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PALE E PORTAPANE TEDESCHE
La pala ha sempre fatto parte della dotazione standard del sodato tedesco, accompagnandolo fedelmente fin dai tempi dell’esercito prussiano. Trattandosi di un accessorio robusto avente un manico piuttosto lungo, gli usi potevano essere molteplici, molti dei quali “non convenzionali” e atti all’offesa, sicuramente differenti da quello per cui è stata progettata, lo scavo di trincee. Nel tempo, dopo aver trascorso in auge diversi anni e battaglie, la stessa pala arriva agli albori della Wehrmacht senza aver subito grandi alterazioni degne di nota. Il ‘Kleines Schanzzeug”, che tradotto suona più o meno come ‘piccolo attrezzo da scavo’, nonostante la nascita di un ulteriore modello pieghevole nel 1938, continuerà ad essere prodotta fino alla fine della guerra, trasportata in ogni fronte al fianco sinistro del combattente tedesco ed allacciata con la sua cinghia sotto alla fida baionetta del K98 (come da regolamento). Per tutta la seconda guerra mondiale, sia la Wehrmacht che le SS faranno uso anche del modello nato per la prima guerra mondiale/Reichswehr, caratterizzato dai tipici ribattini a vista sul collo della lama, oltre che del modello a punta di origini austriaca ricevuto in dote dopo l’Anschluss del 1938. Costruttivamente parlando, la lama in acciaio riceve una forte brunitura che, così come tutti gli altri accessori costituenti l’equipaggiamento tedesco, subirà un decadimento progressivo col passare del tempo fino al totale annullamento. Spesso ma non sempre, la stessa lama verrà inoltre verniciata di nero, da non confondersi con la tinta verde che subiranno nell’immediato dopo guerra dagli arsenali norvegesi. La ribattitura dei due rivetti atti a trattenere la lama al manico in legno, possono essere sia gentilmente rasi fino ad intravedersi appena, oppure lasciati visibilmente spuntare in modo grezzo, il tutto a discrezione del produttore che, a dire il vero, sono molti. Questi, sono generalmente rappresentati in modo esteso o codificato dalle solite tre lettere incise sul lato destro della lama. Non è altresì raro imbattersi in marchi con il solo logo del produttore, evidentemente permesso e non censurato.
La forma della custodia per il trasporto (Futter für Schanzzeug), sarà unica fino alla fine, non vi saranno modelli costruiti ad hoc per altri fronti, come per esempio quello africano con l’analoga custodia in tela, fantasia nata per pura speculazione. L’unica variante, se così possiamo chiamarla, è un tipo molto precoce costituita solo dallo scheletro esterno interamente realizzato in cuoio, riprendente la linea del tipo imperiale. Cambierà invece il materiale di produzione che, per le solite ristrettezze economiche, varierà dal più pregiato e robusto cuoio di prebellica fattura, alla più dozzinale fibra di cartone pressato, (per ordine (HV 38C, N° 82) del 26 Gennaio 1938) ma usato come materiale per la produzione di massa dei porta pala solo dal 1942 in poi. Porta pale fatte con questo materiale, che potremmo definire alternativo, dopo un inizio claudicante a causa della propria leggerezza, darà origine a qualche cucitura supplementare atta ad irrobustire la struttura divenuta irrimediabilmente più fragile, specialmente attorno all’area dove sono posti i passanti in cuoio per il trasporto sul cinturone. La colorazione sarà il cuoio naturale o nero tinto per ila versione in cuoio, e nero o giallo scuro (Dunkelgelb) anche se in minor parte e più tardivamente.
(Foto) – Pale dritte entrambe di produzione di metà guerra, la prima marcata ‘ekz’, la seconda ‘REX 1943’ con il tipico logo rappresentate il profilo di un soldato del XVII secolo. Unica differenza, la rasatura dei rivetti atti a trattenere il collo della lama al legno, presente in uno, assente nell’altro.
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(Foto) - Insieme dei portapala.
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(Foto) – Portapala di prebellica fattura, prodotta interamente in cuoio non tinto. Nella parte superiore, presenta un marchio a caldo a forma di testa di morto, tipico simbolo di riconoscimento della divisione Totenkopf delle SS. Mi preme sottolineare che non è una storia inventata, questo marchio è ampiamente documentato. Si intravede solo l’anno di produzione che è il 1939.
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(Foto) – Portapala prodotto in fibra. Cinghie e passanti continueranno ad essere prodotti in robusto cuoio. Da notare che questo produttore non ha inserito il terzo punto di cucitura per trattenere i passanti verticali, considerato che si tratta di una prima produzione. Il marchio attestante il codice del produttore è eue/42 (Otto Reichel, Inh. Rudolf Fischer, Lederwarenfabrik, Lengfeld, Erzgebirge), affiancato vi è posto il Waffenamt 'WaA 300'.
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