Visualizzazione Stampabile
-
Allegati: 4
Re: Operazione Husky
Dal libro Il giorno della battaglia di Atkinson posto queste pagine che fanno il resoconto di tutta l'operazione e fanno capire anche il perchè l'operazione Husky non viene ricordata molto volentieri............e da qui il fatto che in molti libri inglesi si è usato titoli come Vittoria amara o macello sicilia.
scusate che ho postato la scansione delle pagine ma il tempo è poco [974
Interssante in questo libro è anche il resoconto che fa sull'aviosbarco, totalmente fallimentare e scordinato tra le forze in campo, anche questo uno dei più sangunosi attachio con i parà* e alianti di tutta la guerra........ma questo lo posterò un altro giorno anche perchè lo voglio scrivere io [205
ciao
-
Re: Operazione Husky
IL Grande fallimento dall`aria.
Liberamente tratto dal libro di Atkinson Il giorno della battaglia:
Già* in fase di progettazione dell`operazione husky, anche Patton, aveva pensato ad un attacco condotto dal cielo.
Ma tutti sappiamo come già* in questa fase furono commessi errori fatali che potevano portare solo ad un fallimento, come far atterrare degli alianti nel Siracusano, dove tutti i terreni erano delimitati da muri a secco.
E poi si sa come ancora poche erano le esperienze di un attacco in larga scala, condotto dal cielo, e come ancora molte erano le carenze per quanto riguarda il coordinamento fra truppe in aria ed a terra.
Era previsto che tra la notte del 9 e il 10 luglio 1943 4 battaglioni con oltre 3000 umini fossero paracadutati sui principali incroci a nord di Gela, in modo da bloccare un previsto controattacco delle forze dell`Asse sulle forze, della 1° divisione, in fase di sbarco.
Le forze paracadutiste americane erano comandate, dal giovanissimo, J. M. Gavin, che aveva il suo reggimento, il 505°, in Tunisia.
Ma Gavin era tutt`altro che favorevole a questa missioni, e per via dei suoi dubbi aveva previsto la perdita di molte vite in pochissimo tempo.
L`82° aveva avuto solo un terzo dell`addestramento di una normale divisione di fanteria americana e già* in Africa era stata caratterizzata dal dilettantismo, dalla sfortuna e da molti calcoli sbagliati.
Non avevano mai effettuato lanci notturni in larga scala e ai primi di giugno le esercitazioni furono ridotte, in quanto a causa di una esercitazione in un solo giorno ci furono 50 fratturati.
L`operazione fu pianificata da generali che non avevano la minima esperienza di conduzione di truppe aviotrasportate in teatri operativi e si facevano guidare più dalla fantasia.
Inoltre i piloti degli aerei da trasporto non avevano esperienze di volo operativo notturno, ma in fase di proggettazione era stato previsto che dovessero volare a bassissima quota sul mare, in fase di crociera, in modo da non farsi scoprire dai radar tedeschi, inoltre, per evitare il grilletto facile dei mitraglieri della flotta in fase di sbarco, in prossimità* delle coste siciliane avrebbero dovuto fare tre brusche virate a bassa quota.
Inoltre non avevano esperienze su come lanciare un carico sopra il quintale e mezzo, tantomeno un obice o una jeep.
L`imbarco dei parà* di Gavin su 226 C47 Dakota avvenne a Kairouian, quando la flotta di Hewitt era quasi a Malta.
I parà* avevano annerito la faccia con il carbone e avevano cucito sulla manica destra la bandiera americana, mentre su quella sinistra avevano una fascia bianca, e indossavano i nuovi pantaloni di lancio con le larghe tasche laterali.
I paracdute erano sulle panche mentre i parà* , divisi in gruppi da 16, erano seduti a terra e si esercitavano a ripetersi la parola d`ordine e la contro parola che erano: George e Marshall.
Visto la pista polverosa già* con i primi aerei che vi rullavano si alzò una fitta nube di polvere che costrinse i piloti a decollare solo con gli strumenti.
Poco prima del decollo sull`aereo di Gavin Sali il metereologo che confermò la previsione di Steere che in quota ci sarebbero stati venti forti a 56 km/h con direzione W/E.
Quindi molto oltre il limite di sicurezza che prevedeva al massimo un vento con 24 km/h.
Inoltre gli fu dato un sacco con degli adesivi che dovevano attaccare sui prigionieri, ma un ora dopo il decollo il sacco fu buttato in mare.
A 150 m sul mare i vetri erano sempre baganti quindi la visibilità* era limitata, inoltre il vento forte aveva aperto le formazioni sparpagliando gli aerei per il mediterraneo.
Solo pochi avevano virato all`altezza di Malta, ma i più si erano persi e vagavano cercando di seguire il Nord.
Molti trovarono la Sicilia, ma non tutti sul punto giusto, l`aereo di W. Mitchell virò giustamente su Malta, ma arrivò a Gela senza 30 dei 39 aerei che avrebbero dovuto seguirlo.
Mise l`aereo in asseto orizzontale e raggiunse la quota di 250 m, quindi accese la luce verde dando il via la lancio.
Più di 100 paracadutisti dello stormo a ranghi ridotti fu lanciato in un raggio di 3 km dal punto previsto, ma quasi tutti erano contusi e distanti tra loro.
Molti altri sapevano di essere a terra ma assolutamente non sapevano in quale punto, perché i lanci erano avvenutia 450 m a 350 km/h, invece che da 200m a 150 km/h.
Altra confusione fu creata dalla cortina di fumo, dovuta dagli incendi, dalla contraerea e dai bombardamenti, alcuni arrivarono su Siracusa, 80 km ad est di Gela.
Le mitragliatrici e le batterie antiaeree fecero al loro parte sia direttamente che indirettamente facendo effetuare manovre repentine ai piloti, tanto che l`aereo 42-32922 si scontrò in volo con il capostormo, il pilota G. Metz riusci ad ammarare a 500 m a largo di Scolgitti, permettendo ai parà* di raggiungere con le scialuppe la spiaggia, dove si nascosero tra le dune.
Il Dakota di Gavin non aveva virato su Malta ma il pilota vista la contraerea accese subito la luce rossa e quindi la verde, effettuato il lancio Gavin non riusci a individuare nessuno dei punti di irferimento.
Raggiunto 5 suoi parà* avanzò carponi pronunciando continuamente la parola d`ordine, verso l`alba il rumoreggiare dei cannoni in lontananza gli confermò che almeno era in Sicilia.
Molti non sapevano dove stavano, solo in mattinata Gavin scoprì che era a 50 km da Gela a sud di Vittoria.
Dei 4 suoi battaglioni solo uno era rimasto intero ma si trovava a più di 40 km est da Gela.
Ufficialmente fu detto che l`80 % dei parà* era stato lanciato sul punto previsto, ma in realtà* solo uno su sei arrivò sulla zona stabilita.
3400 parà* erano disseminati su tutta la Scilia orientale, anche a più di 100 km dall`obiettivo, e molti atterrarono sul settore britannico, peccato che non era stata dettata la stessa parola d`ordine, con il risultato di ricevere solo fucilate.
Furono abbattuti 8 aerei e pare tutti da fuoco amico e ci furono 350 morti in 3 giorni.
Ma come tutte le truppe parà* sanno gli uomini si radunarono e da buoni parà* improvvisarono seminando distruzione, sabotando collegamenti, facendo imboscate alle staffette e mettendo il panico sugli italiani.
45 parà* riuniti dal capitano Sayer attaccarono delle casamatte vicino a Niscemi catturando 50 nemici, 20 mitragliatrici e mezzo milione di mitragliatrici.
Solo 425 umini erano di fronte la 1° divisione in fase di sbarco e di questi solo 200 erano sopra piano Lupo, punto strategico per difendere le truppe nelle fasi più vulnerabili.
Il comandante dell`82° divisione M. B. Ridgway disse che l`operazione era abortita a causa della sua eccessiva ambizione, la sfortuna e lo scarso addestramento.
Mentre Gavin usando lo slang dei parà* disse che la situazione fù adeguata alle circostanze: Safu, ma anche Tarfu e Jafu..che tradotte sono gli acronimi di: fottitura autoregolata; davvero tutti fottuti e infine fottitura congiunta anglo americana.
Congiunta appunto con i Britannici, Montgomery infatti aveva previsto un attacco con 144 alianti a sud di Siracusa per evitare che le truppe in fuga distruggessero il ponte Grande sull`anapo.
Ma, nonstante le proteste, gli ufficiali autorizzarono l`operazione, non pensando che tutte le pianure che circondavano il ponte grande erano frazionate da muri a secco e il terreno disseminato di spuntoni di roccia.
Inoltre i piloti non erano addestrati al volo notturno con a rimorchio queste macchine da 7 tonnelate e per di più agganciate con un filo di nylon di 100 m.
Inoltre mancavano gli equpaggi esperti e gli alianti stessi.
I britannici Horsa, in legno, arrivarono al traino dall`inghilterra con un volo a traino di 2000 km mentre gli americani contribuirono con i più piccoli Waco, in metallo.
I Waco arrivarono smontati in 5 casse e ci volevano 250 ore per rimontarli, mentre i piloti britannici prevedevano 100 ore per addestrarsi a trainare i Waco, ma ne ebbero solo 5 di cui solo una in notturna.
Molti piloti ebbero a stento il brevetto e nonostante le esercitazioni venissero condotte solo nei giorni senza vento di 150 alianti impiegati la metà* andò distrutta. Inoltre visto che si decise di impiegare aerei americani i piloti solo all`ultimo con i loro C47 furono distolti dai trasporti di materiale e mandati ad allenarsi al traino.
Questa fu la premessa di quello che poteva solo finire in tragedia.
Gli alianti agganciati a 109 Dakota americani e 35 Albemarle britannici decollarono da 6 aereoporti tunisini spazzati dal vento.
I veivoli diressero verso malta a 160 m di quota con un forte vento contrario.
Le funi davano forti oscillazioni e spesso si ebbe l`interruzione delle comunicazioni tra aereo e aliante, il vento inoltre portò molti piloti a perdere la direzione, molti avevano le carte sbagliate e alcuni equipaggi non ne avevano.
Sia un Horsa che un Waco si staccarono sul mare a largo condannando a morte i due equipaggi, mentre un Horsa planò perfettamente ma una volta fermi a terra furono raggiunti da una camionetta che li avvisò che erano a Malta e non in Sicilia.
Mentre un altro equipaggio di un altro Horsa non si aspettava che la Sicilia fosse così sabbiosa, erano atterati a Mareth, sud della Tunisia.
Il 90 % dei veivoli avvisto la Scicilia a largo di Capo Passero, ma raggiunto il golfo di Noto le fotoelettriche e la controaerea, i razzi e la polvere portarono lo scompiglio sui piloti, provocando un pericoloso disorientamento sui navigatori.
Il risultato fu che gli alianti furono sganciati troppo presto a largo, e non a 3 km dalla costa come previsto.
Molti piloti di aliante sganciati fra i 700 e i 1200 m su un fronte di 50 km si accorsero da subito che navigare verso ovest con un vento contrario di 30 nodi era poco saggio.
Man mano che planavano molti soldati vedevano un muro nero e per molti quel muro era il mediterraneo.
Molti alianti saltellarono sull`acqua, alcuni si spezzarono e affondarono subito, altri invece galleggiarono per ore.
Almeno 60 alianti finirono in mare e di questi 10 svanirono nel nulla immediatamente con il loro carico umano.
Spesso i soldati cercavano di aprirsi un varco tra le pareti del veivolo e molti si aggrapparono ai relitti, ma guadagnata la riva i mitraglieri italiani ne facevano facile bersaglio.
54 alianti atterrarono sulla terra ma spesso il risultato fu più drammatico: Ci fu un aliante che fu colpito da un grosso tracciante e sorvolata la zona di atterraggio atterrò a 25 km a sud ovest di Siracusa su un muro di 3 metri.
Su un altro scoppiarono 67 bombe a mano provocando la morte dei 2 piloti e 12 soldati e 7 feriti.
L`Horsa 132 fu uno della dozzina che avvisto il ponte ma si schiantò sulla sponda di un canale a 400 m dall`obiettivo, tutti morti tranne uno.
Un altro si capovolse colpendo un albero con dentro una camionetta in cui fu trovato morto l`autista che era al posto di guida.
Il ponte fu preso da 80 umini ma il controattacco italiano, a colpi di mortaio,fece subito tacere le uniche 2 bren e ridussero a solo 15 uomini i difensori che furono catturati.
Ma ben presto liberati da una pattuglia di scozzesi che riprese il ponte.
La conquista del ponte fece considerare riuscita l`operazione, ma chiaramente era stata un fallimento visto che aveva provocato la morte di 600 soldati, di cui la metà* annegata.
Di questa operazione insensata un memorandum inviato a Marshall disse "l`efficienza di combattimento nelle operazioni notturne con gli alianti è stata praticamente zero", mentre il giudizio britannico sull`operazione Ladbrooke disse "Allarme, confusione e sgomento".
Questo è quello che successe sui cieli della Sicilia tra il 9 e il 10 luglio 1943.
-
Re: Operazione Husky
Ringrazio davvero Marco per il bel lavoro che sta facendo [264 .Il libro di Atkinson è davvero ben fatto, e come hai visto è ricco di particolari interessanti anche riguardo alle operazioni di barco nel settore americano dove regnò la confusione.
-
Re: Operazione Husky
Citazione:
Originariamente Scritto da totino72
Ringrazio davvero Marco per il bel lavoro che sta facendo [264 .Il libro di Atkinson è davvero ben fatto, e come hai visto è ricco di particolari interessanti anche riguardo alle operazioni di barco nel settore americano dove regnò la confusione.
Quoto [264
-
Re: Operazione Husky
Cari amici, nonostante il mio appello del 1° febbraio scorso, relativo al mio progetto di far pubblicare la 2^ edizione del mio saggio "La cresta a coltello", devo purtroppo constatare di aver ricevuto una sola richiesta da parte di Hassel. Probabilmente non sarebbero servite neppure tutte le adesioni dei partecipanti al forum, ma sarebbe stato consolante.
Ciao.
-
Re: Operazione Husky
mimmo non verrà* pubblicato?
-
Allegati: 11
Re: Operazione Husky
finalmente oggi, visto che ero in zona, sono riuscito a fotografare il monumento alla 51 higland division dell'8 armata britannica. E' li dal 43, e si vede, e sovrasta il campo di battaglia di Sferro e Gerbini, che si vede benissimo in una foto.
godetevi anche qualche foto della campagna siciliana.........lo so il verde del grano e il monumento fa un pò irlanda.......in fondo è sempre un isola. [257
-
Re: Operazione Husky
Belle foto.
Un bel monumento costruito con la pietra lavica e la croce bianca che risalta molto e poi immerso in tutto quel verde.........
-
Allegati: 3
Re: Operazione Husky
Grazie Marco per le belle foto [264 . Mi fa piacere perchè ne ignoravo l'esistenza.
Per Mimmo: da parte mia posso dirti che in mp prima del tuo annuncio ti avevo chiesto dove poterlo trovare dal momento che mi piace raccogliere tutte le varie pubblicazioni locali e non. Cmq ti rimando l'm.p. e mi spiego meglio.
Inserisco qualke immagine del mio Soldier's guide to Sicily in dotazione alle truppe inglesi, e lo condivido con voi postando qualke pagina e la cartina della Sicilia.
Ciao
-
Allegati: 1
Re: Operazione Husky
Un bel pezzo interessante [264 .
Questo è lo stesso dell'immagine che avevo postato.
[attachment=0:3qzxx9yg]libretto.jpg[/attachment:3qzxx9yg]
[00016009
-
Allegati: 2
Re: Operazione Husky
Si Luciano è lui. Ho notato che furono stampati pochi giorni prima dell'invasione.
-
Re: Operazione Husky
Riguardo all'appello relativo alla seconda edizione del mio lavoro "La cresta a coltello", vorrei precisare che non avevo intenzione di vendervi il libro, ma vi ho solo invitato ad emettere una richiesta della 2^ edizione alla casa editrice che, ancora, non è in stampa. Si sarebbe trattato, quindi, di una richiesta virtuale, priva al momento di spesa, e un buon numero di richieste sarebbe potuto servire a convincere la casa editrice ad investire sul libro.
Grazie dell'attenzione.
-
Re: Operazione Husky
segnalo un documento (disponibile on-line) molto interessante: la relazione ufficiale del generale Schreiber, comandante la 207.a divisione costiera, sugli avvenimenti bellici che videro coinvolti i reparti alle sue dipendenze.
http://www.canicatti-centrodoc.it/nuovo ... index.html
(se qualcuno mi aveva preceduto chiedo scusa per la ripetizione)
-
Re: Operazione Husky
grazie......molto interessante
-
Re: Operazione Husky
molto interessante.Già* finito tra i preferiti.Grazie
-
Re: Operazione Husky
Grazie della segnalazione.
Ho appena dato un'occhiata e si preannunzia interessante.
L'ho messo tra i preferiti merita di essere letto con calma.
-
Re: Operazione Husky
da ringraziare è la città* di Canicattì che ha reso disponibile on line un documento del genere.
magari ce ne fossero altri! [264
-
Re: Operazione Husky
Grazie a GF84 per la preziosa segnalazione. La relazione di Schreiber, così come tutti gli scritti dei comandanti di reparti operativi, è estremamente interessante. Quelle che ho io le ho dovute reperire presso l'Uff. Storico dello SME, andando personalmente a Roma.
-
Re: Operazione Husky
Ho letto con molto interesse la relazione di Schreiber che fu uno dei pochi generali italiani a comportarsi con dignità* nella campagna di Sicilia. Ciò che scrive, cioè che già* il 12 luglio tutti i siciliani (no alcuni) del III/30° ftr avevano disertato e che il II/6° ftr era ridotto a 100 uomini, conferma il pensiero che ho espresso nelle precedenti pagine di questo forum sul comportamento del R.E. in Sicilia. Successivamente Schreiber scrive pure del morale e del rendimento basso del XVII btg CC.NN. "Cremona" che già* aveva abbandonato il campo di battaglia di Licata il giorno dello sbarco. Ricordo che il XVII btg CC.NN. disertò in massa quando alla fine di luglio era schierato a Mistretta, creando un buco che scompensò tutta la linea italo-tedesca. Fa riflettere il fatto che le tre unità* citato non erano territoriali o formate da riservisti, ma unità* di divisioni di 1^ linea.
-
Re: Operazione Husky
Non ho il dono divino di conoscere la vera storia,nè la presunzione di dire che il mio giudizio sia esatto. Ognuno è libero di pensarla come meglio crede e come gli fa più comodo, però con tutto rispetto e senza offesa per nessuno, non accetto il giudizio esclusivamente negativo del R.E. in Sicilia. Casi di diserzione si sono verificati in diverse guerre e in diversi eserciti.Come ho letto in un forum di bunkeristi dare un giudizio sull'operato italiano in Sicilia è molto arduo perchè bisognerebbe chiarire tante cose e aspetti che forse ancora sono rimasti all'oscuro, intrallazzi,lati oscuri, tradimenti, finte promesse, e chi più ne ha più ne metta. In più si deve aggiungere la netta inferiorità* rispetto a quella angloamericana, e come scrive il Leonardi,t.col. 34°rgt ftr Livorno, nel suo libro-diario:
" Senza dubbio, l'impresa di Sicilia fu una grande vittoria per gli anglo-americani. Ma una di quelle vittorie militari che non possono però passare alla storia e che lasciano insoddisfatto lo stesso vincitore per la enorme sproporzione realizzatasi fra attaccanti e difensori.
.... la partita militare della Sicilia, apertasi nella notte dal 9 al 10 Luglio 1943, si presentava già* perduta per noi ancora prima che venisse iniziata; e ciò indipendentemente dalla capacità* dei comandi e dal comportamento delle truppe, che molti a suo tempo criticarono perchè non a conoscenza dei fatti. "
Collegandomi al link segnalato da fg 84, riguardo alle battaglie del raggruppamento Schreiber riporto solo qte parole del Faldella e penso che posssano bastare, Il Faldella si riferisce alla battaglia del 13 luglio sul fronte del Naro :
" Il combattimento si sviluppò accanito, con alterne vicende, ma fino all'imbrunire il battaglione tenne fermo, malgrado avesse subito oltre duecento perdite in morti e feriti. Fra questi ultimi il comandante del battaglione, maggiore Moccia, già* mutilato di guerra, fu sei volte ferito ed amputato di un braccio. La medaglia d'oro consacrò il suo valore. Di fronte a tanto eroismo è mai possibile sostenere che gli italiani in Sicilia non si sono battuti? "
Furono numerosi gli atti di eroismo italiani citati che si ebbero in quel settore. Il Faldella accenna anche alla tenace difesa delle batterie del col. Ravaioli.
Il cap Sapio nel suo libro ricorda che il 15 luglio intervennero coi pezzi sulla strada al di là* del ponte sul fiume Naro per contrastare l'avanzata della 3° divisione americana:
" Nella mattinata del giorno 16 riuscii a parlare con il Colonnello Ravaioli. Le ultime parole che mi disse: Sapio, mi raccomando, fuoco a strafottere."
"Signorsì-risposi-Signor Colonnello, farò del mio meglio."
"Ed io ho eseguito i suoi ordini."
"In una lettera inviatami l'8 giugno del 1948 mi scriveva:
Carissimo Sapio,
non può credere quanto piacere mi abbia fatto ricevere la sua lettera perchè io non ho dimenticato il bravo Comandante della 331° Batteria da P.C. di Poggio Muscello, che rimase al suo posto di combattimento, con i suoi uomini, secondo le leggi dell'onor militare, finchè l'offensiva nemica glielo permise"
L'ufficiale americano a cui si arrese per ultimo con la sua batteria gli offrì la mano cavallerescamente.
Cordialmente
-
Re: Operazione Husky
Ovviamente anch'io non ho il dono della verità* assoluta, ma ricordo che già* nell'immediatezza della caduta della Sicilia, nella penisola si era giudicata la perdita a causa del R.E. innescando già* allora forti dubbi sulla tenuta della stessa imputando le colpe agli uomini, questo ha creato confusione sui fatti realmente accaduti.
Giusto le diserzioni ci sono state, come avviene in tutte le battaglie e in tutti gli eserciti, ma ritengo che i nostri soldati in stragrande maggioranza hanno fatto il loro dovere e hanno combattuto per come potevano visto i grandi spazi che dovevano tenere con l'esiguità* delle forze e dei mezzi a loro disposizione.
Nel tempo abbiamo avuto in ciò autorevoli testimonianze anche da parte degli americani e un pò meno dagli inglesi.
-
Re: Operazione Husky
Citazione:
Originariamente Scritto da cocis49
Ovviamente anch'io non ho il dono della verità* assoluta, ma ricordo che già* nell'immediatezza della caduta della Sicilia, nella penisola si era giudicata la perdita a causa del R.E. innescando già* allora forti dubbi sulla tenuta della stessa imputando le colpe agli uomini, questo ha creato confusione sui fatti realmente accaduti.
Giusto le diserzioni ci sono state, come avviene in tutte le battaglie e in tutti gli eserciti, ma ritengo che i nostri soldati in stragrande maggioranza hanno fatto il loro dovere e hanno combattuto per come potevano visto i grandi spazi che dovevano tenere con l'esiguità* delle forze e dei mezzi a loro disposizione.
Nel tempo abbiamo avuto in ciò autorevoli testimonianze anche da parte degli americani e un pò meno dagli inglesi.
Grazie Luciano per aver sottolineato, l'esiguità* delle forze a disposizione.Delle difese costiere se n'è già* parlato però basta citare i numeri che, pur annoiando, rendono meglio l'idea delle grosse difficoltà*.
Il settore coperto dalla 206° div costiera(correggetemi se sbaglio nei dati) comprendeva circa 132 km, da difendere con 8 battaglioni costieri,1 btg mitraglieri, 1 btg semoventi da 47/32, 2 gruppi tattici, 5 gruppi di artiglieria, 1 cmp guastatori,1 cmp mista del genio,5 nuclei antiparacadutisti, con una media di soli 50 uomini circa per km,con 2 mitragliatrici,1 pezzo controcarro per ogni 6 km,1 pezzo di artiglieria per ogni 3 km. C'erano molti apprestamenti difensivi, di cui circa 600 costruiti dai reparti costieri e 400 da ditte civili, 250 km di reticolato trapezoidale,8 km di fossi anticarro, campi minati per 15.000 mine. oltre ai reticolati l'ostacolo era rappresentato da mitragliatrici e fucili mitragliatori.Gli uomini erano insufficienti per presidiare tutti gli apprestamenti difensivi e l'artiglieria e fanteria era dimezzata sopratutto a causa della malaria.In più i capisaldi non avevano quell'autonomia necessaria per resistere qualora venissero isolati dal nemico.I mezzi di collegamento eran scarsi,le artiglierie antiquate ed i pezzi sciolti erano definiti un campionario di nazionalità* e di calibri con la susseguente difficoltà* di addestramento e di rifornimento delle munizioni. I nuclei antiparacadutisti di 35 beretta automatici ne avevano solo 5 e per di più senza munizioni. Il btg semoventi da 47/32 aveva 15 pezi di cui solo 13 in efficienza, anziche averne 54. I guastatori avevano solo i lanciafiamme.Circa metà* degli automezzi era inefficiente per penuria di gomme e dei pezzi di ricambio.I carri armati,pochi, erano antiquati.Un gruppo di artiglieria per il traino era composto da un pezzo trainato da un trattore, due pezzi da autocarri e nove pezzi ippotrainati,contro i semoventi nemici.Gran parte degli ufficiali venivano dal congedo o dalla riserva.La truppa apparteneva alle classi anziane e la maggior parte era siciliana.In più avevano grossi problemi di vestiario e calzature.Eppure qto era il settore meglio curato ed organizzato, ma nonostante ciò avendo di fronte la schiacciante superiorità* nemica non mollarono, ma fecero il loro dovere fin che poterono.
Sotto la repubblica di Salò si fece circolare la voce del tradimento del R.E. e della popolazione locale, anche proiettando nelle sale per propaganda immagini di mezzi di difesa inesistenti in Sicilia, e nel settembre del 1943 fu arrestato Guzzoni con l'accusa di tradimento, giunto in Sicilia un mese prima dello sbarco.
Di qte cose bisogna tenerne conto, prima di bollare come solo negativo il comportamento del R.E. in Sicilia.
Per tornare all'altro settore costiero, è da segnalare il 13 luglio i respinti tentativi di sbarco americano a Siculiana Marina per entrare ad Agrigento.
-
Re: Operazione Husky
Ciao Totino.
Bene per le ulteriori integrazioni. [264
-
Re: Operazione Husky
Ciao a tutti
aggiungo la mia....
per le diserzioni penso sia oggettivo che sia stata una piaga molto diffusa in sicilia, a causa della scelta di farla difendere ai siciliani (propensi, come tutti in un caso analogo, più a salvaguardare i propri interessi che a fare tabula rasa dei propri paesi e concittadini).
Non la RSI ma la relazione dell'ufficio storico dello Stato maggiore dell'esercito, riporta questa piaga (Le operazioni in Sicilia e Calabria luglio settembre 1943).
Già Guzzoni (comandante dell' armata) aveva espresso i dubbi sulla componente siciliana dei reparti, prima dello sbarco (dubitava sulla tenuta dei reparti).
Altra evidenza è data dal fatto che per tutta la campagna militari di origine siciliana si presentavano in calabria, singolarmente, dichiarando di voler andare in sicilia per contribuire alla difesa, mantre volevano (fonte lo stesso libro citato prima) solo raggiungere i propri cari e abitazioni.
grazie per l'attenzione
marcuzzo
-
Re: Operazione Husky
http://www.ibiblio.org/hyperwar/USA/USA ... index.html
ottimo link in inglese,interessantissime "illustrations" e "map" molte foto girano in rete e sui tanti libri ma altre sono poco diffuse.Le mappe esplicano chiaramente le fasi della battaglia.
-
Allegati: 3
Re: Operazione Husky
Citazione:
Originariamente Scritto da Hassel75
http://www.ibiblio.org/hyperwar/USA/USA-MTO-Sicily/index.html
ottimo link in inglese,interessantissime "illustrations" e "map" molte foto girano in rete e sui tanti libri ma altre sono poco diffuse.Le mappe esplicano chiaramente le fasi della battaglia.
è un ottimo link che già* ho inserito tra i preferiti. Grazie Marco perchè mi dai la possibilità* di fare un " ieri ed oggi" .Spero di non andare O.T. altrimenti chiedo di eliminare questo mio intervento. Metto a confronto la foto d'epoca con due scattate durante una giornata di bunker-mania. E' proprio questa la zona, e poi a conferma basta osservare il rilievo della montagna sulla sinistra.
A saperlo prima ne scattavo una dalla stessa angolazione.
[00016009
-
Re: Operazione Husky
Un link interessante, come lo è questo " ieri ed oggi"
-
Re: Operazione Husky
so che sono in ritardo ma mi sento di farvi i compliment
-
Re: Operazione Husky
Prendendo spunto dal titolo di un paragrafo di un libro, la battaglia di Sicilia è sembrata essere stata bollata come quella per l`isola del disonore per le diserzioni, tradimenti, scarsi combattenti..., ma per fortuna c`è chi fa notare che in guerra non bisogna associare necessariamente i disertori ai dispersi considerando che molti furono sepolti in fosse comuni o lasciati quasi in pasto agli animali, e che una delle frequenti cause di decesso fu dovuta ai grossi calibri navali ed agli spezzonamenti aerei.
Tanto per citare alcuni esempi ne La guerra in Sicilia e i segni celesti in Agira si ricorda che: "...alcuni di essi caduti in combattimento, cinque o sei, che erano stati sepolti presso una roccia...venivano dissepolti e divorati da una mandria di maiali, accorsi colà* con furia selvaggia all`odore dei cadaveri! Questi poveri figlioli appartenevano alla divisione Livorno".
Il gen. Siddi Manlio, all'epoca ufficiale della Livorno ricorda che: "Nel frattempo era entrata in azione anche l`artiglieria navale che, con i suoi grossi calibri.., poi spostò il fuoco sulle nostre batterie. Il munizionamento usato dalle navi, normalmente è di tipo perforante, realizzato per sfondare altre navi, era invece di tipo terrestre, che provocava così delle forti e devastanti esplosioni. Una di queste granate, da 152/50, colpì in pieno un nostro pezzo con tutti i serventi disintegrandolo. Di loro non trovammo più neanche i lacci delle scarpe".
Sicuramente ci furono le diserzioni,ed anche dalla Calabria molti siciliani disertarono oltrepassando lo stretto di Messina, ma bisogna tener conto anche di quelle diserzioni obbligate per i soldati appiedati e scavalcati dal fronte nemico.
Sempre il gen. Siddi Manlio racconta che : "fui catturato ad Agira...quando gli americani ci avviarono
verso i campi di prigionia in Africa, scoprimmo che tra i militari italiani rinchiusi in queste strutture
si era sparsa la voce che non avevamo resistito, che ci eravamo arresi senza combattere...ci
trattavano con freddezza, se non con ostilità* e per noi questa situazione era molto dolorosa".
Il gen Marino Valletti Borgnini dice nel 1963 che " Quando le guerre vanno male, è facile addossare la colpa ai militari. Noi abbiamo al riguardo una frase caratteristica:- ...i politici sbagliano e i militari pagano..- ...La classe politica dirigente ha l`obbligo di dare al problema della difesa la precedenza su qualsiasi altro problema..."
Purtroppo quando Roma conobbe dai tedeschi del vergognoso abbandono e distruzione della P.P.M. Augusta- Siracusa, calunniò tutti i difensori italiani per nascondere il fallimento della sua azione (e forse mancò una vera volontà* di difender la Sicilia, rinforzi promessi e mai arrivati, mentre come ricorda lo stesso gen Marino Valletti Borgnini in Tunisia furono inviati in poche settimane 150.000 uomini italiani). La cosa è durata anche negli anni successivi, e fu sfruttato all`epoca dai tedeschi per aspirare ad un maggior controllo riguardo al probabile voltafaccia italiano, e dagli alleati come se avendo un pregiudizio razziale ci considerassero coloniali. Infatti non accennano quasi mai al valore della divisioni italiane, ma ingigantiscono oltre i meriti dei tedeschi. Solo qualcuno per fortuna rende la giusta riconoscenza come il Pond , il Morrison e a posteriori anche se in minima parte il gen. Heisenhower e Kesserling . Il 15 luglio il Farinacci attaccò gli alti comandi italiani scaricandogli addosso la responsabilità*, provocando le lamentele del gen Guzzoni presso Mussolini ricevendo una rassicurazione il 23 luglio. Ma questo non gli evitò sotto la Repubblica di Salò l`arresto con l`accusa di tradimento, e fù solo grazie all`intervento di Kesserling che venne rilasciato. Basta sapere che il 7 agosto del 1943 in piena campagna militare il ten. col. Von Rohr riferì ad un ufficiale italiano che il gen. Von Senger ammirava il sangue freddo e la determinazione a resistere ad oltranza di Guzzoni.
Quindi più che la battaglia del disonore, come scrisse il gen Zoppi:
" La battaglia di Sicilia- malgrado la più ferma volontà* e la capacità* dei comandanti e l`eroismo dei soldati- era perduta in partenza per l`incolmabile nostra inferiorità* di mezzi. Non poteva essere che la battaglia del dovere e dell`onore: e tale fu. Gli italiani non debbono dimenticarlo..."
Scusate per questo intervento lungo, ma leggendo nuovi libri (per me) e quant'altro, mi rendo conto che forse c'è molto ancora da dire di questa campagna sfortunata per il momento politico a cavallo del quale si pose.
[00016009
-
Re: Operazione Husky
Beh, che dire dopo aver letto quanto avete scritto. Personalmente credo che la verità* sulla campagna siciliana sia nel mezzo tra quelli che affermano (a torto) che l'esercito italiano si sfaldò completamente e quelli che invece (altrettanto a torto), parafrasando le parole piene di retorica con cui spesso vengono citati i fatti d'arme in Italia "I nostri soldati furono un fulgido esempio di attaccamento al suolo patrio e alla bandiera".
La verità* è che ci furono militari italiani che si fecero letteralmente massacrare pur di non abbandonare le proprie posizioni (a volte furono i tedeschi che si ritirarono senza avvertire, lasciando i fianchi scoperti alle ns truppe) e ci furono esempi negativi come quelli di Augusta, la grande base delle cui difese persino Eisenhower aveva timore e che fu abbandonata invece ancor prima di essere attaccata (quando i tedeschi vi giunsero si "arrabbiarono" moltissimo, perchè gli italiani avevano tolto e nascosto gli otturatori dei cannoni). Quest'ultimo fatto ebbe anche uno strascico dopo la fine della guerra, con una commissione di inchiesta. Le nostre unità* avevano scarsa mobilità*, scarso carburante, nessuna copertura aerea...penso sarebbe stato impossibile fare di più. La decisione di Mussolini (una delle tante screanzate, prese da uno che di cose militari ci capiva come io di Borsa ma che spesso si atteggiava a "Condottiero" al pari di Cesare - solo che Cesare se avesse combattuto nella II GM sarebbe stato meglio di Rommel- di far difendere l'isola quasi esclusivamente da militari di origine siciliana fece il resto. Erano ragazzi che non ne potevano più di quella guerra, come del resto tutto il popolo italiano. La prova? Appena il fascismo cadde dopo 21 anni di potere, nelle piazze si ebbe il giubilo, non il lutto al braccio.
A tal proposito comunque consiglio la lettura di "Arrivano i nostri" di Alfio Caruso, un libro sulla campagna siciliana e i suoi retroscena che mette a nudo deficienze ed eroismi dei ns soldati sull'isola.
Marco
-
Allegati: 10
Re: Operazione Husky
Qualche ora fa ho assistito alle varie commemorazioni a Gela per la giornata del 10 luglio 1943, ma il momento clou della giornata-serata per me è stato l'aver potuto conoscere il reduce del IV° gr 28° art. rgt Livorno, artigliere Walter Ferrando del nord italia, venuto qui in una giornata molto calda a dimostrazione di quanto sia attaccato a questo pezzo di terra per il quale ha combattuto eroicamente, in condizioni di netta inferiorità* e con la consapevolezza di andare incontro ad una sconfitta quasi certa. E' innegabile che questa è gente che dobbiamo ringraziare perchè ha dimostrato che il valore ed il coraggio degli italiani non era secondo a nessuno.Una persona alla mano, disponibile e gentile come i familiari e con molta fierezza negli occhi. Ma lasciando stare i miei commenti, ringrazio pubblicamente il figlio e lo stesso Ferrando per avermi concesso di inserire le foto e parte di ciò che ha rilasciato [264 .So solo che non appena è arrivato lui si è tutto ravvivato.
" 10 giorni prima ci han detto, non stupitevi se gli americani hanno dei mezzi molto più potenti di noi. Non stupitevi!
Vedendo quelle navi ho capito che la guerra era ormai alla fine. M'han catturato a Mazzarino il 14 luglio. Son stato a Tunisi, poi in Inghilterra per 3 anni. Ho pagato il mio dazio. Tre anni di prigionia, ho pagato!" . Una pausa di qualche secondo e con un sorriso dice che:
"Comunque son 60 anni che non abbiamo più guerre..." [249
" Avevo 21 anni, ero soldato semplice, artigliere del IV° gruppo reggimento 28° artiglieria della divisione Livorno. La divisione era di stanza prima a Roma, poi siam stati trasferiti giù in Sicilia, e il mio gruppo era a Mazzarino. E la notte del 10 luglio abbiamo avuto l'allerta per l'impiego. Al mattino verso le 7,00-8,00, siamo arrivati sulla piana di Gela, abbiamo messo a posto i cannoni e abbiamo iniziato a sparare. Quello che ho visto, eravamo sopra un monte, quello che ho visto il giorno 10 non si può descrivere. Quante navi erano da Licata a Gela e oltre Gela, fino a Scoglitti. Pieno, pieno, pieno di navi. Saranno state 2 o 3.000. Navi di tutte le qualità*, navi da battaglia che sparavano delle cannonate enormi. Le sentivamo passare sopra di noi e andavano a sparare a Mazarino, a Butera, insomma...
Io sono stato catturato a Mazzarino il giorno 14, perchè il giorno 14 sono arrivati sino a Mazzarino. Mi hanno portato a Gela e nel nel recinto del cinema all'aperto. Li sono stato un giorno e devo dire che m'han tolto la fame gli americani....
Da Gela m'han portato in Tunisia...."
-
Re: Operazione Husky
Il monumento dedicato ai caduti della 82nd A/B a Ponte Dirillo!!!
-
Re: Operazione Husky
Ottimo Totino, integrazione molto interessante, sia per il racconto che per le belle foto [264
-
Re: Operazione Husky
...confermo Totino: ottime foto e bellissima testimonianza...grazzzzzie mille davvero!!...
E' purtroppo di questi giorni la scomparsa del carissimo amico Pierino, una persona stupenda la cui perdita mi ha addolorato come se fosse stato uno di famiglia: era di stanza ad Enna al Comando della IV Armata addetto alle trasmissioni e ogni tanto quando ci incontravamo mi raccontava delle sue avventure, a volte tristi ma a volte davvero esilaranti...mi raccontava di quando c'era la guerra, la paura, la fame..ma mi raccontava di quando aveva vent'anni....
Magari uno di questi giorni, quando sarà* calato il magone, scrivo qualcosa....
-
Re: Operazione Husky
Mi dispiace per il tuo amico.
Quando vorrai raccontarci qualcosa, ci farà* molto piacere leggerla :P
-
Re: Operazione Husky
Mi dispiace che se ne sia andato.Per noi appassionati di storia è sempre un colpo al cuore.Chissà* quante cose aveva da raccontare avendo ricoperto quell'incarico.
-
Re: Operazione Husky
http://i27.tinypic.com/2pqm6mg.jpg
http://i27.tinypic.com/3029ikz.jpg
Due immagini del cimitero a Siracusa dei caduti del Commonwealth durante l'operazione Husky.
http://i28.tinypic.com/okonqe.jpg
http://i31.tinypic.com/20a9t20.jpg
Poco fuori Siracusa,addentrandomi nella penisola La Maddalena vicino il faro di Capo Murro di Porco un giusto omaggio ai ragazzi della Lamba Doria.. peccato gli edifici fatiscenti e il fatto che la costruzione degli edifici selvaggia non permette di visitare le strutture fortificate e le piazzole ancora esistenti.
http://i29.tinypic.com/2cpf52u.jpg
http://i29.tinypic.com/xqkqx2.jpg
Augusta (SR) Piazza principale...accanto il monumento ai Caduti della Grande Guerra questo grosso obice leggo nella targhetta donato dal Museo della Piazzaforte...
Spero siano di vostro di gradimento gli scatti,Un saluto a tutti i forumisti.
-
Re: Operazione Husky
Certo che sono di gradimento [264
Interessante integrazione.
Un giusto omaggio alle parti avverse.
Bella la targa in memoria degli artiglieri contraerei.
Peccato per il resto lasciato in abbandono
-
Re: Operazione Husky
Complimenti Hassel, belle foto davvero [264
-
Re: Operazione Husky
Integro il topic, grazie all'amico Giovanni, segnalando questo sito tedesco dove è riportata un'interessante cartina con gli orari di sbarco statunitense, e quella delle principali battaglie:
http://www.wlb-stuttgart.de/seekrieg/43 ... ky2-gr.jpg
[00016009