzionata sicurezza non sia stata compromessa o la sentinella sia trovata addormentata, o si lasci senza necessità rilevare da altri che dai caporali della guardia di cui fa parte, incorrerà nella pena di tre a dieci anni di reclusione militare.
La sentinella o vedetta, collocata alla guardia di parchi d'artiglieria, di convogli o magazzini di munizioni da guerra, arredi, viveri o foraggio, che abbandonerà il suo posto, o mancherà in qualunque modo alla consegna, sarà punita con la reclusione militare da tre anni a sette.
Sarà invece punita col carcere militare da due mesi a sei se sarà trovata addormentata.
La sentinella o vedetta che, fuori dei casi precedenti, abbandonerà il suo posto, o mancherà in qualunque modo alla consegna, sarà punita col minimo della reclusione militare o col carcere militare.
Sarà invece punita con pena disciplinare se sarà trovata addormentata.
(Da Libretto personale Regio Esercito Italiano - 1915)
In ambedue le pubblicazioni la firma è la stessa (vedi foto).
Su un vecchio numero di Uniformi&Armi ho trovato la foto di un allievo di una scuola militare.
E' una foto particolare perchè quell'allievo del secondo anno (due strisce sulla manica) è insignito della cifra d'onore e del trofeo omerale di tiratore scelto.
Ora gli allievi delle scuole militari, un po' come oggi, erano destinati alla carriera militare in spe.
Tenendo presente la scolarità* all'inizio del 900 quell'allievo probabilmente sarà* diventato ufficiale ed avrà* combattuto la prima (o la seconda, vista la fattura del fregio) guerra mondiale.
Chissà* se avrà* portato il brevetto sull'uniforme....
@Furiere Maggiore
Non è anche questo un anello di giunzione?
Brevetto conseguito prima della nomina ad ufficiale e portato anche in seguito?
Ed ecco la foto del carabiniere tiratore scelto in uniforme da fatica.
Siamo però nel 1926, così dice la didascalia di Uniformi & Armi da cui ho tratto la foto.
Nessuno ha foto di carabinieri tiratori scelti in uniforme della prima guerra mondiale?
Ed ecco ciò che cercavo.
[17
L'ho trovato in Uniformi&Armi n°34 del Dicembre 1993.
L'articolo è titolato Savoia! E dintorni la firma è autorevole: Roberto MANNO.
[257 Posto l'articolo senza nessun commento perchè parla di brevetti da tiratore scelto conseguiti in Accademia Militare!
@ Furiere Maggiore
Cosa ne dici di questo, ti ho convinto?
... assolutamente no.Citazione:
@ Furiere Maggiore
Cosa ne dici di questo, ti ho convinto?
Un conto era essere allievi e pertanto equiparati alla truppa un conto era essere ufficiali ...
... leggiti bene l'articolo e vedrai che di distintivi da braccio agli ufficiali non se ne parla proprio... [204
saluti
F.M. :P
... a proposito questo non è un cadetto. I cadetti non hanno mai avuto quel genere di uniformi... [126
Rinnovo i saluti e ti faccio i complimenti per il chilometrico post ... [3
F.M.
Ecco la foto di un cadetto insignito della cifra d'onore e del trofeo omerale di tiratore scelto, il periodo è attorno al 1925.
[attachment=0:3542r1zw]scansione0010.jpg[/attachment:3542r1zw]
Un saluto,
Arturo
@Arturo A.
:mrgreen: Grazie del post: veramente bella la tua foto (capita proprio a fagiolo)! [264
Chissà* se lo avrà* portato anche poi, da ufficiale, nella seconda guerra mondiale.
@Furiere Maggiore
E' vero, l'articolo non parla di brevetti ad ufficiali.
Devi però ammettere che all'Accademia Militare si poteva conseguire la qualifica (questo l'articolo lo cita esplicitamente); dunque, perchè non portarlo anche in seguito?
E poi non è vero che i cadetti sono equiparati alla truppa. [204
Dal secondo anno in poi, fino alla nomina a sottotenente, sono equiparati a sottufficiali.
Lo prova (attualmente, prima non lo so, perchè non ne ho mai visti) anche il mogramma AU (allievo Ufficiale) che sormonta un "binario" da maresciallo.
[0008024 Quanto alla foto che ho postato non mi sembra di avere scritto nella didascalia: "questo è un cadetto", ma un "allievo di scuola militare", cosa ben diversa. [264
Non riesco comunque a capire la tua ostinazione... [137 perchè non vuoi ammettere che qualche ufficiale abbia conseguito e poi portato il brevetto da tiratore scelto?
Anche la foto del gruppo di alpini dell'ICSM conferma la mia tesi; probabilmente sarà* l'unico ufficiale ad aver portato il trofeo omerale al fronte, ma tanto mi basta: qualche ufficiale ha portato il brevetto al fronte, anche se il regolamento non lo prevedeva.
E questo è il diploma di Tiratore Scelto del primo novecento.
[257 E questi, che dite sono gemelli?
Direi almeno fratelli!
Non vorrei essere il fidanzato della sorella dei fratelli tiratori scelti [126
Questo diploma è invece più vecchio (1876).
A quel tempo non esisteva ancora il trofeo omerale, ma i tiratori scelti si fragiavano di un galloncino di colore diverso: rosso, bianco ed argento a seconda del grado e del reparto di appartenenza.
Non li posto perchè troppo OT, ma li cito a completamento del discorso "fregi da TS".
La fonte è sempre Uniformi & Armi, come tutte le foto che ho postato in questa pagina.
@Furiere Maggiore
[3 Scausa la mia petulanza, ma leggi bene l'ultima frase. [257
"...dopodichè per continuare a fregiarsene si deve ottenere successiva conferma..."
Non può fare riferimento anche al periodo di prima nomina? [264
La cosa è ambigua :mrgreen:
Stò continuando a scavare: adesso sono passato ai primi numeri di Uniformi&Armi, poi passerò a Diana Armi e quindi ad un vecchio numero di Panorama Difesa che tratta dell'argomento.
Un lavoraccio! [1495, ma ne vale la pena.
Amo la miliatria [151 , amo questo forum [151
Ehi, leggo bene: 1565 visite!
[264 [121 è un record.
Ma per oggi basta, vado a [47
[chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick [chick
Nota:
Nelle emoticons non c'erano pecorelle, per cui per addormentarmi devo accontentarmi di questo pollo rockettaro...
Questo argomento è stato trattato su varie riviste del settore. Domani ci do un'occhiata e vi scrivo la spiegazione. Il nostro 91 non faceva ta-pum ma un altro rumore. Per apprezzare il rumore delle fucilate bisogna sparare all'aperto, nei poligoni i suoni sono falsati dal rimbombo. [00016009Citazione:
Originariamente Scritto da Andrea58
Con rammarico mi accorgo solo ora di questo interessantissimo post (purtroppo i miei studi mi tengono occupato e spesso mi perdo qualcosa...)
Vorrei apportare qualche conoscenza in mio possesso su alcuni argomenti trattati ed alcuni ampliamenti che spero non vadano OT
Parecchi eserciti hanno adottato munizioni appositamente create per l`uso da parte dei cecchini o sniper (la distinzione per alcune nazioni non era così precisa)
Per quanto riguarda l`utilizzo di munizioni "Speciali" Italiane contro le truppe Austro-Ungariche presso un museo di Vienna esistono documenti che comprovano il fatto che gli ufficiali Asburgici si lamentassero del fatto che le loro truppe passassero per le armi gli Italiani trovati con munizioni "vietate". Molto probabilmente dopo Caporetto (come ricordato da Norby) ai reparti vennero distribuite munizioni d`emergenza come le tiro ridotto che a distanza ravvicinata potevano sicuramente creare gravi ferite ed essere così scambiate per munizioni "non convenzionali"
Per quanto riguarda gli Austriaci nella WWI è accertato l`uso di munizioni "speciali" come questa (ad anello verde)
[attachment=12:1v8emrht]sniper.jpg[/attachment:1v8emrht]
Ma è molto probabile , come accadde sistematicamente durante la WWII, che i "cecchini" usassero semplicemente e in massima parte lotti di produzione"scelti" per le loro caratteristiche di precisione come queste Tedesche WWII
[attachment=11:1v8emrht]ansh.jpg[/attachment:1v8emrht]
o di munizioni con bassa emissione di fumo come queste Giapponesi sempre WWII
[attachment=10:1v8emrht]sc7.jpg[/attachment:1v8emrht]
Per cui, se non si possiedono le scatole originali, è impossibile distinguerle dalle ordinarie.
à? anche vero che durante la WWII vennero utilizzate apposite munizioni per tiro silenziato da parte di Russi e Tedeschi
[attachment=9:1v8emrht]7,62.jpg[/attachment:1v8emrht]
[attachment=8:1v8emrht]Nah2.jpg[/attachment:1v8emrht]
Ma pare abbiano avuto uso limitatissimo (di tedesche ne esistono anche in calibro 9 Para e 7,65 con marchi "occultati")
Altro argomento è quello riguardante le Dum-Dum e le "esplosive"
Per il primo non è accertato l`effettivo utilizzo soprattutto nel teatro europeo, per le seconde la cosa si fa un po` più complicata
Le munizioni leggere che spesso vengono definite Esplosive perchè all`impatto esplodono in alcuni casi non erano state concepite per questo ruolo ma per l"`osservazione" tant`è che alcuni modelli (ad esempio le 8 Breda o le 7,7 Breda Safat Italiane) emettevano una nuvoletta dovuta al fosforo liberato
[attachment=7:1v8emrht]8 Breda.jpg[/attachment:1v8emrht]
[attachment=6:1v8emrht]blu.jpg[/attachment:1v8emrht]
Anche nel caso delle esplosive "pure" ci troviamo davanti a munizioni concepite in gran parte per il tiro aereo
L`unico utilizzo contro personale a terra, di cui sono a conoscenza, è quello effettuato, evidentemente in modo "massiccio", dai Russi sul fronte Orientale. Tale utilizzo fece si che lo stesso Comando supremo tedesco autorizzasse l`utilizzo di cartucce "Beobacthung"
[attachment=0:1v8emrht]7,92 Mauser edq S° 6 42 Beo verb trop i.JPG[/attachment:1v8emrht]
anche solo su quel fronte (ho sempre reputata strana questa cavalleria utilizzata contro gli "Alleati" occidentali, ma forse rientra nella concezione di razza inferiore che veniva adottata verso i popoli "Slavi")
[attachment=5:1v8emrht]k (233).jpg[/attachment:1v8emrht]
Questo il doc originale tratto dal libro del Kent
Per ultime le munizioni avvelenate:
Sicuramente i Tedesche durante la WWII sperimentarono delle munizioni con palla al cianuro, ma non si hanno dati sul loro reale utilizzo
Stessa cosa avvenne per le 9 para di cui vennero trovati alcuni esemplari dopo la fine del conflitto in questo caso si suppone che fosse una "copia" di alcune 7,65 Russe, aventi lo stesso tipo di scopo, catturate dai Tedeschi
Dimenticavo ... per quanto riguarda i congegni defilatori e i fucili da tiratore scelto questi sono presenti presso il Museo di Rovereto
[attachment=4:1v8emrht]Immagine 003.jpg[/attachment:1v8emrht]
[attachment=3:1v8emrht]Immagine 026.jpg[/attachment:1v8emrht]
[attachment=2:1v8emrht]Immagine 029.jpg[/attachment:1v8emrht]
[attachment=1:1v8emrht]Immagine 030.jpg[/attachment:1v8emrht]
spero di avere fatto cosa gradita
Giovanni
Jampi:
... gli allievi ufficiali, ora come allora, sono equiparati alla truppa. Il monogramma AU è fissato su un supporto, che tu chiami "binario", tanto per fissarlo a qualcosa come lo sono quelli di AM di AS ecc.Citazione:
Lo prova (attualmente, prima non lo so, perchè non ne ho mai visti) anche il mogramma AU (allievo Ufficiale) che sormonta un "binario" da maresciallo.
... si, mi sono confuso io, perchè salvando la foto è indicata come cadetto... Comunque la sostanza non cambia NON si tratta neanche di "allievo di scuola militare".Citazione:
Quanto alla foto che ho postato non mi sembra di avere scritto nella didascalia: "questo è un cadetto", ma un "allievo di scuola militare", cosa ben diversa
Per quanto riguarda, infine,
... sono io che non capisco la tua ostinazione visto che continui a farmi i complimenti, anche in MP, sulla mia preparazione e non vuoi ammettere che sei tu ad essere fuori strada sull'argomento uniformi e distintivi del nostro esercito...Citazione:
Non riesco comunque a capire la tua ostinazione...
Saluti
F.M.
Apriamo i post di oggi con un argomento che pare banale ma che secondo me riveste una sua importanza: la chiavetta in dotazione al telescopio per la sua regolazione.
Nel calendario dell'Arsenale di Terni c'è un'immagine del 91 con ottica francese (solo essa è disassata rispetto al fucile - la Filotecnica è in asse, come abbiamo già* notato) in cui è ricavato nel calcio una apposita nicchia per alloggiare la chiavetta di montaggio/smontaggio del telescopio (foto 1).
Detta chiavetta è in dotazione a tutte le ottiche, anche straniere (foto 2), e quindi, a maggior ragione, anche a quella Filotecnica, di cui però non sono riuscito a recuperare informazioni.
Era incassata anch'essa nel calcio del fucile?
Perchè, se così fosse, sarebbe un tornasole per capire se un'arma è stata assemblata oppure è un originale: questa è una questione ancora aperta.
Per i collezionisti inglesi ed americani, il carcano sniper è una pura fantasia: mai esistito sul campo, solo sperimentale o produzioni a beneficio dei colezionisti (un po' come certe emissioni di francobolli il cui uso e validità* postale è dubbia).
Altri dicono che esistono solo uno/due armi originali (ad esempio quella a Rovereto lo è) e che le altre sono frutto di assemblaggi (qui basterebbe controllare la matricola, dico io, che corrisponda o meno a quella del fucile - ma anche questo sarebbe falsificabile).
Quello che secondo me non è falsificabile è proprio quella nicchia di alloggiamento nel legno, che rivelebbe subito un lavoro recente da uno originale, e che pertanto potrebbe essssere una prova di originalità* dell'arma.
A proposito, nessuno ha una foto da postare della chiavetta del telescopio Filotecnica?
Ho una seconda riflessione da fare.
In Italia, durante la prima guerra mondiale, combatterono due contingenti alleati (Francesi e Inglesi) e quindi è logico pensare (tenendo conto che i tiratori erano distribuiti a livello reggimentale ed erano aggregati a delle unità*) che abbiano avuto al loro seguito snipers e tireur d'elite, rispettivamente.
Qualcuno ha notizie di cecchini alleati che operarono sul nostro fronte?
Dall'altra parte, anche gli austriaci ebbero manforte da un contingente tedesco (in cui operò anche l'allora tenente Erwin Rommel, che nell'azione di sfondamento si guadagnò la Pour le Mérite) che a sua volta avrà* avuto al seguito i suoi Scharfschütze.
Qualcuno ha notizie di cecchini tedeschi che operarono sul nostro fronte?
Infine, visto che gli inglesi fronteggiarono in Italia delle truppe tedesche, chissà* se si verificò una situazione analoga ai duelli di sniper in Francia, insomma uno sniping in Italy?
@Furiere Maggiore
Devi perdonarmi, è vero, è diventata per me una fissazione il brevetto da tiratore scelto per gli ufficiali. [15
Ma devi ammettere che pensare a "ufficiali tiratori scelti" è l'unico modo che ho di raccordare la mia teoria sull'impiego dei cecchini agli ufficiali.
In Italia operarono diversi cecchini e tra loro alcuni ufficiali esercitarono quest'arte venatoria (il più famoso tra loro fu senz'altro Michele Campana) ma come erano aggregati questi cecchini ai reparti? Che ruolo avevano?
[1334 Nella mia testa un turbinio di domande: in un periodo di carenza di ufficiali subalterni è lecito pensare che qualcuno di essi, anzichè comandare un reparto, sia stato destinato ad altro incarico? E se dunque qualche ufficiale fu distaccato dal comandare una unità* per praticare l'attività* di cecchino necessariamente egli avrebbe dovuto essere un tiratore scelto. Perchè allora non portare il fuciletto? Qualcuno l'avrà* mai fatto al fronte? No perchè il regolamento non prevedeva la categoria ufficiali TS. Si, perchè avrebbe potuto conseguire la specializzazione da cadetto oppure da sottufficiale e poi essere stato promosso al rango di ufficiale....
[264 Ed ecco finalmente spuntare la foto dell'ICSM (foto che non hai mai commentato - tu hai commentato solo la mia, in bassa risoluzione) che conferma la mia tesi per cui qualche ufficiale portò effettivamente quel fuciletto (magari storto - mannaggia a lui [213 ) sulla spalla.
Ed eccoci finalmente al punto della vexata quaestio (quello che spiega la mia ostinazione - anche via mp): io ti stimo veramente perchè ti considero una persona preparata in tema di uniformi, che scrive in diversi forum (tra cui anche l'ICSM - la tua firma è inconfondibile - e Blitzkrieg) e che fa sempre interventi ad hoc, mai generici od incompleti.
Perchè non vuoi ammettere che - seppur non regolamentato - qualche ufficiale portò il trofeo in questione?
Non potrebbe essere una eccezione tollerata alla regola?
Io ho assolto agli obblighi di leva prestando servizio come ufficiale di complemento (106 AUC AAVV) presso la SMALP di Aosta comandando un plotone di allievi ufficiali (ero pure istrutture aggiunto di LCB, mine ed esplosivi - ma questo non interessa qui, ma mi garantiva un accesso privilegiato all'armeria di btg, dove ho trovato quell'SMLE da sniper di cui ho parlato qualche post fa); un posto, quello, in cui si applicava con *ZELO* il regolamento. E puoi chiedere a chiunque abbia frequentato la SMALP che cosa si intende per applicare con zelo il regolamento. La mia uniforme era (perchè *DOVEVA* esserlo) impeccabile, però anch'io portavo dei distintivi fuori ordinanza.
Perchè?
Perchè ero orgoglioso di portali!
Perchè mi qualificavano appartenente ad una elite...
Allora avevo diciannove anni, con lo stesso orgoglio di appartenere ad una elite che avrà* avuto qualche giovane ufficiale al fronte.
Per questo secondo me qualche ufficiale, seppur fuori ordinanza, portò quel brevetto e la foto che c'è sul sito dell'ICSM lo prova.
[257 Siccome però temo che la questione tra me e te finisca per annoiare i lettori di questo forum propogo una tregua ad interim per riaffrontare con te l'argomento, magari in altre sedi.
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
(continua da prima)
Ed è per questo che questa foto è piuttosto interessante.
Si tratta di due cecchini o di due ufficiali di passaggio?
Forse due capitani in visita alla linea del fronte (uno di essi porta il fregio di Ufficiale applicato allo Stato Maggiore - come certificato dal buon Furiere Maggiore [264 ), visto un cecchino in trincea, hanno voluto farsi fare una foto "macho" con il 91 con ottica.
:oops: Anch'io non ho restito alla tentazione: mi ricordo che una volta al polgono erano venuti dei parà* del GRACO (in addestramento alla SMALP per il corso di sopravvivenza in montagna) con delle Franchi L57, con cui mi sono fatto immortalare in una foto che ancora conservo....
A qualcuno risulta che i nostri cecchini (od anche le vedette) adoperarono corrazzette per adrian, sul tipo delle Stirnpanzer tedesche, od altre corazze (Corsi, Farina, ...) ?
Magari anche poco utili (vedi ultima foto...)