[VERONA] Forte Azzano

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A breve parleremo di questo forte , assieme a Fortificazioni e Festungsartillerie.
Ci sono delle novità dell'ultima ora che mi spingono per l'entusiasmo ad aprire almeno il topic, mentre riordino il materiale raccolto.
Presenteremo oltre alle foto delle visite passate anche i lavori di restauro che sono in svolgimento. [264


[attachment=0:1e0gdm82]Mappa.jpg[/attachment:1e0gdm82]
Per ora almeno la vista dall'alto del forte.

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Splendide immagini Decca!!!!!!!

ChM

Confermo, anche da parte mia grandissimo entusiasmo per la nostra visita al forte di ieri sabato 3 novembre, e per le prospettive a dir poco ottime che ci sono per l'Azzano: in tanti anni ormai da appassionato di fortificazioni raramente una visita si è rivelata così esaltante... Ma lasciamo per il momento ancora un po' di suspense... [257

altra vista

Cominciamo fianalmente la visita del forte. E facciamo anche qualche confronto con i gemelli Dossobuono e Lugagnano.


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Il portale d'ingresso......
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..... a confronto con Dossobuono e Lugagnano.

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Vediamo anche qualche particolare.
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La targa recita : Nella Tragedia della Guerra Civile qui caddero fucilati per la patria - Sandro Bonamici - Raffaello Bellotti - Luigi Di Fusco - Arturo Gabozzi - Giuseppe Gaggia - Ilio Onesti - Giovanni Ostini - Giuseppe Seves - Forte Di Azzano 1 maggio 1945

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Una volta varcato il portone , si nota subito qualcosa di strano. Effettivamente non c'è la galleria d'ingresso e ci si ritrova in uno spazio aperto . Per confronto la classica pianta del Lugagnano.
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La Caponiera dopo Le postazioni per fucilieri e quelle per l'artiglieria è staccata dalle riservette.

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Vediamo ancora l'ingresso dall'interno . In rosso dove erano sistemati gli ingranaggi del ponte levatoio e in verde .... quello che sembrano dei sostegni per una chiusura del portone , ma aspettiamo il parere di Festungsartillerie e Fortificazioni.


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Qualche considerazione in ordine sparso, dopo queste prime splendide foto di Decca: è evidente, anche da una occhiata superficiale, che l'Azzano-Neu Wratislaw è quello che si scosta di più dal progetto di base elaborato da Daniel Salis-Soglio per risolvere il problema di costruire rapidamente una seconda cerchia di forti esterni a Sud-Sud-Ovest di Verona dopo la guerra del 1859, progetto che darà origine come abbiamo visto ai 4 gemelli Dossobuono, Lugagnano, Tomba e appunto Azzano. Quest'ultimo è il più piccolo del gruppo ed è notevolmente differente in diversi particolari rispetto al Dossobuono, al Lugagnano, e per quanto ne possiamo intuire oggi al Tomba.
L'Azzano, dopo la mia prima visita di sabato scorso agli interni, mi ha colpito positivamente per una ricercatezza estetica maggiore rispetto agli altri, che appare evidente già nel portale d'accesso visto dall'esterno, con elementi quasi neogotici medioevaleggianti che richiamano quelli dell'Arsenale austriaco veronese. Il più bello del gruppo, ma questo è un giudizio soggettivo.

Venendo alla interessante questione dei meccanismi del ponte levatoio, concordo con Decca, probabilmente quegli incavi evidenziati in verde alla base del portale potevano contenere un dispositivo per il sollevamento-abbassamento del ponte.
Il condizionale è sempre d'obbligo in questi casi, e solo il ritrovamento di qualche schema di progetto originale potrebbe fugare ogni dubbio.
C'è un dettaglio di una foto relativa a un altro forte asburgico veronese, il Santa Caterina-Hess, che potrebbe rafforzare questa ipotesi, anche se non è certo che qui il meccanismo fosse identico...

Un po' di inquadramento storico: il Forte era intitolato Neu Wratislaw (= Wratislaw nuovo) essendo dedicato al conte Johann Wratislaw von Mittrowitz (1797-1865), capo di Stato Maggiore d'Armata sotto Radetzky, nel 1848-1849. Alla stessa personalità era dedicato un altro forte veronese della prima cerchia, quest'ultimo (oggi demolito) chiamato in seguito Alt-Wratislaw (= Wratislaw vecchio). Dopo il 1866, con il passaggio all'Italia del Veneto, chiamato Azzano dalla vicina località.
Fu costruito tra il 1860 e il '61, dopo che la guerra del 1859 aveva evidenziato che la cerchia di forti esterni fino ad allora costruita non era più sufficiente a proteggere Verona dai bombardamenti d'artiglieria in seguito alla rivoluzione portata dai pezzi francesi a canna rigata.
Era all'epoca situato in aperta campagna, a circa 3500 m. dalla cinta bastionata. Anche per la distanza dalla città era ben provvisto per una guarnigione numerosa, ospitata in tempo di pace prevalentemente nel ridotto centrale con spaziose camerate e opportuni locali di servizio.
Il presidio regolare era previsto sui 300 fanti e 68 artiglieri oltre alla solita piccola aliquota di genieri, guarnigione aumentabile in caso d'emergenza a 400 uomini.
L'Azzano faceva sistema con i gemelli vicini Dossobuono a nord-ovest, e Tomba ad est, incrociando i tiri.
L'armamento verso il 1866 comprendeva:

5 modernissimi cannoni rigati calibro 9 cm a retrocarica
3 cannoni rigati da 9,5 cm ad avancarica
22 cannoni di diverso calibro a canna liscia

Non sono purtroppo conosciute foto d'epoca ottocentesche dell'Azzano, o meglio i pochissimi libri sull'argomento (da cui sono state scansionate tutte le immagini che girano sul web) non le riportano. (Con ogni probabilità il Lotze gli avrà dedicato qualche scatto dei suoi).

Una mappa della piazzaforte veronese, per inquadrarvi l'Azzano e i 3 gemelli vicini:

Mentre visitavamo il forte la settimana scorsa dicevo a Decca che temevo di non avere le mappe di questo forte, salvate a suo tempo dallo scomparso sito veronafortificata: per fortuna mi sbagliavo e a un controllo accurato sono saltate fuori (in realtà quelle che mi mancano sono del Parona). Eccole qui: :mrgreen:
Il piano terra:

Il primo piano, e poi vista generale. Da qui vediamo inoltre che il forte era contrassegnato dal numero 53 nella numerazione delle opere veronesi.

Segnalo per ulteriori notizie la pagina dedicata all'Azzano sul sito del nostro Fortificazioni, sito che rappresenta il riferimento ideale per ogni ricerca sul Nord-Est fortificato:

http://www.fortificazioni.net/seconda_c ... AZZANO.htm