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Re: Intervista al
Ciao a tutti e ben ritrovati..
(posso collegarmi solo dall'ufficio ecco il perchè della mia assenza "forzata")
per tornare all'argomento..sono contento sia interessato e continuerò a postare notizie..Vi ringrazio.
per rispondere a Marpo..(in attesa di saperne di più)
sapevo che sarebbe stato di tuo interesse la notizia della bustina fuori ordinanza..
mi diceva Santo Pelliccia che fu prerogativa solo del IV°, introdotta da Bechi Luserna in persona con quel coprinuca alla legionaria..considerando l'originalità* del Corpo e dei suoi Comandanti non c'è da stupirsi troppo..
sto cercando altre notizie a riguardo che possano interessare Te e gli Altri appassionati e studiosi..
complimenti per gli articoli e le collaborazioni..
altri stralci d'intervista:
Mi dice che eravate padroni della terra di nessuno..
in cosa consisteva questo possesso? come agivate?
(risp.): Considera che la nostra linea era fatta in questa maniera..
paracadutisti, campi minati, terra di nessuno, campi minati inglesi, linee inglesi..
si accedeva alla terra di nessuno da varchi che conoscevano solo i guastatori, erano loro a farli e a conoscerne i passaggi, si andava con loro (uno o due a seconda del pattugliamento)..ci si muoveva di notte, non si vedeva nulla, camminavamo con cautela uno dietro l'altro, sulla stessa linea (solitamente un filo telefonico), passando nel varco della nostra difesa..
dopo qualche minuto eravamo nella terra di nessuno..un campo di battaglia tutte le notti..
si usciva possibilmente senza essere visti, si raggiungeva un punto prestabilito (di controllo/agguato)..e si attendeva..
cosa attendevate?
(risp.): gli Inglesi..!!
durante l'osservazione diurna vedevamo e intuivamo dove e come si volevano muovere di notte..c'erano linee minate da rafforzare, nuovi varchi d'aprire e alcuni aperti da noi..da richiudere..inoltre c'erano queste benedette squadre anti-Folgore che cercavano di eliminarci..
noi ci appostavamo dove immaginavamo avrebbero dovuto passare loro, e poi li sorprendevamo..
dopo un pò di tempo di questi comportamenti si erano fatti furbi, provarono a farci un controagguato..una nostra pattuglia catturò una pattuglia "esca" ..
ma appena si mossero dal punto di agguato sentirono cingolati e camionette che si muovevano a circondarli e a loro volta vennero catturati..
un'altra pattuglia di copertura nostra era nella zona, e attaccò sempre di notte sempre al buio..insomma l'iniziativa era quasi sempre nostra anticipando le loro mosse e contromosse..alla fine tornarono con parecchi prigionieri e con le Carrier inglesi..
quanto tempo stavate nella terra di nessuno..?
dipendeva dalla missione..a noi non dicevano nulla, chiamavano la squadra e tu andavi.. mi è successo di camminare anche per ore, passando anche vicinissimo a postazioni Inglesi addirittura all'interno delle loro linee, sentendone le battute e le voci vedendone i movimenti..e di tornare indietro completamente in silenzio in dieci..
l'importante era rientrare prima della luce..
una notte dopo aver girovagato per parecchio ed essersi persi in quella immobilità*
che è il deserto di notte..dopo aver cercato più di una volta di prendere prigionieri in un avamposto che non si riusciva a trovare sempre tra la terra di nessuno e le linee nemiche, ci trovammo molto fuori zona, rispetto a quella che era la nostra linea di partenza..
mentre ritornavamo mi sono accorto che stavamo camminando proprio nel centro della terra di nessuno, sotto un cielo illuminato come non mai, e seguivamo esattamente la via Lattea che ci conduceva nelle nostre linee, come se fosse un autostrada bassissima, lucente, esatta..il guastatore ritrovò l'ingresso del varco e rientrammo..
insomma..i Guastatori avevano le "chiavi" del "campo"?
si, si entrava e si usciva solo grazie e a loro..
....segue...
ciao
digjo
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Re: Intervista al
Bella integrazione Digjo!
Aspetto impazientemente il resto!
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Re: Intervista al
Leggo solo adesso.
Bella come tutte, questa integrazione :P
Ottimo Digjo continua, ti leggo con avidità* e molta curiosità*.
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Re: Intervista al
..sempre per Marpo e per gli appassionati di divise e varie..
la bustina con coprinuca adottata solo ed esclusivamente dal IV° battaglione
fu introdotta dal comandante Bechi già in quel di Tarquinia..(presto alcune foto)
cosa che poi fu adottata ufficialmente anche per gli elementi che si aggregarono saltuariamente al IV°..(guastatori etc.)
consisteva in un telino cucito sul lato posteriore della bustina d'ordinanza per proteggere dai raggi del sole la nuca appunto.
l'aggiunta postuma del "paranaso" all'interno dell'elmetto d'ordinanza si deve invece alla rottura del medesimo naso dopo un lancio con vento forte accaduto al capitano Visconti (futura medaglia)..sempre a Tarquinia..
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Re: Intervista al
altre piccole curiosità*...
Il "Folgore" partì per il deserto senza bandiera..tanta era stata la preparazione e tanta la fretta nell'organizzare questa Divisione..che non ci furono vessilli..
ma alcuni comandanti adattarono il Tricolore Sabaudo con iniziative personali..
ecco che "Ruspoli" venne in possesso della bandiera che a fianco dello stemma Sabaudo portava disegnato il "Biscione" della casata di Visconti, con il motto .." e la morte a paro a paro"
che fu il motto del IV° battaglione..
lo stesso Maggiore Bechi musicò e cantò le strofe della canzone del il IV° adottò..in quel di Tarquinia..
dove..forse sbagliando, io vedo alcune spunti ispirati dall'inno del Qarnaro (Beffa di Buccari) di Dannunziana concezione.."siamo cento cento e cento ..tutti arditi forti e sani...un pò pazzi e un pò poeti..il fior fiore degl'Italiani..segue..e la morte a paro a paro..
(vado a ricordo...su queste strofe per eventuali dimenticanze o errori siate clementi)
sempre sulle divise..già* dal loro primo impiego nel deserto il IV° battaglione, ad esempio, utilizzò
materiale razziato e ritrovato nelle basi Inglesi (indiane) che erano state occupate..ad esempio è riportato che il Maggiore Bechi, comandante il IV°, apparisse alla vista dei suoi uomini, con camicia pantaloncini corti calzettoni alti al ginocchio e mocassino di tela e gomma (tipo Clarck) essendo distinguibile da un soldato di Sua Maestà* solo per i colori sgargianti delle mostrine..celesti e oro..
il "Nobile" capitano Guido Visconti, di cui accennavo prima..imparentato con il Re e proveniente anch'egli dalla Cavalleria..fu personaggio di grande Rispetto e Valore..
dopo essere scampato a vari combattimenti, morì grazie ad un ordine dato telefonicamente dalle retrovie per una riunione da tenersi intorno alle ore 17,30 nel comando brigata..l'ora della riunione è importante... poichè essendoci ancora luce, ed essendo sostanzialmente scoperto il tragitto da compiere per recarsi nel sudetto posto..e sotto il fuoco delle batterie da 88 Inglesi..
tutto ciò sembrò non colpire più di tanto la percezione del pericolo di Visconti..
bastava chiedere un ritardo di qualche ora per salvarsi la vita..(ma vuoi l'iter burocratico, vuoi la necessità* i questa riunione...tant'è..)
..scrisse immediatamente prima di quel tragitto il vademecum per il nuovo comandante che avrebbe dovuto sostituirlo..(incredibile)..una sorta di testamento.
poi si fece portare dall'attendente la divisa, mise il casco coloniale al posto dell'elmetto e con passo calmo, intorno alle 17,.. si mosse per la riunione in retrovia..su terreno scoperto, a passo.
puntuale la salva da 88 ..osservata in silenzio dal resto della compagnia..
i guanti e il casco da una parte..lui dall'altra disteso..
lo raccolgono con difficoltà* e lo riportano nella buca..con un ampio squarcio da scheggia nella zona lombo-sacrale..lo verranno a prendere molto dopo ancora vivo per portarlo a piedi e in barella al posto di primo soccorso..lo stesso Rommel inviò un aereo per portarlo al sicuro in un 'ospedale e per cercare di salvarlo..uno dei tanti giorni pesanti per il "Folgore".
altra curiosità*..il capitano Ruspoli..era solito calzare scarpe da golf sul campo..
usanza che si portò nel deserto dalla stessa Tarquinia..inoltre come quasi tutti gli ufficiali di provenienza dalla Cavalleria..si fece cucire le mostrine del reggimento di appartenenza nel risvolto del bavero sotto le mostrine ufficiali da Paracadutista.
..ancora sul lancio della molotov per fermare un carro..
il lancio era effettuato nella parte posteriore del carro..sul vano motore..
la fiammata e relativo fumo nero, venivano aspirati dalla ventola di aspirazione del motore del carro e puntualmente questo si fermava tra sbuffi vari..come gà* accennato il carro immobilizzato era facile preda di granate..solitamente le squadre lanciafiamme del "Folgore"
alla fine dei combattimenti si muovevano ad incendiare per intero i carri danneggiati in modo da non poter essere riutilizzati.. cosa in cui gli Inglesi erano piuttosto bravi, infatti si legge del valore di alcuni dei loro equipaggi quando si affiancavano a carri danneggiati per coprire la fuga dell'equipaggio e per cercare di trainare il carro che era stato colpito..
molto spesso all'interno dei carri che rimanevano sul campo c'era materiale importante per l'economia del deserto..viveri, alcool, varie..inoltre per qualche ora le fiamme che si levavano dai carri incendiati di notte fornivano una sorta di illuminazione..scaccia pattuglie!
...segue..
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Re: Intervista al
..se nella vita si dice che tutto ritorna..così in guerra,...
la perdita del Capitano Visconti a causa di una salva da 88..rimbalzò di avamposto in avamposto..a qualche chilometro di distanza si poteva osservare le linee degli artiglieri inglesi da dove si presupponeva fossero partite le cannonate..
passarono alcuni giorni, non di più..
in una bella giornata con sole..improvvisamente apparsi dalle spalle dello schieramento Italo- Tedesco scintillanti due Me109..si fiondarono sulle linee inglesi..mitragliamento e spezzonamento..seguirono tre Stukas..le cui sirene riconoscibilissime facevano da eco ad una serie di sganci di una certa entità*..in una unica zona..quella degli artiglieri Inglesi..il tutto durò una decina di minuti...poi silenzio..una gran nuvola..e per qualche giorno l'artiglieria inglese evitò accuratamente il tiro di disturbo.
..il cecchino
ogni tanto tornava a colpire..si sapeva della sua esistenza e anche approssimativamente della sua posizione, ma non era facile da individuare..
el Munassib, avamposto Italiano..un triangolo di cimette e piccole depressioni all'interno dello schieramento nemico..esposti su tre lati..
verso uno di questi lati un cecchino da più giorni disturbava la linea avanzata..si era accertato tramite esche e finti bersagli che sparasse da sinistra ad una distanza di circa 400 metri..
forse meno..
è proprio quando sparò ad un fuciliere che, intento a fare "bisogni" e salvatosi per un pelo, riuscì mantenendo il sangue freddo per osservare l'unica possibile angolazione di quel tiro, che fu possibile capire con esattezza il luogo..
si pensò inizialmente a sopprimerlo con una pattuglia notturna, ma non si era sicuri della sua presenza di notte, poi, dopo un rapido parlare si decise per il mortaio da 81..
venne chiamato l'esperto che in breve tempo insieme alla sua squadra e dopo aver sancito la presenza del cecchino per quel giorno, grazie a due buchi su un falso bersaglio, si passò all'azione..il cecchino tirava da una posizione con sacchetti di sabbia, ben mimetizzata..
il primo tiro ad alta capacità* risultò lungo, ma in linea con il bersaglio..il secondo e il terzo in rapida successione uno corto,l'altro preciso..fu visto cecchino arma e sacchetti saltare in aria centrati..
fino al 23 ottobre la postazione del cecchino non venne rioccupata..
...segue..
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Re: Intervista al
digjo, stupende testimonianze.
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Re: Intervista al
Bravo Digjo stupendi racconti , non mi stancherò mai di leggerti :P :P
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Re: Intervista al
Ottimo Dijio! Continua così! [264
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Re: Intervista al
negli ultimi interventi, come si è notato, ho integrato alcuni fatti accaduti
al IV° battaglione in quel d'Africa..(lo stesso del "Folgore" Santo Pelliccia che era nella X° compagnia)
continuo con altri stralci di chiacchierate con il reduce..
si ricorda l'episodio del cecchino raccontato nel libro di Errani?
..certo, lo eliminarono con un mortaio..
e nessuno nei giorni seguenti si rifece vedere da quelle parti..anche se un paio dei nostri vennero colpiti nel periodo in cui operò questo cecchino..(sorridendo aggiunge..gli misero su come esca un elmetto..e lui lo bucò..poi..)
cosa mi sa dire di Lenci..mi ricorda qualche avvenimento, e le sue ultime ore?
era un Uomo fantastico..durante l'offensiva inglese noi di giorno si dormicchiava nelle buche e durante la notte si stava svegli, certo dopo vari giorni di combattimeto era difficile stare svegli, eravamo stremati..lui, come anche i comandanti erano sempre vigili, passavano nelle buche dando sigarette e dicendo battute per tenerci svegli e chiedendo sempre se serviva qualcosa..un giorno colpirono un paracadutista..una staffetta, le staffette erano le più ricercate dai cecchini e dalla mitragliatrice che batteva il nostro varco sulla sinistra dello schieramento poichè erano il collegamento tra le compagnie e dovevano essere fermate a tutti i costi..insomma la staffetta và*, corre.. si defila, corre.. si defila..sempre seguita dai colpi..
a pochi metri dal costoncino che l'avrebbe protetta definitivamente venne colpita..
rimasto in vista della mitragliatrice il paracadutista ferito era immobile..dal nostro costoncino uscì una squadra di barellieri..ma vennero presi anch'essi sotto il fuoco..(non era una cosa non comune, poichè purtroppo era quella la cosa da fare..la salvezza della staffetta anche se ferita avrebbe cmq. potuto comunicare importanti aggiornamenti al comando di compagnia..)
gli Inglesi continuavano a battere sul ferito e sui barellieri che nel frattempo erano rientrati e che si preparavano ad uscire nuovamente dopo aver preso la bandiera con la croce rossa..
in quel mentre Lenci, che aveva osservato la scena uscì dal parapetto a qualche decina di metri dal ferito, e si piantò diritto gambe larghe e mani sui fianchi a sfidare il senso di cavalleria nemico..che stuzzicato in questa maniera così evidente..fece cessare il fuoco..
il paracadutista staffetta venne raccolto e Lenci con calma tornò dietro il costoncino..
(ho letto del rispetto tra le due parti in campo..e continuo a raccogliere testimonianze di questo)
le sue ultime ore sono tristi da raccontare..eravamo tra gli ultimi in una spianata..una settantina circa..non ti so dire con esattezza dove sulla carta..(e mi indica un punto)
lui e altri cinque furono colpiti da mitraglia delle Blindo che ci avevano intimato la resa qualche tempo prima..alla quale avevamo risposto con fucilate..(c'è rammarico nel suo ricordo per queste perdite inutili..a quel punto) tra di noi altri fanti e un tedesco che alzò le mani seguito dagli altri..e così ci arrendemmo tutti..ci fecero l'onore delle armi!
cecchini ne avevate?
no, non avevamo neanche fucili di precisione..
come sa, P.Caccia Dominioni e parte del XXXI° riuscirono a salvarsi..eppure eravate vicini..come successe?
beh, loro erano dietro di noi come comando, inoltre probabilmente avevano mezzi..(ndr. inoltre Sillavengo sapeva bendistricarsi nel deserto)
e voi?
noi eravamo di retroguardia, questi erano gli ordini..e tranne qualche mezzo requisito e riadattato alla buona o rubato agli inglesi eravamo a piedi..
c'è anche da fare una considerazione importante che spesso le persone non rammentano..
la Brigata era nata con finalità* estremamente offensive..
il nostro impiego el teatro di operazioni doveva essere eseguito nell'arco di pochi giorni, venivamo lanciati, dovevamo conquistare un obbiettivo e tenerlo fino all'arrivo delle truppe le quali, poi ci dovavano sostituire permettendoci così di rientrare..
ecco perchè anche se eravamo una divisione eravamo solo circa 5000, ecco perchè non avevamo artiglierie importanti ne mezzi..
con questi presupposti venimmo collocati in mezzo al deserto..(E QUI C'è POCO DA RIBADIRE O RIBATTERE)
mi racconta uno dei primi fatti che le accaddero nel deserto..?
eravamo al Passo del Carro (una delle prime destinazioni del Folgore in Africa Settentr.)...appena arrivati..io avevo un enfield e vedendo altri soldati a qualche centinaio di metri da me che trafficavano con un camioncino, scendo nella depressione..girovagando per conoscere un pò di più la linea che avremmo presidiato..
avevo pantaloncini corti enfield scarpette tipo mocassini..più mi avvicinavo al camioncino, e più gli uomini che erano lì si ridossavano dietro il mezzo..fino a che non urlai cosa stessero facendo..appena mi avvcinai uno di loro mi venne incontro e senza mezzi termini mi disse..
tu sei un pazzo...se avevo un fucile ora eri morto..ti stavamo tirando addosso..
(poi aggiunge..il Destino!)
il destino..quanto il destino ha inciso nel suo percorso?
...
segue..