Pala pieghevole.
Nell’ottica di una costante modernizzazione dell’apparato bellico, nel 1938 viene progettato ex novo un’altro modello detto pieghevole (Klappspaten) il quale, oltre che per scavare più agevolmente data la maggior lunghezza, si presta anche per l’utilizzo a mò di picozza, data la possibilità di fissare la lama a 90° tramite l’apposito nottolino in bakelite avvitabile sul colletto. Quando non usata, questa potrà ripiegarsi su se stessa al fine di ridurre il proprio ingombro. La distribuzione di massa di questa pala, avverrà solo nel 1941 andando man mano a ridursi, forse a causa della maggior fragilità rispetto al modello diritto che continuerà ad essere prodotto parallelamente al nuovo modello. In effetti, non è raro imbattersi in esemplari danneggiati specialmente sul punto più debole che risulta essere il nottolino avvitabile di serraggio della lama. Tanto per non farci mancare un po’ di burocrazia, ricordo l’ordine che introduce la nuova pala: (HV 38C, N°1038) del 12 Novembre 1938.
Per quest’ultimo tipo di pala vengono addirittura studiate due custodie. La prima, esordisce con la pala nel 1938; è prodotta parallelamente sia in cuoio che in Press-Stoff anche se la prima è notevolmente più rara della seconda. E’ tinta di nero e costituita da un apposito coperchietto atto a trattenere verticalmente la pala e non farla scivolare verso l’alto. La seconda, uscita nel 1942 per supplire alla fragilità del precedente modello, è molto simile ma meno elaborata, in quanto privata del coperchio in luogo di una semplice ma robusta cinghia verticale. Quest’ultima è prodotta solo ed esclusivamente in fibra di cartone pressato. Entrambe i modelli, possiedono un passante laterale in cuoio atto a trattenere il fodero della baionetta la quale non sarà più posizionata al centro come nella pala diritta, ma necessariamente sul fianco.
Tanto per chiarire, vorrei ricordare che la maggior parte delle pale e custodie in giro oggigiorno nei mercatini o in collezioni private, provengono dagli arsenali dell’esercito norvegese il quale, nell’immediato dopo guerra, si accaparrò buona parte delle esistenti scorte di equipaggiamento tedesco. Queste sono riconoscibili per essere generalmente ritinte con una vernice grassa di verde.
(Foto) – Pale pieghevoli. La prima marcata con il logo del produttore rappresentante un leone e l’anno 1940, la seconda con il codice ‘AGO’, attestante il produttore ‘E. Luft, Eisen u. Metallwarenfabr., Tetschen a/Elbe’.
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(Foto) – Raro portapala primo modello (1938) realizzato interamente in cuoio. E’ marcato ‘jef 41’ e Waffenamt WaA 290.
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(Foto) – Portapala primo modello realizzato in fibra di cartone pressato. E’ marcato bml/41, prodotto da Hans Roemer, Neu-Ulm / Donau e Waffenamt WaA 788.
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(Foto) – Portapala secondo modello anche questo realizzato in fibra.
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